Le lavoratrici madri che usufruiscono del part time non possono essere penalizzate nelle progressioni orizzontali, dunque nell’accesso ad avanzamenti di carriera. Questo, in sintesi, il contenuto dell’ordinanza emessa lo scorso 26 marzo del Tribunale del lavoro di Bologna. A richiedere l’intervento del Tribunale bolognese la Consigliera regionale di parità Sonia Alvisi, con l’assistenza legale dell’avvocata Loredana Piscitelli.
Il procedimento è stato attivato a tutela della posizione di una lavoratrice di un’azienda pubblica della nostra regione esclusa dalla progressione orizzontale in quanto il bando prevedeva l’attribuzione di un punteggio ridotto in proporzione all’orario di lavoro. Sonia Alvisi ha verificato come il bando risultasse discriminatorio, rilevando che la regola penalizzava tutte le lavoratrici madri che usufruivano del part time per esigenze di cura, a partire da quella della prole.
“Quella emessa dal Tribunale di Bologna è una sentenza importante, si stabiliscono principi che d’ora in avanti non potranno essere trascurati nelle procedure di progressione economica, a partire dal pubblico”, commenta la Consigliera di parità. “Per il raggiungimento di una concreta parità in ambito lavorativo – rimarca poi Sonia Alvisi – diventa centrale favorire il corretto equilibrio tra vita professionale e personale senza che ci siano ripercussioni sulle carriere e conseguentemente sui redditi, con effetto domino, poi, anche a livello previdenziale”. “La cultura della parità di genere – conclude la Consigliera di parità regionale – passa anche attraverso le azioni in giudizio, che si rendono necessarie quando la prassi conciliativa non risulta sufficiente a rimuovere le discriminazioni”.
(Cristian Casali)
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13 Aprile 2024