Saranno completati nel 2026 i lavori di realizzazione della cassa di espansione sul torrente Baganza, in provincia di Parma. La conferma è arrivata nel corso della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro che si è riunita a Sala Baganza proprio per fare il punto sui lavori di realizzazione dell’infrastruttura.
La cassa di espansione, occupando una superficie di 8,6 ettari, potrà contenere fino a 4,7 milioni di metri cubi di acqua. L’infrastruttura, dal costo complessivo di circa 114 milioni di euro, eviterà l’allagamento, anche a fronte di una piena eccezionale, dei comuni di Colorno e Parma, in particolare di alcuni quartieri del capoluogo che nel loro insieme contano quasi 100mila abitanti. La necessità di realizzare l’opera è divenuta pressante dopo il disastroso alluvione che ha colpito proprio quella parte della città capoluogo nell’ottobre del 2014.
“La commissione ha a cuore lo sviluppo della nostra comunità e la cura del territorio. Vogliamo vedere da vicino lo sviluppo di un’opera fondamentale per Parma e l’intera regione, per questo siamo venuti qui: è una giornata di confronto e di dialogo”, spiega il presidente Caliandro, mentre la vicepresidente e assessora all’Ambiente Irene Priolo fa il punto sulla cassa di espansione: “I lavori saranno ultimati entro il 2026 e l’opera è già realizzata per il 40 per cento. La Regione crede in questa infrastruttura e abbiamo investito e investiremo tutte le risorse finanziarie necessarie”, sottolinea la vicepresidente nel ricordare come “grazie a opere come questa il solo nodo idraulico di Parma ha una capacità di laminazione artificiale superiore a quella artificiale di tutto il Veneto”.
“Vogliamo capire se la cassa potrà essere usata anche per trattenere l’acqua a uso irriguo come ha proposto in altre occasioni proprio l’assessora Priolo”, spiega Emiliano Occhi (Lega), che chiede certezze sulla quantità di ghiaia che verrà estratta e su come verrà gestita. “Il nostro obiettivo è che ci sia anche l’uso irriguo della cassa di espansione e stiamo facendo le valutazioni del caso senza fermare i lavori”, risponde Irene Priolo, per la quale “parte della ghiaia scavata è stata usata per costruire gli argini dell’infrastruttura”.
A spiegare l’importanza dell’opera sono il vicesindaco di Sala Baganza Giovanni Rontini, la sindaca di Collecchio Maristella Galli e l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi.
Per il vicesindaco Giovanni Rontini “la commissione di oggi è un segno di vicinanza al territorio. Quest’opera è indispensabile per evitare che ricapitino disgrazie come l’alluvione del 2011, che è costata la vita a una persona”. La sindaca Maristella Galli sottolinea che “la Regione, attraverso la realizzazione della cassa di espansione, sta sostenendo il nostro territorio capendo l’importanza della gestione dei rischi idraulici”. “Questa è un’opera di valore strategico per il comune di Parma. I cittadini di Parma sono molto attenti alla tutela del territorio e alla difesa del suolo”, evidenzia l’assessore Michele Alinovi.
Gli aspetti tecnici dell’opera sono stati presentanti da Gianluca Zanichelli, direttore Vicario AIPo (Agenzia interregionale per il fiume Po) e da Mirella Vergnani, dirigente AIPo Transizione Ecologica e Mobilità Dolce, mentre Angelica Catalano, direttore generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Dipartimento per le opere pubbliche e le politiche abitative del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha messo in rilievo come “la velocità dei tempi di realizzazione della cassa di espansione di Sala Baganza sia unica, come sul tema dighe sia unica la situazione dell’Emilia Romagna”.
La commissione, in apertura dei lavori, ha osservato un minuto di silenzio per la tragedia di Suviana, sull’Appennino bolognese.
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(Luca Molinari)
10 Aprile 2024