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    Rimborso bollo auto rubata o rottamata, discussa proposta della Lega

    È stato discusso il progetto di legge della Lega finalizzato al rimborso della tassa automobilistica “per perdita di possesso del veicolo dovuto a furto, rottamazione o esportazione all’estero”. Il progetto di legge è stato presentato dal consigliere Stefano Bargi e sottoscritto dall’intero gruppo del Carroccio: Simone Pelloni, Maura Catellani, Massimiliano Pompignoli, Valentina Stragliati, Fabio Rainieri, Matteo Montevecchi, Fabio Bergamini, Gabriele Delmonte, Emiliano Occhi, Daniele Marchetti, Michele Facci, Matteo Rancan e Andrea Liverani. Il pdl è stato discusso in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli. Il provvedimento sarà votato il 6 dicembre dall’Assemblea legislativa.
    “Il volume non è piccolo, circa 70-80mila mezzi l’anno – ha scandito Bargi – e la proposta mira a rimborsare solo i mesi mancanti. Inoltre, il rimborso è a domanda del cittadino. Ho voluto porre una questione di principio”.
    Secondo il consigliere Luca Sabattini (Partito democratico) “il ragionamento di Bargi ha senso. Questo, però, presuppone che dovremmo destinare un fondo per i rimborsi. Una stima prevede diversi milioni di euro e non ci sentiamo di mettere questa cifra fra le priorità di bilancio”.
    Bargi, relatore del provvedimento, ha ricordato che i residenti in Piemonte, Lombardia, Veneto e nella Province autonome di Trento e di Bolzano “possono da tempo godere di una piccola ma significativa agevolazione: chi paga la tassa automobilistica e nei 12 mesi seguenti decide di demolire la vettura può chiedere il rimborso del bollo auto per la rottamazione del veicolo”.
    L’importo del rimborso, si legge nella proposta di legge, “è calcolato in proporzione al numero di mesi interi successivi a quello in cui si è verificato l’evento: ad esempio, se il bollo è stato pagato a gennaio con scadenza a dicembre dello stesso anno, e l’auto viene rottamata a marzo, il rimborso deve essere riconosciuto per tutto il periodo che va da aprile a dicembre, ossia per nove mesi”. Bargi sottolinea come la legge regionale 21 del 2012, all’articolo 5 “sancisca solo genericamente che la giunta regionale può sospendere o differire il termine per l’adempimento degli obblighi tributari a favore dei contribuenti interessati da eventi eccezionali e imprevedibili”, senza prevedere il rimborso o la cancellazione del tributo in un caso di distruzione del veicolo per evento eccezionale e imprevedibile non imputabile al proprietario dell’automobile, come quello verificatosi nei territori dell’Emilia-Romagna colpiti dall’alluvione nel maggio 2023″. E l’articolo 6 prevede l’esenzione “solo per determinate categorie di veicoli e motoveicoli datati, ma non per quelli costretti alla rottamazione in seguito a cause di forza maggiore”.
    La copertura finanziaria, prevede il pdl, è garantita dai fondi specifici che verranno accantonati a tal fine nella Missione 20 (Fondi e accantonamenti).
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): ripristinare la linea telefonica nell’Appennino bolognese

    Ripristinare la linea telefonica di uno dei gestori telefonici sull’Appennino bolognese.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “i comuni dell’appennino bolognese, ormai da tempo, lamentano la mancata manutenzione e il mancato ripristino delle linee telefoniche interrotte per vari motivi. Sia amministratori locali sia cittadini, fin da subito, hanno cercato di contattare il gestore della linea telefonica e sono numerose le segnalazioni pervenute al consigliere interrogante e le notizie diffuse dalla stampa, provenienti da diverse zone dell’Appennino bolognese, che registrano gravi disagi e disservizi da parte del gestore della linea telefonica, pertanto famiglie, attività artigianali, commerciali, imprese e aziende sono impossibilitate ad usufruire del servizio telefonico”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga doveroso e opportuno un intervento immediato volto a sollecitare il ripristino celere della linea telefonica nei comuni dell’Appennino bolognese e se ritenga necessario chiedere un chiarimento al gestore del servizio sui ritardi e sulle difficoltà di comunicazione con quest’ultimo riscontrati da cittadini ed enti locali, in merito al problema descritto”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Regione: 14 miliardi per sanità, welfare e imprese nella manovra 2024

