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    La lettera confessione di Filippo Turetta ai suoi genitori

    Filippo Turetta aveva scritto una “lettera” ai suoi genitori in cui ammetteva l’omicidio e indicava dove trovare il corpo di Giulia Cecchettin.PUBBLICITA

    La lettera è stata trovata all’interno dell’auto quando è stato fermato dalla polizia a Lipsia il 19 novembre scorso durante la fuga dopo l’omicidio. Missiva che è agli atti del processo e che fa parte del suo lungo interrogatorio di oltre 160 pagine di racconto reso al pm l’1 dicembre del 2023.

    Punti Chiave ArticoloLa decisione era stata presa perchè aveva deciso di suicidarsi. “Quando sono stato fermato dalla polizia tedesca in auto c’erano delle coperte, una borsa con una scatola con qualcosa da mangiare, dei dolcetti, una bottiglia di sambuca, i regali per Giulia, due zaini. Poi c’erano dei fogli di carta ovvero una specie di lettera, che avevo scritto prima di tentare di suicidarmi a Berlino.
    Nella lettera ho scritto che ero colpevole, ho detto dove si trovava il corpo, il luogo, ho scritto ai miei genitori. In auto potrebbe esserci anche un sacchetto che ho usato per provare a suicidarmi, il coltello e le sigarette: ho pensato che se avessi fumato e bevuto sambuca, sarebbe stato piu’ facile suicidarmi”.
    La lettera, i coltelli usati per il delitto, il telefono di Giulia e il suo tablet sono stati ritrovati in un fossato vicino a Fossò. Il computer di Giulia è stato invece trovato a Aviano. Turetta non ha fornito un movente chiaro per l’omicidio. Ha detto che lui e Giulia avevano litigato quella sera e che lui si era arrabbiato. Ha anche detto che si sentiva “sotto pressione” perché Giulia voleva lasciarlo.

    “Non avevo un buon rapporto con la sorella di Giulia” Poi ha anche spiegato di non avere un buon rapporto con Elena Cecchettin, la sorella di Giulia. Ha detto che Elena era “protettiva” nei confronti di Giulia e che non gli piaceva da subito. Ha anche detto che Elena era gelosa del suo rapporto con Giulia.
    L’avvocato di Turetta, Giovanni Caruso, ha precisato che il suo assistito “si assume la responsabilità” dell’omicidio. Ha anche detto che la “giustizia riparativa” è una cosa seria e che Turetta non parlerà di perdono in questa fase. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Gino Cecchettin in tv: “In Italia va risolto il problema della violenza sulle donne”

    “Mi ritrovo involontariamente a fronteggiare una battaglia di cui non ero consapevole in passato. Prima, quando leggevo degli omicidi di donne, provavo dispiacere per le vittime e i loro familiari, ma poi giravo pagina.
    Gli eventi che ho vissuto quest’anno, dalla perdita di mia moglie, hanno cambiato radicalmente la mia percezione del mondo. Desidero ringraziare mia moglie Monica per avermi insegnato l’essenza dell’amore”.

    Ad affermarlo è Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la 22enne che è stata uccisa a coltellate dall’ex Filippo Turetta intervistato da Fabio Fazio a ‘Che Tempo che fa’.
    “Adesso mi trovo senza una moglie, senza una figlia e con una possibilità, quella di gridare che dobbiamo fare tutti qualcosa.La violenza sulle donne è un problema molto serio che va risolto.
    Mia figlia Elena ha colto nel segno quando ha menzionato il concetto di patriarcato. Sosterrò tutte le sue battaglie; è una causa che riguarda ognuno di noi. “Patriarcato” implica un concetto di possesso, che è il cuore della questione.
    Ancora oggi utilizziamo espressioni come “la mia donna”, che possono sembrare innocue, ma non lo sono”, ha aggiunto Cecchetin parlando a “Che tempo che fa” su Nove. LEGGI TUTTO