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    L’OPERAZIONE Blitz anti droga nelle vele di Scampia: arrestato pusher

    In un’operazione mirata contro il traffico di droga nel complesso residenziale noto come le Vele di Scampia, i Carabinieri della locale stazione hanno condotto un blitz che ha portato all’arresto di Roberto Allocca, 53 anni, residente nella zona e già noto alle forze dell’ordine. L’intervento dei militari ha avuto luogo nel lotto M, dove l’uomo è stato fermato e successivamente sottoposto a perquisizione.
    Durante la perquisizione, sono stati scoperti e confiscati 22 cilindretti di eroina, 32 dosi di cobret, 8 dosi di crack e 29 dosi di cocaina, totalizzando un peso complessivo di 60 grammi di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono stati sequestrati 360 euro in contanti, sospettati di essere il provento dell’attività criminale.
    L’arrestato, attualmente detenuto in attesa di giudizio, è stato colto nel corso di questa incisiva azione delle forze dell’ordine volta a contrastare il dilagante problema dello spaccio di droga nelle Vele di Scampia. La rapida risposta dei Carabinieri ha permesso di portare avanti un’azione efficace nel contrasto alle attività criminali nella zona. LEGGI TUTTO

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    Napoli, nuovo quartiere ecosostenibile a Scampia, il progetto del sindaco 

    Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha annunciato il progetto di rigenerazione urbana nel quartiere nord di Scampia.
    Il processo prevede la demolizione progressiva delle Vele e la sostituzione con edifici nuovi, che porteranno alla creazione di un quartiere eco sostenibile su misura per le esigenze abitative della popolazione.
    “A fine febbraio iniziano le demolizioni ma è un processo di progressiva sostituzione edilizia. Dunque non significa che alla fine del mese si demoliranno le Vele nella loro interezza, ma progressivamente saranno tolti dei pezzi e costruiti nuovi edifici, così che alla fine del percorso resterà una sola Vela, che non avrà funzioni abitative, e costruiremo un quartiere eco sostenibile, a misure di persone per fare in modo che ci sia qualità abitativa”.
    Questo intervento mira a contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dell’edilizia e a garantire una maggiore legalità nella gestione del territorio. Il sindaco ha sottolineato l’importanza di agire nelle aree periferiche per contrastare l’azione della camorra nel garantire abitazioni e redditi in modo illegale.
    La riqualificazione urbana e la regolarizzazione delle residenze rappresentano un contributo fondamentale per promuovere la legalità e impedire che la criminalità prenda il controllo di tali processi.
    Manfredi ha anche evidenziato la richiesta di risposte da parte dei comitati cittadini, i quali desiderano un impegno concreto per garantire la legalità e il benessere all’interno delle comunità. LEGGI TUTTO

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    Camorra, Faida del Principino: ergastolo al boss Paolo Di Lauro. Tutte le condanne

