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    La solidarietà de l’Associazione Schierarsi Frattamaggiore al colonnello Biagio Chiariello

    L’Associazione Schierarsi Frattamaggiore attraverso un comunicato “esprime la massima vicinanza e solidarietà, al Colonnello Biagio Chiariello, Comandante della Polizia Locale di Arzano, che ha visto suo malgrado confermare il reale pericolo per la propria incolumità, a seguito di un’azione e de!la Direzione Distrettuale Antimafia e delle Forze dell’Ordine, che hanno tratto in arresto 13 persone, affiliate a varie consorterie camorristiche dell’area a nord di Napoli, cooperanti a Frattamaggiore, Arzano, Melito di Napoli, Caivano, Grumo Nevano, Secondigliano. Il Colonnello Biagio Chiariello, con l’insediamento, al comando della Polizialocale ad Arzano ha iniziato un’attività investigativa, tesa a smantellare l’occupazioneabusiva di alloggi popolari da parte di soggetti gravati da precedenti giudiziari, permettendo esser nazione delle case popolari ai legittimi assegnatari, cui seguivano azioni intimidatorie minacce e manifesti funebri al fine di farlo desistere dalla sua azione contro la criminalità. 
    Gli arresti odierni, confermano, chiaramente che il Dottor Chiariello, si oppone al sistemacamorra, ed e un elemento scomodo, soprattutto quando ha messo le mani nelle casepopolari di Alzano, ,ove si consumavano reati. Senza entrare nel merito, viene spontaneo,interrogarsi sul perché, anziché procedere ad un rafforzamento dell’apparato di sicurezza  teso a garantire l’incolumità del Comandante Chiariello, incredibilmente si è proceduto ad eliminare il dispositivo di sicurezza posto in essere a seguito delle minacce ricevute.
    Come Associazione Schierarsi Frattamaggiore, siamo a fianco delle persone che lottano tutti i giorni per l’attuazione, delle regole di pacifica convinvenza , nel caso specifico del Dottor Chiariello, lo sosterremo per diffondere insieme la Cultura della Legalità”. LEGGI TUTTO

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    Napoli, tunisino sorpreso con un carico di eroina: arrestato

    Questa mattina, gli agenti del Commissariato Decumani, nell’ambito di servizi predisposti, hanno notato un uomo con atteggiamento sospetto uscire da uno stabile in via Santa Maria delle Grazie a Loreto, dirigendosi verso piazza Garibaldi.
    Il servizio di osservazione ha dato esito positivo, poiché poco dopo il soggetto è stato controllato in corso Arnaldo Lucci, trovato in possesso di un involucro contenente circa 165 grammi di eroina, due telefoni cellulari, 70 euro e un mazzo di chiavi.
    Dato il fondato sospetto che potessero esserci ulteriori elementi relativi alla vicenda, gli agenti hanno esteso il controllo all’abitazione dell’uomo, dove sono stati rinvenuti due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento della droga e una bottiglietta di metadone, prescritto a un terzo soggetto per terapia.
    L’uomo, un tunisino di 61 anni con precedenti di polizia, è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e denunciato per ricettazione. LEGGI TUTTO

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    Sant’Antonio Abate, Il micronido nell’ex villetta abusiva, lavori proseguono spediti

    Ilaria Abagnale, sindaca di Sant’Antonio Abate, ha dichiarato che i lavori di ristrutturazione in corso presso un’ex villetta abusiva stanno procedendo velocemente e con attenzione.
    La struttura confiscata e acquisita come patrimonio del Comune sarà riutilizzata per ospitare un micronido destinato a 30 bambini della fascia d’età 0-3 anni. Il progetto, noto come “Cuor di nanna”, è finanziato con fondi messi a disposizione dal PNRR e prevede la riqualificazione sia dell’edificio che delle aree esterne annesse, con adeguamento sismico e impiantistico.
    Saranno inoltre realizzati spazi idonei per la mensa, l’area riposo-dormitorio, l’infermeria, i servizi igienici, l’area laboratorio, gli uffici di segreteria e la sala insegnanti. La sindaca ha sottolineato l’importanza del benessere dei bambini e ha dichiarato che gli spazi gioco saranno progettati per stimolare la creatività e il benessere dei bambini, utilizzando arredi fissi in legno e materiali gommati, colorati e resistenti.
    Lo stesso accorto approccio verrà adottato anche per l’area laboratorio, per massimizzare il comfort visivo e sfruttare la vista verso l’esterno. LEGGI TUTTO

