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    Casoria tragedia sfiorata al campo estivo: si sgonfia il castello gonfiabile, bambini feriti

    Casoria. Paura al campo estivo di un istituto paritario di Casoria, in piazza Pisa 20, dove questo pomeriggio un castello gonfiabile si è sgonfiato improvvisamente mentre i bambini giocavano.PUBBLICITA

    Nell’incidente, diversi bambini hanno riportato lievi ferite. I Carabinieri della stazione di Casoria, intervenuti sul posto, hanno fatto intervenire le ambulanze che hanno trasportato i piccoli al pronto soccorso dell’ospedale Santobono.

    Fortunatamente, nessuno di loro ha riportato gravi traumi e sono stati tutti dimessi senza prognosi.
    Il castello gonfiabile è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri per consentire i dovuti accertamenti sulla dinamica dell’accaduto e sulle cause dello sgonfiamento improvviso.

    Sono in corso le indagini per chiarire la responsabilità di quanto accaduto.

    L’episodio ha destato preoccupazione tra i genitori dei bambini e sollevato interrogativi sulla sicurezza delle strutture gonfiabili utilizzate nei campi estivi.
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    Napoli, condanna dimezzata per il narcos albanese Faslii Qibini

    E’ stato condannato a 10 anni di carcere il pericoloso narcos albanese Faslii Qibini che è stato latitante per oltre 13 anni ed è stato arrestato solo nel gennaio scorso.PUBBLICITA

    Nel processo con rito abbreviato che si è celebrato davanti al gip Gabriella Logozzo del Tribunale di Napoli l’albanese, difeso dall’avvocato Rosario Arienzo, ha incassato una condanna decisamente lieve rispetto alle accuse e alle richieste della pubblica accusa che aveva avanzato una richiesta di condanna di 20 anni di carcere.

    Punti Chiave ArticoloIl gip, accogliendo la tesi del suo difensore, ha ridotto a 10 anni con l’esclusione della qualifica di capo promotore, organizzatore e dirigente dell’associazione criminale dedita al traffico internazionale di droga. Importava eroina per conto del clan Di Lauro e dei Nardielli di Torre Annunziata L’uomo è considerato un broker del narcotraffico trans-frontaliero. Secondo gli investigatori avrebbe gestito e mediato il traffico di eroina tra il suo paese d’origine, la Grecia, la Turchia e l’Italia meridionale dove faceva affari con il clan Di Lauro e poi con i “Nardielli”, gruppo criminale del versante oplontino.
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Casamicciola si denuda davanti al bar: denunciata 43enne

    Ischia e Procida ancora sotto la lente dei Carabinieri che, nel corso di un’operazione di controllo del territorio, hanno denunciato e sanzionato diverse persone per reati di varia natura.PUBBLICITA

    Atti osceni e resistenza: una donna di 43 anni è stata denunciata per essersi denudata e aver infastidito i clienti di un bar a Casamicciola Terme. In stato di ebrezza, ha poi insultato e aggredito gli agenti intervenuti, rischiando anche il Daspo urbano.

    Falsa identità e patente scaduta: un 41enne di Battipaglia è stato scoperto al volante di un mezzo pesante con la patente scaduta. Per lui, denuncia, sanzione e ritiro della patente.
    Esperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Stupri di Caivano, condannati 3 dei 7 minorenni coinvolti

    Napoli. Sono state emesse le prime condanne per i minorenni coinvolti nei tragici stupri di Caivano, avvenuti la scorsa estate.PUBBLICITA

    Il giudice del tribunale per i minorenni di Napoli, Anita Polito, ha emesso condanne tra i 9 e i 10 anni di reclusione per tre dei sette imputati, al termine di un processo celebrato con rito abbreviato.

    Le condanne, pronunciate dopo una breve camera di consiglio, riguardano tre ragazzi che all’epoca dei fatti avevano 15 e 16 anni.
    Il pm Claudia De Luca, nella sua requisitoria, aveva chiesto pene tra i 9 anni e 10 anni e otto mesi di reclusione.

    Si tratta della prima tranche di condanne relative a questo orribile caso che ha sconvolto la comunità di Caivano.

