“Sollecitare il governo a reperire le risorse necessarie, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, per assicurare politiche innovative rivolte alle persone anziane”.
Questa la sollecitazione principale dell’atto di indirizzo politico a prima firma Ottavia Soncini (Pd) e sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Matteo Daffadà, Palma Costi, Stefano Caliandro, Marcella Zappaterra, Nadia Rossi, Mirella Dalfiume, Andrea Costa, Luca Sabattini, Marilena Pillati, Roberta Mori e Antonio Mumolo, in cui si sottolinea come lo scorso febbraio la Conferenza delle Regioni “abbia negato l’intesa richiesta sullo schema di decreto legislativo recante le disposizioni attuative in materia di politiche in favore delle persone anziane”.
A fronte di un’approvazione unanime del Parlamento sulla legge che delega il governo “ad attivare politiche innovative rivolte alle persone anziane, i consiglieri Pd sottolineano come il mancato accordo in Conferenza delle Regioni nasca dall’assenza di “risorse finanziarie aggiuntive e strutturali e nel venir meno di elementi riformatori chiave previsti dalla Legge delega, come servizi integrati sociosanitari articolati sui principi chiave riconosciuti dall’UE come identificativi di assistenza a lungo termine”.
Rimarcando come da anni il paese “aspetti un provvedimento che promuova la dignità e l’autonomia, l’inclusione sociale, l’invecchiamento attivo e la prevenzione della fragilità della popolazione anziana, anche attraverso la semplificazione dell’accesso alla valutazione multidimensionale, a strumenti di sanità preventiva e di telemedicina a domicilio, il contrasto all’isolamento e alla solitudine relazionale e affettiva, rendendo più efficaci le attività di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria”, i dubbi del Pd riguardano il 2026, “quando saranno esaurite le risorse stanziate tramite il PNRR e il piano resterà senza i fondi necessari ai servizi aggiuntivi forniti agli anziani negli anni, con evidenti future ricadute sui bilanci regionali e locali e sulle prestazioni erogate”.
A fronte di quanto accaduto, i dem rimarcano come il decreto legislativo tradisca le ambizioni di cambiamento da cui è nata la riforma: “un unico punto di accesso ai servizi per le persone anziane non autosufficienti, una forte integrazione fra tutti i livelli di intervento, un grande investimento sulla domiciliarità, una riqualificazione delle strutture residenziali per anziani, la riforma dell’indennità di accompagnamento”.
Dalla situazione descritta nasce la risoluzione presentata e, in aggiunta all’indirizzo principale, i consiglieri del Pd sollecitano l’intervento della giunta regionale nei confronti del governo anche per una rivalutazione “della definizione di persona anziana, foriera di possibili ricadute sulle leggi regionali” e per inserire con urgenza una disposizione che preveda, analogamente a quanto già previsto per gli assistenti sociali e per il personale volto a garantire il funzionamento del RUNTS, una deroga alle assunzioni delle figure professionali previste nel Piano Nazionale per la non autosufficienza 2022-2024, considerato che sono già stanziate a normativa vigente risorse pari a 20 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024″.
(Luca Boccaletti)
11 Aprile 2024