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    Napoli, in giro su autocarro con telaio contraffatto: arrestato cittadino serbo

    Un 55enne serbo è stato arrestato per riciclaggio di veicoli dopo che il personale della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale Campania e Basilicata ha individuato un’area nella periferia di Napoli durante un servizio volto al contrasto del fenomeno del riciclaggio di veicoli.
    Attraverso l’analisi delle immagini satellitari, gli agenti hanno scoperto un capannone adibito ad officina, risultato poi nella disponibilità dell’indagato, dove è stato trovato un intero chassis di un autocarro con telaio contraffatto, riconducibile ad un veicolo rubato, insieme al suo propulsore e alla cabina nel piazzale.
    Durante l’attività, sono stati rinvenuti anche una serie di punzoni metallici idonei ad imprimere numeri seriali di telaio ed altri componenti del veicolo in questione. Il 55enne è stato quindi arrestato e condotto nel carcere di Poggioreale. LEGGI TUTTO

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    Fermato nei boschi il fratello assassino di Gioia Sannitica

    È stato arrestato nell tarda serata di ieri Danilo Melillo, il 19 di Gioia Sannitica in provincia di Caserta che nel pomeriggio aveva ucciso il fratello maggiore Alessio e poi ferito gravemente l’altro Giovanni. E’ stato arrestato dai carabinieri dopo una fuga durata alcune ore.
    Era nei boschi non distanti dall’abitazione nella frazione di Caselle. E’ stato portato in caserma e sottoposto a un lungo interrogatorio e poi in nottata trasferito in carcere.
    Danilo si trovava da solo in casa quando il fratello maggiore, Alessio, è arrivato. Il motivo che ha scatenato l’istinto omicida del diciannovenne non è chiaro, poiché erano da soli in quel momento. Solo le dichiarazioni di Danilo potranno fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dell’evento.
    Poco dopo, è entrato in casa il terzo fratello, Giovanni, che ha trovato Alessio morto a terra. Successivamente, Danilo avrebbe attaccato anche Giovanni con un coltello al volto, fuggendo poi dalla scena del crimine. Giovanni, nonostante le ferite gravi, è riuscito a lanciare l’allarme e ad attirare l’attenzione dei soccorsi, che lo hanno trasportato in ospedale.
    Le indagini sono complesse a causa della mancanza di testimonianze dirette e delle condizioni di salute di Giovanni, che non è in grado di parlare. L’interrogatorio di Danilo è fondamentale per comprendere meglio la dinamica e il movente del crimine.
    Al momento dell’omicidio e del ferimento, non c’era nessun altro nella casa della famiglia Melillo, situata in una zona isolata e rurale.
    Il padre lavora in Svizzera e sta tornando a casa
    La comunità locale è sconvolta dall’accaduto, e sia la madre che il padre dei fratelli Melillo sono profondamente colpiti dalla tragedia. La madre, ancora in stato di grave shock, riceve il sostegno dei vicini, mentre il padre è in viaggio dalla Svizzera per raggiungere la famiglia. LEGGI TUTTO

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    Pendolaria di Legambiente boccia la Circumvesuviana:: le reazioni degli utenti