    Lo scorso 5 luglio, infatti, il tribunale di Napoli Nord aveva già condannato a pene tra i 12 anni e 5 mesi e i 13 anni e 4 mesi di reclusione i due maggiorenni coinvolti nelle violenze.
    Ancora da definire la posizione degli altri quattro minorenni imputati, per i quali il processo è in corso.

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    Napoli, mistero sul ferimento di una donna a Montecalvario: colpita da un proiettile mentre era in casa

    Napoli. La polizia indaga sul misterioso ferimento di una donna avvenuto ieri sera nel quartiere Montecalvario.PUBBLICITA

    La donna è arrivata all’ospedale Vecchio Pellegrini, accompagnata dal alcuni familiari,  con una ferita al torace da colpo di arma da fuoco.

    Punti Chiave ArticoloAi medici ha riferito di essere stata colpita mentre era in un’abitazione. La donna, che non è in pericolo di vita, è ricoverata in prognosi riservata. I medici attendono di sottoporla a una operazione chirurgica per estrarre il proiettile. Nel frattempo la polizia sta cercando di fare luce sulla vicenda e soprattrutto di verificare la veridicità del racconto della donna.
     Forse colpito nel corso di una stesa Non è escluso che sia rimasta colpita da un proiettile vagante esploso durante una stesa visto le fibrillazioni in atto tra i clan dei Quartieri Spagnoli e delle quali si raccontando spesso nelle cronache di Napoli nelle ultime settimane.
    Come potrebbe essere stata colpita nel corso di una lite familiare e in quel caso starebbe coprendo qualcuno non fornendo l’esatta dinamica dell’episodio. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Arrivano 142 nuovi carabinieri per Napoli e provincia

    La sicurezza dei cittadini di Napoli e della sua provincia riceve un notevole impulso con l’ingresso in servizio di 142 nuovi carabinieri. Di questi, 85 saranno integrati in via definitiva, mentre 62 rinforzeranno i reparti durante la stagione estiva, rispondendo così alle crescenti esigenze di sicurezza e al boom turistico che sta interessando la città.PUBBLICITA

    Il Generale di Brigata Enrico Scandone, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli, ha espresso grande soddisfazione per questo potenziamento: “Siamo orgogliosi di accogliere questi nuovi rinforzi, che rappresentano un ulteriore impegno da parte dell’Arma dei Carabinieri per garantire la sicurezza e la tranquillità della nostra comunità. L’aumento dei flussi turistici durante il periodo estivo richiede una presenza maggiore e più capillare sul territorio, e questi 142 nuovi carabinieri ci permetteranno di rispondere in maniera più efficace alle necessità dei cittadini e dei visitatori.”

    Le nuove leve saranno dislocate strategicamente nei punti nevralgici del capoluogo e nelle località turistiche della provincia, assicurando una presenza costante e una risposta tempestiva alle esigenze di sicurezza. Questo rafforzamento è visto come una risorsa preziosa non solo per la gestione della sicurezza quotidiana, ma anche per la prevenzione di fenomeni criminali.
    Negli ultimi mesi, Napoli e il suo hinterland sono stati teatro di gravi fatti di cronaca, aumentando la preoccupazione tra la popolazione. Per il Generale Scandone, “l’arrivo di questi nuovi carabinieri ci permetterà di intensificare le attività di prevenzione e di contrasto alla criminalità con lo scopo di fornire maggiore sicurezza ai cittadini.”

    Il Generale ha sottolineato l’importanza di una maggiore visibilità delle forze dell’ordine e di un controllo più stringente nelle aree critiche della città e della provincia. “Garantirà anche un aumento della sicurezza percepita e faciliterà l’interazione e la collaborazione con i residenti. I cittadini possono sentirsi più incentivati a diventare parte integrante del tessuto attivo del territorio, specie nelle aree grigie dove la criminalità può tentare passi in avanti.”

    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Castellammare tentato omicidio ieri sera: 64enne ferito al petto da un colpo di pistola

    Castellammare. Un uomo di 64 anni è stato ferito al petto da un colpo di arma da fuoco nella tarda serata di ieri a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli.PUBBLICITA

    Dopo essere stato colpito al petto, l’uomo di 64 anni è stato prontamente trasportato all’ospedale San Leonardo di Castellammare, dove ha ricevuto le prime cure.

