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    L’Assemblea aderisce alla Giornata delle vittime civili delle guerre

    L’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna aderisce alla settima edizione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, che ricorre oggi 1° febbraio, illuminando la torre dell’edificio con un fascio di luce di colore blu la torre della Regione.
    In questa giornata si vogliono ricordare tutte le vittime civili dei conflitti passati e presenti nonché riflettere sull’impatto che i conflitti in corso hanno sulle popolazioni coinvolte. E lanciare un appello alla collettività e alla comunità internazionale affinché cessino ovunque i bombardamenti sui civili e le Convenzioni, i Trattati e le Dichiarazioni internazionali che già esistono per la protezione dei civili, vengano estesi, attuati e rispettati.
    La Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo costituisce un’importante opportunità, soprattutto guardando ai più giovani, per mobilitare le coscienze contro ogni forma di barbarie e tenere viva la memoria degli orrori delle guerre e dei conflitti.

    Assemblea

    1 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Assemblea legislativa: il nuovo PIAO raccoglie la sfida dell’innovazione

    Il nuovo Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna per il triennio 2024-2026, appena pubblicato sul portale del Dipartimento della funzione pubblica, raccoglie la sfida dell’innovazione dando ampio spazio alla progettazione di servizi totalmente nuovi o all’introduzione di modifiche complesse a servizi già esistenti. Il tutto nella logica di far sì che i primi e le seconde, nel loro insieme, concorrano alla realizzazione di benefici per tutti i soggetti interessati.
    Questo documento di programmazione integrata dell’attività e dell’organizzazione delle strutture dell’Assemblea legislativa si differenzia dai precedenti per numerosi elementi, in particolare: si è puntato sulla semplificazione dei contenuti e sul miglioramento della leggibilità del piano; si è privilegiata un’impostazione attenta ai processi e alla valutazione in modo partecipato della performance; si è adottata maggiore selettività nell’individuazione degli obiettivi di valore pubblico, al fine di promuovere una gestione più efficace ed efficiente delle risorse a disposizione.
    Il PIAO, una sorta di “Piano dei piani”, assorbe molti dei documenti di programmazione che finora le amministrazioni pubbliche erano tenute a predisporre annualmente – performance, fabbisogni del personale, parità di genere, lavoro agile, anticorruzione – e rappresenta per la Pubblica Amministrazione una sorta di testo unico della programmazione, nella prospettiva di semplificare gli adempimenti e adottare una logica integrata rispetto alle scelte fondamentali di gestione e raggiungimento degli obiettivi.
    Il documento è il risultato di un percorso condiviso a livello organizzativo e istituzionale, sia interno che esterno – l’Assemblea regionale ha coordinato il Gruppo di lavoro PIAO presso la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative, attivando con tutti i soggetti partecipanti una stratta collaborazione. Alla realizzazione del PIAO ha concorso tutta la struttura interna dell’Assemblea, da anni impegnata nei progetti di certificazione e in attività di rilevazione del grado di soddisfacimento degli utenti dei servizi nella prospettiva di accrescere il valore pubblico generato dall’azione amministrativa.
    Per la direzione generale dell’Assemblea legislativa il PIAO rappresenta un’opportunità per integrare le attività di programmazione e pianificazione con il ciclo della performance e i sistemi di gestione qualità e di prevenzione della corruzione, secondo le norme UNI EN ISO 9001 e 37001: questa ulteriore certificazione, infatti, è stata raggiunta a novembre 2023.
    Il documento è consultabile anche nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale della Regione.

    Assemblea

    1 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Modena, Cuoghi (Fdi): sei o sette mesi per cure odontoiatriche

