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    Indagine sul crollo di Scampia: la lite prima della tragedia

    Dolore e speranza si intrecciano ancora a Scampia, il quartiere periferico più famoso di Napoli nuovamente teatro di una tragedia.PUBBLICITA

    Ieri sera, il crollo di un ponte-ballatoio al terzo piano della Vela Celeste, uno dei palazzoni degli anni ’60 tristemente noti come simbolo del degrado, ha causato la morte di un uomo di 29 anni, Roberto Abbruzzo, e di una donna di 35 anni, Margherita Della Ragione.

    Punti Chiave ArticoloTredici feriti, tra cui sette minorenni, aggravano il bilancio del dramma. Due bambine, di 7 e 4 anni, versano in prognosi riservata a causa di gravi lesioni craniche. Tra gli adulti feriti, due donne sono in condizioni critiche. Circa 800 persone, tra cui 300 minori, sono state evacuate dal palazzo pericolante. Una lite tra futili motivi tra due nuclei familiari Le cause del crollo sono ancora da accertare. Secondo alcune testimonianze, un litigio per futili motivi tra nuclei familiari sarebbe all’origine della tragedia.
    L’incidente è avvenuto intorno alle 23:00 quando circa 15 persone si sono accalcate sulla struttura fatiscente, facendola cedere sotto il loro peso. La Procura di Napoli ha aperto un’indagine contro ignoti per crollo colposo e omicidio colposo. Il sindaco Manfredi ha assicurato il massimo impegno per aiutare le famiglie colpite dalla tragedia e ha ribadito l’obiettivo di completare il progetto di riqualificazione delle Vele entro il 2027. La tragedia della Vela Celeste riapre le ferite di un quartiere già segnato da anni di degrado e criminalità. Ma la speranza non muore.
    Gli abitanti di Scampia chiedono con forza un futuro migliore, libero dalla morsa della camorra e all’insegna di un riscatto sociale e abitativo. Le Istituzioni hanno espresso cordoglio per le vittime e vicinanza ai feriti. La premier Meloni, la presidente dell’Europarlamento Metsola, i leader dell’opposizione Schlein e Conte, il presidente De Luca e lo stesso sindaco Manfredi hanno assicurato sostegno e aiuti concreti. La Camera dei Deputati ha osservato un minuto di silenzio. Il crollo della Vela Celeste è un monito drammatico, un nuovo capitolo nella storia tormentata di Scampia. Ma da questa tragedia deve nascere una nuova speranza, un impegno concreto per riscattare un quartiere e restituire ai suoi abitanti la dignità e il futuro che meritano. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Crollo a Scampia coinvolte le famiglie Abbruzzo, Della Ragione Russo. Tutti i nomi di vittime e feriti

    Sono tutti dello stesso nucleo familiare le persone coinvolte nella tragedia avvenuta ieri sera nel rione Scampia di Napoli dove a causa del crollo di un ballatoio di servizio al quarto piano nella “Vela Celeste” sono deceduti un uomo e una donna e altre dodici sono rimaste ferite, tra cui due che hanno appena due anni.PUBBLICITA

    Le persone decedute sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, morto sul colpo, e Margherita Della Ragione, 35 anni, morta in nottata per un arresto cardiocircolatorio sopraggiunto a causa dei gravi traumi riportati.

