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    Carcere di Secondigliano, aggredito e minacciato da detenuto: dirigente medico si dimette

    Dopo essere stato aggredito e minacciato da un detenuto, il direttore sanitario del carcere di Secondigliano ha presentato le sue dimissioni, lasciando un vuoto significativo in una delle strutture penitenziarie più importanti della Campania. L’episodio risale a circa un mese fa, quando il dirigente, dipendente dell’ASL Napoli 1 Centro, è stato vittima di un’aggressione all’interno del carcere. Successivamente, attraverso il suo legale, ha sporto denuncia presso la Procura, chiedendo anche il trasferimento del detenuto responsabile delle violenze in un altro istituto, richiesta che finora non è stata accolta.PUBBLICITA

    L’accaduto ha sollevato preoccupazioni e proteste, soprattutto da parte del sindacato USPP (Unione Sindacale Polizia Penitenziaria), che ha denunciato la “confusione gestionale e l’inerzia” delle autorità preposte alla gestione delle carceri in Campania. Giuseppe Moretti, presidente dell’USPP, e Ciro Auricchio, segretario regionale, hanno sottolineato come in questa situazione di caos a farne le spese non siano solo i poliziotti penitenziari, spesso lasciati soli ad affrontare un aumento degli episodi di violenza, ma anche il personale sanitario.
    “La perdita di un valido dirigente sanitario, stimato da tutto il personale medico, infermieristico e dalla polizia penitenziaria, rappresenta un duro colpo per il carcere di Secondigliano,” hanno dichiarato i due sindacalisti. Hanno poi espresso solidarietà al professionista, auspicando un intervento immediato da parte dell’amministrazione e del vertice politico per rivedere l’operato del provveditore, evidenziando la mancata applicazione delle circolari dipartimentali. Il sindacato chiede inoltre misure urgenti per garantire la sicurezza di tutto il personale che lavora nelle carceri della regione.
    Il sindacato ha infine ribadito la necessità di affrontare l’emergenza legata alla presenza di telefoni cellulari all’interno delle celle, un problema evidenziato anche dal procuratore Nicola Gratteri. “È indispensabile schermare gli istituti penitenziari installando inibitori di segnale, per prevenire l’uso illegale dei cellulari all’interno delle carceri,” hanno concluso i rappresentanti dell’USPP.
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    Morte della piccola Michelle: denunciata anche la madre per omicidio stradale

    Napoli. Nuovo sviluppo delle indagini per la morte della piccola Michelle Volpe, la bimba di 8 anni deceduta per le ferite riportate dal ribaltamento dell’auto in cui viaggiava con mamma, il compagno e la sorella 16enne.
    La mamma appunto che la teneva in braccia e senza cintura di sicurezza seduta accanto al suo compagno Francesco D’Alterio che è stato arrestato, è stata denunciata in stato di libertà per lo stesso reato.
    Si tratta di Anna Boscaglia, 37 anni originaria di Secondigliano e che aveva auto le due figlie da una precedente relazione. Oltre alla sfortunata vittima, la piccola Michelle, in auto con loro vi era anche l’altra figlia Jennifer si 16 anni.
    La ragazza era stipata nel piccolo vani bagagli e ha riportato numerose ferite, non gravi.

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    Camorra, sciolto nell’acido per una relazione con la moglie del boss: ordinanza annullata

    La decima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, uniformandosi a una decisione presa dalla Cassazione, ha annullato l’ordinanza (relativamente ai capi d’accusa relativa all’omicidio) emessa nel maggio 2023 nei confronti di Paolo Abbatiello e Gianfranco Leva.PUBBLICITA

    Entrambi ritenuti coinvolti nell’assassinio di Salvatore Esposito detto Totoriello, ucciso e sciolto nell’acido, nel 2013, secondo gli inquirenti per avere allacciato una relazione con la moglie di un elemento di spicco del clan Licciardi.