    L’assessorato alla Salute intervenga per verificare la giusta organizzazione delle agende riguardo alle cure odontoiatriche nella Ausl di Modena, dove si registrano tempi lunghi per l’accesso alle cure dopo la prima visita.
    A chiederlo è il consigliere Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) in un’interrogazione. Il consigliere afferma che “in alcuni ospedali dell’AUSL di Modena, a fronte della certezza di ottenere un appuntamento per una visita odontoiatrica, sarebbe poi pressoché impossibile ottenere gli appuntamenti per le eventuali cure/terapie stabilite in fase di prima visita. Pare che l’agenda risulti piena di appuntamenti per prime visite, ma non per le cure, per le quali si devono attendere anche 6/7 mesi. Ferma restando l’importanza dei controlli e della prevenzione, ciò che fa la differenza è tuttavia la cura, sia per il contrasto al dolore causato da un’infezione dentale, sia per scongiurare eventuali peggioramenti che possono portare, in estrema ratio, a perdere il dente/denti”.
    Luca Cuoghi ricorda che “le cure odontoiatriche non urgenti devono essere garantite entro tempi di attesa assimilabili a quelli stabiliti per tutta la specialistica ambulatoriale: 30 giorni per la visita. Il completamento delle cure deve essere garantito entro 90 giorni (150 giorni per le cure protesiche)”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    1 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Art City, apre in Assemblea legislativa la personale di Maurizio Osti

    “L’arte è il miglior biglietto da visita per la nostra Istituzione”. La presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti ha inaugurato “L’ordine del segno 1964 – 1978”, allestimento personale di Maurizio Osti curato da Sandro Malossini e accompagnato da un testo del critico Pasquale Fameli, esposto nei locali dell’Assemblea legislativa in occasione di Art City-Arte Fiera, il lungo week end dell’arte che illumina l’inverno bolognese. Presenti all’inaugurazione anche i consiglieri regionali Marilena Pillati e Marco Mastacchi.
    L‘Assemblea legislativa è protagonista di Art City-Arte fiera, confermando così una tradizione iniziata nel 2017 e che ha visto esporre in viale Aldo Moro artisti contemporanei del calibro di Mario Nanni, Maurizio Bottarelli, Pompilio Mandelli, Lorenzo Puglisi e Bruno Benuzzi.
    “Con la mia mostra spero di poter dare un contributo per far conoscere anni fondamentali della cultura italiana, anni di grandi passioni e di grande fermento”, ha spiegato Maurizio Osti, che in viale Aldo Moro è di casa essendo fra i tanti artisti che, attraverso donazioni, hanno contribuito a realizzare la collezione d’arte permanente dell’Assemblea legislativa.
    “Una mostra è sempre il più bel biglietto da visita per questa Amministrazione che oramai da anni è impegnata nel proporre esposizioni di alto valore culturale capaci di portare negli spazi espositivi dell’Assemblea legislativa un pubblico sempre più attento e vicino alle istituzioni. La capacità di dialogare, anche e soprattutto attraverso le varie espressioni culturali, è orgoglio di questa Istituzione che cerca e sa cogliere i migliori esempi che la possano rappresentare, che è capace di ascoltare ed assimilare quello che di nuovo e interessante propone il mondo dell’arte in tutte le sue espressioni”, ha sottolineato la presidente Petitti.
    “Questa mostra può apparire non facile, ma per questo non meno intrigante delle altre mostre personali dell’artista che abbiamo avuto modo di conoscere e apprezzare. L’esposizione evidenzia la struttura culturale profonda che sottende a tutta la ricerca visiva condotta da Maurizio Osti, partita proprio da quelle opere prime che sono qui in mostra. Oggi conosciamo un Maurizio Osti quasi inedito, le cui declinazioni artistiche hanno abitato quasi esclusivamente nel suo studio”, ha evidenziato il curatore Malossini.
    In occasione di Art City, l’Assemblea legislativa osserverà due aperture straordinarie: sabato 3 febbraio sarà aperta dalle ore 10 alle ore 22.30 e domenica 4 febbraio dalle ore 10 alle ore 19.
    La mostra sarà aperta al pubblico fino a giovedì 29 febbraio dal lunedì al venerdì (festivi esclusi) dalle ore 9 alle ore 18.
    Per informazioni rivolgersi al Gabinetto di Presidenza scrivendo al seguente indirizzo: gabinettopresidenteal@regione.emilia-romagna.it.
    Fotogallery
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    1 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Evangelisti (Fdi): chiarire decisione ospedale Infermi di installare targhe con nomi dei medici palestinesi vittime