    Punti Chiave ArticoloViste le sue condizioni, è stato successivamente trasferito all’Ospedale del Mare di Napoli per ulteriori trattamenti. Attualmente è ricoverato in prognosi riservata, ma non risulta essere in pericolo di vita. Indagini in corso Sull’episodio indaga la Polizia di Stato, che è attivamente impegnata nell’identificazione dell’autore del ferimento. Al momento non sono stati forniti ulteriori dettagli sulle circostanze esatte dell’accaduto o sul possibile movente.
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    Napoli 20enne reagisce alla rapina e gli sparano alle gambe

    Napoli. Notte di sangue nel centro della città dove un giovani di 20 anni, vittima di una tentata rapina. è stato ferito a colpi di pistola a una gamba dopo aver reagito agli aggressori.PUBBLICITA

    Il giovane è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini per una ferita a una gamba. Non è in pericolo di vita.

    Punti Chiave ArticoloI medici, come da prassi in casi del genere, hanno avvisato la centrale operativa della questura che ha inviato sul posto una pattuglia di agenti dell’Upgsp. Il 20enne ha riferito di essere stato vittima di un tentativo di rapina avvenuto in piazza Guglielmo Pepe. La dinamica dell’accaduto è in fase di ricostruzione. Indaga la Squadra mobile.
    La polizia sta verificando la versione dei fatti fornita dal ferito La polizia ha fatto un sopralluogo alla ricerca di bossoli e tracce ematiche e sta verificando la version e dei fatti fornita dal ferito.
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    Napoli, stesa dei De Micco-De Martino al rione Conocal di Ponticelli: “Qui comandiamo noi”

    Napoli. Notte di fuoco, di fragore di armi e di paura e tensione quella di due giorni fa nelle palazzine del rione Conocal di Ponticelli.PUBBLICITA

    Un commando di pistoleri in sella alle moto ha esploso numeorsi colpi di pistola in aria e poi si è dileguato.

    Una azione rapida, dimostrativa ma soprattutto un messaggio di sfida al clan di Salvatore D’Amico o’ pirata al centro dell’attenzione nazionale in questi giorni per un’inchiesta sull’infiltrazione del suo clan negli affari di Roma.
    Per gli investigatori, come riportato da cronache di Napoli, si è trattato di un atto di forza del clan dei De Micco-De Martino che così hanno voluto ribadire il loro dominio e il loro controllo di quel territorio.

    Dietro ci sarebbe uno scenario fatto di nuove allenze tra faglie criminali della zona che vede appunto la nascita di una nuova alleanza tra i D’Amico e i Montefusco e i De Luca Bossa.

    Cosa questa vista come un atto di sfida da parte dei De Micco De Martino che l’altra sera hanno lanciato il segnale a suon di piombo: “Qui comandiamo noi”.
    Gli investigatori seguono con attenzione l’evolversi della situazione sperando che non vi sia un innalzamento del livello di scontro tra le famiglie criminali di Ponticelli.

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    Napoli fermato l’avvelenatore del latte di mandorla

    Napoli. Un cinquantenne del centro storico è stato fermato in quanto sospettato di essere sia il tassista che l’offerente del latte di mandorla adulterato.PUBBLICITA

    Il caso ha creato allarme tra i cittadini del centro di Napoli che in questi giorno hanno inondato di foto del presunto avvelenatore il popolare social tik tok mettendo tutti in guardia.