    Abbatiello e Leva (difesi rispettivamente dagli avvocati Imma Panico e Claudio Davino, e dall’avvocato Giuseppe Biondi) restano in carcere perché accusati di altri reati.
    Insieme con Raffaele Prota (per il quale l’ordinanza è stata annullata nel dicembre del 2023) avrebbero organizzato ed eseguito l’omicidio di Esposito. L’udienza preliminare è stata fissata a Napoli per il 10 settembre.

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    Napoli, scarcerato il boss Elio Amato: Ferragosto a casa dopo 14 anni

    Napoli. Ferragosto a casa dopo 14 anni per il boss Elio Amato. L’esponente di spicco della famosa cosca degli “scissionisti” o degli “spagnoli” di Secondigliano è da qualche giorno a casa.PUBBLICITA

    Dopo 14 anni ininterrotti di carcere di cui molti al 41 bis è stato scarcerato per fine pena.

    Punti Chiave ArticoloEra stato arrestato a Villaricca nel 2014 dopo oltre un anno di latitanza insieme con il suo fedele guardaspalle Marco Liguori. Elio Amato, oggi 56 anni, è il fratello del boss Raffaele Amato fondatore insieme con il cognato Cesare Pagano di quella potente famiglia criminale che con la scissione dai Di Lauro diede il via a una delle più sanguinose e durature faide di camorra della storia.
    Alleanze, tradimenti, finti pentimenti, fughe all’esterno, ma soprattutto centinaia di omicidi di cui molte vittime innocenti. C’è tutto “Gomorra” dietro la storia criminale degli Amato-Pagano.  E’ il fratello di Raffaele Amato, boss fondatore del clan Amato-Pagano E ora dopo dopo 14 anni di carcere torna libero un boss del calibro di Elio Amato. Negli stessi giorni tra l’altro è tornato libero anche Nicola Rullo ‘o nfamone, esponente di spicco del clan Contini. Gli investigatori sono in pieno allarme per tutte le possibili conseguenze che queste due scarcerazioni potrebbero significare e determinare nel complesso e variegato mondo della camorra di Napoli.
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    Napoli, la polizia penitenziaria recupera 8 telefoni nelle celle dei boss a Secondigliano

    Napoli. Nel pomeriggio di ieri, una operazione eseguita dalla Polizia Penitenziaria presso il reparto detentivo Alta Sicurezza del Carcere di Secondigliano ha portato al rinvenimento e al sequestro di 8 smartphone abilmente occultati in spazi comuni.PUBBLICITA L’operazione condotta dal Reparto di Polizia Penitenziaria, è avvenuta nel pomeriggio di ieri durante una perquisizione ordinaria, diretta e coordinata dal funzionario di Polizia Penitenziaria Raffaele Cristofaro, con il prezioso supporto del personale di altre unità operative dell’istituto che non ha esitato a fornire il proprio contributo a sostegno della sicurezza.Il materiale non consentito è stato recuperato nell’ambito delle operazioni di contrasto alla criminalità intramuraria.Il Si.N.A.P.Pe, attraverso la voce del Segretario generale aggiunto Luigi Vargas, del Segretario nazionale Pasquale Gallo e del Segretario regionale Orlando Scocca, esprime un grande plauso a tutto il personale coinvolto nella brillante operazione.I dirigenti sindacali sottolineano la grande professionalità e solidarietà dimostrata dagli Agenti della Polizia Penitenziaria, evidenziando il loro costante impegno nel contrasto alle attività illecite all’interno del carcere, soprattutto in questo periodo di estrema sofferenza di organico coincidente con il piano ferie. “Questa operazione rappresenta un ulteriore segnale dell’importanza del lavoro svolto dal Corpo di Polizia Penitenziaria nel garantire la sicurezza delle strutture detentive e nella prevenzione di eventi, ad oggi potenzialmente sempre più pericolosi”.“Oramai il rinvenimento di cellulari, droga e oggetti non consentiti, sta raggiungendo numeri allarmanti e senza un immediato intervento dell’Amministrazione e del Governo sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. È inquietante, soprattutto, la frequenza di rinvenimento dei cellulari che testimonia ancora una volta il livello di pericolosità raggiunto dalla criminalità nelle carceri Campane a cui occorre porre un freno con tempestivi interventi sanzionatori e chiare regole di ingaggio, prima che si arrivi al completo collasso delle carceri.La pur significativa carenza organica dei penitenziari viene colmata soltanto dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa ennesima brillante operazione di polizia”, concludono Luigi Vargas, Pasquale Gallo e Orlando Scocca.Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, usura per conto del clan Licciardi: arrestati in nove

