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    Napoli: voragine al Vomero, firmata ordinanza per chiusura via Morghen

    È stata firmata dal dirigente del Servizio Strade, viabilità e traffico del Comune di Napoli l’ordinanza che istituisce un dispositivo di traffico temporaneo a seguito dell’apertura di una voragine in via Morghen, nel quartiere Vomero.
    L’ordinanza prevede: il divieto di immissione da via Bonito in via Morghen, con accesso a via Bonito da via Tito Angelini riservato ai soli residenti, mezzi di soccorso ed emergenza; il divieto di sosta 0-24 con rimozione forzata in via Bonito sul lato sinistro della carreggiata, in direzione via Morghen; il doppio senso di circolazione a via Bonito solo per residenti, mezzi di soccorso ed emergenza, con accesso e uscita da via Tito Angelini; il divieto di sosta 0-24 in via Francesco Paolo Michetti, nel tratto compreso tra via Cimarosa e via Morghen, con rimozione forzata sul lato destro in direzione via Raffaele Morghen; il doppio senso di marcia in via Michetti e in via Cimarosa, fino a via Donizetti; il divieto di sosta 0-24 con rimozione forzata sul lato destro di Via Cimarosa, in direzione Via Michetti, nel tratto compreso tra via Donizetti e via Michetti. LEGGI TUTTO

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    Napoli, rapina un giovane e scappa: arrestato un 29enne

    Nella notte appena trascorsa, gli agenti del Commissariato Vicaria– Mercato, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Cesare Rosaroll, sono stati attirati dalle urla di alcune persone le quali, indicando due soggetti in fuga in direzione di porta Capuana, li avevano individuati come autori di una rapina appena perpetrata ai danni di un giovane.
    I poliziotti, prontamente intervenuti, hanno raggiunto e bloccato uno dei prevenuti in via Carriera Grande trovandolo in possesso di un coltello, mentre l’altro è riuscito a far perdere le sue tracce.
    Inoltre, gli operatori hanno accertato che il predetto, poco prima, insieme al complice, dopo aver minacciato con un coltello alla gola il giovane gli aveva asportato il telefono cellulare.
    Per cui, l’indagato, un 29enne della provincia di Caserta, con precedenti di polizia, è stato tratto in arresto per rapina aggravata. LEGGI TUTTO

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    Napoli, rapina una donna nel centro storico: arrestato algerino

    Arrestato un 34enne per rapina e lesioni nel centro storico di Napoli.
    Durante i servizi di controllo, i Falchi della Squadra Mobile hanno arrestato un uomo di 34 anni per aver rapinato una donna nel centro storico.
    Nel corso del pomeriggio, gli agenti hanno assistito a un tentativo di fuga dopo che l’uomo aveva sottratto il cellulare della vittima. Il soggetto è stato prontamente bloccato e trovato in possesso del telefono della donna, oltre a un altro dispositivo di dubbia provenienza.
    Il 34enne, di origine algerina e irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato per rapina, lesioni personali e ricettazione. Il cellulare è stato restituito alla legittima proprietaria. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO San Giovanni a Teduccio, sorpresi a bordo di un’auto di lusso con una pistola: arrestati

    Nella notte appena trascorsa, gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno svolto operazioni di controllo in via Luigi Volpicella, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Durante tali controlli, hanno individuato e fermato due individui che si trovavano a bordo di un’auto di lusso.
    Attraverso un’attenta ispezione del veicolo, è stato infatti rinvenuto un reperto che ha destato particolare preoccupazione agli agenti intervenuti, ovvero una pistola semiautomatica con matricola abrasa e due cartucce calibro 7,65, accuratamente occultati tra i sedili posteriori.
    I prevenuti, due napoletani di 26 e 29 anni, entrambi con precedenti di polizia, sono stati pertanto tratti in arresto con l’accusa di porto abusivo di armi e ricettazione. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha contribuito a prevenire potenziali rischi e a garantire la sicurezza nella zona. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO Blitz a Pomigliano d’Arco: armi e droga, indagata famiglia peruviana