    Punti Chiave ArticoloSette persone intossicate dal latte di mandorla: i casi si sono verificati in due negozi della zona di Via Foria. Le vittime, dopo aver bevuto la bevanda, hanno accusato malessere e perdita dei sensi. L’analisi delle sostanze usate per intossicare le vittime potrebbe rivelarsi decisiva per le indagini.
    I Carabinieri stanno analizzando le bottiglie di latte di mandorla e visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire all’identità del colpevole.
    La notizia ha avuto ampia diffusione sui social, dove i commercianti hanno lanciato allarmi per mettere in guardia la cittadinanza. Tuttavia, alcuni ipotizzano che si tratti di casi di emulazione piuttosto che di un pericolo reale. I possibili collegamenti con il finto tassista del porto I carabinieri continuano le indagini per fare luce sulla vicenda e soprattutto per scoprire se vi siano collegamenti tra gli episodi della signora derubata dopo essere stata stordita da un finto tassista e diverse persone che hanno bevuto latte di mandorla contaminato.
    L’analisi delle sostanze intossicanti e le immagini delle telecamere potrebbero fornire elementi chiave per la risoluzione dei casi. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, il pentito Umberto D’Amico: “Mio zio Salvatore voleva diventare il nuovo boss di Roma”

    Napoli. Il boss Salvatore D’Amico o’ pirata mirava a diventare il nuovo della criminalità organizzata a Roma. Lo ha rivelato il nipote pentito Umberto D’Amico ‘o lione.PUBBLICITA

    Le sue dichiarazioni hanno contribuito a sgominare le organizzazioni criminali nella capitale con 16 arresti e 57 indagati grazie a una indagine della Dda di Roma. Nelle circa 400 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Emanuela Attura grande spazio trovano le dichiarazioni del pentito D’Amico.

    Punti Chiave Articolo“Mio zio aveva rapporti con il figlio di Michele Senese, che credo si chiamasse Roberto e con un uomo di Michele Senese agli arresti domiciliari, che si chiamava Roberto. Mio zio ha avuto una discussione con il figlio di Michele Senese che era un pò arrogante e gli ha detto che ormai era lui a comandare a Roma e non più la famiglia Senese. Ciò mi è stato raccontato da mio zio, io non ero presente. Poi si sono riappacificati, anche perché mio zio è entrato con la prepotenza a Roma e dovunque lui andava metteva il terrore. Mio zio gestiva a Roma una specie di suo clan che gestiva denaro, droga ed aveva armi, mentre Michele Senese era in carcere e nessuno lo seguiva più”.
    “…mio zio ha capito che a Roma c’era una buona movimentazione di denaro e, avendo conosciuto Daniele Muscariello, tramite Alberto Viola, ha deciso di operare anche a Roma. Mio zio conosceva Pasquale da molto tempo, ma non andava, prima del 2017 (periodo nel quale ha conosciuto Daniele) a Roma molto spesso.
    Io sono stato a Roma con mio zio Salvatore in zona Eur dove Alberto Viola aveva un ristorante. Ciò è accaduto a partire da gennaio o febbraio del 2018. Ci incontravamo con Daniele Muscariello, referente di mio zio quale suo braccio destro per tutto ciò che veniva fatto a Roma: recupero crediti, Iva e benzina. Gli imprenditori che dovevano recuperare dei soldi su Roma si rivolgevano a Daniele il quale informava mio zio Salvatore il quale interveniva e prendeva la metà del credito e alle volte l’intero. Daniele spartiva con noi il ricavato. Accadeva anche il contrario, ossia che eravamo noi ad avere un problema a Roma e ci rivolgevamo a Daniele. Ciò è accaduto ad esempio con Nando Palumbo …omissis…
    Daniele aveva aperto una ditta, non so a nome di chi, che formalmente assumeva gli operai, ma era una ditta fantasma ed in realtà loro lavoravano per altri ed anche per …omissis… La ditta non pagava i contributi ed era destinata a fallire. Per ogni lavoratore che mettevamo a disposizione delle altre ditte ci dovevano versare una percentuale.Dando il cappello a …omissis… gli abbiamo fatto capire che avrebbe dovuto fare quello che Daniele richiedeva. Stessa richiesta è stata fatta a Nando Palumbo e Giorgio Bresciani, giocatore di calcio, che avevano paura di noi. Daniele spesso veniva a Napoli, ma mio zio Salvatore era spessissimo a Roma. Daniele tramite sue conoscenze gli faceva fare delle richieste dall’ospedale e così mio zio, cheera sorvegliato speciale, poteva venire a Roma. Spesso aveva documenti falsi.  … quando venivamo a Roma, incontravamo …omissis… detto il fioraio oppure o’ guaglione (napoletano di circa cinquant’anni, proveniente da Napoli, San Giovanni e che ha un ristorante in piazza di Spagna), un certo Stefano (alto e pelato), Massimo (con la barba) e Andrea. non so dire bene cosa facesse l’altro Roberto, quello agli arresti domiciliari, ma so per certo che anche lui non sopportava il figlio di Michele Senese, che come ho detto era un ragazzo arrogante ed inoltre privo di spessore.  Salvatore D’Amico o’ pirata fu avvisato prima di essere arrestato Il lavoro con I’IVA prevedeva la consegna a Daniele di ingenti somme di denaro in contanti e lui ce le restituiva con l’aggiunta dell’IVA. Da quanto ho capito, ma questa cosa veniva seguita da Daniele i soldi venivano inviati tramite bonifico su conti di società fasulle (grazie ad altre società che avevano bisogno di scaricare l’IVA) e c’erano dei galoppini che prelevavano con la carta poste pay evolution l’intera somma – suddivisa per ciascuno di loro – in un solo giorno (prendevano 100 euro ciascuno). lo non mi occupavo di questo e non conosco i galoppini. Daniele veniva a consegnarmi i soldi o a casa nostra o al bar …omissis.. vicino a casa della sua fidanzata o allo …omissis. Daniele è un mago delle truffe e credo abbia grandi amicizie anche nelle forze dell’ordine. Aveva informato mio zio che sarebbe stato arrestato un mese prima che ciò accadesse”. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra, clamorosa assoluzione in appello del figlio del boss Reale. Tutte le condanne

    Nel pomeriggio di oggi la Seconda Sezione della Corte d’Appello di Napoli, dopo cinque lunghe ore di camera di consiglio, ha finalmente dato lettura del dispositivo di sentenza del processo contro il clan Reale – Rinaldi – Formicola, formatosi a partire dal 2014 in seguito all’indebolimento del sodalizio Mazzarella – D’Amico.PUBBLICITA

    Assolti Antonio Reale ninnillo (avvocati Giuseppe Milazzo e Carlo Ercolino), a cui veniva contestato il ruolo di capo dell’omonimo gruppo, prevalentemente impegnato nella gestione delle piazze di spaccio del Rione Pazzigno, per il quale la DDA partenopea chiese all’epoca 15 anni.

    Punti Chiave ArticoloI difensori del figlio di Mario Reale hanno infatti evidenziato al collegio l’inattendibilità delle dichiarazioni dei pentiti Mazzarella Alfonso e D’Amico Umberto lione perché mosse da astio, in quanto suoi acerrimi rivali ai tempi della guerra tra fazioni contrapposte. Assoluzioni anche per Reale Gennaro cl. 87, Reale Pasquale nano cl. 96, Reale Vincenzo cl. 97 e Reale Antonio cinese cl. 91 e Giovanni Tabasco.
     Condanne per quasi 150 anni di carcere Ci sono invece state delle riduzioni di pena per Ferdinando Di Pede (15 anni e 4 mesi), Gaetano Formicola (8 anni, difeso dall’avvocato Leopoldo Perone), Giuseppe Fusaro (10 anni e 4 mesi), Ciro Grandioso (8 anni), Ciro Grassia (11 anni e 5 mesi), Sergio Grassia (da 14 anni e mesi 8 a 8 anni, difeso dall’avvocato Sergio Lino Morra), Luigi Luongo (anni 8), Salvatore Luongo (anni 8), Raffaele Maddaluno (14 anni 4 mesi), Raffaele Oliviero (8 anni), Giovanni Pagano (10 anni e 4 mesi), Lorenzo Pianese (11 anni e 5 mesi), Carmine Reale (6 anni e mesi 8), Gaetano Tabasco (11 anni e 5 mesi).
    Confermate poi le condanne di Maria Domizio bionda (14 anni ), moglie di Formicola Ciro, Sannino Tommaso (14 anni), Rinaldi Ciro mauè (18 anni), Rinaldi Francesco (8 anni), Salvatore Nurcaro (8 anni).Nel collegio difensivo anche gli avvocati Raffaele Chiummariello e Giuseppe De Gregorio. Leggi Anche LEGGI TUTTO