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In commissione Sanità dibattito su proposta giunta per ridurre le liste d’attesa

Trenta milioni di euro per abbattere le liste d’attesa già nel 2024, assicurando un milione di prestazioni in più, incrementando del 20% il numero di visite ed esami diagnostici monitorati dal “Piano regionale di governo delle liste d’attesa”.  L’impegno della Regione è stato confermato dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini nel corso della commissione Sanità presieduta da Ottavia Soncini.

Fra le principali azioni previste nel breve periodo: l’aumento dell’offerta, anche attraverso il coinvolgimento delle strutture private accreditate; agende aperte; l’introduzione di liste per la registrazione delle richieste inevase, con smaltimento in ordine cronologico, per sgravare il cittadino dall’onere di ricontattare i servizi di prenotazione. “Il nostro obiettivo è recuperare una buona parte delle prestazioni sanitarie degli anni precedenti. Nel contempo vogliamo soluzione strutturali e non pensiamo di fare solo l’ennesimo recupero delle prestazioni arretrate”, spiega Donini, che invita, sulla sanità, “a fare una moratoria delle polemiche politiche, da un lato perché in Italia si vota sempre e poi perché nessun governo può chiamarsi fuori dalle responsabilità sul progressivo definanziamento della sanità pubblica. Nessun governo: governo Meloni compreso”.

L’illustrazione di Donini è stata oggetto di confronto fra le forze politiche.

“Stiamo discutendo solo di slide e comunicati stampa. La giunta non ha ancora approvato alcuna delibera per risolvere i problemi della sanità”, spiega Daniele Marchetti (Lega), per il quale “i 30 milioni di euro di cui parla la giunta non sono risorse nuove, ma i fondi del riparto nazionale stanziati dal governo. Questo conferma come il governo nazionale stia lavorando per abbattere le liste d’attesa e come non ci sia alcun piano straordinario regionale. Fra l’altro, il centrosinistra e il M5s hanno approvato una risoluzione che invitava la giunta a utilizzare le risorse ulteriori statali solo per la sanità pubblica. La giunta, invece, ci dice che questi stanziamenti andranno anche al privato accreditato”.

“Da tempo avevamo chiesto alla giunta di avere dati per capire quale sia la situazione della sanità emiliano-romagnola. Non abbiamo avuto risposta quindi non capiamo in base a quali informazioni la giunta abbia predisposto questo piano. Sarebbe stato meglio che, prima della conferenza stampa, si fosse svolto un confronto in commissione”, rimarca Marta Evangelisti (Fdi), per la quale “questo non è un piano straordinario, in quanto la Regione non sta investendo nuove risorse bensì quelle previste dalle norme dello Stato. Dal 2015, la Regione Emilia-Romagna annuncia l’abbattimento delle liste d’attese e oggi non siamo da meno. Capisco l’approssimarsi della campagna elettorale, ma i cittadini aspettano risultati concreti. Per ora prendiamo atto che per affrontare i problemi legati alle liste d’attesa la Regione dà corso a quanto disposto dal governo”.

“Avremmo potuto leggere almeno la bozza di delibera come hanno fatto i sindacati. Al netto di questo, non posso che rilevare come sia già la terza volta che la giunta presenti ai consiglieri proposte per risolvere il problema delle liste d’attesa, senza, però, soluzioni concrete”, sottolinea Valentina Castaldini (Fi). La capogruppo sottolinea: “Valuteremo il piano della giunta quando avremo in mano i documenti e non solo i resoconti delle conferenze stampa di Bonaccini e Donini. I 30 milioni di cui parla oggi l’assessore alla Sanità sono fondi stanziati dal governo nazionale. Noto ancora una volta come per affrontare il problema delle liste d’attesa diventi fondamentale la collaborazione con la sanità privata accreditata. Invito, però, la giunta a ricordare che i soldi non risolveranno alcun problema se non ci sarà un reale cambiamento organizzativo”.

“Prevenzione, diagnosi precoce, presa in carico: il piano della giunta va nella direzione prevista a livello regionale e nazionale per risolvere i problemi delle liste d’attesa. Dobbiamo ridurre l’ospedalizzazione e investire nella sanità domiciliare”, spiega Francesca Maletti (Pd), che ricorda come “dobbiamo capire se nei prossimi anni le risorse statali aumenteranno o meno. Inoltre, dobbiamo verificare se tutte le prestazioni specialistiche richieste siano appropriate “.

(Luca Molinari)


Sanità e welfare

11 Aprile 2024



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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