    Il rapporto Pendolaria 2024, pubblicato da Legambiente, conferma la Circumvesuviana come una delle peggiori ferrovie in Italia. Questa notizia non sorprende i pendolari che quotidianamente utilizzano le linee gestite dall’Ente Autonomo Volturno.
    Enzo Ciniglio, portavoce del coordinamento dei comitati, commenta: “Non è una sorpresa, ma un’amara constatazione. Nonostante gli investimenti e le risorse messe a disposizione dalla Regione, siamo ancora al primo posto tra le peggiori ferrovie d’Italia da oltre un decennio”.
    Ciniglio sottolinea la necessità di un lungo periodo per attuare una programmazione ferroviaria efficace, ma esprime preoccupazione per i ritardi e la mancanza di miglioramenti.
    I pendolari hanno presentato proposte per migliorare il servizio al fine di alleviare i disagi causati da un’offerta scadente e una qualità del servizio inadeguata. La speranza è che le proposte dei comitati vengano prese in considerazione, anche se in parte, per migliorare la situazione attuale. LEGGI TUTTO

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    Emergenza Criminalità sull’Asse Mediano: rapina pistola in pugno tra le auto 

    Immagine sfocate e sgranate testimoniano la preoccupante emergenza criminalità che si vive sull’Asse Mediano.
    La tecnica dei malviventi, che si affiancano alle vittime in coda nel traffico per compiere rapine a mano armata, è fonte di grande preoccupazione. Il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha ricevuto l’ennesima testimonianza di una rapina avvenuta nella zona tra Arzano e Melito.
    La richiesta di Borrelli per una task-force continua al fine di contrastare questo fenomeno risulta sempre più urgente, al fine di evitare che possa trasformarsi in una tragedia. La preoccupazione è alta, in quanto non si può escludere che uno di questi criminali, privo di coscienza e scrupoli, possa compiere azioni violente, mettendo a rischio la vita degli automobilisti e dei loro passeggeri.
    “Da tempo richiediamo una task-force continua per fermare questo fenomeno che prima o poi potrebbe tramutarsi in tragedia. Non si può escludere a priori che uno di questi criminali, senza coscienza e scrupoli, possa, o per l’effetto di stupefacenti, o perché preso dal panico, o per un errore di valutazione, far fuoco e sparare a degli innocenti.
    Gli automobilisti al ritorno da una dura e lunga giornata di lavoro non possono giocare a dadi con la loro sicurezza e la loro vita” – queste le parole di Borrelli. LEGGI TUTTO

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    Gratteri agli imprenditori: “Denunciate senza paura, fidatevi di noi”

