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    Camorra, clan Batti: eseguiti 6 ordini carcerazione

    La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno eseguito ordini di carcerazione emessi dall’Ufficio Esecuzioni penali della Procura generale di Napoli nei confronti di 6 persone legate al clan camorristico Batti. Il clan opera nel territorio di San Giuseppe Vesuviano.
    Le persone coinvolte sono Salvatore Ambrosio, 29 anni, condannato a 6 anni, 8 mesi e 20 giorni di reclusione; Alan Cristian Batti, 37 anni, condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione; Alfredo Batti, 40 anni, condannato a 15 anni di reclusione; Angelo Auriemma, 34 anni, condannato a 7 anni e 10 giorni di reclusione; Tommaso Gabriele Boccia, 39 anni, condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione, e Giuseppina Batti, 49 anni, condannata a 6 anni, 8 mesi e 10 giorni di reclusione, quest’ultima rintracciata stamattina.
    Tutti sono stati condannati per reati legati al traffico di sostanze stupefacenti, reati inerenti le armi, rapina ed estorsione. Erano già stati condannati in una sentenza della Corte d’Appello di Napoli il 4 ottobre 2022, contro la quale avevano presentato ricorso.
    Le condanne sono state rese esecutive dopo l’udienza della Corte di Cassazione del 20 febbraio scorso, che ha rigettato il ricorso e confermato le pene di reclusione. Le esecuzioni sono state portate a termine dalla Squadra Mobile di Napoli, dal Commissariato di San Giuseppe Vesuviano e dal Gico-Goa della Guardia di Finanza di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Rapina alla Unicredit di Modena: arrestato il terzo napoletano trasfertista

    La polizia di Modena ha catturato ieri mattina a Napoli un uomo di 52 anni, con precedenti penali, sospettato di essere coinvolto nella rapina perpetrata il 21 luglio 2023 presso la sede Unicredit di viale dei Corassori, a Modena.
    Questo nuovo arresto porta a tre il numero totale di persone fermate in relazione alla rapina. Dopo l’arresto dei primi due sospettati, le attività investigative si sono concentrate sull’auto parcheggiata sul retro della banca, utilizzata dai rapinatori per raggiungere la filiale, e sugli oggetti trovati all’interno della vettura.
    I rilievi della polizia scientifica, che hanno incluso il recupero di “frammenti papillari” all’interno dell’auto e di alcuni biglietti autostradali, sono stati determinanti. Analizzando i varchi autostradali, gli investigatori sono riusciti a ricostruire il percorso della vettura utilizzata per raggiungere Modena.
    Inoltre, sono stati sequestrati cellulari e schede telefoniche. Il sospettato di 52 anni è attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale a Napoli, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. LEGGI TUTTO

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    Donna scomparsa sabato scorso, ad Ischia si continua a cercare Antonella Di Massa

    Sull’isola d’Ischia da sabato pomeriggio 17 febbraio continuano senza sosta le ricerche della signora Antonella Di Massa che ormai da giorni non dà più notizie di sé.
    Le ricerche che vedono impegnato un massiccio spiegamento di Vigili del Fuoco, Forze dell’Ordine, Soccorso Alpino e uomini delle varie Associazioni di volontariato presenti sull’isola Verde, con al seguito cani molecolari, droni ed elicotteri sin da subito si sono concentrate a Succhivo, Frazione del Comune di Serrara Fontana è stata ripresa per l’ultima volta dalle telecamere di sorveglianza collocate all’esterno della sede della locale Pro Loco.
    Cinquantuno anni, alta un metro e settanta centimetri, occhi e capelli castani, al momento della scomparsa indossava un piumino di colore blu scuro, pantalone di colore nero e scarpe scure.
    A Succhivo la signora Antonella sarebbe stata notata anche da alcuni residenti come ci spiega Ida Trofa.
    “Oltre alle telecamere – ha affermato Ida Trofa -, nella stessa zona di Succhivo ben cinque testimoni hanno detto di aver visto la donna e la cui descrizione corrisponde a quella data dagli inquirenti. Da sabato si è pattugliato questa zona della Frazione di Succhivo, poi con l’arrivo delle Unità cinofile ci si è spinti sin sulla costa e a mare con le motovedette. Ora le ricerche si sono ulteriormente allargate alla zona iniziale”.
    L’augurio, naturalmente, è quello che la signora Antonella possa quanto prima far ritorno a casa. Intanto i familiari fanno appello a tutti coloro che possono fornire informazioni utili, a contattare le Forze dell’Ordine.
    Gennaro Savio LEGGI TUTTO

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    Riunione del Comitato per la sicurezza a Napoli: focalizzazione sui minori armati

    La riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha posto al centro l’importante tematica dei giovani che portano armi con sé.
    All’incontro hanno partecipato l’assessore alla Legalità del Comune di Napoli, i vertici provinciali delle Forze dell’ordine e il direttore scolastico regionale. In particolare, è stato esaminato con grande attenzione il problema della diffusione illegale di armi tra i minori, un fenomeno che potrebbe interessare anche le scuole dell’area metropolitana.
    Si è sottolineato che tali comportamenti, osservati tra i giovanissimi, sono estremamente preoccupanti e indicano una carenza di valori, richiedendo un approccio complesso che comprenda azioni preventive di carattere sociale e strutturale volte a allontanarli dai modelli proposti dalla criminalità organizzata.
    A tal fine, il direttore scolastico regionale e il comandante provinciale dei Carabinieri hanno illustrato l’attività svolta all’interno delle scuole nell’ambito del progetto “La prima vittima sei tu. No alle armi”, una campagna di sensibilizzazione contro l’utilizzo delle armi tra i giovani, promossa dall’Arma dei Carabinieri.
    Inoltre, si è convenuto di sensibilizzare i dirigenti di tutte le istituzioni scolastiche affinché segnalino eventuali situazioni di possesso di armi da parte degli studenti o comportamenti violenti, al fine di permettere l’intervento mirato delle forze dell’ordine al di fuori delle scuole, intensificando le attività di prevenzione. LEGGI TUTTO

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    Rotary Napoli, cinque chef uniti per la mototerapia dei bambini con autismo

    Una cena per la mototerapia. Si chiama “La Notte dei Desideri” e non è un caso. Cinque grandi chef stellati e medaglie d’oro saranno uniti da un unico intento: la solidarietà.
    Sì, perché durante la cena di beneficenza organizzata dal Rotary Club Campania-Napoli e in programma venerdì 23 febbraio alle 20 presso il Casale dei Baroni a Santa Maria a Vico (viale Tenente Alberto Puoti, 29), in provincia di Caserta, sarà donata una moto all’associazione “La MotoTerapia” impegnata con bambini e ragazzi autistici: il motoveicolo sarà, infatti, fondamentale per consentire ai volontari di continuare la loro attività di sostegno ai minori con autismo e disabilità.
    Si tratta inoltre di un mezzo alimentato con energia elettrica, ecologica e funzionale. “Dalla sinergia e dalla maestria di cinque chef pluripremiati nasceranno piatti in grado di emozionare anima e palato – spiega il presidente Rotary Club Campania-Napoli, Cristiano Capurro (nella foto) – Oltre al momento di convivialità riusciremo ad acquistare una motocicletta elettrica.
    Non solo. Contiamo di finanziare a breve altri oggetti utili per le terapie”. Per l’evento solidale giunto alla settima edizione ai fornelli e in cucina si ritroveranno la medaglia d’oro “culinary & Pastry Art” Simone De Stefano con Mario Affinita  del “Don Geppi” di Sant’Agnello, Domenico Iavarone “Zest” del Grand Hotel La Favorita di Sorrento, Salvatore Iazzetta del “Rear” di Nola, Giuseppe Mascolo pastry chef Winner “Panettone World Championship” della pasticceria “Mascolo” di Visciano.
    “Da sempre il mondo delle due ruote è, per gli appassionati, anche sinonimo di buona cucina – dice Antonio Capone, presidente dell’associazione “La MotoTerapia” – ma quella che racconteremo il 23 febbraio è una storia diversa in cui si incontra da un lato l’armonia dei sensi e dall’altro un futuro migliore da regalare ai bambini della nostra associazione”.
    All’unisono il messaggio degli chef in vista della serata benefica: “Dietro uno chef c’è sempre prima un uomo che, oltre che preparare da mangiare, ha una sensibilità umana che gli permette di contribuire a iniziative che lo portano a donare”. LEGGI TUTTO

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    Inquinavano il fiume Sarno: sequestrate due aziende a Striano e Sant’Antonio Abate

    I Carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli hanno sequestrato due aziende a Sant’Antonio Abate e Striano, ritenute responsabili di gravi reati ambientali.
    Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata e  svolte dai Carabinieri del NOE di Napoli con la collaborazione dell’ARPAC, hanno accertato che le due aziende, operanti nel settore della produzione e commercializzazione di conserve alimentari, violavano la normativa ambientale in materia di scarico dei reflui nei corsi d’acqua e gestione dei rifiuti.
    Le violazioni riscontrate nel corso degli accertamenti sono state deposito incontrollato e abbandono di rifiuti speciali, anche pericolosi, su aree non pavimentate.
    Scarico delle acque di dilavamento dei rifiuti in un canale di bonifica tributario del fiume Sarno, senza alcun processo di depurazione.
     Procura e Arpac hanno riscontrato numerose violazioni nelle due aziende
    Modifiche sostanziali agli impianti per ostacolare i controlli sui reflui industriali.Superamento dei parametri limite per gli scarichi nei corsi d’acqua.  Realizzazione di un capannone industriale senza le previste autorizzazioni edilizie.
    Per questi motivi che la Procura di Torre Annunziata retta da Nunzio Fragliasso, ha firmato i provvedimenti di sequestro preventivo delle due aziende.
    Sono 300 i controlli effettuati dalla Procura di Torre Annunziata; 160 controlli con esito di non conformità; 48 sequestri, totali o parziali, di aziende o impianti produttivi;  29 sanzioni amministrative; 74 persone denunciate in stato di libertà e infine 2 persone arrestate.
    L’obiettivo dei controlli è Tutelare l’ambiente e il fiume Sarno. Contrastare l’inquinamento causato da scarichi abusivi e attività illecite. Individuare i responsabili e interrompere le attività che danneggiano il corso d’acqua.
    Un’importante operazione a tutela del territorio e della salute pubblica. L’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura è fondamentale per contrastare i reati ambientali e per la salvaguardia dell’ambiente. LEGGI TUTTO

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    La camorra spara a Pomigliano e Torre Annunziata: bossoli in strada

    La provincia di Napoli è stata scossa da due sparatorie nella serata di ieri. I carabinieri sono intervenuti in due città diverse dopo la segnalazione di colpi di arma da fuoco.
    A Pomigliano D’Arco, nel complesso popolare “219”, sono stati ritrovati 7 bossoli calibro 9, mentre a Torre Annunziata è stata rinvenuta un’ogiva deformata nei pressi di un negozio.
    Non risultano feriti in entrambi gli episodi, ma le indagini sono in corso per identificare i responsabili e le circostanze dei fatti.
    I carabinieri stanno lavorando per fare luce su queste pericolose situazioni legate alla camorra.
    Eventi, che, purtroppo, confermano la persistente attività criminale delle organizzazioni malavitose in provincia, e un’escalation dello scontro tra i vari clan che rischia di colpire anche persone innocenti. LEGGI TUTTO

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    Marigliano, picchia il dirigente Asl che rifiuta di cambiargli il medico di base

