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    Napoli, Castel dell’Ovo: la leggenda del castello piu’ antico della citta’

    Nel cuore vibrante di Napoli, sorge una struttura che sfida il tempo: Castel dell’Ovo. Questo castello, il più antico della città, non è solo un simbolo architettonico, ma anche il custode di una leggenda affascinante, che si intreccia tra le sue mura antiche.Il mito di Castel dell’Ovo
    Secondo la tradizione, il nome “Castel dell’Ovo” deriva da un antico mito che lega il destino del castello a un uovo magico. E su questa leggenda ci sono diverse versioni. Una prima versione e’ quella che la ricollega alla Sirena Partenope, che  prima di morire  tra gli scogli di  Megaride depose un uovo , simbolo della nascita di Napoli.
    Una versione storica invece, la riconduce al poeta romano Virgilio, noto anche per le sue doti da mago nell’antichità, avesse fatto un incantesimo dell’uovo magico e lo avesse ben  nascosto in una caraffa di cristallo, chiusa in gabbia di ferro all’interno delle fondamenta del castello stesso.
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    Infatti,la leggenda dice che, finché l’uovo rimarrà intatto, anche Castel dell’Ovo e Napoli continueranno a prosperare e a stare in piedi. Questa storia ha attraversato secoli, influenzando non solo la cultura e le tradizioni napoletane, ma anche stimolando la curiosità di visitatori e studiosi.
    Durante il Medioevo e il Rinascimento, la figura di Virgilio era spesso associata a quella di un mago o un alchimista, e questo ha contribuito a rafforzare il mistero che circonda il suo legame con il castello.
    Castel dell’Ovo, situato su un’isola che era una volta chiamata Megaride, ha origine in epoca romana. Con il passare dei secoli, ha visto la sua struttura modificarsi e ampliarsi, diventando testimone e protagonista della storia napoletana. Dai Romani ai Normanni, dalla dominazione angioina a quella aragonese, ogni epoca ha lasciato il proprio segno in questo luogo incantevole.
    Castell dell’Ovo oggi 
    Castel dell’Ovo è diventata oggi una delle mete turistiche più amate di Napoli. Oltre ad offrire una vista spettacolare sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio, ospita eventi culturali, mostre e conferenze. La sua bellezza architettonica si fonde con la leggenda che lo avvolge, creando un’atmosfera unica e magica.
    Non è solo un monumento storico, ma un simbolo vivente delle tradizioni, della cultura e della storia di Napoli. La leggenda dell’uovo magico aggiunge un velo di mistero e fascino, rendendo questo luogo una tappa imperdibile per chi visita la città partenopea. LEGGI TUTTO

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    Napoli, piattaforme su lungomare Caracciolo: ok all’odg di Flavia Sorrentino

    “Sono orgogliosa che la mia proposta di realizzare una serie di piattaforme sulla scogliera del lungomare Caracciolo sia stata inserita nel Documento Unico di Programmazione, la bibbia delle azioni amministrative che la giunta dovrà portare avanti nel prossimo triennio.
    Questo intervento permetterà di riqualificare una delle zone più belle della nostra città, aumentando gli spazi riservati alla spiaggia pubblica liberamente a disposizione del popolo napoletano e dei turisti che non dovranno più recarsi nelle località di provincia per fruire del mare. Finalmente il mare non bagnerà piú solo la città ma anche i suoi cittadini.
    Da questo momento, vigilerò con tutti gli strumenti a mia disposizione affinché il progetto sia messo in campo, auspicabilmente entro la prossima estate”. Lo dice la vice-presidente del Consiglio comunale di NAPOLI, Flavia Sorrentino.
    La vice-presidente del Consiglio comunale di Napoli, Flavia Sorrentino, esprime orgoglio per l’inclusione della sua proposta nel Documento Unico di Programmazione. La proposta riguarda la creazione di una serie di piattaforme sulla scogliera del lungomare Caracciolo.
    Questo documento è fondamentale per le azioni amministrative che l’amministrazione comunale dovrà intraprendere nel prossimo triennio. Sorrentino crede che questo progetto contribuirà a migliorare una delle aree più affascinanti della città, ampliando l’accesso alla spiaggia pubblica per i residenti di Napoli e i turisti. LEGGI TUTTO

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    La Sirena Partenope : tra leggenda e realtà

    Nel cuore del Mediterraneo, c’è una città che ha una storia antica e affascinante, ricca di miti e leggende. Questa città è Napoli, un luogo che ha dato vita a storie di eroi, divinità e creature mitiche. Tra queste, la leggenda di Partenope, la sirena che ha dato il nome alla città, è una delle più affascinanti.La Leggenda di Partenope: La Sirena che ha Dato il Nome a Napoli
    Secondo la mitologia greca, Partenope era una delle sirene, creature metà donna e metà pesce, famose per il loro canto melodioso e ipnotico. Le sirene erano solite cantare per attirare i marinai e farli naufragare contro le rocce. Tuttavia, Partenope era diversa dalle sue sorelle. Non era interessata a ingannare i marinai, ma desiderava solo cantare per il puro piacere di farlo.
    La leggenda narra che durante l’epopea di Odisseo, Partenope e le sue sorelle tentarono di sedurre l’eroe con il loro canto. Ma Odisseo, avvertito dalla maga Circe, si fece legare all’albero maestro della sua nave e tappò le orecchie dei suoi compagni con della cera, riuscendo così a resistere al canto delle sirene. Questo evento segnò un punto di svolta per Partenope. Sconvolta dal fallimento, si gettò in mare e annegò.
    Il suo corpo, portato dalle correnti, arrivò sulla costa di una baia incantevole, dove oggi sorge Napoli. Gli abitanti del luogo, commossi dalla sua bellezza e dalla triste storia, decisero di seppellirla con tutti gli onori e di chiamare la loro città Partenope, in suo onore.
    La Sirena partenope e Napoli : il rapporto con la città
    Con il passare del tempo, la città crebbe e si sviluppò, diventando uno dei centri più importanti del Mediterraneo. Ma nonostante i cambiamenti, la leggenda di Partenope rimase viva nel cuore dei napoletani. Ancora oggi, la sirena è considerata il simbolo della città e il suo canto è visto come un richiamo alla bellezza e alla cultura di Napoli.
    La leggenda di Partenope è un esempio perfetto di come miti e leggende possano influenzare la cultura e l’identità di un luogo. La sirena non è solo un personaggio mitologico, ma rappresenta lo spirito di Napoli: la sua passione, la sua vitalità e la sua capacità di affascinare e sedurre.
    In conclusione, la storia di Partenope è un elemento fondamentale del patrimonio culturale di Napoli. È una storia che parla di amore, passione e sacrificio, valori che sono profondamente radicati nell’anima della città. E anche se oggi Napoli ha un altro nome, il ricordo di Partenope vive ancora, nel cuore della città e delle persone che la abitano. LEGGI TUTTO

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    Napoli, sorpreso a consegnare droga in piazza Garibaldi: arrestato

    Nel corso del pomeriggio precedente, gli agenti del Commissariato Montecalvario, nell’ambito dei servizi appositamente predisposti, hanno osservato due individui in piazza Garibaldi che, con atteggiamento circospetto, stavano discutendo tra loro. Uno dei due, dopo aver consegnato del denaro, ha ricevuto qualcosa dall’altro.
    I poliziotti sono intervenuti prontamente per interrompere l’attività criminosa, bloccando sia l’acquirente, trovato in possesso di due stecche di hashish appena acquistate con un peso di circa 2,5 grammi, sia l’indagato, scoperto in possesso di 6 stecche della stessa sostanza, per un peso totale di circa 7,5 grammi, e 35 euro.
    Di conseguenza, un uomo di 44 anni, residente a Napoli e con precedenti penali, è stato arrestato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. L’acquirente, invece, è stato sanzionato amministrativamente per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale. LEGGI TUTTO

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    Napoli, rimossi 32 tra auto e moto abbandonate in strada tra il rione Vasto e Mercato

    Ancora controlli nei quartieri Mercato e rione Vasto zone teatro di fibrillazioni tra i clan nelle ultime settimane con agguati, stese, intimidazioni e violenza.
    E così nella mattinata odierna, i Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, con la collaborazione di personale della Polizia Municipale – Nucleo Veicoli Abbandonati, hanno effettuato controlli nelle vie Capasso, Sebeto, Tappia e in Calata Ponte di Casanova.
    Nel corso del servizio sono stati rimossi 26 motoveicoli e 5 autovetture poiché trovate in stato di abbandono e sprovvisti di copertura assicurativa nonché diverse scocche e parti di motore. LEGGI TUTTO

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    Napoli : alla scoperta delle 5 pasticcerie storiche della citta’

    Le pasticcerie storiche di Napoli rappresentano una parte fondamentale della ricca tradizione culinaria della città, unendo storia, cultura e sapori indimenticabili. Ecco una panoramica delle cinque pasticcerie storiche più rinomate di Napoli, ognuna con la sua unicità e le sue specialità.Pasticceria Scaturchio
    Fondata nel 1905, la Pasticceria Scaturchio è situata in Piazza San Domenico Maggiore, nel cuore di Napoli. Famosa per le sue creazioni in pasta di mandorla e per il “Ministeriale”, un dolce esclusivo composto da cioccolato e ripieno di crema di nocciola, Scaturchio rappresenta una tappa obbligata per gli amanti dei dolci. La pasticceria conserva inoltre l’atmosfera storica, con i suoi arredi d’epoca che trasportano i visitatori indietro nel tempo.
    Pasticceria Bellavia
    Aperta negli anni ’40, la Pasticceria Bellavia è nota per le sue sfogliatelle, una delle prelibatezze più rappresentative di Napoli. Situata in Viale Augusto, offre anche un’ampia varietà di dolci tradizionali, come babà, pastiera e cassata napoletana. La qualità degli ingredienti e la maestria nella preparazione fanno della Pasticceria Bellavia un punto di riferimento per i napoletani e i turisti.
    Gran Caffè Gambrinus
    Questo storico caffè, fondato nel 1860, non è solo una pasticceria, ma anche un punto d’incontro culturale. Situato vicino a Piazza del Plebiscito, il Gambrinus è celebre per il suo ambiente raffinato e per i dolci classici come il babà e la sfogliatella. Oltre ai dolci, il caffè offre un’ampia scelta di caffè e liquori, perfetti per accompagnare le delizie dolciarie.
    Pasticceria Pintauro
    Pintauro, situata su Via Toledo, è famosa per essere la pasticceria più antica di Napoli, fondata nel 1785. È particolarmente nota per le sue sfogliatelle ricce, croccanti fuori e morbide dentro, che vengono preparate seguendo una ricetta tradizionale tramandata di generazione in generazione. La pasticceria mantiene un’atmosfera semplice e tradizionale, focalizzandosi sulla qualità dei suoi prodotti.
    Pasticceria Attanasio
    Situata vicino alla Stazione Centrale, la Pasticceria Attanasio è rinomata per le sue sfogliatelle e i suoi babà. Questa pasticceria attira non solo turisti ma anche napoletani, che vengono qui per gustare queste prelibatezze fatte a mano. La qualità e la freschezza dei loro dolci sono i punti di forza di questa pasticceria.
    Queste pasticcerie non solo offrono delizie culinarie, ma sono anche testimoni della storia e della cultura di Napoli. Visitarle è un’esperienza che va oltre il semplice gusto, immergendosi in un viaggio attraverso la tradizione e l’innovazione della pasticceria napoletana. LEGGI TUTTO

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    Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, incontra Sindaci, i Prefetti e i Questori di Roma, Milano e Napoli

    “Abbiamo condiviso” ha dichiarato Piantedosi “l’apprezzamento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza nelle stazioni delle tre città metropolitane. In un clima costruttivo e di piena sintonia abbiamo ritenuto di estendere i dispositivi di controllo anche alle aree esterne degli scali ferroviari con il contributo dei militari assegnati con l’ultima manovra di bilancio e del personale della Polizia ferroviaria”.
    Nel corso della riunione il titolare del Viminale ha sottolineato, tra l’altro, le risorse finanziarie che sono state destinate nel 2023 ai tre capoluoghi nell’ambito del “Fondo per la sicurezza urbana”, per un importo complessivo di oltre 13,5 milioni di euro, con un incremento di circa 3,8 milioni rispetto alle somme inizialmente stanziate.
    Piantedosi ha poi evidenziato i risultati delle operazioni interforze ad “alto impatto”, condotte presso le stazioni ferroviarie e le principali aree di aggregazione. Dal 16 gennaio 2023 al 22 gennaio 2024 sono stati in tutto 442 i servizi interforze realizzati nelle tre città, con l’impiego di 40.056 unità delle Forze di polizia e oltre 3.000 agenti delle polizie locali. Oltre 400.000 le persone controllate e più di 1.000 gli stranieri espulsi.
    È stato inoltre sottolineato dal Ministro l’impegno del Governo che ha permesso di potenziare, grazie a nuove assunzioni e ad uno snellimento delle procedure concorsuali, gli organici delle Forze dell’ordine e di aumentare a 800 unità il contingente dell’Esercito destinato a rafforzare i dispositivi di presidio e controllo nelle stazioni delle maggiori città del Paese. Nel 2024 solo a Roma saranno 205 i militari impegnati a garantire maggiore sicurezza negli scali ferroviari, 174 a Milano e 116 a Napoli.
    In tale ambito, allo scopo di individuare le aree in cui dovranno essere svolti i servizi di controllo e prevenzione, verranno convocati appositi comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica nel corso dei quali saranno anche analizzate quali ulteriori iniziative saranno necessarie intraprendere per superare i fenomeni di disagio e marginalità sociale, in considerazione dei riflessi che producono sulla percezione di sicurezza. LEGGI TUTTO

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    Napoli, la storia del Munaciello: tra mito e realta’

    In un angolo nascosto tra la ricca tappezzeria del folclore italiano, c’è una figura che, nonostante la sua piccola statura, occupa un grande spazio nelle storie popolari di Napoli: il Munaciello. Questo spirito, avvolto in mistero e tradizioni, è una presenza che ha attraversato secoli, diventando un simbolo intramontabile della cultura partenopea.Origine storiche
    Una prima ipotesi vuole l’inizio di tutta la vicenda intorno all’anno 1445 durante il regno Aragonese. La bella Caterinella Frezza , figlia di un ricco mercante di stoffe, si innamoro’ del bel Stefano Mariconda, un garzone.
    Naturalmente l’ amore tra i due era fortemente contrastato dalle famiglie , vista la loro origine diversa tale che un giorno Caterinella , trovo’ Stefano morto e in seguito decise  di rinchiudersi in convento.
    Di quell’ amore rimase  un dolce ricordo , un bambino. Il bimbo nacque con delle defomita’, Le suore  aiutarono almeno in parte, la creatura, cucenndogli dei vestiti simili a  quelli monacali, muniti di cappuccio poiché la vista di quesrto bimbo  deforme disturbava la vista del popolo.
    Gli furono attribuiti anche poteri magici, per cui quando portava il cappuccetto rosso, che la madre gli aveva cucito con un pezzo di lana porpora , era  buon augurio ;quando aveva il cappuccetto nero , allora era cattivo augurio. Ma siccome era raro che portava il cappuccetto rosso il bimbo  era bestemmiato e maledetto.
    Una sera scomparve misteriosamente, anche qui le ipotesi sono contrastanti. C’è chi dice che fu ucciso dalla famglia della madre e che dice che era stato preso dal diavolo. Da allora  inizio’ a diffondersi la leggenda  del ”Munaciello”, che narra di  uno spirito che si addentrasse nei vicoli e nelle case napoletane.  Egli era benevolo e malevolo allo stesso tempo, per questo é rispettato, temuto e amato.
    La leggenda popolare
    La seconda ipotesi vuole che il ”Munaciello”, sia un uomo di piccola statura ,e che sia il gestore di antichi pozzi d’ acqua , in molti casi aveva facile accesso alle case dell’ alta borghesia come in quelle della povera gente passando attraverso i cunicoli che servivano  a calare i secchi.
    Si dice che fosse benevolo con chi pagava bene i suoi servizi . Altrettanto era malevolo, facendo dei dispetti  , infatti gli si attribuivano spostamenti di oggetti o sparizioni di denaro e altro   con chi non lo fosse generoso con lui.
    In conclusione, il Munaciello rimane una figura enigmatica e affascinante della tradizione napoletana. Tra credenze popolari, racconti tramandati e avvistamenti misteriosi, questa entità si colloca in un limbo tra realtà e fantasia, esercitando un’influenza notevole sulla cultura locale. Il Munaciello non è solo un simbolo delle superstizioni e delle leggende di Napoli, ma rappresenta anche un elemento di unione tra le generazioni, un filo che lega il passato al presente attraverso storie e aneddoti. LEGGI TUTTO

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    Napoli, rapinatore ricercato arrestato al Borgo Sant’Antonio Abate

    Napoli. Un rapinatore seriale ricercato è stato rintracciato stamane dalla polizia in una abitazione al Borgo sant’Antonio Abate.
    I Falchi della Squadra Mobile e gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato hanno eseguito, nei confronti di un 43enne napoletano, un provvedimento per la carcerazione, emesso lo scorso 25 ottobre dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli– Ufficio Esecuzioni Penali.
    L’uomo, che dovrà espiare la pena di un anno, 10 mesi e 21 giorni di reclusione per i reati di rapina e ricettazione, commessi a Napoli nel 2021, è stato rintracciato presso un’abitazione in zona Borgo Sant’Antonio Abate. LEGGI TUTTO

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    LA GIORNATA Sciopero dei trasporti, anche a Napoli disagi su alcune linee

    Il panorama del trasporto pubblico a Napoli è attualmente influenzato da uno sciopero di 24 ore proclamato dalla Usb. Mentre la linea 1 della metropolitana e le funicolari Centrale, Mergellina e Montesanto continuano a operare regolarmente, emerge una situazione diversa per i bus e i tram, i cui servizi sono parzialmente ridotti.
    L’Azienda napoletana mobilità (Anm) è al centro di questo sciopero, con gli utenti che risentono di disagi più evidenti nel caso delle ferrovie Cumana e Circumflegrea gestite da Eav. Attualmente, entrambe le linee che collegano la città e la provincia sono ferme, creando inevitabili inconvenienti per chi dipende da questi mezzi per gli spostamenti quotidiani.
    La metropolitana, pur mantenendo un servizio regolare sulla linea 1, potrebbe sperimentare un aumento dell’afflusso di passeggeri a causa della riduzione dei servizi di bus e tram. Gli utenti sono invitati a pianificare i loro viaggi con anticipo, tenendo conto della possibile congestione e delle variazioni nei percorsi dei mezzi di trasporto pubblico. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO Studente travolto da un’auto mentre attraversava sulle strisce in corso Garibaldi a Napoli, è in coma

    Ennesima vittima della strada a Napoli. Si tratta di uno studente universitario di 21 anni investito e sbalzato contro le auto in sosta mentre attraversava sulle strisce pedonali.Il ragazzo è rimasto ferito gravemente ed è in coma. E’ stato operato urgentemente all’Ospedale del Mare, dove è stato trasportato in codice rosso ed è attualmente ricoverato in prognosi riservata.
    L’incidente stradale – come scrive Fanpage – è avvenuto ieri sera, martedì 23 gennaio 2024, attorno alle ore 23,00, in Corso Garibaldi all’altezza del civico 286. Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Sul posto la Polizia Locale di Napoli, reparto Infortunistica Stradale, guidato dal Comandante Jocelito Orlando.
    Il giovane, secondo le prime ricostruzioni, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, quando è stato centrato da una auto Peugeot 208, condotta da un 19enne, che percorreva Corso Garibaldi in direzione Piazza Carlo III. L’incidente è avvenuto all’incrocio con via Cairoli, altezza civico 286.
    Sul caso si è espresso anche il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli: “Bisogna accertare al più presto le dinamiche dell’incidente e capire se il conducente dell’auto fosse sotto l’effetto di alcol o droghe e se andava oltre i limiti di velocità. Troppe sono le vittime della follia, della velocità e dell’imprudenza. Soprattutto deve far riflettere che tante vittime sono state investite nonostante stessero attraversando sulle strisce come, ad esempio, Elvira Zibra travolta e uccisa da un pirata che correva ed impennava su una moto a via Caracciolo”.
    “Sono anni che lo gridiamo a gran voce: servono misure e dispositivi contro l’alta velocità, modifiche al codice della strada e condanne carcerarie per chi, con troppa leggerezza, arroganza, prepotenza e stupidità, mette in pericolo la vita altrui. Per ora seguiremo la vicenda di questo ragazzo sperando che possa salvarsi”. LEGGI TUTTO

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    IL MESSAGGIO IT Alert, oggi alle ore 12 nuovo test a Napoli

    Si terrà oggi a Napoli, nell’area compresa in un raggio di due chilometri dal porto, il test di IT Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico di cui si sta dotando il nostro Paese, per il rischio di incidente industriale rilevante in un impianto soggetto alla direttiva Seveso. Alle ore 12.00, i telefoni cellulari presenti nel raggio di 2 chilometri dalla zona-target, saranno raggiunti da un messaggio di test.
    Si tratta di una sperimentazione che rientra in quelle predisposte dal sistema nazionale e non di un allarme reale. Sul display, infatti, comparirà il seguente messaggio: “TEST – Questo è un messaggio di test IT-alert. Stiamo simulando un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su http://www.it-alert.gov.it”.
    Chi lo riceve non ha quindi nulla da temere: il test servirà a verificare la corretta ricezione dei messaggi da parte degli utenti. Per questo è importante che coloro che alle ore 12 di domani 24 gennaio si troveranno nel raggio di due chilometri dalla zona portuale di Napoli si colleghino al sito internet indicato compilando il questionario, sia che abbiano correttamente ricevuto il messaggio sia che non lo abbiano visualizzato. Lo stesso test si svolgerà, contestualmente a quello che riguarderà Napoli, anche in altre regioni d’Italia.
    Il sistema It-alert è ancora in fase di sperimentazione, sarà operativo in Italia per le diverse tipologie di rischio solo dopo l’esito positivo dei test necessari. Contestualmente al test di IT-alert, nell’impianto industriale individuato si svolgerà anche una esercitazione di protezione civile per posti di comando, coordinata da Regione Campania e Prefettura di Napoli, per verificare la tenuta delle procedure previste dal sistema in caso di necessità. LEGGI TUTTO