    A Pomigliano d’Arco, i carabinieri della stazione locale hanno condotto un blitz presso un’abitazione situata in via Mauro Leone. L’operazione ha coinvolto un’intera famiglia di origine peruviana, con tre membri arrestati e uno denunciato. Poco prima della mezzanotte, i carabinieri hanno suonato alla porta di Catalina Teodomira Cadillo Pardave, 50 anni, già nota alle forze dell’ordine.
    Nell’abitazione erano presenti anche il marito, 52enne, e i figli della coppia: Alexander Joel Ancalla Cadillo, 27 anni, e Jefherson Jerko Ancalla Cadillo, 20 anni. Entrambi i fratelli erano già noti alle forze dell’ordine. Durante la perquisizione, sono stati scoperti e confiscati 1.280 grammi di marijuana contenuti in diversi contenitori e buste sottovuoto, oltre a 105 grammi di hashish in diverse buste.
    Sono state rinvenute anche due pistole a salve prive del tappo rosso, insieme a 103 colpi a salve di calibro 8 e 9 millimetri. Oltre alla droga e alle armi, sono stati trovati e confiscati 50.910 euro ritenuti provento di reato. Madre e figli sono stati arrestati e trasferiti in carcere, mentre il padre è stato denunciato. LEGGI TUTTO

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    Violentò una turista a Sorrento: arrestato tunisino

    Oggi, a Marsala, in Sicilia, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno eseguito un’ordinanza di custodia in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di un 32enne tunisino, gravemente indiziato di violenza sessuale e lesioni personali aggravate ai danni di una giovane donna straniera presente nella Costiera Sorrentina per motivi turistici nel luglio 2023.
    Le indagini, condotte dalla Polizia e coordinate dalla Procura della Repubblica, sono iniziate quando la vittima ha denunciato di essere stata violentata nottetempo per strada da un uomo appena conosciuto.
    Grazie alle informazioni fornite dalla donna e alle testimonianze acquisite, è stata ricostruita con precisione la dinamica dell’evento.
    L’autore del reato avrebbe convinto la vittima ad accompagnarlo per un drink e approfittando dell’ora notturna e dell’assenza di persone, l’avrebbe costretta con violenza a subire atti sessuali contro la sua volontà.
    Il tunisino lavorava in un negozio di Sorrento
    Le indagini hanno portato a un quadro indiziario a carico dell’indagato. Quest’ultimo, dipendente di un’attività commerciale ubicata a Sorrento al momento dei fatti, è stato arrestato a Marsala e successivamente associato al Carcere Casa Santa di Trapani. LEGGI TUTTO

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    Nola, fatture false: sequestrati circa 8 milion i di euro a società di commercio alcolici

    Stamane i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nola su richiesta della Procura della Repubblica.
    Azione  nei confronti di una società nolana e del suo rappresentante legale, entrambi indagati per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
    Il valore complessivo del denaro, dei beni mobili e immobili sequestrati ammonta a oltre 7,8 milioni di euro. Contestualmente, sono in corso perquisizioni nei confronti del medesimo imprenditore e della citata società.
    Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso in seguito agli accertamenti fiscali effettuati nei confronti della società, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di bevande alcoliche, accusata di aver realizzato una frode all’imposta sul valore aggiunto.
    Secondo l’ipotesi investigativa attualmente condivisa dal G.I.P. del Tribunale di Nola, la società avrebbe effettuato acquisti da fornitori esteri per un imponibile complessivo di circa 36 milioni di euro mediante l’interposizione di 25 società italiane prive di reale operatività.
    Ciò avrebbe portato all’omesso versamento dell’IVA dovuta per tali acquisti, consentendo alla società nolana di detrarre indebitamente l’IVA non versata all’Erario dai propri fornitori fittizi e di praticare prezzi illecitamente competitivi sul mercato a discapito degli altri operatori.
    Effettuato acquisti all’estero per 35 milioni di euro
    Le società “interposte” tra i fornitori esteri e la società italiana ultima acquirente dei prodotti avevano le caratteristiche delle cosiddette “cartiere”.
    La cessazione d’ufficio delle partite IVA disposta dall’Agenzia delle Entrate aveva semplicemente determinato il subentro di nuove “imprese” aventi le medesime caratteristiche.
    Il provvedimento di sequestro è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari dello stesso sono persone fisiche e giuridiche sottoposte alle indagini e pertanto devono essere ritenuti presunti innocenti fino a sentenza definitiva. LEGGI TUTTO