    Tasse ferme per il nono anno consecutivo, misure antiinflazionistiche che faranno risparmiare ai cittadini 141 milioni di euro, fondi per sanità, sostegno alle imprese, sviluppo, scuola e trasporto pubblico, cura del territorio, Tecnopolo di Bologna. Sono i punti di forza del Bilancio 2024 della Regione Emilia-Romagna  presentato dall’assessore Paolo Calvano nel corso della commissione Bilancio presieduta da Massimiliano Pompignoli.
    “Sosteniamo la crescita dell’intero sistema emiliano-romagnolo, in un momento di grandi difficoltà comuni a tutto il Paese, con una manovra virtuosa e solida nonostante i pesanti tagli del Governo. Investendo nel lavoro e nelle reti di protezione sociale, sostenendo le imprese che innovano e creano buona occupazione e operiamo con un occhio attento alle zone colpite dall’alluvione del maggio scorso”, spiega Calvano per il quale “i 3 miliardi previsti dal governo sono insufficienti, così come siamo sorpresi dalla richiesta del governo alle Regioni a statuto ordinario di assicurare per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui, contributo che per l’Emilia-Romagna del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025. Questo quando l’Emilia-Romagna è la Regione italiana con il rapporto debito/Pil più basso in Italia”.
    Nel complesso si tratta di una manovra da 14 miliardi che deve fare i conti gli effetti delle crisi internazionali, la ricostruzione post alluvione e alle norme previste nella Finanziaria nazionale dove si stabilisce che “le Regioni a statuto ordinario, per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, assicurano un contributo alla finanza pubblica pari a 350 milioni di euro annui”: contributo che per l’Emilia-Romagna del contributo annuo a carico della Regione Emilia-Romagna è di 44,8 milioni l’anno per il 2024 e il 2025.
    La sanità si conferma la principale voce del Bilancio: in attesa dell’accordo sul riparto del Fondo sanitario nazionale, vengono stanziati 9 miliardi di euro (di cui 8,5 milioni di euro l’esenzione dal ticket per le prime visite per le famiglie numerose e 100.000 euro per l’iscrizione al SSN dei senza fissa dimora), mentre aumenta di mezzo milione di euro anche il Fondo per la non autosufficienza.
    Salgono a 40 i milioni di euro (+6,5 milioni rispetto al 2023) investiti dalla Regione per far viaggiare gratuitamente i cittadini dell’Emilia-Romagna sui mezzi di trasporto pubblico locale grazie alle quali studentesse e studenti fino a 19 anni di età con Isee familiare non superiore ai 30mila euro e under 14 senza alcuna soglia Isee, potranno continuare a utilizzare bus e treni gratuitamente, mentre saranno gratis i bus urbani per i pendolari abbonati al servizio ferroviario regionale nelle 13 città di inizio e/o fine viaggio con più di 50 mila abitanti (la Città Metropolitana di Bologna, gli altri 9 Comuni capoluogo più Carpi, Imola e Faenza). Previsti 40 milioni di euro, fra fondi regionali ed europei attivati, per l’abbattimento delle rette dei nidi e la gratuità di quelli nei Comuni montani e delle aree interne. Venendo al diritto allo studio il Bilancio prevede 37 milioni di euro per la copertura del 100% delle borse di studio e altri 15,3 milioni di euro per il diritto allo studio scolastico. Prosegue il finanziamento delle borse di dottorato in memoria di Marco Biagi, il giuslavorista assassinato dalle Brigate Rosse, e di Guido Fanti, primo presidente della Regione.
    Sono previsti 800 milioni di investimenti (destinati a diventare 1,9 miliardi nel triennio) le cui principali voci sono la riqualificazione delle infrastrutture culturali (10 milioni), per l’elettrificazione e la sicurezza delle linee ferroviarie regionali (31 milioni), per la sistemazione dei ponti (10 milioni) e altri 7,14 milioni di euro serviranno per la realizzazione di interventi attesi da tempo come l’incrocio a Borgo Secchi nel Comune di Bagnacavallo, la manutenzione straordinaria delle strade provinciali di interesse regionale ed il finanziamento dell’intervento “Completamento della Nuova Galliera in Comune di Bologna”.
    A sostegno degli investimenti privati: la legge regionale sulla attrattività per 13,2 milioni di euro che andranno a finanziare un nuovo bando e che si sommano agli 11,4 milioni del bando precedente, i finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese (6,7 milioni di euro per Expo 2025 e Fiere), per la legge sull’economia urbana (25,85 milioni nel triennio), per la legge sui talenti (4 milioni di euro nel triennio) e per il sostegno al credito (4,9 milioni per Confidi e abbattimento tassi). Di particolare importanza il capitolo relativo al Tecnopolo di Bologna: 23 milioni di euro per completare la struttura che ha sede nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi (5,5 milioni di euro serviranno per completare la bonifica dall’amianto, 2,4 per la realizzazione degli spazi nel capannone Botti, 700.000 euro per la progettazione della vecchia centrale, da destinare a servizi di ristorazione e la progettazione del nuovo edificio a L per attività di Citizen science in collaborazione con il Comune di Bologna, 1,7 milioni di euro per interventi di pulizia, sistemazione esterna, arredi, mentre le ulteriori risorse sono destinate al completamento degli interventi in corso, fra i quali è prevista la realizzazione dell’edificio per attività di ricerca internazionale che sarà sede del nuovo Istituto dell’Università delle Nazioni Unite).
    Previsti 10 milioni di euro per il recupero di alloggi di edilizia pubblica, 2 milioni per il Fondo affitti, per contrastare il dissesto idrogeologico sul territorio emiliano-romagnolo, viene incrementato il fondo manutenzioni di 8 milioni, consolidato il contributo ad Aipo di 5 milioni e rafforzato il Fondo imprevisti e somme urgenze per 5 milioni. E infine, 5 milioni all’anno per il Fondo montagna.
    Oltre al Bilancio è stato presentato anche il collegato normativo che contiene aggiornamenti delle leggi in materia di invasi, urbanistica, welfare e soprattutto la disposizione per cui la carica del Presidente e del Vicepresidente dei Consorzi di Bonifica possono essere confermate una sola volta.
    Maura Catellani (Lega) ha chiesto chiarezza sulle norme urbanistiche, mentre Silvia Zamboni (Europa Verde) ha domandato il dettaglio delle risorse previste per il contrasto al dissesto idrogeologico e ha criticato la scelta del governo di chiedere risorse alla Regione: “Ci tolgono risorse che avremmo preferito utilizzare per politiche pubbliche regionali”.
    (Luca Molinari)