    Punti Chiave ArticoloSecondo una prima ricostruzione eseguita sulla base delle prime testimonianze, il ballatoio di servizio al quarto piano, dove si trovava presumibilmente il nucleo familiare coinvolto nella tragedia, si sarebbe distaccato, trascinando gli altri due sottostanti. Sul posto si sono recati immediatamente i Vigili del Fuoco, il 118, personale Polstato, intervenuto per competenza PCCT, e i carabinieri della Compagnia Napoli Stella e del NRM.
    I sette bimbi feriti sono tutti ricoverati al Santobono I sette bimbi sono tutti in codice rosso nell’ospedale Santobono della città: Anna ,4 anni; Annunziata, 8 anni; Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni. Fra loro, due bambine si trovano ricoverate in rianimazione. Gli adulti sono invece tra l’Ospedale del Mare e il Cardarelli: si tratta di Luisa Abbruzzo, 23 anni; Giuseppe Abbruzzo, 33 anni, (ricoverato in codice rosso). Nell’ospedale Cardarelli sono ricoverati in codice rosso, non in pericolo di vita: Carmela Russo, 34 anni; Martina Russo, 24 anni; Patrizia Della Ragione, 53 anni. Stamattina sono iniziate, alle 7.30, le verifiche tecniche dei ballatoi della Vela da parte dei Vigili del Fuoco e dei tecnici del Comune: in base al primo esito, verrà valutato chi potrà fare rientro all’interno degli appartamenti.
    Tutta l’area della Vela interessata dal crollo intanto è stata evacuata. Nell’area non interessata dal crollo, è stato vietato il transito sui ballatoi fino a completamento delle verifiche. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    L’arcivescovo di Napoli, Mimmo Battaglia alla Vela Celeste di Scampia

    Napoli. Anche l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia è arrivato stamane alla vela celeste accompagnato della direttrice della Caritas diocesana di Napoli, suor Marisa Pitrella per portare il conforto agli abitanti colpiti dal crollo e dal conseguente evacuazione delle abitazioni.PUBBLICITA

    Il presule si è incontrato con il presidente della municipalità Nicola Nardella e ha parlato con alcuni cittadini. Sul posto è arrivato anche il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva.

    Punti Chiave ArticoloNel frattempo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi che ha seguito fino alle 5,30 di stamane insieme con il Prefetto, Michele di Bari, le operazioni di soccorso ha rilasciato una nota. “Siamo profondamente addolorati per la tragedia di questa notte nella Vela Celeste di Scampia. Ho seguito personalmente le operazioni di soccorso ed insieme al Prefetto mi sono recato nella notte sul luogo del crollo per verificare la situazione e per mostrare vicinanza alla popolazione.
    Il sindaco di Napoli. “I nostri servizi sociali sono al lavoro da stanotte, profondo dolore per la tragedia” I nostri servizi sociali stanno fornendo assistenza ai residenti e i tecnici stanno completando i rilievi di sicurezza. Ora è il momento del dolore per chi è rimasto vittima e della speranza per chi è rimasto ferito a cominciare dai bambini, ma proprio per loro voglio anche subito ribadire che il nostro progetto di riqualificazione delle Vele non si ferma e l’impegno per Scampia sarà ancora più forte di prima”.  Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo a Scampia, evacuate oltre 750 persone dalla vela celeste

    Napoli. Dopo il crollo del ballatoio di ieri sera alla Vela celeste di Scampia che ha causato due morti e tredici feriti ora c’è il problema degli sfollati.PUBBLICITA

    Sono oltre 750 le persone che vi vivevano e che sono state tutte invitate ad abbandonare le case. Le operazione stanno per essere ultimate e contemporaneamente dalle sette di stamane i tecnici del comune, dei vigili del fuoco e della protezione civile hanno iniziato le operazione di controllo e di verifica di staticità dell’edificio.

