More stories

  • in

    Troppo caldo a Pomigliano, scatta la protesta dei lavoratori Stellantis

    Si è svolta oggi una protesta nel reparto plastica dello stabilimento Stellantis a Pomigliano d’Arco, dove parte dei lavoratori ha incrociato le braccia per circa due ore. La causa della protesta è stata il microclima ritenuto proibitivo dai dipendenti. Mario Di Costanzo, responsabile automotive per la Fiom di Napoli, ha reso noto l’evento.PUBBLICITA

    Di Costanzo ha ricordato che durante l’ultimo incontro con i vertici aziendali a Torino, l’amministratore delegato Carlos Tavares aveva assicurato che non ci sarebbero stati limiti di spesa per garantire la sicurezza dei lavoratori. “All’interno delle officine del reparto plastica,” ha aggiunto Di Costanzo, “il clima è diventato insostenibile e il caldo asfissiante impediva ogni attività”.

    “Ci chiediamo se ci siano responsabilità da parte di chi permette che gli operai lavorino in queste condizioni, nonostante le promesse di Tavares sulla sicurezza e la salute dei lavoratori. I nostri delegati continueranno a supportare i lavoratori.” La protesta nel reparto plastica non ha avuto impatti sulla produzione negli altri reparti dello stabilimento.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Ischia Sit-in di protesta all’ospedale: “Vogliamo un presidio sicuro”

    Ischia. Nonostante il sole cocente ed il caldo afoso di questi giorni, all’esterno del “Rizzoli” di Lacco Ameno, l’unico ospedale pubblico dell’Isola d’Ischia, si è tenuto un presidio di protesta promosso dal consigliere comunale di Forio, Vito Iacono.PUBBLICITA

    Alla manifestazione ha anche aderito il PCIM-L fondato dal compianto Domenico Savio, per denunciare l’improvviso crollo della controsoffittatura della sala d’attesa del nosocomio isolano verificatosi la settimana scorsa e che solo il caso ha voluto non si registrassero morti e feriti.

    Coloro che si sono alternati al microfono, hanno innanzitutto voluto solidarizzare con i ricoverati, il personale medico e paramedico e con tutti quelli che al momento del crollo di trovavano all’interno della struttura ospedaliera sottolineando che di solito scene di crolli di solai negli ospedali si verificano solo negli scenari di guerra.

    Inoltre sono state sottolineate tutte le problematiche croniche che caratterizzano l’ospedale isolano a partire dalla carenza di personale medico ed infermieristico e la mancata possibilità dei malati oncologici di potersi sottoporre sull’isola alla pec-tac e alla radioterapia.

    Sotto accusa anche il mancato ampliamento del “Rizzoli” i cui lavori sono tutt’ora fermi. Vito Iacono, promotore dell’iniziativa, oltre a richiamare in materia le responsabilità dell’Asl Napoli 2 Nord, ne ha chiesto la rimozione dei vertici a partire dal Direttore generale.
    “Stamattina – ha dichiarato Iacono – siamo qui innanzitutto per esprimere solidarietà agli operatori sanitari che hanno rischiato di morire solo per assolvere ai propri doveri professionali e ai degenti per venire qui per farsi curare.

    L’Asl ha specifiche competenze in materia di sicurezza sul lavoro e qui nell’ospedale ‘Rizzoli’ è evidente, e non solo per questo, che non viene garantita la sicurezza sui luoghi di lavoro agli operatori sanitari, ma ancora di più ai dirigenti. In questo senso ritengo che vada avviato un piano emergenziale”.

    Gennaro Savio, per il PCIM-L ha sottolineato che solo il caso ha voluto che al “Rizzoli” non si contassero morti e feriti.
    “Il crollo della controsoffittatura della sala d’aspetto dell’Ospedale di Lacco Ameno – ha affermato Savio – rappresenta un fatto gravissimo per il quale pretendiamo che si individuano, si processino e si condannino i responsabili amministrativi, tecnici e politici di quanto accaduto e che solo il caso ha voluto non provocasse morti e feriti perché mai come in quel momento la sala d’ingresso dell’ospedale era semi vuota.
    Chiediamo l’immediata verifica statica di tutti i solai del “Rizzoli” affinché non si rischino altre tragedie. Il presidio di protesta si è chiuso con l’impegno dei partecipanti di lavorare alla possibilità di costituire un comitato di lotta per la difesa del diritto alla salute di residenti e turisti”.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

  • in

    Protesta tassisti Napoli: “Spese alte e tariffe ferme da 20 anni, così non possiamo campare”

    Napoli. “Sono in tanti e lavorano poco”, lamentano i tassisti napoletani, che denunciano condizioni di lavoro difficili e redditi bassi, nonostante il boom di turisti in città.PUBBLICITA

    In media, percorrono solo cinque-sei corse al giorno in un turno di otto ore, dovendo fare ampi giri per trovare clienti. A questo si aggiunge la concorrenza delle piattaforme per il trasporto privato e i costi di gestione alle stelle.

    Numeri alla mano: secondo i dati sulle dichiarazioni dei redditi, i tassisti napoletani guadagnano in media poco meno di 10.200 euro all’anno. “Il sazio non crede al digiuno”, sbotta Marco, tassista da 25 anni.

    “Spese ingenti per carburante, assicurazione (che per noi costa il 40% in più che ai privati), collaudi, test psicologici… e le tariffe ferme a 20 anni fa!”.

    Tra le richieste principali: l’aumento delle tariffe e un freno all’abusivismo. “Con i turisti si guadagna di più, ma il guadagno è comunque basso e l’usura dell’auto è alta”, spiega Gennaro, tassista 45enne.
    “E poi c’è il problema delle piattaforme di trasporto privato: incassano di più di noi, anche se le loro tariffe sembrano più basse. E i turisti non lo sanno!”.

    Un esempio: una corsa da Capodichino a Caserta con una piattaforma costa 112 euro, mentre un taxi ne chiede meno di 100. “Ma loro possono prelevare i clienti all’uscita dell’aeroporto, cosa che a noi non è permessa”, denuncia Gennaro.

    “Serve un intervento da parte delle istituzioni per tutelare i tassisti e garantire un servizio equo ai cittadini e ai turisti”.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Carcere di Salerno detenuto allaga cella, aggredisce agenti e scatena la protesta

    Salerno. Momenti di alta tensione ieri sera nel carcere di Fuorni di Salerno, dove un detenuto ha allagato la propria cella, scatenando la rabbia di altri detenuti e aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria.PUBBLICITA

    Come riporta Tiziana Guacci, segretario campano del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, un detenuto della sezione ex art. 32 ha allagato la propria cella, provocando l’inondazione dell’intero reparto.

    Questo gesto ha scatenato la furia di un altro detenuto che ha tentato di aggredirlo.

    La situazione è degenerata rapidamente: il detenuto che aveva allagato la cella ha iniziato a battere le sbarre della porta blindata, incitando la protesta di altri detenuti che, a loro volta, hanno iniziato a sbattere le proprie porte e urlare, chiedendo l’allontanamento del responsabile.

    Per evitare ulteriori disordini e garantire la sicurezza del reparto, il detenuto è stato trasferito nella camera di stazionamento. Ma durante lo spostamento, ha aggredito gli agenti di Polizia Penitenziaria, mordendo un agente alla gamba destra e un altro al polso sinistro.
    Altri agenti sono rimasti coinvolti nel tentativo di contenere l’uomo.”Siamo stanchi delle continue aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria”, denuncia il sindacato.
    “Ogni giorno negli istituti penitenziari della regione si verificano eventi critici. Chiediamo ancora una volta, con forza, seri e opportuni provvedimenti per ripristinare la legalità, l’ordine e la sicurezza nelle carceri campane e garantire la serenità lavorativa al personale, che opera con grande sacrificio in condizioni di organico insufficiente e in strutture sovraffollate”.

    Solidarietà e vicinanza al personale di Polizia Penitenziaria di Fuorni sono state espresse anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe. “La situazione nelle carceri campane è allarmante”, ha affermato Capece.
    “Anche nelle scorse settimane altri agenti hanno subito aggressioni da parte dei detenuti. Il personale è sempre meno, anche a causa di questi eventi ormai all’ordine del giorno.
    Non è più rinviabile dotare la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato”.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, protestano i lavoratori della Coop Service

    Napoli. Protestano i lavoratori del comparto sanitario aderenti al sindacato di Base.PUBBLICITA
    Lunedì 17 giugno alle ore 12 davanti alla sede COOP SERVICE al Centro Direzionale di Napoli ci sarà un presidio dimostrativo di tutti i lavoratori in appalto dell’ASL NA 1 e dell’Ospedale Santobono-Pausilipon.

    Punti Chiave Articolo“Basta negligenza! Da mesi denunciamo all’ASL NA 1 gravi carenze che mettono a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori della logistica”, si legge in un volantino di protesta in cui annunciano la manifestazione. E poi elencano i punti critici. Mancanza di DPI adeguati: non vengono forniti dispositivi di protezione individuale idonei a tutelare i lavoratori dai rischi connessi alle loro mansioni.Spogliatoi inesistenti: al termine del turno, i lavoratori sono costretti a cambiarsi in ambienti non idonei, esponendosi a rischi igienico-sanitari.Docce inutilizzabili: l’impossibilità di lavarsi adeguatamente dopo il lavoro aumenta il rischio di infezioni e malattie professionali.Cassetta di primo soccorso assente: l’assenza di un presidio medico di base nei reparti espone i lavoratori a seri pericoli in caso di infortuni o malori.
    “Queste sono solo alcune delle vergognose mancanze che si verificano quotidianamente nelle strutture sanitarie pubbliche della Campania. L’ASL, invece di dare l’esempio in materia di igiene e salute pubblica, dimostra una colpevole negligenza nei confronti dei propri lavoratori. Non possiamo più accettare questa situazione! La salute e la sicurezza non hanno prezzo. Le aziende appaltatrici hanno l’obbligo di garantire ambienti di lavoro sicuri”. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

  • in

    “In Campania carceri alla deriva”, protesta sindacati a Napoli

    “La gestione penitenziaria del Prap e del Dap ha portato alla deriva il sistema carcerario in Campania”: questa l’accusa lanciata dai sindacati della polizia penitenziaria Sinappe, Uil Pa PP, Uspp, Fns-Cisl e Cnpp durante una manifestazione tenutasi stamattina davanti al carcere di Poggioreale, a Napoli. I rappresentanti sindacali hanno chiesto misure urgenti per evitare il collasso delle carceri regionali.PUBBLICITA

    La scelta del carcere di Poggioreale, intitolato a Giuseppe Salvia, non è stata casuale. Questa struttura, nota per essere il penitenziario più affollato d’Italia, rappresenta simbolicamente la grave crisi del sistema carcerario campano. Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere, fu ucciso a 38 anni su ordine di Raffaele Cutolo per vendetta, e il suo nome è diventato sinonimo delle difficoltà e dei pericoli che affliggono gli istituti penitenziari della regione.

    I segretari regionali delle sigle sindacali, parlando con i giornalisti, hanno evidenziato l’evacuazione del carcere femminile di Pozzuoli come esempio emblematico della situazione critica. La decisione di evacuare la struttura, resa necessaria da uno sciame sismico che ha provocato danni e apprensione, è stata definita dai sindacalisti come “la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Questo episodio, secondo loro, dimostra il degrado delle carceri campane e l’incapacità di gestire emergenze coniugando sicurezza e tutela di detenute e personale.PUBBLICITA

    Durante la protesta, caratterizzata da bandiere, megafoni e slogan, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal provveditore delle carceri della Campania, Lucia Castellano. I sindacati sperano che questo incontro possa essere il primo passo verso soluzioni concrete per risolvere le problematiche che affliggono il sistema carcerario della regione.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

  • in

    Vomero, la protesta dei cittadini dopo le voragini

    Napoli, circa cento persone si sono riunite in piazza Vanvitelli per protestare contro i disservizi legati alle recenti voragini nei condomini di via Morghen e via Solimena al Vomero.
    I manifestanti hanno chiesto interventi urgenti dall’amministrazione comunale per poter tornare alle proprie abitazioni e garantire una maggiore sicurezza in quella zona collinare.
    Durante la protesta, sono intervenuti anche esponenti politici come il deputato Francesco Emilio Borrelli e una delegazione di Europa Verde, guidata dai consiglieri di municipalità Gennaro Nasti e Luca Bonetti insieme a Nelide Milano e Rosario Pugliese.
    Dopo la manifestazione, il deputato ha effettuato un sopralluogo nelle zone interessate, riscontrando nuove aperture nell’asfalto di via Solimena.
    La situazione è stata definita un’emergenza e si è evidenziata la mancanza di una comunicazione efficace tra le istituzioni e i cittadini colpiti dai disservizi nel sottosuolo. Si sottolinea la necessità di conoscere le cause delle voragini e di pianificare interventi tecnici tempestivi.
    Si richiede la massima attenzione alle tempistiche dei lavori e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di emergenza nella zona.
    Si auspica un monitoraggio costante della rete fognaria e interventi strutturali per garantire la sicurezza dei cittadini. Infine, si evidenzia l’importanza di investire risorse nella manutenzione del sottosuolo e nella pianificazione di interventi, anziché in progetti pubblici di dubbia realizzazione. LEGGI TUTTO

  • in

    Mimì, il volto insanguinato della protesta a Napoli

    Mimì Ercolano, sindacalista del Si Cobas, è diventata il simbolo della protesta contro la Rai di Napoli.La sua foto con il volto coperto di sangue dopo gli scontri con la polizia ha fatto il giro del web. Mimì ha raccontato alle agenzie di stampa e alle tv napoletane quanto accaduto
    “Per fortuna sto bene, ma siamo stati vittime di una reazione violenta, spropositata e inattesa.Colpiti con i manganelli solo per aver tentato di affiggere uno striscione ai cancelli della Rai.Eravamo lì pacificamente, armati solo delle nostre bandiere.”
    Mimì, 45 anni, napoletana, tre figli e un passato da naturalista, ha partecipato a numerose manifestazioni.
    “Ma stavolta – racconta – davvero non ce lo aspettavamo.” Con lei sono rimasti feriti altri quattro attivisti e cinque agenti.
    Riguardo alle motivazioni della protesta, Mimì sottolinea che “non siamo scesi in piazza per Ghali, come alcuni media hanno riportato in modo approssimativo. Lui è simpatico, ma il problema principale è l’atteggiamento di una Rai che decide di prendere le distanze dall’utilizzo della parola ‘genocidio’.
    Tutto questo in un clima sempre più pesante di attacco ai salari, di limitazione dell’agibilità politica, in cui le famiglie faticano a mettere il cibo sulla tavola e gli stessi noti lucrano sulle divisioni.”
    La Rete sociale Napoli per la Palestina, organizzatrice dell’iniziativa di oggi, aggiunge: “La tv pubblica rappresenta la scorta mediatica del genocidio israeliano. Non solo censurano costantemente il genocidio in atto a Gaza, ma adottano una posizione chiaramente filo-sionista di fronte a milioni di telespettatori. Prima ancora che potessimo chiedere un’intervista, il nostro presidio è stato brutalmente attaccato.”
    Mimì, nonostante la ferita alla testa e la prognosi di cinque giorni, è pronta a scendere di nuovo in piazza. “Sono pronta a scendere anche subito nuovamente in piazza se serve.” LEGGI TUTTO

  • in

    Protesta dei trattori nell’Avellinese: anche una bara nel corteo

    La seconda giornata di protesta degli agricoltori e imprenditori agricoli dell’Irpinia è iniziata nella tarda mattinata, con oltre cento trattori che si sono concentrati nell’area industriale di Flumeri.
    Da qui, si sono diretti verso il centro di Grottaminarda in un corteo che si concluderà nei pressi del casello autostradale dell’A16 Napoli-Canosa. Molti sindaci e amministratori locali sostengono la protesta, che ha escluso bandiere sindacali e simboli dei partiti.
    Durante la manifestazione, è stata esposta una bara come simbolo del Made in Italy su un trattore, mentre su un altro mezzo è stato mostrato un manichino verde impiccato, a rappresentare le difficoltà delle aziende agricole.
    Gli agricoltori denunciano le politiche agricole dell’UE che li costringono a vendere i prodotti sotto costo e affrontare tassazioni sempre più elevate. È prevista una nuova protesta davanti alla sede di Avellino della Regione Campania domani. LEGGI TUTTO