    Oggi pomeriggio si è tenuto presso la sede napoletana di Confesercenti un incontro tra il procuratore della Repubblica di Napoli, Nicola Gratteri, e gli imprenditori locali per discutere della sicurezza nelle attività commerciali. Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Napoli e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno, ha accolto i presenti.Durante l’incontro, il procuratore Gratteri ha ascoltato le testimonianze degli imprenditori che quotidianamente operano a Napoli, confrontandosi sulle sfide della criminalità organizzata. Tra i presenti c’erano anche il presidente nazionale di Sos Impresa, Luigi Cuomo, e imprenditori che hanno denunciato il racket, come Salvatore Di Matteo ed Enzo Amoroso, insieme ai rappresentanti di tutte le federazioni di categoria di Confesercenti provinciale e regionale.
    Gratteri ha sottolineato l’importanza della presenza della Procura e delle forze dell’ordine per supportare gli imprenditori nella lotta contro l’estorsione e l’usura. Ha incoraggiato gli imprenditori a denunciare, assicurando massima collaborazione e attenzione da parte sua e dei suoi magistrati. Ha sottolineato la necessità di costruire fiducia tra imprenditori e autorità per garantire una maggiore sicurezza nell’ambiente imprenditoriale.
    Schiavo ha ringraziato Gratteri per l’incontro, evidenziando l’importanza di avvicinare le istituzioni agli imprenditori e incoraggiando le denunce. Ha sottolineato la necessità di risposte concrete e rapide per chi denuncia, evidenziando il ruolo fondamentale del procuratore Gratteri come esempio di impegno per lo Stato.
    Cuomo ha evidenziato che, nonostante l’aumento delle denunce di racket ed estorsioni a Napoli, esse rimangono ancora insufficienti rispetto alla reale situazione. Ha sottolineato la necessità di un riscontro tempestivo alle denunce per dare forza agli imprenditori che si sentono soli di fronte alla criminalità.
    NICOLA GRATTERI: “Il senso della mia presenza oggi in Confesercenti è quello di parlare direttamente ai commercianti e dirgli che la Procura c’è, che le forze dell’ordine ci sono e che da parte nostra ci sono porta aperte per venire a denunciare o a confrontarsi e per capire se ci sono i margini per avere poi, come prodotto finale, una migliore vivibilità del mondo dell’imprenditoria di cui ce ne potremmo avvantaggiare tutti. Lo so bene che molti imprenditori sono vessati da estorsioni o usura.
    La carenza di organico, uomini e mezzi, rallenta la macchina della giustizia, questo è vero. Quando però c’è qualcosa di concreto e di urgente, oppure quando l’imprenditore può essere sovraesposto, è ovvio che da parte mia e dei miei magistrati ci sarà il massimo della collaborazione e dell’attenzione. Se la gente non denuncia, non è perchè è omertosa o masochista.
    La gente spesso non parla perchè non sa con chi parlare, perchè non si fida. E questo significa che noi non siamo ancora credibili o efficienti. Dobbiamo, dunque, essere noi uomini delle istituzioni a dimostrarci seri, credibili ed efficienti.
    Io parlo con tutti, sono per il dialogo. Per me è fondamentale che ci sia un rapporto di fiducia tra l’imprenditore e il magistrato o forze dell’ordine. L’imprenditore rischia la vita e la sua attività quando denuncia e per questo deve aver fiducia in giudici e polizia. Per me risolvere un problema vostro, uscendo dalla cappa dell’usura o del racket, mi gratifica per qualsiasi tipo di rinuncia che ho dovuto fare.
    Io ci sono sempre per gli imprenditori. Per voi. Sono sempre a disposizione per ascoltarvi sempre. A qualsiasi ora del giorno, di mattina, pomeriggio o sera. Ci sono. Sempre. Quindi, in questo senso, nessun alibi per non denunciare.
    Poi, sarà mia cura affidarvi alla polizia giudiziaria capace, e a Napoli il livello è altissimo. Garantisco serietà e abnegazione in questo lavoro. Il mio ufficio è aperto, sono a disposizione per tutti voi. Non avete alibi. Ho esperienza anche in Calabria con la malavita. Se avete amici in difficoltà invitateli a venire a farsi una chiacchiera con me. Sappiate che da oggi in poi avete una opportunità in più”. LEGGI TUTTO

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    IL PROGETTO A Pompei al via i lavori di riqualificazione di piazza Bartolo Longo

    Nella mattinata odierna è stato ufficialmente illustrato e consegnato il progetto esecutivo che darà vita alla trasformazione di piazza Bartolo Longo nella città di Pompei (in provincia di Napoli), intervento mirato alla riqualificazione e alla riconfigurazione delle aree circostanti.
    L’intervento è stato dettagliatamente descritto dai progettisti del concessionario, agendo su incarico dell’Ente autonomo Volturno, che svolge il ruolo di stazione appaltante. Il via ai lavori è stato fissato con precisione per il prossimo lunedì 19 febbraio, e l’ambizioso progetto si prevede concluderà entro dicembre 2024.
    La riunione, durante la quale è stato presentato il progetto, ha visto la partecipazione di rappresentanti chiave dell’Ente autonomo Volturno, del Comune di Pompei, del Pontificio Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, del Parco archeologico di Pompei, dell’Unità Grande Pompei, del concessionario e della ditta responsabile dell’esecuzione dei lavori. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO Tenta truffa ad anziano a Marigliano, ma il vicino di casa è carabiniere: arrestato

