Napoli. Dopo l’annullamento della Cassazione, il processo d’appello per i ras e l’ala imprenditoriale del clan Contini si conclude con una serie di “sconti” di pena e condanne complessive per oltre 180 anni di carcere.
La Corte d’appello di Napoli ha rideterminato quasi tutte le condanne precedenti, con alcuni casi di notevole riduzione, come per i boss Alfredo De Feo e Antonio Cristiano. Assolto con revoca della misura cautelare Patrizio Picardi “’o nasone”.
Tra i condannati c’è anche quel Vincenzo Capozzoli detto Enzo a miseria coinvolto nell’operazione della settimana scorsa con il sequestro delle quote della nota pizzeria “Dal Presidente” in via dei Tribunali a Napoli
Il processo scaturisce dall’operazione Cartagena, la maxi-inchiesta del 2019 che portò all’arresto di oltre 120 persone. L’indagine ha ricostruito i nuovi affari dell‘Alleanza di Secondigliano, il cui commercio si è trasformato in imprenditoria pura. I reati contestati erano associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione e riciclaggio.
A distanza di cinque anni dal blitz, l’inchiesta ha sostanzialmente retto a tutti i gradi di giudizio, con l’ultimo che ha riservato alcuni sconti di pena ai ras.
Ecco nel dettaglio il nuovo verdetto:
Vincenzo Capozzoli: 11 anni e 8 mesi
Pietro Caso: 7 anni
Gennaro Costa: 10 anni e 8 mesi
Antonio Cristiano: 24 anni e 4 mesi in continuazione
Maurizio Delle Donne: 15 anni
Giuseppe Del Piano: 8 anni e 8 mesi
Ettore Esposito: 16 anni (ridotti dai precedenti 20)
Giuseppe Giordano: 7 anni
Giuseppe Marsiglia: 7 anni
Salvatore Petrone: 8 anni e 8 mesi
Alfredo De Feo: 19 anni e 4 mesi in continuazione
Patrizio Picardi: assolto
Salvatore Percope: 7 anni (confermata)
Confermate invece le condanne a 7 anni per Salvatore Percope.
Nella foto da sinistra Vincenzo Capozzoli, Antonio Cristiano, Alfredo De Feo e Patrizio Picartdi
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