    Governo locale e legalità

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Via libera dalla commissione Territorio alla legge sugli alberi monumentali

    Elenco degli alberi monumentali e dei boschi vetusti, risorse per custodirli e diffonderne la conoscenza, sanzioni per chi li deturpa.
    Disco verde della commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro alla “Disciplina per la conservazione degli alberi monumentali e dei boschi vetusti”, il progetto di legge proposto dalla giunta che dà mandato alla giunta di trovare le risorse e le modalità per tutelare gli alberi monumentali e i boschi vetusti, oltre che di realizzare l’Elenco degli Alberi. Vengono previste anche sanzioni per chi danneggi questi alberi e boschi. Ora la proposta di legge verrà discussa dall’Assemblea legislativa per il voto definitivo.
    Nel corso del dibattito, la relatrice di maggioranza Mirella Dalfiume (Pd) ha illustrato alcuni emendamenti che hanno aggiornato i criteri della legge in merito alla classificazione e alla gestione degli alberi monumentali e i boschi vetusti.
    Dal canto suo il relatore di minoranza Michele Facci (Lega) ha commentato i vari emendamenti chiedendo di modificare alcuni parti della legge. “Diamo un voto di astensione perché condividiamo i temi ambientali contenuti nella norma, anche se ci riserviamo di chiedere un ulteriore miglioramento della legge”, spiega Facci.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Il garante Cavalieri: “In Emilia-Romagna pochi i detenuti che lavorano”