    La voce di un uomo informa un 73enne dell’arresto del figlio, richiedendo un immediato pagamento in contanti per garantire il rilascio. Un intermediario dovrebbe ritirare la somma direttamente a casa. Consapevole dei trucchi dei truffatori, il 73enne, che ha un vicino di casa carabiniere e nipote, si rivolge a lui.
    Dopo aver raccontato la situazione, il militare, libero dal servizio, agisce prontamente. A Marigliano, in provincia di Napoli, un 24enne viene arrestato nel tentativo di truffare l’anziano. Un giovane si presenta alla porta del 73enne, che, giocando la sua parte, finge preoccupazione per la storia del figlio arrestato, guadagnando tempo.
    Nel frattempo, i colleghi della stazione di Marigliano sono già posizionati. Salvatore Papa si accorge di essere in trappola solo quando è troppo tardi. Le manette scattano prima che possa mettere le mani sul denaro. Il 24enne del quartiere San Ferdinando di Napoli è ora in custodia, in attesa di essere giudicato per truffa aggravata. LEGGI TUTTO

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    Pimonte, pitbull in stato di abbandono: denunciato il proprietario

    I Carabinieri della stazione di Pimonte sono stati chiamati a intervenire in una situazione di maltrattamento animale dopo essere stati allertati da un’associazione che si occupa della tutela degli animali.
    Sull’abitazione in questione sono giunti insieme al personale dell’Asl, dove hanno trovato un pitbull red nose legato ad un albero in giardino, circondato da rifiuti e carcasse di auto.
    Dopo aver affidato l’animale ad un canile di Ottaviano, i Carabinieri hanno denunciato il proprietario, un uomo di 64 anni, per abbandono di animali.
    Dopo la tragedia di Roma con un runner sbranato da tre rottweiler sono stati intensificati i controlli da parte delle forze dell’ordine sui proprietari sui cani cosiddetti di combattimento. LEGGI TUTTO

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    Cercola, cerca di aggredire l’ex moglie che non gli aveva portato da mangiare: arrestato

    Ancora una volta la violenza di genere fa vittime, con bambini costretti a essere testimoni della furia di uno dei genitori. Il dramma si consuma a Cercola durante la notte, in via Matilde Serao, dove una lite scoppia tra persone che urlano, spingendo qualcuno a comporre il 112 per chiedere aiuto.
    Sono i carabinieri della sezione radiomobile di Torre del Greco a intervenire, guidati dalle voci concitate che emergono dalla strada, con alcuni residenti che indicano un appartamento come luogo del conflitto.
    Sul pianerottolo al secondo piano di una palazzina, un uomo agitato brandisce una cesoia da giardinaggio e colpisce ripetutamente la porta di un’abitazione.
    È chiaro che sia sotto l’effetto di stupefacenti, e i militari faticano non poco a disarmarlo.All’interno dell’abitazione, una donna è terrorizzata, abbracciando i suoi tre figli di 14, 12 e 6 anni, che piangono di terrore, temendo il peggio.
    Il 39enne ha problemi di tossicodipendenza
    Il responsabile, un 39enne del posto, ex compagno della vittima e padre dei bambini, finisce in manette. Secondo quanto ricostruito dai militari, episodi di violenza simili erano purtroppo frequenti, spesso scatenati dall’astinenza da droga e da una gelosia morbosa mai sopita, anche dopo la separazione.
    Le vessazioni subite dalla donna erano quotidiane da anni. In questa occasione, la furia del 39enne è stata innescata dalla mancata consegna di un pasto. Nonostante la separazione, la donna continuava a preparargli pranzo e cena e, ogni giorno, provvedeva a portarglieli a casa. Il 39enne è ora in attesa di giudizio dietro le sbarre del carcere. LEGGI TUTTO