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    Clan Vanella Grassi: morto in carcere il boss Vincenzo Esposito, detto ‘o Porsche

    Vincenzo Esposito, noto come ‘o Porsche, boss della Vanella Grassi, è morto in carcere a Parma, dove era detenuto da tempo. Secondo fonti investigative, Esposito era ammalato da tempo. Era uno dei capi dei ‘girati’ .
    L’uomo era conosciuto negli ambienti criminali con il soprannome di ‘o Porsche ed era deceduto nel penitenziario emiliano. Esposito era uno dei capi del clan della Vanella Grassi ed era detenuto da tempo.
    Aveva anche  chiesto, attraverso i suoi legali, di poter continuare a scontare la pena in uno dei due penitenziari di Napoli per avere più vicino la presenza dei familiari, ma l’istanza gli era stata rigettata.
    Era il suocero del boss Fabio Magnetti
    Vincenzo Esposito era il padre di Paolo, anch’egli noto alle forze dell’ordine e il suocero di Fabio Magnetti, altro storico esponente della “Vinella”. LEGGI TUTTO

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    “Giustizia per Fulvio”: la madre e l’Università di Napoli chiedono verità

    “Giustizia per Fulvio” è il grido che unisce la madre di Fulvio Filace, Rosaria Corsaro, e l’Università Federico II di Napoli, dove il giovane studente 25enne sarebbe stato laureato in Ingegneria meccanica per l’energia e l’ambiente se non fosse stato per la tragica esplosione di un’auto sperimentale sulla tangenziale di Napoli lo scorso giugno.
    Commozione e dolore hanno pervaso l’aula gremita di studenti durante la cerimonia di conferimento della Laurea alla memoria di Fulvio. A pochi giorni dalla tragedia, che ha stroncato la vita di Fulvio e della ricercatrice Maria Vittoria Prati, ancora molte domande rimangono senza risposta.
    “Noi cerchiamo giustizia perché sicuramente qualcosa non ha funzionato”, denuncia la madre di Fulvio. “E’ inaccettabile perdere un figlio, e perderlo così”. Il rettore dell’Università, Matteo Lorito, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia e ha promesso di andare fino in fondo: “I ragazzi vengono da noi per essere accompagnati e lanciati verso il futuro, non certo per trovarsi in situazioni come questa.”
    L’Università si costituirà parte civile in un eventuale processo per fare luce sulla tragedia. “Se ci sono responsabilità andremo fino in fondo”, ha affermato il rettore. “Saremo con la famiglia. Anche noi siamo parte lesa: era ed è un nostro studente”.
    Il ricordo di Fulvio è stato affidato alle parole del suo tutor, Fabio Bozza, che lo ha descritto come un appassionato di motori e un lavoratore attento. Giuseppe Mazzucco, rappresentante degli studenti, ha ricordato il suo “sorriso affettuoso”.
    La madre di Fulvio ha consegnato un segnalibro con una frase del figlio: “Un uomo si giudica dalle sue opere e ciò che facciamo in vita riecheggia per l’eternità”.
    La morte di Fulvio è una ferita profonda per la famiglia, l’Università e l’intera comunità. La speranza è che la giustizia faccia il suo corso e che la memoria di Fulvio sia onorata attraverso il proseguimento dei suoi sogni e delle sue passioni. LEGGI TUTTO

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    Napoli, tragedia di San Giovanni a Teduccio, raccolta fondi on line per i figli rimasti orfani

    È partita una raccolta fondi organizzata da Antonio Molisso sulla piattaforma  GoFundMe per aiutare i figli della coppia di san Giovanni a Teduccio morta per raptus di follia che ha colpito Pasquale Pinto, ex guardia giurata di 55 anni,  che ha ucciso sua moglie Ewa Kaminska, di 48 anni con bene 40 coltellate e dopo si è tolto la vita.“Molti sono venuti a conoscenza della tragedia che ha colpito l’8 febbraio una famiglia di San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia est di Napoli. Uno dei membri di questa famiglia, Antonio, un caro amico di mio figlio Gabriele frequenta l’ultimo anno del Liceo Piero Calamandrei di Napoli, insieme fanno parte della squadra agonistica di nuoto del centro sportivo portici.
    Purtroppo per lui, Giovedì, 8 Febbraio la sua vita e dei suoi due fratelli (16 anni) e di appena 13(anni) è cambiata radicalmente, si sono trovati ad essere  orfani di entrambi i genitori in maniera tragica.
    II loro papà conosciuto come un uomo buono, riservato e cortese, dedito ai figli, in preda ad una delle sue crisi paranoiche, ha messo fine alla vita della moglie, e poi si è tolto la vita. E’ stata una tragedia del tutto inaspettata, in quanto, nulla lasciava pensare che sarebbe potuta accadere una cosa simile.
    Per questo motivo è stata aperta una raccolta fondi su Gofundme a favore dei ragazzi che attualmente sono stati affidati alla parente più prossima.
    La solidarietà per questi ragazzi che si sono trovati soli al mondo è un gesto che spero possiate condividere con me e con tutte le persone che si sono attivate affinché possano continuare a studiare, a fare sport e a vivere dignitosamente.
    Ringrazio di cuore chiunque possa contribuire, anche con una piccola somma e chi, pur volendo, non può.Grazie anche a coloro che condivideranno la campagna, facendola girare tra i propri contatti”.
    Per chi volesse contribuire la raccolta fondi è raggiungibile al seguente link
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    Messaggi in rete: “Borrelli è grave”, ma è una Fake news. Il deputato: “Sto benissimo”

    La diffusione di un messaggio vocale da una chat all’altra nel pomeriggio di oggi ha generato preoccupazione.
    Una voce maschile annunciava che il deputato napoletano dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, era coinvolto in un grave incidente stradale e ricoverato in condizioni disperate in un ospedale napoletano, ma si è trattato di una clamorosa fake news.
    Borrelli ha riferito di aver ricevuto più di 20 telefonate di persone preoccupate e ha rassicurato tutti sulle sue condizioni: “Tranquilli, sto bene e da buon napoletano faccio i debiti scongiuri”.
    Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha definito questo episodio “l’ennesimo gesto di intimidazione nei confronti del nostro compagno” e ha annunciato l’intenzione di informare le autorità di Polizia sulla vicenda, sperando di poter individuare l’origine di questa spregevole azione.
    Zanella ha sottolineato l’importante lavoro di Borrelli contro la criminalità, sottolineando il sostegno di Alleanza Verdi e Sinistra e della comunità dove Borrelli svolge il suo prezioso lavor LEGGI TUTTO

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    Ancora controlli al Parco Verde di Caivano: 244 identificati

    Controlli a Caivano: operazione straordinaria delle forze dell’ordine.ù
    Nella giornata di ieri, il Commissariato di Afragola, in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine Campania, ha condotto un’operazione straordinaria di controllo del territorio all’interno del “Parco Verde” di Caivano.
    Durante l’operazione sono state identificate 244 persone e controllati 142 veicoli, con il sequestro amministrativo di uno di essi.
    Inoltre, sono state comminate 3 violazioni al Codice della Strada e è stata ritirata una patente di guida.
    Le operazioni di controllo alternate da parte di polizia e carabinieri fanno parte di un piano strategico su disposizione del ministero dell’Interno che punta a stroncare qualsiasi tito di attività illecita nella zona. LEGGI TUTTO