    Punti Chiave ArticoloAlle 12,30 è convocato un vertice in prefettura per fare il punto della situazione trovare insieme agli amministratori le sistemazioni per gli sfollati. A quell’ora infattiu si avarà un quadro completo e si capirà quante abitazioni sono state interessate dal crollo e quindi inagibili e quante le persone che portranno rientrare. Intanto è stata aperta un’indagine e gli accertamenti sono stati affidati alla polizia. Non si esclude alcuna ipotesi: la più accreditata è quella di un cedimento strutturale. Per avvalorarla occorrerà portare a termine le verifiche da parte dei vigili del fuoco. La Vela celeste era oggetto di una riqualificazione finanziata nell’ambito del Piano Periferie.
    Ha ceduto il ballatoio al terzo piano A cedere è stato il ballatoio in ferro al terzo piano che è crollato sui due sottostanti portando con se morti e feriti tra le persone che si trovavano all’esterno tra cui appunti molti bambini che giocavano. Per loro traumi, fratture e contusioni. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha immediatamente attivato il Ccs, centro coordinamento soccorsi. In prefettura a Napoli ha fatto il punto della situazione per gestire gli interventi di messa in sicurezza della zona e di assistenza alle persone rimaste senza casa. Al suo fianco il sindaco di Napoli. Gaetano Manfredi, con il quale di Bari è stato impegnato in un sopralluogo sul posto e tutte le componenti del centro coordinamento soccorsi.
     Il prefetto ha istituito un servizio antisciacallaggio Il prefetto ha disposto i servizi di vigilanza ed antisciacallaggio da parte delle forze dell’ordine, visto che l’edificio è stato evacuato, mentre il sindaco di Napoli ha organizzato l’assistenza dei servizi sociali sul posto. Durante la notte, il prefetto ed il sindaco hanno anche incontrato alcuni consiglieri della municipalità per assicurare agli abitanti della Vela il massimo supporto possibile. Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Napoli, crollo a Scampia: sale a due il bilancio dei morti, tredici feriti

    Napoli. Si è aggravato il bilancio del crollo di un ballatoio nella Vela Celeste di Scampia: sono due le persone morte mentre i feriti sono tredici, tra cui sette bambini.PUBBLICITA

    Due dei sette bambini sono in rianimazione mentre una ragazza è in condizioni critiche. La prima vittima, morta sul colpo è Roberto Abbruzzese, 29 anni dipendente di una macelleria. L’altra è una donna di 35 anni morta al suo arrivo in ospedale. I bambini feriti hanno tra i due e i gli otto anni.

    Punti Chiave ArticoloL’incidente è avvenuto ieri sera, intorno alle 22:30, quando il cedimento del ballatoio al terzo piano ha trascinato giù anche quelli dei piani inferiori. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno completato l’evacuazione dei residenti dai piani alti con l’ausilio delle autoscale e, insieme alla polizia, hanno avviato le indagini per stabilire le cause del crollo. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura della Repubblica di Napoli. Il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha convocato una riunione in Prefettura per coordinare i soccorsi e le attività investigative.
    La Vela Celeste è uno dei pochi edifici delle Vele di Scampia ancora in piedi dopo le demolizioni degli anni scorsi, disposte per dare una sistemazione più dignitosa ai residenti. L’amministrazione ad aprile aveva annunciato il piano di riqualificazione Lo scorso aprile, l’amministrazione Manfredi aveva annunciato un piano di rigenerazione urbana per le Vele di Scampia, che includeva lavori di riqualificazione proprio della Vela B, ovvero la ‘Vela Celeste’, con un investimento di circa 18 milioni di euro stanziati dal Piano Periferie. Il tragico evento di ieri sera riaccende i riflettori sulle precarie condizioni in cui versano ancora molti edifici a Scampia, situazione raccontata troppo spesso nelle cronache di Napoli, e solleva interrogativi sulla sicurezza e sull’adeguatezza degli interventi di riqualificazione previsti.
    Le vittime e i feriti I soccorritori hanno lavorato per tutta la notte per estrarre le persone dalle macerie e prestare loro le prime cure. I feriti più gravi sono stati trasportati in ospedale. Le indagini La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un’inchiesta per accertare le cause del crollo. I vigili del fuoco stanno effettuando i sopralluoghi per verificare lo stato dell’edificio e per individuare eventuali criticità strutturali. Le reazioni Il crollo della Vela Celeste ha provocato sgomento e cordoglio tra le istituzioni e la cittadinanza. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo dolore per le vittime e la sua vicinanza ai feriti e alle loro famiglie. Ha inoltre assicurato che la massima attenzione sarà dedicata all’accertamento delle responsabilità e alla messa in sicurezza degli edifici a rischio. Le polemiche L’ennesima tragedia di Scampia riapre il dibattito sulle condizioni di degrado e abbandono in cui versano i quartieri periferici delle città italiane. Le polemiche si accendono sulla gestione dell’edilizia popolare e sulla lentezza degli interventi di riqualificazione. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo Scampia: un morto e 8 feriti. La vittima è Roberto Abbruzzese

    Si chiamava Roberto Abbruzzese ed aveva 28 anni e lavorava in una macelleria la vittima del crollo del ballatoio alla vela celeste di Scampia avvenuto intorno alle 23 di ieri sera.PUBBLICITA

    Complessivamente sono otto invece i feriti di cui di tre feriti gravi e tra questi un bambino e sono stati trasportati in ospedale con delle auto private.

    Punti Chiave ArticoloIntorno alle 22:30 un boato, distintamente udito dai residenti, avrebbe di poco anticipato il cedimento. Sul posto polizia, carabinieri, militari dell’esercito, vigili del fuoco e una decina di ambulanze. Presenti anche agenti della polizia municipale. I soccorsi sono ancora in corso: si scava ed al contempo si cerca di mettere in sicurezza l’area. Tante le persone accorse dalle altre Vele, dai palazzi dei lotti adiacenti e c’è chi è arrivato in auto anche da altri quartieri e paesi limitrofi: tutti hanno in mano un cellulare per cercare di contattare parenti e conoscenti che mancano ancora all’appello.
    Volontari e personale sanitario, assieme alle forze dell’ordine, sono impegnati ad evacuare lo stabile: famiglie con bambini in lacrime o addormentati, anziani e giovani camminano abbracciandosi e aggiornandosi. Qualcuno è medicato sul posto. Diverse le persone che hanno avuto dei malori. L’intera Vela celeste si presenta transennata da lamiere che delimitano l’area di un cantiere dove sono in corso lavori idrici e fognari.  La Vela Celeste è l’unica che non sarà abbattuta Il cedimento del ballatoio che ha provocato la morte di un uomo e il ferimento di 8 persone, tra le quali un bambino, è avvenuto all’interno della Vela Celeste, l’unica delle tre Vele ancora presenti a Scampia per la quale è previsto un intervento di riqualificazione nell’ambito del progetto “Restart Scampia”.
    Per le altre due Vele, la Rossa e la Gialla, è previsto l’abbattimento per far posto a nuove abitazioni. Dopo l’opera di recupero e di riqualificazione la Vela Celeste dovrebbe ospitare uffici pubblici. Il complesso delle Vele di Scampia, realizzato dall’architetto Franz Di Salvo tra gli anni ’60 e ’70, era originariamente composto da 7 edifici, 4 dei quali sono stati demoliti nel corso degli anni, l’ultimo, la Vela “A”, nel 2020. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Crollo ballatoio alla Vela Celeste di Scampia un morto e sette feriti, c’è anche un bambino

    Napoli. La tragedia di questa sera alla Vela Celeste di Scampia, dove il crollo di un ballatoio ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre sette, tra cui un bambino.PUBBLICITA

    Il cedimento è avvenuto intorno alle 23:00, quando il ballatoio del terzo piano ha ceduto trascinando con sé quelli dei piani sottostanti.

    Punti Chiave ArticoloLe persone coinvolte nella caduta sono state immediatamente soccorse dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118, che hanno trasportato i feriti in ospedale. Purtroppo, una delle persone coinvolte non è sopravvissuta al crollo. Tra i feriti, come già accennato, c’è anche un bambino che si trova in gravi condizioni ed è stato ricoverato in codice rosso all’ospedale pediatrico Santobono.
    In gravi condizioni anche un altro ferito. Al momento, i vigili del fuoco stanno ancora lavorando per liberare l’area dalle macerie e per accertare che non vi siano altre persone coinvolte. Sul posto sono presenti anche la Polizia di Stato e la magistratura che stanno conducendo le indagini per determinare le cause del cedimento. Il prefetto ha convocato un vertice per coordinare i soccorsi Il sindaco Gaetano Manfredi sta seguendo in prima persona le fasi dei soccorsi  e nel frattempo il prefetto Michele Di Bari ha convocato una riunione in Prefettura a Napoli per il coordinamento dei soccorsi.
    Ci sono anche numerose dirette sui social che descrivono l’accaduto. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra, riciclaggio per i Contini: a giudizio i presunti imprenditori del clan

