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    Crollo a Scampia coinvolte le famiglie Abbruzzo, Della Ragione Russo. Tutti i nomi di vittime e feriti

    Sono tutti dello stesso nucleo familiare le persone coinvolte nella tragedia avvenuta ieri sera nel rione Scampia di Napoli dove a causa del crollo di un ballatoio di servizio al quarto piano nella “Vela Celeste” sono deceduti un uomo e una donna e altre dodici sono rimaste ferite, tra cui due che hanno appena due anni.PUBBLICITA

    Le persone decedute sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta in nottata per un arresto cardiocircolatorio sopraggiunto a causa dei gravi traumi riportati.

    Punti Chiave ArticoloSecondo una prima ricostruzione eseguita sulla base delle prime testimonianze, il ballatoio di servizio al quarto piano, dove si trovava presumibilmente il nucleo familiare coinvolto nella tragedia, si sarebbe distaccato, trascinando gli altri due sottostanti. Sul posto si sono recati immediatamente i Vigili del Fuoco, il 118, personale Polstato, intervenuto per competenza PCCT, e i carabinieri della Compagnia Napoli Stella e del NRM.
    I sette bimbi feriti sono tutti ricoverati al Santobono I sette bimbi sono tutti in codice rosso nell’ospedale Santobono della città: Anna ,4 anni; Annunziata, 8 anni; Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni. Fra loro, due bambine si trovano ricoverate in rianimazione. Gli adulti sono invece tra l’Ospedale del Mare e il Cardarelli: si tratta di Luisa Abbruzzo, 23 anni; Giuseppe Abbruzzo, 33 anni, (ricoverato in codice rosso). Nell’ospedale Cardarelli sono ricoverati in codice rosso, non in pericolo di vita: Carmela Russo, 34 anni; Martina Russo, 24 anni; Patrizia Della Ragione, 53 anni. Stamattina sono iniziate, alle 7.30, le verifiche tecniche dei ballatoi della Vela da parte dei Vigili del Fuoco e dei tecnici del Comune: in base al primo esito, verrà valutato chi potrà fare rientro all’interno degli appartamenti.
    Tutta l’area della Vela interessata dal crollo intanto è stata evacuata. Nell’area non interessata dal crollo, è stato vietato il transito sui ballatoi fino a completamento delle verifiche. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo a Scampia, evacuate oltre 750 persone dalla vela celeste

    Napoli. Dopo il crollo del ballatoio di ieri sera alla Vela celeste di Scampia che ha causato due morti e tredici feriti ora c’è il problema degli sfollati.PUBBLICITA

    Sono oltre 750 le persone che vi vivevano e che sono state tutte invitate ad abbandonare le case. Le operazione stanno per essere ultimate e contemporaneamente dalle sette di stamane i tecnici del comune, dei vigili del fuoco e della protezione civile hanno iniziato le operazione di controllo e di verifica di staticità dell’edificio.

    Punti Chiave ArticoloAlle 12,30 è convocato un vertice in prefettura per fare il punto della situazione trovare insieme agli amministratori le sistemazioni per gli sfollati. A quell’ora infattiu si avarà un quadro completo e si capirà quante abitazioni sono state interessate dal crollo e quindi inagibili e quante le persone che portranno rientrare. Intanto è stata aperta un’indagine e gli accertamenti sono stati affidati alla polizia. Non si esclude alcuna ipotesi: la più accreditata è quella di un cedimento strutturale. Per avvalorarla occorrerà portare a termine le verifiche da parte dei vigili del fuoco. La Vela celeste era oggetto di una riqualificazione finanziata nell’ambito del Piano Periferie.
    Ha ceduto il ballatoio al terzo piano A cedere è stato il ballatoio in ferro al terzo piano che è crollato sui due sottostanti portando con se morti e feriti tra le persone che si trovavano all’esterno tra cui appunti molti bambini che giocavano. Per loro traumi, fratture e contusioni. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente attivato il Ccs, centro coordinamento soccorsi. In prefettura a Napoli ha fatto il punto della situazione per gestire gli interventi di messa in sicurezza della zona e di assistenza alle persone rimaste senza casa. Al suo fianco il sindaco di Napoli. Gaetano Manfredi, con il quale di Bari è stato impegnato in un sopralluogo sul posto e tutte le componenti del centro coordinamento soccorsi.
     Il prefetto ha istituito un servizio antisciacallaggio Il prefetto ha disposto i servizi di vigilanza ed antisciacallaggio da parte delle forze dell’ordine, visto che l’edificio è stato evacuato, mentre il sindaco di Napoli ha organizzato l’assistenza dei servizi sociali sul posto. Durante la notte, il prefetto ed il sindaco hanno anche incontrato alcuni consiglieri della municipalità per assicurare agli abitanti della Vela il massimo supporto possibile. Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, crollo a Scampia: sale a due il bilancio dei morti, tredici feriti

