More stories

  • in

    Preoccupazione a Pomigliano: futuro incerto per lo stabilimento Stellantis

    Preoccupazione e musi lunghi tra gli operai dello stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco. Le parole del Ceo Carlos Tavares, che ha indicato lo stabilimento campano come uno dei due a rischio per le politiche del governo sugli incentivi all’automotive, hanno fatto tremare le fondamenta della città.
    L’incertezza del futuro grava non solo sui lavoratori, ma sull’intera comunità di Pomigliano, dove l’indotto e le piccole e medie imprese locali ruotano attorno all’attività dello stabilimento.
    La rabbia degli operai è palpabile. Dopo aver superato gli ammortizzatori sociali ad inizio anno e raggiunto la ragguardevole produzione di 215mila vetture nel 2023, si ritrovano nuovamente a rischio.
    La beffa sta nel fatto che la Panda elettrica, modello su cui puntava il futuro dello stabilimento, sarà prodotta fuori dall’Italia.
    Le preoccupazioni degli operai sono condivise da quelli dell’indotto, come la Tiberina di Pomigliano, che già sta affrontando un momento difficile.
    L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Raffaele Russo, rivendica il diritto di essere presente in ogni incontro sul futuro dello stabilimento.
    La situazione di Pomigliano non è solo un problema di posti di lavoro, ma ha un impatto significativo sull’economia e sul tessuto sociale dell’intera area.
    Anche la minoranza consiliare è intervenuta sulla questione, criticando le parole di Tavares e sollecitando un intervento dello Stato.
    La priorità è quella di mantenere i livelli occupazionali e produttivi, tutelando il futuro di una comunità che vive da sempre di automotive. LEGGI TUTTO

  • in

    L’ACCORDO Cisl e Claai Napoli siglano protocollo tra mondo sindacale e imprese

    “La mission nel mondo del lavoro e del sociale” è il titolo del protocollo d’intesa che la Cisl e la Claai di Napoli sottoscriveranno martedì 30 gennaio alle 10.30 presso la sede dell’associazione dell’artigianato e della piccola e media impresa in piazza Garibaldi 49. Lo scopo è di creare luoghi di contatto, scambio e sinergie che possano arricchirsi mediante il confronto, mettendo a disposizione le reti, creandone di nuove oltre quelle già esistenti per accompagnare gli utenti nei loro bisogni, soprattutto quelli più fragili.
    Istituire quindi nuovi nuclei operativi tecnici che – attraverso soggetti intermedi con alte professionalità -supportino i cittadini e le piccole e medie imprese del territorio nei disbrighi del giornaliero e nella ricerca di opportunità, al fine di superare barriere di conoscenze, stimolando una maggiore consapevolezza sulle tutele ad essi rivolte. In quest’ottica nasce la volontà di incontrarsi tra il mondo sindacale e quello delle imprese, un modo per essere ancora più vicini alle famiglie, ai lavoratori e ai pensionati.
    Alla firma dell’accordo saranno presenti Alessandro Limatola, segretario generale Claai, Achille Capone, segretario Claai Napoli, Giuseppe Cerella, presidente Claai Napoli. Per il sindacato oltre a Gianpiero Tipaldi, segretario generale Cisl Napoli e Melicia Comberiati, segretaria Cisl Napoli con delega al mercato del lavoro e promotrice del protocollo, parteciperanno i presidenti delle associazioni ed enti della Cisl di Napoli, Salvatore Esposito, direttore Inas, Alessandra Megaro, direttrice Caf, Eleonora Iocco, presidente dell’associazione dei consumatori Adiconsum, Khalid Saady, presidente Anolf, Giuseppe Gargiulo, presidente Anteas, Alfonso Amendola, segretario generale Sicet. Interverrà Lucia Fortini, assessore alle Politiche sociali e giovanili della Regione Campania. LEGGI TUTTO

  • in

    Marcianise , presentato i piano rientro stipendi arretrati per dipendenti Softlab

    Durante un recente incontro presso il Mimit, il gruppo Softlab ha presentato un piano di rientro per le spettanze arretrate, che dovrebbero essere saldate entro giugno.A prendere parte all’incontro erano presenti i rappresentanti sindacali. Queste spettanze arretrate, riguardanti stipendi e quote di cassa integrazione non versate, toccano i lavoratori delle diverse sedi Softlab in Italia.
    In particolar modo, circa 200 lavoratori di Caserta, ex dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise, che in passato avevano lasciato l’organico dell’azienda durante un periodo di crisi produttiva e che sono stati poi riassunti da Softlab, spinti da progetti di reindustrializzazione che purtroppo non hanno mai avuto luogo.
    Il segretario della Fiom-Cgil di Caserta, Francesco Percuoco, sostiene che Softlab deve adempiere all’obbligo di pagare gli stipendi arretrati e di rispettare gli impegni presi con la reindustrializzazione degli ex lavoratori Jabil.
    Percuoco ha dichiarato che il prossimo incontro, fissato per il 14 febbraio al Mimit, servirà a controllare l’effettiva attuazione del piano di rientro delle spettanze arretrate e a verificare la fattibilità di un piano industriale per i lavoratori della zona di Caserta.
    Ha inoltre espresso la necessità che le istituzioni nazionali e regionali riconoscano che il territorio di Caserta non può più essere sfruttato, e che ogni finanziamento, pubblico o privato, deve essere destinato a supportare l’occupazione e la produzione.
    Percuoco ha inoltre fatto riferimento a un altro caso, quello di Orefice, un’azienda sarda produttrice di gruppi elettrogeni che ha riassunto gli ex lavoratori di Jabil.
    In questo caso, i 23 ex Jabil assunti sono stati in seguito licenziati e sono tuttora disoccupati e senza sostegno al reddito.
    Percuoco ha concluso richiamando l’attenzione sui fondi del Pnrr assegnati al territorio, affermando che istituzioni e organizzazioni sindacali devono collaborare per monitorare l’uso di tali fondi, fino all’ultimo centesimo, e conoscere in anticipo i progetti che dovranno essere finanziati e quali saranno le ricadute produttive e occupazionali. LEGGI TUTTO

  • in

    Napoli, domani sciopero Sapna: stop raccolta rifiuti in tutta la provincia

    Una mobilitazione di considerevole durata e intensità è in programma per domani, martedì 16 gennaio, con l’obiettivo di “difendere l’interesse collettivo dei cittadini e dei lavoratori della Sapna”.
    Questo è quanto rende noto la Cgil Funzione Pubblica, insieme a Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, annunciando lo sciopero presso l’azienda Sapna (Sistema Ambiente Provincia di Napoli) della Città Metropolitana di Napoli, responsabile della raccolta rifiuti nella provincia napoletana.
    La prima azione di sciopero sarà di 24 ore, coinvolgendo la sospensione di tutte le attività degli impianti, dei siti, delle discariche e degli uffici della Sapna. Durante lo sciopero, i lavoratori saranno presenti in presidio sotto gli uffici della Regione di Palazzo Santa Lucia.
    I sindacati sottolineano che il Consiglio d’Ambito di Eda Napoli 3, il 29 dicembre scorso, ha deciso di adottare un modello gestionale misto a capitale pubblico-privato per i servizi di smaltimento rifiuti e gestione degli impianti nei Comuni dell’ambito Ato3.
    Questa decisione, secondo i sindacati, va contro gli impegni precedentemente assunti con le parti sociali, ponendo a rischio la società pubblica Sapna e il suo ruolo cruciale nel trattamento dei rifiuti non differenziati di 92 Comuni della Provincia di Napoli.
    I sindacati prevedono che questa privatizzazione possa compromettere la trasparenza e la legalità del processo, aumentando i costi di gestione e le tariffe applicate ai cittadini. Oltre a ciò, la frammentazione del ciclo integrato dei rifiuti può favorire l’infiltrazione di capitali illeciti. Gli scioperi annunciati sono progettati come una serie di giornate di interruzione completa della raccolta dei rifiuti, con il rischio di accumulo significativo nelle strade.
    I sindacati esprimono preoccupazione per l’effetto negativo sul mantenimento dei livelli occupazionali e delle professionalità degli impianti, delle discariche e della sede direzionale. Chiedono il ritiro immediato delle deliberazioni adottate dall’Ato Na3 e auspicano l’intervento tempestivo del sindaco metropolitano Manfredi, finora assente nei confronti istituzionali.
    G.B. LEGGI TUTTO

  • in

    Lavoro in Campania : la Nestlè assume. Come candidarsi LINK

    Nestlé sta assumendo personale in Campania. Due posizioni sono aperte: informatori scientifici a Napoli, con contratto a tempo indeterminato, e un responsabile qualità in stage presso lo stabilimento di Benevento.
    I candidati per il ruolo di informatore scientifico devono avere una laurea in materie scientifiche come IMS, Farmacia, CTF, Biotecnologie, Scienze biologiche; esperienza almeno di 2-3 anni, e conoscenza dell’italiano e dell’inglese.
    L’informatore scientifico sarà responsabile della costruzione etica e scientifica dell’immagine e del ruolo dei prodotti Nestlé per la nutrizione infantile e l’integrazione neonatale e pediatrica, con operatori sanitari e istituzioni Per candidarsi ecco il link.
    Per il ruolo di addetto al controllo qualità  presso lo stabilimento della Nestlè a Benevento, è richiesta una laurea triennale in Scienze e Tecnologie Alimentari e conoscenza dell’inglese. Maggiori dettagli e procedure di candidatura sono disponibili sul sito di Nestlé.
    Il candidato lavorerà al reparto qualità nel campionamento e nell’analisi delle materie prime e dei materiali di imballaggio, nella valutazione dei controlli di processo e nelle analisi sensoriali, microbiologiche e chimiche sui prodotti finiti, materie prime e materiali di imballaggio. Per candidarsi questo è il link all’offerta di lavoro.
    E’ possibile consultare altre offerte di lavoro in Nestlé nella sezione Lavora con Noi sul sito dell’azienda.

    Leggi anche LEGGI TUTTO

  • in

    Sit-in operai manutenzione strade Caserta. azienda rispetti patti

    Un sit-in di protesta e’ in atto davanti alla sede della Work Multiservice a San Tammaro nel Casertano, da parte degli operai addetti alla manutenzione stradale iscritti al sindacato S.O.L.Cobas .
    I lavoratori in una nota sindacale richiamano l’azienda a rispettare le istanze proposte ed accolte in un verbale in cui la societa’ esecutrice si impegnava appunto riconoscere a tutti gli operai di primo livello il passaggio al secondo ” che a nostro parere – si legge nella nota – darebbe il giusto merito alle maestranze che da tempo svolgono il servizio egregiamente registrando piu’ volte anche l’apprezzamento della cittadinanza”.
    ” A quanto ci risulta – denunciano i rappresentanti S.O.L.Cobas – la Work Multiservice, venendo meno all’impegno preso di convocare entro 31 un incontro per perfezionare l’accordo ha invece invitato il 4 gennaio solo ad alcune decine di lavoratori che avevano gia’ il terzo livello per il passaggio a quarto scatenando oggi l’ira di molti lavoratori, che attualmente si sono organizzati e diretti in presidio sotto la società interessata”.
    ” Chiediamo – conclude la nota – un immediato interessamento e coinvolgimento delle Istituzioni per un raffreddamento del conflitto tra le parti al fine di una soluzione positiva alla problematica posta in atto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Proroga degli ammortizzatori sociali e prospettive per la vertenza SoftLab

    È stato fissato per il prossimo 24 gennaio un nuovo incontro al Ministero per il Made in Italy (Mimit) per la vertenza SoftLab. Nel frattempo, andrà avanti il tavolo aziendale per ottenere una proroga di almeno sei mesi degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine anno.
    Il Mimit ha chiesto di verificare tutte le soluzioni praticabili, compresa la cassa integrazione per ristrutturazione aziendale, individuando con la Regione Campania un piano per il ricollocamento di eventuali esuberi.

    L’incontro di oggi a Roma, che ha visto di fronte l’azienda, la Regione Campania e le segreterie regionali e territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom e Uilm, ha confermato la delicatezza della situazione.
    “Per noi – ha dichiarato Raffaele Paudice, segretario Cgil Napoli e Campania – la situazione resta delicata e preoccupante. È necessario che, oltre ai tavoli aziendali per individuare nel più breve tempo possibile una risposta in termini di ammortizzatori sociali, anche la Regione e Invitalia si attivino con il Mimit per trovare soluzioni alternative a quella che appare come l’ennesima mancata promessa di reindustrializzazione del territorio”.
    “Non è pensabile – sostiene Paudice – che a fronte di un prestito di 12 milioni di euro ottenuto da Invitalia, Softlab dichiari di non avere ancora un piano di investimenti per Maddaloni e che i pochi lavoratori in attività non percepiscano lo stipendio da cinque mesi. Bisogna dare al territorio risposte serie, con investimenti reali. Tutti i soggetti coinvolti – conclude Paudice – devono farsi carico della prospettiva industriale di un territorio che non può essere lasciato in balia di mercenari”.
    Le proposte della Cgil
    La Cgil ha presentato una proposta articolata per la risoluzione della vertenza. La proposta prevede:
    una proroga di almeno sei mesi degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine anno;un piano di investimenti da parte dell’azienda per il rilancio del sito di Maddaloni;un piano per il ricollocamento dei lavoratori in esubero, con il coinvolgimento di Invitalia e delle istituzioni locali.La Cgil chiede inoltre che l’azienda fornisca informazioni precise sulla situazione occupazionale e sulle prospettive del sito di Maddaloni. LEGGI TUTTO