    A Marigliano, un uomo di 67 anni è stato denunciato dai carabinieri per aver reagito in modo violento al rifiuto di cambio del medico di base presso l’ASL locale.
    Dopo aver chiesto senza successo di sostituire il medico, l’uomo ha reagito con calci e pugni al dirigente dell’ASL.
    La segretaria e il vigilante sono riusciti ad allontanare l’anziano e ad allertare il 112, mentre il 67enne è fuggito in auto.
    L’anziano di cui si conoscevano le generalità è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri e denunciato per minacce e lesioni. La vittima è stata curata presso l’ospedale di Nola, con una prognosi di 10 giorni. LEGGI TUTTO

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    Napoli, chiede scusa in aula e vuole risarcire il motociclista che investì e uccise Elvira Zibra sul Lungomare

    Processo al motociclista napoletano Gianluca Sivo accusato di omicidio colposo per la morte di Elvira Zibra, investita mentre era in sella alla sua moto sul Lungomare di Napoli nell’agosto del 2022.
    Sivo si è presentato in aula, ha mostrato il suo contratto di lavoro in una pizzeria e si è dichiarato disponibile a risarcire il danno per l’incidente stradale in cui è stata coinvolta la giovane donna.
    Sivo ha raccontato – come riporta Il Mattino – di vivere un incubo da due anni e ha espresso le sue scuse alla famiglia della vittima. La madre della giovane lavoratrice è costituita parte civile e chiede giustizia. Il processo cerca di fare luce sulla dinamica dell’incidente.
    In aula si cerca di ricostruire la dinamica dell’investimento
    Il pm cerca di stabilire le responsabilità del motociclista nell’incidente e sottolinea l’importanza del rispetto delle regole stradali a Napoli.
    Gli incidenti stradali dovuti a imperizia e indifferenza alle regole sono purtroppo frequenti nella zona, con numerose vittime, anche nelle ultime settimane. LEGGI TUTTO

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    Amianto in Fincantieri di Castellammare: risarcimento di 140mila euro a operaio di Scafati

    Risarcimento da 190mila euro per un ex operaio Fincantieri di Castellammare di Stabia Un ex operaio della Fincantieri di Castellammare di Stabia ha ottenuto un importante risarcimento di 190mila euro dal Tribunale Civile di Torre Annunziata a seguito di una patologia correlata all’esposizione all’amianto sul luogo di lavoro
    . L’indennizzo è stato concesso a un ex dipendente di Scafati (Salerno) in relazione a parametri superiori alla media rispetto ad altri casi simili. Secondo l’avvocato Domenico Carotenuto, che ha assistito il lavoratore nella richiesta di risarcimento, la sentenza invia un chiaro messaggio sul ruolo fondamentale della Giustizia nella tutela dei diritti e della salute dei lavoratori, specialmente in contesti industriali.
    Il lavoratore malato si è rivolto all’avvocato Carotenuto per ricevere consulenza legale riguardo alle implicazioni giuridiche della sua patologia contratta in servizio. Inoltre, il supporto dell’associazione per la salute dei lavoratori e le relazioni medico-legali del dottor Nicola Maria Giorgio hanno svolto un ruolo significativo nel caso.
    La malattia del dipendente è stata dimostrata esclusivamente imputabile all’esposizione all’amianto.
    I principali argomenti considerati nella ricerca di risarcimento per questo caso sono stati la mancata informazione del datore di lavoro riguardo al pericolo di presenza dell’amianto, l’assenza delle procedure per evitare l’esposizione e il contatto diretto con l’amianto e l’assenza di dispositivi di protezione individuali (DPI) validi per contrastare l’inalazione delle fibre di asbesto.
    Il lavoratore ha ottenuto un risarcimento che ha previsto anche compensazioni per la moglie e per le figlie, per un totale di 190mila euro (130mila per il lavoratore, 20mila per la moglie e per ciascuna delle figlie) come certificato dall’INAIL. Il Tribunale Civile di Torre Annunziata ha stabilito un risarcimento significativo che apre nuove prospettive nella tutela dei lavoratori e delle loro famiglie in casi di esposizione all’amianto. LEGGI TUTTO

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    Il Faro di Annalisa, un proiettile diventa fonte di luce

    Si è tenuta stamane la terza giornata di premiazioni del Concorso scolastico nazionale “Il Faro di Annalisa”, dedicata alle scuole secoondarie di secondo grado. Il titolo della giornata è stato “Spazio ai giovani”.Tra le scuole vincitrici si sono distinte, in particolare, l’Istituto Perlasca di Vallesabbia (BS), i cui studenti hanno realizzato il prototipo di una torcia a forma di proiettile, che si accende diventando luce per illuminare i giovani, ed il liceo scientifico Gallotta di Eboli (SA), che ha realizzato un elaborato multimediale che ha equiparato Annalisa all’equazione di Dirac, trattando con estrema delicatezza il tema della donazione degli organi.
    Particolarmente emozionante è stato il collegamento con la storia di Addam Jendoubi, giovane di Forcella recentemennte scomparso a seguito di un incidente mortale, i cui organi sono stati donati per salvare altre 7 vite, come accaduto con Annalisa.
    Adam, qualche anno prima di morire, aveva contribuito al cambiamento di vita di suo fratello Habib, uscito dal carcere per seguire la strada del cinema propostagli da Adam, che intanto aveva interpretato “Aucelluzzo” nel film “La paranza dei bambini” ispirata al libro di Roberto Saviano.
    E proprio Saviano è stato il primo a promuovere la me moria di Adam, ricordandolo con un posto come “il volto della nuova Napoli”, che parlava il “forcellano” nonostante le origini per metà tunissine e per metà polacche.
    Il fratello Habib, intervenuto alla cerimonia insieme al suo papà, ha dichiarato con sincera commozione di voler continuare a portare avanti la memoria di Adam e fare in modo che la sua storia possa diventare esempio di scelta della legalità e di riscatto sociale per tutti i giovani di Napoli, e non solo.
    Alla manifestazione hanno preso parte Benigno Casale dell’USR Campania, Diego Belliazzi per la Fondazione Polis, Rosa Maiello per l’Università degli Studi di Napoli Parthenope, Amedeo Colella e Alan De Luca. Questi ultimi sono intervenuti a premiare le candidature in linngua napoletana presentate dall’IIS Sannino-De Cillis e dall’ITIS Alessandro Volta, rispettivamente una poesia ed un testo rap musicato dai ragazzi, che hanno entusiasmato per il messaggio prodotto: “Sparame, sparame cà spieco ‘o fierro… po’ muurì ‘o cuorpo, ma l’anema è eterna”. LEGGI TUTTO

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    Ischia: proseguono ricerche 51enne scomparsa a Casamicciola

    Proseguono a Ischia le ricerche di Antonella Di Massa, 51enne di Casamicciola Terme scomparsa lo scorso sabato 17 febbraio. Oggi pomeriggio, convocata dal prefetto di Napoli Michele di Bari, si è svolta una riunione per fare il punto sulle ricerche.
    E’ stato attivato il Piano provinciale per la ricerca delle persone scomparse e proseguono le attività di ricerca, sotto il coordinamento tecnico della Compagnia Carabinieri di Ischia.
    “Notevole – sottolinea una nota diffusa al termine della riunione – è l’impegno profuso da tutte le componenti del sistema di protezione civile che vede tuttora la sinergica partecipazione delle Forze di Polizia, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, della Capitaneria di Porto di Ischia, del 118, della Protezione civile locale e regionale, nonché del personale della Croce Rossa Italiana, del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico e di numerose altre associazioni di volontariato”.
    Le operazioni di ricerca sono costantemente seguite dal Tavolo di monitoraggio permanente presso la Prefettura di Napoli e vengono impiegati droni, elicotteri, anche dotati di termoscanner, unità cinofile molecolari nonché una motovedetta della Capitaneria di Porto di Ischia per la perlustrazione dell’area costiera. LEGGI TUTTO