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    Rione Sanità, minaccia la madre e i poliziotti: arrestato

    Arrestato un uomo nel Rione Sanità per minacce alla madre e ai poliziotti.
    Ieri mattina, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale sono intervenuti al Rione Sanità in risposta alla segnalazione di una donna aggredita dal figlio. L’uomo, in stato di agitazione, ha minacciato la madre e successivamente anche gli agenti intervenuti.
    Durante il controllo dell’abitazione, è stato bloccato e messo in sicurezza dopo aver tentato di afferrare qualcosa sotto il cuscino. Sono stati rinvenuti e sequestrati un coltello a serramanico, un manganello telescopico e un paio di forbici sotto il guanciale nella sua camera da letto.
     Aveva un manganello telescopico, due coltelli e un paio di forbici
    Inoltre, è stato trovato un ulteriore coltello a serramanico tra le sue tasche. L’uomo, un 39enne ucraino, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e minacce aggravate a Pubblico Ufficiale. LEGGI TUTTO

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    Avellino, uccise la moglie soffocandola con un cuscino: pena ridotta a 14 anni in Appello

    Uccise l’anziana moglie soffocandola con un cuscino, oggi i giudici della Il sezione della Corte d’Assise d’appello di Napoli hanno ridotto la pena da 21 a 14 anni di carcere.
    L’insolito femminicidio, visto che si parla di persone molto anziane avvenne la notte del 5 maggio del 2021 ad Avellino. Lui, Gerardo Limongello aveva 85 anni e lei, Antonietta Fucuciello 83 anni.
    Limongiello venne condannato dalla Corte d’assise di Avellino in primo grado nel novembre del 2022 a 21 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato. Nel 2023 propose appello avverso la sentenza di primo grado del Tribunale di Avellino, appello che è stato discusso stamane dinanzi alla Il sezione della Corte d’Assise d’appello di Napoli.
    All’esito dì una lunga discussione della difesa dell’anziano rappresentata dall’avvocato Mario di Salvia oggi sostituito dall’avvocato Lanzano la Corte si è ritirata in camera di consiglio per la decisione accogliendo l’appello e riducendo sensibilmente la condanna comminata in primo grado da 21 a 14 anni di reclusione.
    Di contrario avviso il P.G il quale aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado a 21 anni.
    Limongello non risulta da tempo più gravato da alcuna misura cautelare a seguito della revoca di ogni restrizione pronunciata lo scorso anno dalla stessa Corte d’assise d’appello di Napoli su istanza della difesa.
    Soddisfazione è stata espressa dal legale avvocato Mario di Salvia il quale ha dichiarato: “Limongiello era reo confesso quindi non abbiamo mai osato chiedere la sua assoluzione ma una pena sensibilmente più mite cosa che avevamo invocato con un suffragio giuridico pertinente sin dal primo grado di giudizio, richiesta oggi pienamente accolta“. LEGGI TUTTO