    Fare chiarezza sulla decisione di installare all’ospedale Infermi di Rimini, lungo alcuni punti di passaggio dei corridoi, alcune sagome bianche, con tanto di nome e cognome, a rappresentare 347 vittime palestinesi tra medici e infermieri, rimasti uccisi nel conflitto in corso in Medio Oriente.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “l’opportunità di tale iniziativa è stata messa in discussione da più parti, soprattutto perché l’iniziativa stessa sembra essere “di parte”, assumendo una posizione netta e chiara nei confronti del conflitto in corso. Una tale presa di posizione politica, a mio parere, non può essere avallata all’interno di una struttura sanitaria pubblica”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se intenda avviare verifiche di competenza, chiedendo chiarimenti sulla suddetta iniziativa, direttamente ai promotori della stessa e se non si ritenga che all’interno di una struttura sanitaria pubblica andrebbero assolutamente evitate iniziative che possano anche solo essere percepite come di parte e fortemente politicizzate”.
    Evangelisti chiede inoltre di essere informata su “quali ulteriori iniziative si intendano assumere per superare le criticità emerse in relazione all’iniziativa e per placare le polemiche e le discussioni che la stessa iniziativa ha sollevato”.
    (Luca Molinari)

    Sanità e welfare

    1 Febbraio 2024 LEGGI TUTTO

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    Bondavalli (Lista Bonaccini): riconoscimento IGP per l’erbazzone reggiano

    Attivarsi per il riconoscimento IGP per l’erbazzone reggiano.
    A chiederlo, in un’interrogazione, è Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) che ricorda come “con la pubblicazione lo scorso 12 dicembre sulla Gazzetta Ufficiale del Comunicato del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste relativo alla proposta di riconoscimento della indicazione geografica protetta “Erbazzone Reggiano” è stato compiuto un passo decisivo per un risultato fortemente sostenuto dal territorio reggiano e dalle sue imprese, per la piena valorizzazione di uno dei nostri prodotti alimentari identitari, con produzione definita in uno specifico disciplinare, prevedendo, ovviamente, anche delimitazioni di carattere geografico”. Bondavalli sottolinea come “entro trenta giorni dalla pubblicazione del comunicato possono essere presentate osservazioni; dopo questo termine, una volta valutate le eventuali osservazioni, la proposta di riconoscimento dell’indicazione geografica protetta prosegue il proprio iter con la notifica agli organi dell’Unione Europea per verificare la conformità sul piano normativo e gli ulteriori passaggi (pubblicazione sulla GUCE, valutazione delle ulteriori eventuali osservazioni) per il definitivo ingresso nel Registro Europeo delle IGP”.
    Da qui l’atto ispettivo per sapere “quali siano, alla luce della presentazione delle osservazioni alla proposta di riconoscimento della denominazione IGP per l’”Erbazzone reggiano”, i passi necessari e i tempi previsti per il completamento con esito positivo della procedura in corso e quali iniziative la Regione intenda assumere a tale riguardo”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Cuoghi (Fdi): ingiustificabili i tempi d’attesa per visite specialistiche

    Risolvere i problemi delle liste di attesa all’Asl di Modena. Lo ha chiesto il consigliere Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia) per sapere “come la Regione valuti i ritardi dell’Azienda USL di Modena circa le visite specialistiche e se non ritenga che gli investimenti regionali non possano tradursi solo in edilizia, ma debbano partire anzitutto da un potenziamento e da una valorizzazione del personale sanitario”.
    Il consigliere chiede anche se la Regione intenda “avviare azioni volte a incrementare il numero delle visite specialistiche disponibili”. E’ vero, afferma il consigliere Fdi, che manca il personale (medici e specialisti) ma i tempi di attesa restano eccessivi. E oggi “a distanza di anni dall’inizio della pandemia, e a emergenza conclusa, non sono più giustificabili ritardi che sono il frutto di incapacità organizzativa dirigenziale alla quale va sommato il taglio sistematico di servizi, personale, posti letto”, fattori che ricadono soprattutto su medici e infermieri. Dopo aver chiesto gli atti alla Regione sui tempi di attesa a Modena, la giunta ha risposto a Cuoghi fornendo i dati in novembre da cui “emerge un quadro preoccupante: Tac del capo, tempo di attesa medio 121 giorni; Tac rachide e speco vertebrale, tempo di attesa medio 149 giorni; Mammografia priorità D, tempo di attesa medio 154 giorni; Mammografia priorità P, tempo di attesa medio 166 giorni; Visita cardiologica priorità P, tempo di attesa medio 90 giorni; Ecografia all’addome priorità P, tempo di attesa 179 giorni; Elettrocardiogramma priorità P, tempo di attesa 94 giorni. Preme sottolineare come per l’esame urodinamico il tempo di attesa sia indefinito, poiché non sono nemmeno aperte le agende per le prenotazioni”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Welfare: l’Assemblea discute di baby gang

    No a nuovi provvedimenti per fermare l’avanzata del fenomeno delle baby gang nel territorio regionale con particolare attenzione alla sicurezza dei dipendenti, autisti e controllori del servizio di trasporto pubblico. L’Assemblea legislativa ha bocciato la risoluzione presentata da Andrea Liverani (Lega) che ha ricordato come “la cronaca riporta giornalmente un aumento della criminalità soprattutto fra le fasce più giovani della popolazione. Spesso queste aggressioni vengono compiute da gruppi, più o meno organizzati, che prendono il nome di ‘baby gang’: secondo i dati Istat, prendendo come riferimenti il biennio 2020-2021, i minori denunciati o arrestati in Italia sono aumentati quasi del 15%, con il 45,7% di minori arrestati o denunciati di origine straniera. Una situazione preoccupante per la nostra regione. Nel ravennate la gang nota come ‘massa negra’ è spesso coinvolta in risse, lesioni, rapine, spaccio. Particolarmente preoccupante il proliferare di aggressioni su treni e mezzi di trasporto pubblico ai danni del personale di bordo. Per questo servono provvedimenti adeguati, assicurando azioni concrete per consentire la sicurezza dei dipendenti del servizio di trasporto pubblico e dei passeggeri”.
    Giuseppe Paruolo (Partito democratico) ha spiegato come “sia corretto raccogliere la sollecitazione ma purtroppo non sono indicati provvedimenti specifici per la risoluzione del problema. Si deve collocare il fenomeno in modo corretto, senza eccessivi allarmismi ma nemmeno sottovalutarlo. Per cui, ben vengano iniziative in tal senso se le individuiamo assieme. Solo dire che bisogna fare di più non è utile alla soluzione”.
    Per Valentina Stragliati (Lega): “Il problema esiste, in particolare nella città di Bologna dove si registra una media di due denunciati al giorno. La situazione è oggettivamente preoccupante e se continua a imperversare un problema c’è. Le iniziative ci saranno già ma evidentemente non sono sufficienti per cui come gruppo Lega continueremo a portare avanti altre proposte in un’ottica costruttiva”.
    (Lucia Paci)

    Governo locale e legalità

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Disco verde a proposta M5s: ripristinare il fondo per i disturbi alimentari

    E’ stata approvata la risoluzione del Movimento 5 stelle che vuole impegnare la Regione ad agire in tutte le sedi per intervenire sul governo e far “rifinanziare il “Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, nel più ampio quadro di un’azione politica di contrasto ai disturbi alimentari e di garanzia di adeguati livelli occupazionali del personale coinvolto. La risoluzione era stata presentata da Silvia Piccinini (M5s) e sono stati votati e approvati anche sei emendamenti, di cui 2 della consigliera Ottavia Soncini (Partito democratico) e 4 di Soncini insieme con Piccinini.
    “Secondo i dati forniti dal ministero della Salute – ha sottolineato la consigliera pentastellata – in appena quattro anni i casi di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) sono più che raddoppiati, passando da 680.569 nel 2019, a 879.560 nel 2020, a 1.230.468 nel 2021 e a 1.450.567 nel 2022. In Emilia-Romagna, in particolare, il Centro regionale per i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione ha registrato 190 nuovi accessi nel solo 2022. Nel 2021, sono stati 2008 i pazienti presi in carico in Emilia-Romagna, cioè il 28% in più rispetto a un anno prima. Oltre il 90% ha riguardato donne e il 69,5% adolescenti tra i 12 e i 30 anni. Più del 50% complessivo e il 124% in più tra i minori rispetto al 2016. I ricoveri sono stati 856 di cui 701 donne e 461 giovani. Dati drammatici”.
    Con l’obiettivo di contrastare queste problematiche, il ministero della Salute aveva istituito un apposito fondo con dotazione di 15 milioni di euro per il 2022 e di 10 milioni per il 2023. Del Fondo ha beneficiato anche la Regione Emilia-Romagna, ottenendo un finanziamento di 1.900.000 euro per un progetto di contrasto all’insorgenza e alla cronicizzazione delle patologie legate all’alimentazione. Peccato che nel bilancio di previsione 2024 e nel triennale 2024-2026, però, il governo non ha previsto il rifinanziamento del Fondo, decretandone di fatto la scomparsa. Proteste di 40 associazioni di famiglie di ragazzi che soffrono di anoressia e bulimia chiedendo di reintegrare il fondo. Il fondo ha permesso l’assunzione di 980 persone e l’apertura di ambulatori sul territorio, che rischiano di chiudere a ottobre. La decisione del governo è inspiegabile e mette a rischio salute dei cittadini”. I 10 milioni, afferma Piccinini, “non sono sufficienti”.
    Piccinini ha così chiesto di intervenire in tutte le sedi opportune anche al fine di tutelare il lavoro dei professionisti (psicologi, psichiatri, neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti, nutrizionisti e medici specialisti in nutrizione clinica) che operano nel settore.
    Pasquale Gerace (Italia Viva) ha ricordato che “il governo Draghi finanziò il fondo con 25 milioni di euro. Italia Viva lanciò una petizione nazionale per il ripristino dei fondi. L’assessore Donini, rispondendo a un question time di Iv, rimarcò la volontà della Regione di non far venire meno i centri per la cura dei disturbi dell’alimentazione. Dopo le manifestazioni in 30 città, c’è stato un cambio di rotta e il ministro Schillaci ha espresso la volontà di ripristinare il fondo strutturale. Il governo emani subito i decreti attuativi per inserire disturbi alimentari nei Lea (Livelli essenziali di assistenza)”.
    Secondo Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia) “sarebbe corretto diffondere informazioni giuste.  Prima del ministro, la commissione Salute del Senato aveva ricordato che nella legge di Bilancio 2022 era previsto un fondo di 15 milioni e di 10 per il 2023, cioè un totale di 25 milioni. E altri 10 milioni per il 2024. Il governo ha fatto sapere che è stato impiegato solo il 59% del fondo e speso solo il 3%. I fondi ci sono. Siamo sorpresi dall’approccio strumentale a questi temi. Bonaccini ha dichiarato come la Regione ha adottato il sistema di partite di bilancio per recuperare somme non spese. E oggi il governo cerca somme residue per dare una risposta pronta a questi disturbi”.
    Ottavia Soncini (Partito democratico) ha sottolineato che “importanti sono le persone. Taglio del fondo nazionale ha fatto notizia. Va consolidato il personale e vanno inserite le prestazioni nei Lea, con un budget autonomo. Di fronte a numeri drammatici, non si sfugge alle responsabilità. La sollecitazione dei territori è importante. Se non ci sono le risorse, i disturbi non avranno nuovi centri e servizi. Non risulta che nei Lea i disturbi alimentari siano citati”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Sanità e welfare

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Agenzia Dire: ripristinare il Fondo per l’informazione

    Sollecitare il governo a ripristinare i contributi del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, dando all’Agenzia di stampa Dire la possibilità di accedere alla procedura negoziata prevista per gli iscritti all’elenco delle agenzie di stampa di rilevanza nazionale, in modo che la stessa possa ridimensionare significativamente il numero dei licenziamenti previsti.
    Disco verde dell’Assemblea legislativa alla risoluzione di Pd, Lista Bonaccini, Europa Verde, ER Coraggiosa e Italia Viva.
    “L’Assemblea legislativa sta seguendo da tempo la situazione drammatica dei lavoratori della Dire, vogliamo che ci siano risposte serie a un problema che riguarda tanti professionisti”, spiega Marcella Zappaterra (Pd) prima firmataria della risoluzione. “Dobbiamo sostenere il diritto dei giornalisti e dei lavoratori della Dire: il modo con cui si sta muovendo la proprietà è piuttosto inquietante”, fa eco Silvia Zamboni (Europa Verde), mentre Matteo Rancan (Lega) pur dichiarandosi a sostegno dei lavoratori sottolinea come il testo della risoluzione sia troppo “politico”: “Si poteva essere più puntuali e meno politici”, spiega il leghista. “Vogliamo essere al fianco dei lavoratori e sostenere i loro diritti”, sottolinea Silvia Piccinini.
    (Luca Molinari)

    Assemblea

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Ok a proposta Zamboni (Europa verde): stop armi nucleari

    “Stop alle armi nucleari”: l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna approva risoluzione targata Silvia Zamboni (Europa verde).
    Con questo atto la consigliera chiede alla giunta regionale di condividere i contenuti del trattato sulla proibizione delle armi nucleari. La capogruppo richiede inoltre all’esecutivo di aderire alla campagna “Italia, ripensaci”, iniziativa per sollecitare i governi ad adottare strumenti che prevedano la messa al bando e lo smantellamento delle armi nucleari.
    “L’Italia – rimarca Zamboni in aula – non ha, nonostante le ripetute richieste da parte della società civile, ratificato il trattato. Nel giugno 2022 si è tenuto a Vienna il primo incontro tra le parti, l’Italia ha scelto di non partecipare nemmeno in qualità di paese osservatore, come invece hanno fatto Germania e Paesi Bassi”. “Le armi nucleari – conclude – continuano a rappresentare una delle più gravi minacce non solo alla pace e alla sicurezza internazionale ma anche alla sopravvivenza della specie umana e del pianeta”.
    Due gli emendamenti presentati dalla Lega sulla proposta, uno approvato.
    “È complicato – interviene poi Stefano Bargi (Lega) – approvare una risoluzione come questa, anche se tutti vorremmo un mondo senza armi nucleari, bisogna però misurarsi con il contesto globale”. “Noi siamo un hub Nato per le testate nucleari, ma non ne produciamo”, conclude.
    Per Marcella Zappaterra (Pd) “stiamo parlando di un trattato che non è anti Nato, concordiamo sui contenuti di questa risoluzione, giusto dare voce a tanti cittadini favorevoli al disarmo nucleare”.
    (Cristian Casali)

    Parità, diritti e partecipazione

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Rainieri (Lega): preservare e valorizzare il Consorzio comunalie di Parma

    “Preservare il patrimonio relazionale, tecnico e professionale del Consorzio comunalie parmensi e la continuità di esercizio delle tante attività espletate fino a poco tempo fa da tale soggetto”.
    A formulare l’auspicio nei confronti della giunta è Fabio Rainieri (Lega), il quale, con un atto ispettivo, ricorda che dallo scorso maggio “è in corso la procedura per la liquidazione giudiziale del Consorzio comunalie parmensi instaurata dal giudice fallimentare deltribunale di Parma per passività complessive attestate intorno agli 1,1 milioni di euro e che ha, di fatto, interrotto l’attività dello stesso ente consortile”.
    Sottolineando come le comunalie siano “domini collettivi i cui beni sono inalienabili e indivisibili e vengono goduti in forma collettiva come esercizio di usi civici dagli aventi diritto e cioè dai residenti dei territori frazionali in cui esse insistono”, Rainieri rammenta come questo soggetto sia nato nel lontano 1957 svolgendo un ruolo essenziale per lo sviluppo dei territori montani del Taro, del Ceno e dell’Enza.
    “Il consorzio comunalie parmensi -continua il leghista- nel corso degli anni ha garantito opportunità di lavoro attuando progetti, molto spesso finanziati dalle istituzioni pubbliche, grazie ai quali è stata migliorata la viabilità, razionalizzata la silvicultura, ottimizzati boschi e pascoli, costruiti acquedotti, realizzato il recupero ambientale di cave abbandonate, sistemati alvei e sponde dei corsi d’acqua, realizzata una sentieristica attrezzata e promossa la valorizzazione turistica ed enogastronomica con particolare riferimento al riconoscimento dell’IGP per il Fungo di Borgotaro”.
    Rimarcando come la liquidazione giudiziale del Consorzio significhi “la fine delle azioni a supporto delle attività private e financo delle amministrazioni pubbliche di quei territori”, Rainieri sollecita l’intervento dell’esecutivo regionale e invita a valutare “l’ipotesi di un nuovo ente che anche per mezzo dell’intervento pubblico, possa proseguire l’esercizio delle funzioni fino ad ora esercitate da tale soggetto e se intende partecipare alla ricerca di una soluzione che non faccia terminare il supporto strategico alle terre dell’appennino parmense fino ad oggi attuato dal Consorzio comunalie parmensi ed eventualmente divenire parte di un progetto che consenta di garantire la ripresa delle attività”.
    (Luca Boccaletti)

    Ambiente e territorio

    31 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO