La Regione intervenga affinché sia introdotto il reato di omicidio sul lavoro.
A chiederlo, con una interpellanza rivolta alla giunta, è la consigliera Giulia Gibertoni (Misto), all’indomani dell’esplosione avvenuta all’interno della centrale idroelettrica Enel di Bargi, tra i comuni di Camugnano e di Castel di Casio, il cui bilancio è tragico.
“È stato anche difficile provvedere alle operazioni di recupero degli operai e dei tecnici coinvolti nell’incidente – si legge nell’atto ispettivo – benché i vigili del fuoco siano intervenuti con estrema rapidità, visto che l’esplosione sarebbe avvenuta a circa 40 metri di profondità”. Inoltre “sarebbe crollato un solaio, provocando anche la rottura delle condotte di raffreddamento o comunque l’ingressione dell’acqua dall’esterno, complicando ulteriormente il lavoro dei soccorritori”.
Dalle prime ricostruzioni, spiega Gibertoni, “nella centrale idroelettrica sarebbero state in corso da mesi operazioni di manutenzione straordinaria che avrebbero riguardato anche uno dei due gruppi di produzione di energia e, nella giornata di ieri (9 aprile), ne sarebbe stato previsto il collaudo”. La consigliera ricorda poi che a oggi “le ipotesi sulle cause dell’esplosione sarebbero tre: una è che le attività di manutenzione di alcune componenti della turbina abbiano portato a un montaggio sbagliati; l’altra è quella di una manovra azzardata proprio durante il pre-collaudo; infine, che lo scoppio sia in qualche modo collegato alla qualità dei materiali usati nei lavori di manutenzione”.
Ricordando che, all’interno dell’impiant,o lavoravano anche dipendenti di diverse aziende esterne impegnati in lavori di manutenzione e che, per diverse ore, “non si è riusciti a capire nemmeno quante persone fossero davvero coinvolte nell’incidente e di quali ditte fossero dipendenti”, Gibertoni evidenzia come “la situazione del nostro Paese per morti e incidenti sul lavoro, che viaggia sul dato effettivo di 1.500 morti all’anno, continua a non mostrare alcun miglioramento, con periodiche e ricorrenti indignazioni pubbliche”.
Nel caso specifico, fra le criticità segnalate, secondo Gibertoni, vi sarebbe anche la mancanza di “una cultura vera dei lavori di manutenzione” che si somma alla questione dei controlli che riguarda la “catena di esternalizzazioni, sempre più spinte”, così come le catene di appalti e subappalti.
Secondo la consigliera, servirebbe “una riforma severa di tutto il sistema degli appalti, un rafforzamento della figura del Rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza e l’introduzione e la tutela, in tutte le aziende, private o pubbliche, di ogni tipologia e dimensione, della figura del whistleblower per la segnalazione di tutte le fattispecie riguardanti le violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e delle attività di prevenzione da attuare sui luoghi di lavoro”. Tutte questioni che la consigliera sottopone all’attenzione della giunta con la sua interpellanza, chiedendo all’esecutivo regionale di attivarsi in particolare per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
(Brigida Miranda)
10 Aprile 2024