    “Su 3.500 detenuti nelle carceri dell’Emilia-Romagna (di cui 2.600 con condanne definitive), circa 900 vengono occupati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria nei cosiddetti lavori domestici: aiuto cuoco, pulizie, manutenzioni, gestione della spesa, etc.. Decisamente minoritaria invece, circa centocinquanta persone, la quota di chi opera all’interno della struttura ma alle dipendenze di aziende esterne in mansioni quali falegnameria, lavanderia, produzione di pasta fresca, sartoria, coltivazioni agricole, etc. Un ulteriore centinaio, infine, ha la possibilità di accedere al lavoro esterno”. Questa la fotografia della situazione lavoratori dei detenuti nelle carceri della regione tracciata da Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti, nella conferenza stampa tenuta in Assemblea legislativa.
    “Per quanto riguarda le donne – ha rimarcato il garante – i progetti lavorativi sono praticamente inesistenti, così come i percorsi di inserimento lavorativo per le persone disabili. Questi dati sono preoccupanti e chiamano a intervenire tutti i soggetti preposti, dato che rappresentano una palese disapplicazione delle norme vigenti secondo le quali tutti i detenuti dovrebbero lavorare”.
    Federico Amico, presidente della commissione Parità e diritti, è intervenuto sull’importanza del lavoro collegata al reinserimento sociale del detenuto: “Il lavoro in carcere svolge un ruolo fondamentale che ha la funzione di promuovere la reintegrazione sociale, combattere la recidiva, acquisire competenze e aumentare la fiducia nelle proprie capacità. Obiettivi importanti per cambiare stile di vita dopo la detenzione. Moltiplicare i ponti tra il dentro e il fuori, con il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle associazioni, è la strada principale da perseguire. Il terzo settore, per sua natura e per le competenze maturate, è il soggetto privilegiato per attuare, insieme alle istituzioni, percorsi di solidarietà e benessere, sia per quanto riguarda i processi di prevenzione sia per la reintegrazione”.
    L’incontro con i giornalisti è stato l’occasione per presentare la giornata dedicata al tema del lavoro in carcere in programma venerdì 1° dicembre a Reggio Emilia, dalle 9.30 alle 18, nei chiostri di san Pietro in via Emilia san Pietro al civico 44/C. La giornata è pensata per approfondire la dimensione del lavoro penitenziario nei dieci istituti dell’Emilia-Romagna, con un focus sul ruolo delle istituzioni del territorio e del mondo delle imprese.
    Numerosi i relatori presenti all’evento reggiano (programma del convegno “Carcere e lavoro: opportunità, realtà e doveri costituzionali. Lo stato dell’arte in Emilia-Romagna”), dal garante regionale dei detenuti, Roberto Cavalieri, al presidente della Cassa delle ammende, Gherardo Colombo, all’assessore comunale al Welfare di Reggio, Daniele Marchi, a Federico Alessandro Amico, presidente della commissione Parità della Regione Emilia-Romagna, fino a Federico Bertani, dell’ordine degli avvocati di Reggio Emilia. Interverranno, fra gli altri, la consigliera per la parità e contro le discriminazioni di genere, Roberta Mori, la presidente del tribunale sorveglianza di Bologna, Maria Letizia Venturini, la provveditrice dell’amministrazione penitenziaria per l’Emilia-Romagna e le Marche, Gloria Manzelli, la rappresentante del ministero della Giustizia Felice Di Girolamo, il vicepresidente di Confindustria Emilia-Romagna Gianluca Rusconi, e Marco Bonfiglioli dell’amministrazione penitenziaria regionale. Presenti poi i vertici di diversi istituti penitenziari della regione, così come molti rappresentanti di aziende che operano in carcere.
    Sempre in tema di carcere e lavoro viene presentato in anteprima a Reggio il libro “Repertorio d’immagini degli spazi trattamentali delle carceri in Emilia-Romagna”, un progetto del garante regionale dei detenuti con la collaborazione del fotografo Francesco Cocco.
    Fotogallery
    Materiale conferenza stampa
    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Cuoghi (Fdi): disagi per l’attacco hacker all’Asl di Modena e all’ospedale di Sassuolo