    Napoli. Da oltre un anno due commercianti di Scampia erano tenuti sotto la morsa dell’usura dal alcuni elementi della criminalità organizzata legati al clan Licciardi.PUBBLICITA Stamane la Polizia di Stato, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 persone, ritenute responsabili di usura ed estorsione, reati aggravati per alcuni anche dal metodo mafioso.L’indagine, avviata in seguito alla denuncia dei due commercianti vittime di usura, ha permesso di ricostruire un sistema di prestiti a tassi usurai che ha coinvolto diversi soggetti, tra cui esponenti della famiglia Licciardi.Le vittime, minacciate e vessate, hanno infine deciso di denunciare le estorsioni.Le indagini, partite a giugno del 2023, condotte dalla Squadra Mobile e dai Commissariati di Scampia e Secondigliano, hanno raccolto prove solide grazie a intercettazioni, testimonianze e analisi dei tabulati telefonici.Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, arrestato il commerciante ferito in via Aspromonte: aveva armi e cocaina roisa

    Napoli. È finito in ospedale dopo essere stato vittima di un agguato per motivi ancora da chiarire. Tra poco, dopo un periodo di osservazione, sarà trasferito in carcere.PUBBLICITA

    Parliamo di Alfonso Santaniello, il 34enne proprietario del calzaturificio di via Aspromonte 41 a Secondigliano.

    Punti Chiave ArticoloI carabinieri della locale stazione, insieme ai militari del nucleo operativo della compagnia Napoli Stella, hanno avviato le indagini quando ieri, verso le 11:30, una persona ha sparato al commerciante colpendolo all’addome. L’attività investigativa doveva ricostruire quegli attimi e soprattutto comprenderne il movente. Sono quindi partiti i sopralluoghi sulla scena del crimine e le perquisizioni per capire meglio chi fosse la vittima, già nota alle forze dell’ordine.
    Nel calzaturificio sono stati rinvenuti un’ogiva – verosimilmente il proiettile che ha colpito l’imprenditore – e tracce di sangue. Ma la storia non finisce qui. Sono stati trovati e sequestrati ben 20 chili di mannite, 1 chilo di MDMA (l’ecstasy), diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente e molti bilancini di precisione, uno dei quali intriso di sostanza rosa. I carabinieri della compagnia Stella conoscono bene quello stupefacente: la cocaina rosa. Recentemente, infatti, sono stati effettuati due sequestri relativi a questa droga per i ricchi.
    Per approfondire ulteriormente, è stata messa a setaccio anche l’auto parcheggiata presso l’azienda. Nel mezzo, una Fiat Idea, i militari hanno trovato un ordigno artigianale da 750 grammi che, per dimensioni, temperatura circostante e le altre cose trovate a fargli compagnia, aveva un enorme potenziale letale. Nella Fiat Idea c’erano anche 50 proiettili calibro .357 Magnum, quattro pistole perfettamente funzionanti e sei colpi a salve. Tuttavia, il rinvenimento più significativo è stato fatto nel vano portaoggetti: 354 grammi di cocaina, una quantità considerevole considerando che il costo di una dose può raggiungere i 400 euro. Santaniello è ricoverato all’ospedale del Mare in prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita. È a disposizione dell’Autorità giudiziaria e dovrà rispondere di detenzione illecita di armi, detenzione di materiale esplodente e detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’attività investigativa dei carabinieri però non termina 1) Le armi sequestrate saranno sottoposte ad accertamenti balistici per verificare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri diritti. 2) Continuano le ricerche dell’uomo che ha sparato. 3) Si allarga l’inchiesta sullo spaccio della cocaina rosa nella vasta area che comprende il territorio tra Secondigliano, Vasto, Arenaccia, Stella, Sanità, Forcella fino ad arrivare al centro storico. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Camorra, torna libero Salvatore Liberti sasariello: ras della Masseria Cardone

