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    Napoli, morte di Cristina Frazzica: accertamento tecnici sui telefonini

    Napoli. Giornata di accertamenti tecnici irripetibili quella di oggi nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della ricercacritice 31enne Cristina Frazzica travolta da un barca mentre era su un kayak nelle acqua di Posillipo insieme con un amici avvocato.PUBBLICITA
    Il sostituto procuratore Vincenzo Toscano ha disposto un accertamento tecnico  sui due cellulari sequestrati ieri dagli inquirenti: il primo è quello dell’indagato, l’avvocato Guido Furgiuele titolare della barca che avrebbe invetito il kayak causando la morte della donna.

    Punti Chiave ArticoloIl secondo appartiene invece all’amico di Cristina, l’avvocato napoletano Vincenzo Leone che si trovava con lei sul kayak. L’accertamento si svolgerà nella tarda mattinata di oggi. Lo si apprende da Giesse Risarcimento Danni, la società cui si é rivolta la famiglia della vittima per tutelare i propri interessi.  Nominati i periti tecnici anche dalla famiglia della vittima La stessa Giesse – tramite l’avvocato fiduciario Gianluca Giordano – ha nominato come consulente tecnico di parte l’ingegnere Gianluca Biocca.
    L’intento degli investigatori è quello di cercare di stabilire l’esatto posizionamento delle persone al momento dell’impatto e anche verificare gli orari di lancio dell’Sos e anche altri messaggi. Il caso di Cristina Frazzica, da una settimana, sta tenendo banco nella cronache di Napoli sia per la sua tragicità sia perché si tratta della prima tragedia del mare dell’anno in Campania. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, faceva da staffetta al corriere della droga con 96 chilogrammi di hashish: arrestato 37ennee

    Napoli. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno arrestato un uomo di 37 anni, residente a Napoli, accusato di essere un corriere di droga. L’uomo è stato fermato nell’ambito di un’operazione che ha portato al sequestro di 96,300 kg di hashish.PUBBLICITA
    L’indagine è iniziata il 13 luglio 2023, quando i finanzieri della Sezione G.O.A.
    Punti Chiave Articolohanno intercettato un’autovettura sulla A1, in direzione Napoli, proveniente dalla Spagna. Durante il controllo, l’hashish è stato trovato abilmente nascosto all’interno del veicolo.
    L‘autista dell’auto, un uomo residente a Scampia, è stato arrestato in flagranza e condannato a cinque anni di reclusione e a una multa di 30.000 euro.  Il corriera della droga di Scampia già condannato a 5 anni di carcere Le indagini sono proseguite e hanno permesso di identificare un secondo soggetto, che faceva da staffetta, che viaggiava a bordo di un’altra auto con targa tedesca. L’uomo, già gravato da precedenti penali, è stato arrestato oggi.
    Oltre al droga e alle autovetture, sono stati sequestrati anche i telefoni cellulari degli arrestati. L’analisi dei dati contenuti nei dispositivi ha fornito ulteriori elementi a sostegno delle accuse. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    LA SCOPERTA Quattro telefoni nel carcere di Santa Maria Capua Vetere: sequestrati

    Una piastrella appena spostata ha rivelato un sottobosco di traffici illeciti all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove la Polizia Penitenziaria ha sequestrato 4 telefoni, 10 caricabatterie e 2 microbatterie per microcellulari. È quanto ha dichiarato Orlando Scocca, rappresentante della Fp Ccil Campania per la Polizia Penitenziaria.
    Il sequestro è avvenuto venerdì scorso presso il reparto detentivo “Volturno”, grazie all’operato del personale penitenziario. Questo episodio non è isolato: in passato, in un altro reparto, i cinofili della Polizia Penitenziaria avevano scoperto una quantità considerevole di sostanze stupefacenti nascoste nei quadri elettrici.
    Mirko Manna, rappresentante della Fp Cgil nazionale, evidenzia l’impegno quotidiano della Polizia Penitenziaria nella prevenzione e repressione dell’ingresso di telefoni e stupefacenti nelle carceri italiane. L’uso dei telefoni dietro le sbarre, sottolinea Manna, va ben oltre la mera comunicazione con i familiari dei detenuti, diventando uno strumento per controllare traffici illeciti e mantenere gerarchie criminali anche dal carcere. LEGGI TUTTO