    Quella che è passata alla storia criminale di Napoli come la Faida del Principino ha conosciuto ieri il suo epilogo processuale con una serie di condanne al ribasso nel processo di primo grado.Si tratta della sanguinosa scia di sangue lasciata sulle strade di Scampia, Secondigliano e dintorni nel conflitto di camorra tra i clan Di Lauro e Licciardi negli anni ’90.
    La pena più elevata, l’ergastolo, è stata inflitta al boss Paolo Di Lauro, alias ciruzzo o’ milionario e al sicario Raffaele Perfetto, che hanno scelto di non collaborare con la giustizia.
    Trent’anni a testa sono stati invece inflitti a Guido Abbinante e Raffaele Abbinante, che hanno sempre negato le accuse.
    Per gli altri imputati le pene sono state decisamente più soft, soprattutto considerando la consistenza delle accuse:
    Giuseppe Lo Russo e Gennaro Trambarulo hanno rimediato 20 anni grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche;Rito Calzone ha rimediato 18 anni e 8 mesi grazie al riconoscimento delle attenuanti generiche;
    Maurizio Prestieri, Ettore Sabatino e Antonio Leonardi hanno incassato 18 anni, 16 anni e 14 anni. I tre pentiti hanno ammesso le proprie responsabilità, confessando il proprio coinvolgimento nella Faida del Principino.
    La scia di sangue passata alla storia come la “faida del Principino” inizia a metà anni ’90 in seguito al delitto di Vincenzo Esposito, alias “il principino”, rampollo dei Licciardi assassinato dopo una rissa in discoteca con alcuni affiliati al clan Di Lauro.
    Antonio Prestieri era così imputato per il tentato omicidio di Carmine Brancaccio, avvenuto alla Masseria Cardone il 17 marzo 1997.
    Paolo Di Lauro, Antonio Leonardi e Gennaro Russo devono rispondere dell’omicidio di Pasquale Benderi “Peugeot”, affiliato ai Di Lauro, assassinato a Melito il 25 marzo 1997.
    Di Lauro, Sabatino e Raffaele Amato (poi stralciato) sono indagati per l’omicidio di Ciro Cianciulli, che voleva passare coi Licciardi, ucciso il 3 aprile 1997.
    Di Lauro, Lo Russo, Leonardi, Maurizio Prestieri e Trambarulo sono stati imputati per gli omicidi di Francesco Fusco e Armando Esposito, avvenuta il 7 aprile 1997.
    Gli altri delitti contestati sono quelli di Eduardo Cianciulli, Giuseppe Balestrieri, Gennaro Romano, Raffaele Ruggiero e il tentato omicidio di Antonio Ruggiero “Tonino sette botte”, Renato Tramontano e Umberto Zovasco, conosciuto come il “polacco”.
    I colpi di scena del processo
    Nell’udienza celebrata a dicembre scorso- come ricorda Il Roma- non sono mancati alcuni importanti colpi di scena: Giuseppe Lo Russo, Gennaro Trambarulo e Rito Calzone avevano infatti deciso di ammettere le proprie responsabilità, confessando il proprio coinvolgimento nella “faida del Principino”.
    Diametralmente opposta la linea processuale di “Ciruzzo ‘o milionario”, Raffaele Abbinante, Guido Abbinante e Raffaele Perfetto, che hanno invece deciso di non confessare alcunché. Mossa che a Di Lauro è costata l’ergastolo.
    Le condanne al ribasso, soprattutto per i capiclan, hanno suscitato le proteste delle parti civili, che hanno annunciato ricorso in appello. LEGGI TUTTO

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    Scampia, spaccio nelle vele: arrestate 4 persone

    Blitz anti-droga a Scampia dove i Carabinieri della locale stazione hanno arrestato 4 persone. Si tratta della 32enne Isabella Ruggiero, del 20enne Salvatore Pio Vinciguerra (del posto) e di 2 incensurati di Casavatore di 18 e 21 anni.
    Per l’operazione i carabinieri si sono appostati davanti l’abitazione della donna dove stava scontando la misura degli arresti domiciliari per droga e, al momento giusto, hanno bloccato gli uomini con il ruolo di vedette. Portata la calma, i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento della donna al sesto piano della vela gialla, utilizzato come base di approvvigionamento.
    Partita la perquisizione i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato una busta – nascosta dietro l’armadio della camera da letto – con all’interno 200 dosi di stupefacente tra eroina, cobret, crack, cocaina e la somma in contanti di 510 euro ritenuti provento del reato.Gli attestati sono in carcere in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

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    Scampia, assolto il fratello del ras Gennaro Sacco

    Assoluzione per Almerico Sacco :  secondo l’accusa  si riteneva che avesse partecipato attivamente al traffico di droga nella zona di Scampia, nota come ’33’, in via Annamaria Ortese. Ma il giudice istruttore di Napoli, Enrico Campoli, lo ha assolto perché non vi era prova del suo coinvolgimento.Nel febbraio scorso, Sacco è stato arrestato insieme a un altro individuo dai carabinieri di Scampia, che avevano notato i due parlare in strada. Sacco avrebbe interloquito con l’altro soggetto prima di allontanarsi.
    Successivamente, l’altro individuo, Michele D’Ausilio, avrebbe consegnato un grammo di marijuana a un giovane presso un punto d’appoggio. Prima dell’arresto, i militari hanno sospettato che Sacco avesse avvertito D’Ausilio della loro presenza.
    Dunque assoluzione  per il fratello di Gennaro Sacco, noto ex membro influente del clan Licciardi e dell’Alleanza di Secondigliano. Il merito va ai suoi difensori, gli avvocati Antonietta e Francesco Genovino, che sono riusciti a dimostrare l’estraneità di Sacco alle accuse.
    La strategia difensiva ha sottolineato fin dall’inizio l’assenza di prove concrete del coinvolgimento di Sacco nell’attività di spaccio. Inoltre, è stato evidenziato che nelle informazioni fornite non erano specificate eventuali direttive di Sacco a D’Ausilio.
    Gli avvocati hanno argomentato che la prova deve basarsi su fatti concreti e che l’esistenza di un reato non può essere dedotta da indizi, a meno che questi siano gravi, precisi e concordanti.
    Nel caso in questione, non ci sono prove effettive che la voce udita dai militari appartenesse a Sacco, né si può ritenere che durante il dialogo con l’altro uomo, l’imputato stesse dando indicazioni riguardo allo spaccio.
    Queste sono le motivazioni che hanno portato il giudice istruttore ad assolvere Sacco, poiché non vi era nessun collegamento tra il comportamento dell’imputato e l’evento contestato. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO In auto con un chilo di cocaina e fuochi illegali: arrestato a Scampia

    E’ stato sorpreso in possesso di un chilo di cocaina e di fuochi illegali un 43enne di Napoli arrestato dalla Polizia di Stato. L’uomo è stato notato dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante un servizio di controllo del territorio, in via Arcangelo Ghisleri: era a bordo di una vettura e, alla loro vista, ha cambiato repentinamente direzione di marcia per eludere il controllo e darsi alla fuga.
    Ne è nato un lungo inseguimento fin quando, in via Federico Fellini, il conducente ha abbandonato l’auto tentando la fuga a piedi per disfarsi del panetto di cocaina, ma è stato raggiunto dai poliziotti che, dopo una colluttazione, lo hanno bloccato. In casa dell’indagato gli agenti hanno sequestrato 15 artifizi pirotecnici di illegale fabbricazione privi di qualsiasi autorizzazione.
    L’uomo, con precedenti di polizia anche specifici, è stato tratto in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, nonché denunciato per fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti e omessa denuncia di materiale esplodente. LEGGI TUTTO

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    LE OPERAZIONI Scampia e Piscinola, controlli dei carabinieri: tra i denunciati anche un 16enne

    I Carabinieri della compagnia Vomero hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei quartieri di Piscinola e Scampia. Durante le operazioni i militari hanno identificato complessivamente ben 85 persone, 33 delle quali sono di età inferiore al 18 anni.
    Tra i denunciati c’è anche un 25enne del posto, fermato per porto abusivo di armi poiché trovato in possesso di un coltello a serramanico lungo 18 centimetri. Per lo stesso reato dovrà affrontare un processo un 20enne, anche lui del posto, sorpreso con un manganello telescopico.
    Nel corso della notte i carabinieri hanno denunciato anche un 16enne. Il ragazzo – sorpreso a via Aganoor – era impegnato a far esplodere una serie di batterie pirotecniche nei pressi di alcune abitazioni. Tra le 12 persone segnalate alla Prefettura perché assuntori di droga ci sono anche 2 minorenni. LEGGI TUTTO