    Napoli. Si è aggravato il bilancio del crollo di un ballatoio nella Vela Celeste di Scampia: sono due le persone morte mentre i feriti sono tredici, tra cui sette bambini.PUBBLICITA

    Due dei sette bambini sono in rianimazione mentre una ragazza è in condizioni critiche. La prima vittima, morta sul colpo è Roberto Abbruzzese, 29 anni dipendente di una macelleria. L’altra è una donna di 35 anni morta al suo arrivo in ospedale. I bambini feriti hanno tra i due e i gli otto anni.

    Punti Chiave ArticoloL’incidente è avvenuto ieri sera, intorno alle 22:30, quando il cedimento del ballatoio al terzo piano ha trascinato giù anche quelli dei piani inferiori. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno completato l’evacuazione dei residenti dai piani alti con l’ausilio delle autoscale e, insieme alla polizia, hanno avviato le indagini per stabilire le cause del crollo. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha convocato una riunione in Prefettura per coordinare i soccorsi e le attività investigative.
    La Vela Celeste è uno dei pochi edifici delle Vele di Scampia ancora in piedi dopo le demolizioni degli anni scorsi, disposte per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti. L’amministrazione ad aprile aveva annunciato il piano di riqualificazione Lo scorso aprile, l’amministrazione Manfredi aveva annunciato un piano di rigenerazione urbana per le Vele di Scampia, che includeva lavori di riqualificazione proprio della Vela B, ovvero la ‘Vela Celeste’, con un investimento di circa 18 milioni di euro stanziati dal Piano Periferie. Il tragico evento di ieri sera riaccende i riflettori sulle precarie condizioni in cui versano ancora molti edifici a Scampia, situazione raccontata troppo spesso nelle cronache di Napoli, e solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’adeguatezza degli interventi di riqualificazione previsti.
    Le vittime e i feriti I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte per estrarre le persone dalle macerie e prestare loro le prime cure. I feriti più gravi sono stati trasportati in ospedale. Le indagini La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del crollo. I vigili del fuoco stanno effettuando i sopralluoghi per verificare lo stato dell’edificio e per individuare eventuali criticità strutturali. Le reazioni Il crollo della Vela Celeste ha provocato sgomento e cordoglio tra le istituzioni e la cittadinanza. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo dolore per le vittime e la sua vicinanza ai feriti e alle loro famiglie. Ha inoltre assicurato che la massima attenzione sarà dedicata all’accertamento delle responsabilità e alla messa in sicurezza degli edifici a rischio. Le polemiche L’ennesima tragedia di Scampia riapre il dibattito sulle condizioni di degrado e abbandono in cui versano i quartieri periferici delle città italiane. Le polemiche si accendono sulla gestione dell’edilizia popolare e sulla lentezza degli interventi di riqualificazione. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo Scampia: un morto e 8 feriti. La vittima è Roberto Abbruzzese

    Si chiamava Roberto Abbruzzese ed aveva 28 anni e lavorava in una macelleria la vittima del crollo del ballatoio alla vela celeste di Scampia avvenuto intorno alle 23 di ieri sera.PUBBLICITA

    Complessivamente sono otto invece i feriti di cui di tre feriti gravi e tra questi un bambino e sono stati trasportati in ospedale con delle auto private.

    Punti Chiave ArticoloIntorno alle 22:30 un boato, distintamente udito dai residenti, avrebbe di poco anticipato il cedimento. Sul posto polizia, carabinieri, militari dell’esercito, vigili del fuoco e una decina di ambulanze. Presenti anche agenti della polizia municipale. I soccorsi sono ancora in corso: si scava ed al contempo si cerca di mettere in sicurezza l’area. Tante le persone accorse dalle altre Vele, dai palazzi dei lotti adiacenti e c’è chi è arrivato in auto anche da altri quartieri e paesi limitrofi: tutti hanno in mano un cellulare per cercare di contattare parenti e conoscenti che mancano ancora all’appello.
    Volontari e personale sanitario, assieme alle forze dell’ordine, sono impegnati ad evacuare lo stabile: famiglie con bambini in lacrime o addormentati, anziani e giovani camminano abbracciandosi e aggiornandosi. Qualcuno è medicato sul posto. Diverse le persone che hanno avuto dei malori. L’intera Vela celeste si presenta transennata da lamiere che delimitano l’area di un cantiere dove sono in corso lavori idrici e fognari.  La Vela Celeste è l’unica che non sarà abbattuta Il cedimento del ballatoio che ha provocato la morte di un uomo e il ferimento di 8 persone, tra le quali un bambino, è avvenuto all’interno della Vela Celeste, l’unica delle tre Vele ancora presenti a Scampia per la quale è previsto un intervento di riqualificazione nell’ambito del progetto “Restart Scampia”.
    Per le altre due Vele, la Rossa e la Gialla, è previsto l’abbattimento per far posto a nuove abitazioni. Dopo l’opera di recupero e di riqualificazione la Vela Celeste dovrebbe ospitare uffici pubblici. Il complesso delle Vele di Scampia, realizzato dall’architetto Franz Di Salvo tra gli anni ’60 e ’70, era originariamente composto da 7 edifici, 4 dei quali sono stati demoliti nel corso degli anni, l’ultimo, la Vela “A”, nel 2020. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo ballatoio alla Vela Celeste di Scampia un morto e sette feriti, c’è anche un bambino

    Napoli. La tragedia di questa sera alla Vela Celeste di Scampia, dove il crollo di un ballatoio ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre sette, tra cui un bambino.PUBBLICITA

    Il cedimento è avvenuto intorno alle 23:00, quando il ballatoio del terzo piano ha ceduto trascinando con sé quelli dei piani sottostanti.

    Punti Chiave ArticoloLe persone coinvolte nella caduta sono state immediatamente soccorse dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118, che hanno trasportato i feriti in ospedale. Purtroppo, una delle persone coinvolte non è sopravvissuta al crollo. Tra i feriti, come già accennato, c’è anche un bambino che si trova in gravi condizioni ed è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale pediatrico Santobono.
    In gravi condizioni anche un altro ferito. Al momento, i vigili del fuoco stanno ancora lavorando per liberare l’area dalle macerie e per accertare che non vi siano altre persone coinvolte. Sul posto sono presenti anche la Polizia di Stato e la magistratura che stanno conducendo le indagini per determinare le cause del cedimento. Il prefetto ha convocato un vertice per coordinare i soccorsi Il sindaco Gaetano Manfredi sta seguendo in prima persona le fasi dei soccorsi  e nel frattempo il prefetto Michele Di Bari ha convocato una riunione in Prefettura a Napoli per il coordinamento dei soccorsi.
    Ci sono anche numerose dirette sui social che descrivono l’accaduto. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Scampia: blitz della Polizia, arrestato 31enne con droga

    Napoli. Un 31enne della provincia di Caserta è stato arrestato ieri sera dagli agenti del Commissariato Scampia per detenzione illecita di sostanze stupefacenti ed evasione.PUBBLICITA

    L’uomo, già sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per reati in materia di stupefacenti, è stato sorpreso in via Arcangelo Ghisleri mentre cedeva droga ad alcune persone in cambio di denaro.

    Al termine di un tempestivo intervento, i poliziotti hanno bloccato il 31enne e rinvenuto all’interno del suo borsello 22 involucri di cocaina per un peso complessivo di circa 19 grammi, 30 involucri di eroina per un peso complessivo di circa 30 grammi e 727 euro in contanti, provento dell’attività illecita.
    L’arrestato è stato condotto presso la Casa circondariale di Napoli-Poggioreale.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Incendio a Fuorigrotta: probabile causa un fulmine

    Napoli. Un incendio è divampato questa mattina nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, in via vicinale Volo Sant’Angelo, coinvolgendo vegetazione e una discarica abusiva nei pressi dell’Università Federico II a Monte Sant’Angelo. L’ateneo non è stato interessato dal rogo.PUBBLICITA

    Secondo le prime ipotesi, l’incendio sarebbe stato causato da un fulmine. I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente domando le fiamme in breve tempo.

    L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (Arpac) ha inviato sul posto i propri tecnici per monitorare la qualità dell’aria.
    La stazione di monitoraggio più vicina ha registrato un temporaneo aumento del particolato PM10, ma le concentrazioni sono comunque rimaste entro i limiti di legge.

    I vigili del fuoco hanno prelevato alcuni campioni che saranno analizzati per accertare la presenza di eventuali sostanze tossiche.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Agguato nella notte a Forcella: pregiudicato ferito a colpi di pistola

    Notte di piombo quella appena trascorsa per le strade di Napoli. Un agguato infatti si è consumato in via Carbonara nel cuore di Forcella.PUBBLICITA

    Un pregiudicato 25enne è stato ferito a colpi di pistola alle gambe. Stanotte, infatti la polizia è intervenuta al pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dove il 25enne è stato medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni.

    L’uomo ha raccontato di essere stato vittima di un tentativo di rapina, al quale lui avrebbe reagito, ed è stato ferito alla gamba destra da un colpo di pistola.
    Visti i precedenti, la sua versione è al vaglio degli investigatori che al momento non escludano possa trattarsi del classico avvertimento di camorra.

    La zona di Forcella dopo i recenti blitz è al centro di uno scontro tra le nuove leve della criminalità organizzata che cercano spazio per avere il controllo delle attività illecite.
    La polizia sta anche setacciando nella vita dell’uomo cercando contatti, legami e frequentazioni per capire da dove possa essere arrivato l’avvertimento a suon di piombo.
    Nel frattempo si stan no anche cercando immagini utili alle indagini dalle telecamere pubbliche e private presenti nella zona.

    Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Stesa al Rione Sanità: colpi di pistola ai Miracoli

    Napoli. Una nuova stesa di camorra è andata in scena nel quartiere Sanità di Napoli. Nella notte tra venerdì e sabato, un commando di sicari ha esploso tre colpi di pistola nella zona dei Miracoli, senza però causare feriti o danni a cose.PUBBLICITA

    I residenti, svegliati dal fragore degli spari hanno lanciato l’allarme sui social network, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine.

    Punti Chiave ArticoloLe indagini in corso. Al momento non è chiaro il movente della sparatoria, ma gli inquirenti ipotizzano che possa essere l’ennesimo atto di intimidazione legato allo scontro tra i clan rivali della Sanità e di Materdei, in corso da mesi. Ipotesi racket e scontri tra clan Non si esclude la pista del racket, come già accaduto l’8 luglio con l’esplosione di una bomba carta al bar “Pausacaffè”. Le indagini, condotte dal Commissariato San Carlo e dalla Squadra Mobile.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Camorra, torna libero Salvatore Liberti sasariello: ras della Masseria Cardone

    Scarcerato un ras del clan Licciardi: è festa alla Masseria Cardone.PUBBLICITA

    Da ieri infatti dopo 15 anni ininterrotti di carcere è tornato in libertà Salvatore Liberti detto sasariello, esponente di primo piano della camorra della Masseria Cardone.

    Il suo ultimo arrestato risale al 2009 quando fu ammanettato a Marano dalla polizia dopo una rocambolesca fuga.
    Era andato al Vomero insieme allo zio a chiedere il pizzo di 5mila euro al titolare di una ditta edile che aveva fatto finta di accettare.

    Ma all’appuntamento fissato per riscuotere i due trovarono la polizia. Lo zio fu arrestato subito mentre Salvatore Liberti riuscì a fuggire. Fu rintracciato dopo alcune ore a Marano.
    Ora sasariello è tornato in libertà avendo scontato per intero la sua condanna. E la camorra della Masseria Cardone da oggi ha di nuovo tra le sue fila un “esperto” criminale.

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    Faida ai Quartieri Spagnoli fermato Pietro Savio e i tre che gli hanno sparato

    La Procura Antimafia di Napoli ha disposto il fermo di quattro persone in relazione all’agguato del 16 giugno scorso ai Quartieri Spagnoli, dove fu ferito a colpi di arma da fuoco Pietro Savio, figlio del boss Mario Savio.PUBBLICITA

    Le indagini della Squadra Mobile, guidata da Giovanni Leuci, hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di identificare i presunti responsabili della sparatoria.

    Punti Chiave ArticoloTra i fermati c’è anche lo stesso Pietro Savio, accusato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco con l’aggravante mafiosa. Insieme a lui sono stati fermati Salvatore Marramao, Vincenzo Egidio ed Emanuele Criscuolo. Secondo gli investigatori, il movente dell’agguato sarebbe da ricondurre a contrasti in merito ad attività illecite o a una richiesta di denaro non andata a buon fine.
    L’agguato avvenne il 16 giugno intorno alle 22:10 in vico Canale a Taverna Penta. Pietro Savio fu ferito da alcuni colpi di pistola alla natica destra. I malviventi, forse non intenzionati a ucciderlo, sono fuggiti a bordo di uno scooter. I fermati Pietro Savio: 36enne, figlio del boss Mario Savio. Accusato di porto e detenzione illegale di arma da fuoco con l’aggravante mafiosa.Salvatore MarramaoVincenzo EgidioEmanuele Criscuolo Le indagini e il contesto Le indagini sono ancora in corso per accertare con esattezza i fatti e per individuare eventuali altri responsabili. La Procura Antimafia valuterà nelle prossime ore la richiesta di convalida del fermo.
    L’agguato a Pietro Savio si inserisce in un clima di tensione che da tempo regna ai Quartieri Spagnoli, dove sono frequenti i fatti di criminalità organizzata. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra, spaccio a San Pietro a Patierno e Secondigliano: condanne per la famiglia di “Totore Marlboro”

    Salvatore Romano, detto “Totore Marlboro”, capo di una paranza di narcotrafficanti che inondava di droga le strade di San Pietro a Patierno e Secondigliano, è stato condannato a 15 anni di reclusione al termine del processo di primo grado.PUBBLICITA

    Insieme a lui, anche il figlio Daniele Romano (14 anni) e Antonio Russo (10 anni e 6 mesi) hanno ricevuto condanne severe.

    Punti Chiave ArticoloPer le donne del gruppo, la pena è stata più mite: Giuseppina Esposito, moglie di Romano, ha ottenuto 4 anni e 2 mesi grazie all’esclusione dell’accusa associativa (la procura aveva chiesto 19 anni). L’accusa di aver agevolato il clan della Vanella Grassi non è stata accolta per la maggior parte degli imputati.
    Le indagini e il modus operandi Le indagini, coordinate dalla DDA e durate sei mesi, hanno permesso di ricostruire il modus operandi del gruppo, che gestiva un vero e proprio “servizio di delivery” di cocaina.
    Un componente riceveva le ordinazioni telefonicamente, mentre i “rider” si occupavano di recapitare la droga a domicilio, in un’area che comprendeva Secondigliano, San Carlo all’Arena, Vasto, Arenaccia, Poggioreale, Casoria e Casavatore. Si stima che il giro d’affari della piazza di spaccio ammontasse a circa mezzo milione di euro all’anno. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati 15mila euro in contanti a casa di Romano e 5mila al figlio.
    Le condanne Salvatore Romano: 15 anni di reclusioneDaniele Romano: 14 anni di reclusioneAntonio Russo: 10 anni e 6 mesi di reclusioneGiuseppina Esposito: 4 anni e 2 mesi di reclusioneCristofaro Alfano: 10 anni e 6 mesi di reclusione (nella foto da sinistra Salvatore Romano, Giuseppina Esposito, Daniele Romano, Cristoforo Alano e Antonio Russo) Leggi Anche LEGGI TUTTO