    La Regione spieghi come intende fronteggiare l’attacco hacker del 29 novembre che ha bloccato i servizi di Azienda Asl di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e Ospedale di Sassuolo Spa.
    Il consigliere Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) ha chiesto, in un’interrogazione alla giunta, “se l’attacco non fosse in qualche modo evitabile, poiché, come riferito dalle stesse Ausl, è un attacco del tutto simile a quello messo in atto in altre regioni e cosa abbia comportato in termini di trafugamento di dati e violazione della privacy”. Il consigliere chiede, poi, “quali azioni intenda mettere in atto l’assessorato alla Salute affinché a livello informatico siano scongiurati episodi simili in futuro e se verranno recuperati in modalità prioritaria gli appuntamenti e le terapie cancellate”.
    L’attacco dei pirati informatici, continua, “ha caratteristiche simili a quanto avvenuto, nei mesi scorsi, in altre regioni”. Cuoghi scrive che si è tenuta una riunione dell’unità di crisi per gestire l’emergenza e che sono in atto rallentamenti, anche se i servizi di emergenza sono garantiti. Il consigliere elenca poi i disagi e i disservizi che si sono verificati: le prestazioni programmate, sia ospedaliere sia territoriali, hanno subito dei rallentamenti e addirittura sospensioni per la difficoltà di esecuzione degli esami. Sospese le terapie chemioterapiche. Disagi anche nella refertazione e nell’accesso ai servizi telefonici. Bloccate le attività dei Centri prelievi: gli esami di laboratorio sono eseguiti soltanto per le urgenze ospedaliere.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Cresce il fabbisogno abitativo: a luglio un milione per gli alloggi danneggiati dall’alluvione