    Scarcerato un ras del clan Licciardi: è festa alla Masseria Cardone.PUBBLICITA

    Da ieri infatti dopo 15 anni ininterrotti di carcere è tornato in libertà Salvatore Liberti detto sasariello, esponente di primo piano della camorra della Masseria Cardone.

    Il suo ultimo arrestato risale al 2009 quando fu ammanettato a Marano dalla polizia dopo una rocambolesca fuga.
    Era andato al Vomero insieme allo zio a chiedere il pizzo di 5mila euro al titolare di una ditta edile che aveva fatto finta di accettare.

    Ma all’appuntamento fissato per riscuotere i due trovarono la polizia. Lo zio fu arrestato subito mentre Salvatore Liberti riuscì a fuggire. Fu rintracciato dopo alcune ore a Marano.
    Ora sasariello è tornato in libertà avendo scontato per intero la sua condanna. E la camorra della Masseria Cardone da oggi ha di nuovo tra le sue fila un “esperto” criminale.

    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Secondigliano, evade dai domiciliari: arrestato un 18enne

    Nello scorso pomeriggio, gli agenti del Commissariato di Secondigliano, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Cassano hanno notato un giovane che, accortosi della presenza degli operatori, ha tentato di eludere il controllo.PUBBLICITA

    I poliziotti, dopo averlo raggiunto e controllato, hanno scoperto la ragione del tentativo di fuga essendo l’uomo, un 18enne napoletano, sottoposto alla misura della detenzione domiciliare per reati contro il patrimonio; pertanto, è stato tratto in arresto per evasione.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Camorra, spaccio a San Pietro a Patierno e Secondigliano: condanne per la famiglia di “Totore Marlboro”

    Salvatore Romano, detto “Totore Marlboro”, capo di una paranza di narcotrafficanti che inondava di droga le strade di San Pietro a Patierno e Secondigliano, è stato condannato a 15 anni di reclusione al termine del processo di primo grado.PUBBLICITA

    Insieme a lui, anche il figlio Daniele Romano (14 anni) e Antonio Russo (10 anni e 6 mesi) hanno ricevuto condanne severe.

    Punti Chiave ArticoloPer le donne del gruppo, la pena è stata più mite: Giuseppina Esposito, moglie di Romano, ha ottenuto 4 anni e 2 mesi grazie all’esclusione dell’accusa associativa (la procura aveva chiesto 19 anni). L’accusa di aver agevolato il clan della Vanella Grassi non è stata accolta per la maggior parte degli imputati.
    Le indagini e il modus operandi Le indagini, coordinate dalla DDA e durate sei mesi, hanno permesso di ricostruire il modus operandi del gruppo, che gestiva un vero e proprio “servizio di delivery” di cocaina.
    Un componente riceveva le ordinazioni telefonicamente, mentre i “rider” si occupavano di recapitare la droga a domicilio, in un’area che comprendeva Secondigliano, San Carlo all’Arena, Vasto, Arenaccia, Poggioreale, Casoria e Casavatore. Si stima che il giro d’affari della piazza di spaccio ammontasse a circa mezzo milione di euro all’anno. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati 15mila euro in contanti a casa di Romano e 5mila al figlio.
    Le condanne Salvatore Romano: 15 anni di reclusioneDaniele Romano: 14 anni di reclusioneAntonio Russo: 10 anni e 6 mesi di reclusioneGiuseppina Esposito: 4 anni e 2 mesi di reclusioneCristofaro Alfano: 10 anni e 6 mesi di reclusione (nella foto da sinistra Salvatore Romano, Giuseppina Esposito, Daniele Romano, Cristoforo Alano e Antonio Russo) Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Secondigliano piange Manuela, giovane promessa della pallavolo morta a soli 16 anni

    Secondigliano addolorata per la tragica scomparsa di Manuela Godpower, una giovane promessa della pallavolo che si è spenta a soli 16 anni.PUBBLICITA

    La notizia ha scosso l’intera comunità, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di quanti la conoscevano e la amavano.

    Punti Chiave ArticoloManuela non era solo un talento sportivo, ma anche una ragazza solare e generosa, amata e stimata da tutti. La sua passione per la pallavolo era evidente, ma ciò che la distingueva era la sua gentilezza e il suo sorriso contagioso. L’ASD Ares, la sua squadra di pallavolo, ha comunicato la triste notizia con un messaggio carico di dolore: “Abbiamo perso un pezzo del nostro cuore. Manuela Godpower, la nostra giovane atleta, ci ha lasciati a soli 16 anni nelle prime ore di questa mattina. Tutta l’Ares si stringe in un forte abbraccio e porge le più sentite condoglianze alla famiglia.”
    I tanti messaggi social per salutare la giovane campionessa Sui social media, innumerevoli messaggi di cordoglio e affetto per Manuela. Compagni di squadra, amici, allenatori e conoscenti hanno voluto ricordare la sua gioia di vivere, la sua passione per lo sport e la sua grande generosità.
    Manuela lascia un vuoto incolmabile, ma il suo ricordo vivrà per sempre nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuta. Era una ragazza speciale che ha insegnato a tutti il valore dell’amicizia, della passione e del sorriso. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, colpi di mitra a Secondigliano contro la macelleria in cui lavora il ras Gennaro Casaburi

    Notte di paura a Secondigliano dove un commandom l’altra notte ha esploso numerosi colpi con un ficile d’assalto contro la macelleria Michelini dove lavora il ras Gennaro Casaburi.PUBBLICITA

    Si tratta dell’ennesimo captolo di una lunga storia di minacce e di attentati che vede come protagonista il 46enne ras di Secondigliano legato ai clan Marino.

    La stesa intimidatoria contro la macellaria di corso Secondigliano 75 è stata scoperta ieri mattina dal titolare che ha avvertito la polizia. Dai rilievi è emersa la potenza di fuoco che il commando ha utilizzato per lanciare il messaggio di piomno.
    l’uomo è stato sentito a sommarie informazioni e ha riferito di non aver ricevuroi mai minacce ne richieste estersive. E subito l’attenzione degli investigatori si è rivolta verso quel suo dipendente “scomodo”. I

    Il ras Gennaro Casaburi detto o’ tramonto e che abita a pochi metri di distanza pur essendo agli arresti domiciliari era stato autorizzato a lavorare presso la macelleria.

    La pista porta al gruppo Maione del Perrone, con cui Gennaro Casaburi era già entrato in conflitto: nel 2020 era sopravvissuto a un agguato e per quel tentato omicidio furono arrestati l’emergente ras Vincenzo Maione e alcuni suoi fedelissimi.
    Ma il 18 febbraio del 2021 Casaburi aveva cercato vendetta per l’agguato subito scatenando una notte di violenze culminate in un ferimento. Poi una serie di minacce al padre di Vincenzo Maione. E infine in due occasioni, avrebbe sequestrato dipendenti di un bar per recapitare minacce di morte alla vittima.

    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO