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Il mondo dello sport promuove la legge contro l’abbandono sportivo dei giovani

Bandi semplici, attenzione anche agli aspetti apparentemente non direttamente legati allo sport come le difficoltà nei trasporti, migliore ruolo della scuola e politiche integrate scuola-famiglie-associazioni: il mondo sportivo promuove la proposta di legge Italia Viva-Partito democratico-Lista Bonaccini per combattere l’abbandono sportivo da parte dei giovani. Il progetto di legge, a prima firma di Giulia Pigoni (Italia Viva) e sottoscritto da Marcella Zappaterra (Pd), prevede interventi pari a 500.000 euro nei prossimi due anni.

Per il Presidente di CSI ER Raffaele Candini il tema del dropout (abbandono) “è un tema reale e questo progetto di legge si incardina molto bene con il Piano triennale sullo sport della regione. Dopo la pandemia abbiamo assistito ad un boom di praticanti ma dobbiamo impegnarci di più sulle due fasce di abbandono dello sport giovanile. Se nei 19enni il dropout può essere recuperato abbastanza facilmente, per la fascia 13-16 anni le cause per chi smette di fare sport sono molteplici e molto più difficili da combattere. Bene poi i bandi ma devono essere semplici e con basse richieste burocratiche, altrimenti le più penalizzate saranno le relatà più piccole e bisognose”

Anche il Presidente regionale del Coni Andrea Dondi raccomanda la massima semplicità nella predisposizione dei bandi e invita a non prevedere contributi a rimborso “perché potrebbe essere un meccanismo disincentivante”. Per Dondi è poi arrivato il momento di prevedere e percepire il mondo dello sport “come un’autorità alla pari di quelle civili, militari e religiose a testimonianza di un migliore riconoscimento dell’attività sportiva, mentre auspico un migliore ruolo della scuola quale imprescindibile primo gradino nella conoscenza del proprio corpo”.

Apprezzamento per il progetto di legge anche da parte di Barbara Bentivegna, Presidente regionale delle famiglie e persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo (Anffas) “soprattutto perché nel testo dell’articolato sono esplicitate le azioni di promozione per persone con disabilità. L’accesso allo sport, poi, deve essere incentivato non solo nelle persone con disabilità fisiche, ma anche per chi ha problematiche intellettive perché il disabile può essere di aiuto e stimolo per i normodotati”.

Il Presidente regionale di Uisp Enrico Balestra parla invece di aspetti disfunzionali nel mondo delle attività sportive che devono essere radicalmente cambiati. “Il mondo degli sport deve smettere di vivere sulle adesioni e sulle risorse che queste adesioni possono garantire. Bisogna smettere di cercare il granello d’oro in una platea di mille bambini che si cimentano su una determinata pratica sportiva. La vera sfida è di mantenere tutti e mille quei bambini legati alla cultura dell’attività motoria e per questo necessitiamo di una migliore perimetrazione degli ambiti a partire proprio da un migliore ruolo della scuola”.

Per Nicola Cesari, delegato Anci per lo sport e sindaco di Sorbolo-Mezzani, “questa proposta di legge è fatta molto bene e lo dico anche in qualità di delegato per educazione fisica: bisogna creare le condizioni perché le persone facciano attività fisica fin da piccole. Bisogna inserire premialità nei bandi regionali per premiare quei sindaci che hanno una visione di ampio respiro sul tema sport e ragazzi”.

“Trovo molto importante questa proposta di legge, soprattutto la parte relativa alle persone diversamente abili”, spiega Walter Gherardi, fisiatra di medicina dello sport, che ricorda come “l’attività sportiva è fondamentale nei ragazzi, è e deve essere sempre più essere una forma di integrazione tra le persone, contro le diseguaglianze”.

“Le risorse per le politiche per l’accessibilità sono troppo poche, serve un fondo specifico per l’accessibilità e anche le associazioni che fanno parte di Ens devono poter partecipare ai bandi, come avviene per quelle legate al Coni”, spiega Giuseppe Varricchio, presidente regionale di Ens.

“Bisogna impegnarsi perché i ragazzi possano essere seguiti in ogni momento della giornata, ci sono aspetti di educazione che vanno valutati: ricordiamoci che gli allenatori fanno selezione e che l’abbandono dell’attività sportiva può essere anche frutto di questa selezione, per questo vanno previsti premialità per chi ha meno abbandono sportivo”, sottolinea Raffaele Alberoni, assessore allo sport di Conselice.

“Possono, infatti, beneficiare dei contributi regionali previsti dalla legge le Società sportive dilettantistiche e le Associazioni sportive dilettantistiche, gli Enti di promozione sportiva, il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), il Comitato italiano paraolimpico (Cip), le Federazioni sportive riconosciute e le Discipline sportive associate, gli Enti locali ed altri soggetti pubblici; le Istituzioni scolastiche riconosciute dal competente Ministero. Lo sport può fungere da veicolo di integrazione in particolare per i soggetti a rischio di emarginazione e, più in generale, per le persone in condizioni di svantaggio sociale ed economico”, spiega la relatrice di maggioranza Giulia Pigoni, mentre la relatrice di minoranza Maura Catellani (Lega) sottolinea come “condividiamo gli obiettivi del progetto di legge, ma la proposta di legge ci pare troppo incentrata sulle società sportive, bisogna mettere al centro i giovani e valorizzare anche lo sport non agonistico. Questa legge nasce senza un pezzo: lo sport non agonistico e non legato all’attività delle società sportive agonistiche”.

(Luca Boccaletti e Luca Molinari)


Scuola giovani e cultura

11 Aprile 2024



Fonte: https://cronacabianca.eu/feed/


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