    Cresce il fabbisogno abitativo in Emilia-Romagna. Le criticità di un quadro socio-economico in crisi, un patrimonio pubblico insufficiente a soddisfare una domanda in aumento, risorse statali non adeguate e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) ormai vecchi, sono fattori che richiedono delle risposte urgenti. È il quadro emerso dalla clausola valutativa della legge regionale 24, in materia di intervento pubblico nel settore abitativo, su cui si è fatto il punto in commissione Territorio, presieduta da Nadia Rossi.
    “Il bisogno abitativo -ha spiegato l’assessora alle Politiche abitative Barbara Lori– è in forte crescita e la Regione sta lavorando in sinergia coi territori per intercettare e avvicinare la domanda con l’offerta, anche di tipo privato. Il progetto di Agenzie per la casa sta andando avanti per dare risposte alla ‘fascia grigia’, famiglie che non accedono all’Erp perché non hanno i requisiti ma non hanno disponibilità per locare alloggi sul libero mercato. Ricordo che le risorse regionali per fronteggiare l’emergenza abitativa sono state integrate, a luglio, da un milione di euro a favore delle case Acer delle aree alluvionate. In tempi rapidi sono stati ripristinati circa 200 alloggi nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Vorremmo che il dibattito sull’abitare fosse più centrale anche nelle politiche nazionali”.
    In Emilia-Romagna, il 2,7% della popolazione residente vive in un alloggio di edilizia residenziale pubblica il cui patrimonio ammonta a 56.107 appartamenti, distribuiti su 6.640 fabbricati. La maggior parte degli alloggi Erp è presente nelle città capoluogo, principalmente a Bologna, Parma e Ferrara ma in regione ci sono 40 comuni senza alcun tipo di patrimonio di edilizia pubblica.
    Sono 119.079 le persone che abitano negli alloggi Erp (48.605 nuclei famigliari), con una crescita di circa 11mila unità in 20 anni, dal 2001 al 2021. Ogni anno, sono circa 2.500 le nuove assegnazioni di alloggi Erp a famiglie in maggioranza italiane; gli stranieri rappresentano, in media, circa il 38%. Il tasso di turnover è minimo, in media del 5%. L’età media degli assegnatari è 43 anni. Oltre 7mila gli alloggi non utilizzati (poiché richiedono interventi di manutenzione) e circa 26mila le domande in attesa di risposta. Si sta assistendo a un’impennata di redditi bassi: cresce la fascia tra i 9mila e i 17mila euro Isee che è il valore indicativo per chiedere e ottenere sgravi. In risalita anche gli sfratti sono per morosità incolpevole.
    A fronte di una costante crescita del fabbisogno abitativo, nel 2020 l’Assemblea legislativa ha approvato il Programma straordinario 2020-2022, volto a sostenere il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, attraverso operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria. In attuazione del Programma per gli interventi sugli alloggi, tramite bando, nel 2020 sono stati concessi contributi per 10 milioni di euro a 186 Comuni beneficiari per il ripristino degli alloggi sfitti da assegnare a nuovi nuclei familiari aventi diritto inseriti nella graduatoria comunale. Questa prima edizione del bando si è già conclusa, tutti gli interventi sono stati ultimati e gli alloggi assegnati. Complessivamente sono stati recuperati 720 alloggi. Nel 2021, sono stati concessi a 174 comuni beneficiari risorse per altri 10 milioni. Anche in questo caso tutti gli interventi sono stati ultimati e gli alloggi assegnati. Complessivamente, con le risorse concesse, sono stati recuperati 665 alloggi. Il fondo complementare prevede 124 milioni stanziati dallo Stato.
    Prosegue anche il progetto di “housing sociale”: ad oggi sono stati liquidati contributi per un importo pari a circa 2 milioni di euro. Con il “Bando montagna 2020”, finalizzato a favorire il ripopolamento delle aree montane, sono state stanziate risorse per 25 milioni tra il 2020 e il 2022.
    Per il fondo affitto, che verrà rifinanziato anche nel 2024 per una rispondere a una domanda in costante aumento, nel periodo 2019-2022 la Regione Emilia-Romagna ha concesso risorse che, sommate ai contributi statali, ammontano a oltre 110 milioni di euro.
    La presentazione dei dati ha aperto il dibattito tra i consiglieri.
    Per Michele Facci (Lega): “serve un focus sulle graduatorie coinvolgendo i Comuni che non hanno fornito dati esaustivi. Abbiamo una richiesta enorme di alloggi Erp e una capacità di rispondere minima. Bisogna capire l’anzianità delle domande e il criterio di residenzialità storica in ragione di una sproporzione di assegnazioni tra cittadini italiani e non. Anche nel welfare ci vuole equità”.
    Daniele Marchetti (Lega) ha aggiunto: “Il patrimonio pubblico è realizzato dalle istituzioni e per questo avevamo chiesto attraverso un progetto di legge di inserire il criterio di premialità in base agli anni di residenza. Un primo aspetto da chiarire è l’aumento esponenziale degli assegnatari stranieri e poi manca un dato sulle occupazioni abusive, fondamentale per sradicare questo fenomeno odioso perché toglie possibilità a chi ne ha diritto”.
    Simone Pelloni (Lega) ha sottolineato: Tutti i parametri peggiorano per cui servono certezze sulle risorse. Per assegnare alloggi servirebbe introdurre criteri di ‘mobilità’: non si possono dare alloggi ‘per sempre’ ma solo per rispondere a esigenze dettate da ragioni contingenti. Per aumentare il turnover servono nuove soluzioni visto il peggioramento di alcuni parametri”.
    Per Luca Sabattini (Partito democratico): “I dati restituiscono una fotografia complicata: l’Erp ha perso la funzione di servizio transitorio e questo rende necessario capire come rispondere al target della zona grigia che non riesce a trovare stare nel mercato. Occorre inoltre trovare un equilibrio tra la logica del consumo di suolo che confligge con la domanda crescente di alloggi. Serve un bilanciamento per permettere lo sviluppo di progetti sociali”.
    “Dobbiamo farci carico di una situazione complessa e senz’altro servono più informazioni da parte dei Comuni per avere un quadro preciso. Stiamo considerando una revisione dei criteri per andare incontro alle esigenze sollecitate da Acer e dei Comuni. In tema di legge urbanistica ricordo che le nuove espansioni devono prevedere quote di edilizia residenziale sociale. Sarà importante capire se ci sarà spazio per un piano casa sostenuto a livello nazionale”, ha concluso Lori.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Bergamini (Lega): diffondere la cultura finanziaria fra le categorie deboli

    Fabio Bergamini (Lega)

    Bisogna diffondere una cultura finanziaria, in particolare le le fasce più deboli della popolazione, anche alla luce della fine del mercato tutelato dell’energia.
    E’ la richiesta del consigliere Fabio Bergamini (Lega) in un’interrogazione alla giunta siglata anche dal gruppo del Carroccio: Stefano Bargi, Michele Facci, Fabio Rainieri, Daniele Marchetti, Simone Pelloni, Matteo Rancan, Emiliano Occhi, Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Valentina Stragliati, Maura Catellani e  Matteo Montevecchi.
    Il consigliere chiede “quali misure ha adottato la Regione per diffondere una cultura di carattere finanziario tra le categorie deboli della popolazione e con quali risultati e quali interventi sono stati adottati per accompagnare i cittadini in una fase storica caratterizzata dalla fine del mercato tutelato dell’energia”. Un altro quesito posto alla Regione vuole conoscere “quali urgenti misure sono allo studio per fronteggiare il gap che, anche in Emilia- Romagna, caratterizza i cittadini più deboli e anziani che si trovano in difficoltà a fronte della scelta di investire e tutelare il proprio risparmio”. C’è, poi, la richiesta di sapere se la Regione abbi intenzione di “sottoscrivere convenzioni con associazioni di consumatori, patronati e forme organismi di tutela dei diritti dei cittadini allo scopo di diffondere una cultura finanziaria nelle varie fasce della popolazione”. Infine, Bergamini chiede se ka giunta sia intenzionata “a rinnovare l’accordo per la formazione di carattere finanziario che ha interessato, negli anni scorsi, le scuole di ogni ordine e grado e gli istituti professionali accreditati dell’Emilia-Romagna”.
    In Italia, nel 2023, Il livello di persone in possesso delle competenze necessarie è passato dal 34 al 41%. Restano, però, delle criticità “con palese ritardo di alcune categorie, come quella dei “fragili e disinteressati” (quantificabile in un 20% del campione). La quale comprende al suo interno prevalentemente cittadini over 65, con un basso livello di scolarizzazione e redditi medio bassi. Persiste, inoltre, una questione di genere, che tende a penalizzare anche in questo caso le donne”. La Regione, nel 2015 e nel 2018, “aveva sottoscritto un’apposita convenzione con una Fondazione per promuovere l’educazione finanziaria all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, ed inoltre negli istituti di formazione professionale accreditati” ma questo accordo triennale, conclude Bergamini, “non sarebbe stato rinnovato”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Scuola giovani e cultura

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Castaldini (Fi): Ausl di Modena e Ospedale di Sassuolo bloccati da attacco hacker

    La Regione chiarisca il black out di dati e delle attività – dovuti a un attacco hacker il 29 novembre – nell’Azienda USL di Modena, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e nell’Ospedale di Sassuolo Spa.
    I chiarimenti sono chiesti da Valentina Castaldini, capogruppo di Forza Italia. La consigliera vuole sapere “come sia avvenuto l’attacco hacker nella giornata di mercoledì 29 novembre, se siano stati sottratti dei dati sensibili, ed in particolare dei dati sanitari; se Lepida sia coinvolta nella gestione dei servizi sotto attacco nella giornata di mercoledì 29 novembre: Infine, Castaldini chiede “perché non abbia funzionato la ridondanza dei sistemi e la presenza di sistemi di disaster recovery e non sia stata garantita la continuità dei servizi”.
    L’attacco, spiega Castaldini, ha bloccato “le attività dei Centri prelievi ad eccezione delle urgenze ospedaliere; i servizi di emergenza lavorano tramite sistemi cartacei; le prestazioni programmate, sia ospedaliere sia territoriali, stanno subendo dei rallentamenti e sospensioni per la difficoltà di esecuzione degli esami; si verificano disagi anche nella refertazione e nell’accesso ai servizi telefonici”.
    Dopo il black out dell’11 novembre, anche il 29 i servizi sono stati bloccati, le prestazioni non erogate e i cittadini, “con evidenti malumori e disagi”, rimandati a casa.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Cultura. La commissione discute di Rimini capitale europea

    La nuova legge sulla cultura e una risoluzione del Pd su Rimini capitale europea della cultura.
    Questi i temi all’ordine del giorno della commissione Cultura che si riunisce il 30 novembre alla ore 9,30.
    Alle ore 14,30 in commissione Bilancio ci sarà l’udienza conoscitiva sul pacchetto Bilancio 2024.
    I lavori potranno essere seguiti via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Scuola giovani e cultura

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Piccinini (M5 Stelle): risolvere problemi legati a odori a Castelnuovo Rangone e Castelvetro

    Risolvere i problemi frutto delle forti emissioni odorigene, causate da stabilimenti industriali, che interessano i Comuni di Castelnuovo Rangone e Castelvetro, in provincia di Modena.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) che ricorda come “da circa due anni a questa parte, la ben nota problematica ha visto un ulteriore peggioramento in quanto, alle storiche emissioni legate alla lavorazione di carcasse animali, la produzione di semilavorati per l’aceto balsamico e la cottura di prodotti alimentari, si sono aggiunte quelle causate dall’introduzione di nuove tecniche di verniciatura delle piastrelle negli impianti ceramici del comprensorio di Solignano Nuovo (principale area industriale di Castelvetro)”.
    Da qui la richiesta all’amministrazione regionale per sapere dall’esecutivo regionale “se e come intenda dare seguito alle numerose segnalazioni delle cittadine e dei cittadini di Castelnuovo Rangone e Castelvetro (MO) circa le forti emissioni odorigene causate da stabilimenti industriali che interessano l’area, anche favorendo iniziative di incontro e ascolto della cittadinanza e di raccordo tra i diversi Enti coinvolti”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO

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    Cuoghi (Fdi): stop a chiusura sede Arpae Pavullo

    La sede di Arpae a Pavullo non deve chiudere, nè deve essere spostata a Fiorano.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Luca Cuoghi (Fdi) che ricorda come “il piano di riorganizzazione dell’ente lascerebbe senza un presidio locale di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia) un territorio che rappresenta quasi il 50% della superficie provinciale, che tocca ben 17 comuni. Un territorio notevolmente maggiore rispetto a quello dei presidi di Maranello (8 Comuni), Modena (7 Comuni) e Carpi (15 Comuni): il presidio di Pavullo investe un territorio caratterizzato da maggiore pregio e fragilità ambientale, che, come tale va maggiormente tutelato, come riferito anche dal Presidente dell’Unione dei Comuni del Frignano”.
    Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “le motivazioni che hanno spinto il servizio regionale di Arpae a ipotizzare la chiusura e il trasferimento della sede da Pavullo a Fiorano e se, alla luce delle critiche e delle difficoltà oggettive, non ritenga di dover sospendere tale decisione”.
    (Luca Molinari)

    Ambiente e territorio

    29 Novembre 2023 LEGGI TUTTO