    Colpo di scena al processo stralcio al gruppo imprenditoriale che avrebbe riciclato i proventi illeciti del clan Contini e dell’Alleanza di Secondogliano.PUBBLICITA

    Nell’ultima udienza preliminare svoltasi davanti al gup Nicola Marrone sono state accolte le richieste dei difensori e sono state dichiarate inutilizzabili tutte le intercettazioni telefoniche ed ambientali, e di altre attività investigative svolte dagli investigatori della Direzione Distrettuale Antimafia.

    Punti Chiave ArticoloMa no solo perché è stato anche definito il proscioglimento e  la prescrizione di molti reati contestati in ben dieci capi di imputazione concernente la posizione di alcuni imputati.Tutti però sono stati rinviati a giudizio, con processo che inizierà dinanzi al Collegio del Tribunale penale di Napoli in data 28 ottobre 2024. In questo processo stralcio figurano gli imprenditori Antonio Festa e il figlio Gennaro (difesi dall’avvocato Arturo Cola),  il noto imprenditore Salvatore D’Amelio patron dei marchi di abbigliamento Minimal e Drop List (difeso dagli avvocati Giacomo Manzi e Artuo Cola), Michele Tecchia (difeso dagli avvocati Giovanni Cerino e Vincenzo Romano), Carline D’Aria (difeso dall’ avvocato Domenico Vincenzo Ferraro), l’imprenditrice toscana Rosalba Chieli (difesa dall’avvocato Gianluca Gambogi del foro di Firenze) e infine Giuseppe Illiano (difeso dagli avvocati Claudio D’Avino e Massimo Viscusi).
    In fase cautelare, la Cassazione ha annullato con rinvio a nuove sezioni del riesame le posizioni dei due Festa padre e figlio e di Illiano. Il patteggiamento richiesto per Michele Tecchia è stato rigettato e la posizione stralciata e gli atti sono stati trasmessi al Presidente del Tribunale per l’assegnazione ad un nuovo giudice. Gli avvocati difensori nelle due ultime udienze avevano sollevato corpose questioni giuridiche processuali circa l’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre che di alcune attività portate avanti dalla Procura partenopea, dal 2018 in poi.
    Tutte accolte dal gup che ha rinviato a giudizio gli imputati ma con un carico di accuse certamente molto meno pesanti della fase preliminare. Attività investigative che secondo i difensori sarebbero state svolte oltre il termine consentito dalla nuova Riforma Cartabia per l’esercizio dell’azione penale nelle indagini preliminari in caso di richiesta di proroga, come anche già stabilito dal GIP per alcune intercettazioni ed attività svolte oltre il termine consentito dalla legge in sede di richiesta di proroga delle indagini da parte della Direzione Distrettuale Antimafia.  Il tentato omicidio dell’intermediario Salvatore Cassese Ora però con il rinvio a giudizio il processo dal 28 ottobre entra nel vivo. In questo filone dell’inchiesta vi è anche la  detenzione e traffico di armi da fuoco e l’estorsione all’intermediario Salvatore Cassese (che figura come parte lesa), ex dell’arma dei carabinieri che secondo la Procura è stato destinatario di estorsioni da uomini del clan, minacciato, picchiato e accoltellato per un investimento andato male con i Festa ed e altri esponenti del clan, antecedentemente all’epoca covid, con intermediari cinesi. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Morto Salvatore Piscicelli, il regista napoletano aveva 76 anni

    Si è spento questa mattina a Roma, all’età di 76 anni, il regista Salvatore Piscicelli. Figura riservata e personale, Piscicelli era un appassionato osservatore del lavoro altrui e un abile sperimentatore del linguaggio cinematografico, grazie alla sua formazione da critico.PUBBLICITA

    Nato a Pomigliano d’Arco nel 1948, Piscicelli crebbe nella Napoli degli anni ’70, un periodo di grande fermento culturale. In questo contesto esordì dietro la macchina da presa nel 1976 con il documentario “La canzone di Zeza”.

    Punti Chiave ArticoloIl suo primo lungometraggio, “Immacolata e Concetta” (1979), fece scalpore per la sua storia d’amore tra due donne e lo consacrò come nome di riferimento del nuovo cinema italiano. Due anni dopo, con “Le occasioni di Rosa”, vinse il David di Donatello a Marina Suma come miglior attrice esordiente. Piscicelli rimase sempre fedele ai suoi temi più profondi: la figura femminile, le contraddizioni dell’amore e della coppia. Tra i suoi film più noti ricordiamo “Regina” (1987), “Baby Gang” (1992), “Quartetto” (2001) e “Vita segreta di Maria Capasso” (2019).
    Considerato un “maestro” da molti, tra cui Mario Martone e Paolo Sorrentino, Piscicelli era un artista schivo e restio ai compromessi commerciali. La sua scomparsa lascia un vuoto significativo nel panorama del cinema italiano. Ecco alcuni dei suoi film più importanti: Immacolata e Concetta (1979)Le occasioni di Rosa (1981)Blues metropolitano (1985)Regina (1987)Baby Gang (1992)Quartetto (2001)Alla fine della notte (2003)La comune di Bagnaia (2005)Vita segreta di Maria Capasso (2019)Oltre ai film, Piscicelli ha scritto anche alcuni romanzi e sceneggiature. La sua scomparsa rappresenta una perdita significativa per il cinema italiano. Era un regista unico, capace di raccontare storie profonde e complesse con uno stile sempre personale e originale.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Qualiano, uno dei fratelli Ciccarelli coinvolto anche nel caso della Miss morta nel 2019

    Una settimana fa Gaetano Ciccarelli, uno dei partecipanti alla vacanza calabrese tra coppie che si concluse con l’omicidio della giovane miss Campania, non udente, Annamaria Sorrentino, nel 2019, è stato fermato per tentato omicidio plurimo.PUBBLICITA

    Lui e il fratello sono stati arrestati dopo una notte in fuga si sono presentati alla tenenza dei carabinieri di Scafati perché protagonisti della sparatoria andata in scena a Capaccio Paestum, in provincia di Salerno, durante il ‘Deaf International Festival 2024’.

    Punti Chiave ArticoloI due braccati dalle forze dell’ordine hanno deciso di consegnarsi. La vicenda non è collegata alla tragica morte di Annamaria Sorrentino, ma riguarda i fatti avvenuti lo scorso 14 luglio al festival dove, Ciccarelli, secondo le accuse, avrebbe aperto il fuoco contro un gruppo di biker, ferendoli. Anche lui non udente, Gaetano Ciccarelli è accusato anche di porto abusivo di armi da sparo.
    Gaetano Ciccarelli è accusato di favoreggiamento nel processo per la morte di Annamaria Sorrentino Nel processo per la morte di Annamaria, Ciccarelli è invece imputato per il reato di favoreggiamento. L’accusa di omicidio preterintenzionale è toccata, infatti, all’allora marito di Annamaria, Paolo Foresta che, a proposito di altri reati, l’ottobre dello scorso anno è stato accusato anche di frode assicurativa, restando comunque a piede libero. Angela, una amica della miss morta nel 2019 scrive sui social: “È triste, a cinque anni dalla morte della giovane miss Campania, leggere ancora questi nomi legati a fatti di cronaca e non sapere invece la verità su quel volo dal terzo piano durante quella drammatica, furiosa lite tra coppie, in cui ha perso la vita Annamaria. Deve essere oltremodo doloroso anche per la famiglia Sorrentino, alla quale va il mio affetto. Una famiglia in rispettoso e religioso silenzio da anni nell’attesa di una giustizia che, evidentemente, guarda altrove”
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    Attaccato dal toro mentre fa il pic nic con la famiglia sulle montagne di Montella

    Montella.Domenica di paura sull’altopiano di Verteglie a Montella, dove un uomo di 60 anni, residente in provincia di Caserta, è stato gravemente ferito dopo essere stato attaccato da un toro.PUBBLICITA

    L’uomo, che si trovava in località turistica con la famiglia per trascorrere la domenica, sarebbe stato assalito alle spalle dal toro in un’area tra la zona pic nic e un sentiero di montagna. L’impatto è stato violento e l’uomo è stato sbalzato a terra a diversi metri di distanza.

    Punti Chiave ArticoloImmediati i soccorsi: un’ambulanza del 118 è prontamente intervenuta sul posto e ha trasportato il ferito all’ospedale “Moscati” di Avellino. Le sue condizioni sono gravi, ma non è in pericolo di vita. Sull’episodio sono in corso indagini da parte dei carabinieri, che stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.
    Ancora da chiarire le cause che hanno spinto l’animale all’aggressione. Non è la prima volta che si verificano incidenti di questo tipo nella zona, dove la presenza di tori allo stato brado è frequente. Preoccupazione tra i residenti e i turisti L’episodio ha destato preoccupazione tra i residenti e i turisti che frequentano l’altopiano di Verteglie, soprattutto per la mancanza di recinzioni e di adeguate misure di sicurezza. Le autorità locali dovranno fare chiarezza sull’accaduto e prendere provvedimenti per evitare che simili episodi si ripetano. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Napoli 20enne senza biglietto picchia e ferisce due addetti ANM e una guardia giurata

    Napoli. Ancora violenza nella metro di Napoli. Un ragazzo di circa 20 anni, ieri sera verso le 21:30, ha scavalcato i tornelli della stazione di Chiaiano, linea 1, senza biglietto.PUBBLICITA

    Non solo, ma si è fatto seguire da un’altra quindicina di giovani che hanno fatto lo stesso.

    Punti Chiave ArticoloUn agente di stazione ha tentato di fermarli, ma la situazione è degenerata rapidamente. Il 20enne, aiutato da alcuni suoi coetanei, ha aggredito l’addetto ANM con calci e pugni. In difesa sono intervenuti un secondo agente e una guardia giurata, che a loro volta sono stati feriti.
    I tre malcapitati si sono barricati nell’ufficio di stazione, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, che sono state allertate telefonicamente. Gli aggressori, approfittando del caos e dell’arrivo del treno, sono scappati via. L’ennesima aggressione contro il personale ANM Si tratta dell’ennesima aggressione ai danni del personale ANM nella stazione di Chiaiano. Negli ultimi due mesi, infatti, ci sono stati ben quattro episodi simili, fortunatamente senza gravi conseguenze. L’Unione Sindacale di Base (USB) ha espresso solidarietà ai lavoratori aggrediti e ha condannato l’amministrazione comunale e l’ANM per la mancanza di misure di sicurezza adeguate.
    USB: “Basta aggressioni, più sicurezza e salari adeguati” “Sono mesi che chiediamo al Direttore Generale di ANM di convocare una riunione per definire interventi e risorse per la sicurezza dei lavoratori”, affermano Vallini Adolfo e Marco Sansone dell’USB Lavoro Privato. “I lavoratori sono stanchi di subire aggressioni, chiedono più sicurezza, salari adeguati e una gestione del personale trasparente”. L’appello per la sicurezza nelle metropolitane L’episodio di Chiaiano riaccende i riflettori sulla questione della sicurezza nelle metropolitane napoletane. I lavoratori e i sindacati chiedono interventi urgenti da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza del personale e degli utenti. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO