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    Napoli, nuova stesa all’ingresso del rione Sanità: già finita la tregua estiva?

    Napoli. Non ha retto la tregua estiva tra i clan di camorra del centro storico di Napoli. Dopo qualche giorno di apparente calma, l’altra notte il fragore degli spari ha risuonato di nuovo.PUBBLICITA E’ accaduto in via Maria Longo, a pochi passi da piazza Cavour e Porta San Gennaro: è li che un commando di pistoleri armati è entrato in azione seminando il panico tra i residenti. Punti Chiave ArticoloLa classica stesa, il classico segnale a suon di piombo da inviare agli avversari. Sul luogo della sparatoria sono intervenute le forze dell’ordine che hanno rinvenuto un bossolo di piccolo calibro.Sebbene al momento sia stato trovato un solo proiettile, gli inquirenti non escludono che gli spari siano stati più numerosi. Fortunatamente, non si sono registrati feriti né danni significativi a veicoli o abitazioni, ma le autorità stanno indagando sull’accaduto con la massima attenzione.L’allarme è stato lanciato da alcuni residenti che hanno sentito gli spari e hanno immediatamente contattato la polizia.Gli agenti, giunti sul posto, hanno effettuato i rilievi balistici e avviato le prime indagini. La zona, in passato, era sotto il controllo del clan Savarese, con ramificazioni legate al clan Sibillo.La zona di Porta san Gennaro al centro dello scontro tra le giovani leveTuttavia, negli ultimi tempi gli equilibri criminali in quell’area sono cambiati e le dinamiche dell’agguato rimangono ancora da chiarire.In particolare, la zona di Porta San Gennaro – come ricorda Il Roma- è stata recentemente teatro di una crescente presenza di giovani criminali con aspirazioni da boss. Gli investigatori non escludono che l’attacco possa essere il risultato di un regolamento di conti tra bande giovanili.Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Incendio sul Vesuvio: evacuate due abitazioni a Torre del Greco

    Vasto incendio sul Vesuvio: in corso massicce operazioni di spegnimento.PUBBLICITA Un vasto rogo ha interessato le pendici del vulcano partenopeo, in particolare tra i comuni di Torre del Greco e Trecase, costringendo all’evacuazione precauzionale di almeno due famiglie a causa della vicinanza delle fiamme alle abitazioni. Punti Chiave ArticoloLe operazioni di spegnimento sono in corso dal pomeriggio di oggi e vedono impegnati numerosi mezzi aerei e terrestri. Canadair e elicotteri della Protezione Civile stanno sganciando migliaia di litri d’acqua sulle zone più ardenti.Mentre squadre di vigili del fuoco, supportate da operatori della società regionale SMA e da volontari, lavorano incessantemente a terra per circoscrivere il perimetro dell’incendio e proteggere le aree boschive circostanti.Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha attivato immediatamente il Centro Coordinamento Soccorsi e si trova sul posto per monitorare l’evolversi della situazione e coordinare le operazioni di emergenza.Le forze dell’ordine hanno provveduto a istituire un perimetro di sicurezza per garantire l’incolumità dei cittadini e facilitare l’intervento dei soccorritori.Le cause dell’incendio sono ancora da accertare, ma si sospetta che possa trattarsi di un episodio di dolo. Le alte temperature e il forte vento degli ultimi giorni hanno contribuito a propagare rapidamente le fiamme, rendendo le operazioni di spegnimento particolarmente difficili.La settimana scorsa il primo incendio dell’estateIl Parco Nazionale del Vesuvio è fortemente interessato da questo evento, con gravi danni alla vegetazione e alla fauna locali. Le autorità competenti stanno valutando l’impatto ambientale dell’incendio e pianificheranno interventi di ripristino una volta domate le fiamme.Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Portici città romantica: un segnale impone di baciarsi sul nuovo lungomare

    A Portici è spuntato un cartello davvero speciale sul lungomare. Non un classico segnale stradale, ma un invito al cuore: “Fermarsi e Baciarsi”.PUBBLICITA L’idea è nata dai consiglieri comunali Dario Formicola e Maria Rosaria Cirillo, che hanno voluto celebrare la romantica atmosfera di Portici con un gesto semplice ma carico di significato.Sulla spiaggia che si affaccia sul Golfo di Napoli, tra le aiuole fiorite, un cartello con due labbra circondate da cuoricini indica un angolo dedicato all’amore, un invito a fermarsi un momento e godere della bellezza del panorama con un gesto tenero.“Un’idea nata da un tramonto”, racconta Dario Formicola. “Osservando il nostro splendido lungomare appena inaugurato, ho pensato che ci volesse qualcosa di speciale per valorizzarne la romanticità. Del resto, questo luogo ha ispirato grandi artisti come Giuseppe De Nittis e la Scuola di Resina. E il bacio? È il gesto più bello per esprimere l’amore”.L’iniziativa, accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale, si inserisce in un più ampio progetto di valorizzazione del lungomare. “Il nostro parco a mare è sempre più amato dai porticesi e dai turisti”, spiega Florinda Verde, assessore all’Ambiente. “Dopo aver sensibilizzato sull’importanza di rispettare l’ambiente, abbiamo voluto sottolineare anche l’aspetto romantico di questo luogo”.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Frattamaggiore polizia in campo: controlli a 13 pregiudicati ai domiciliari

    Nella serata di ieri, gli agenti del Commissariato di Frattamaggiore, con l’ausilio di personale della Polizia Municipale di Frattamaggiore, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio a Frattamaggiore.PUBBLICITA Gli interventi voluti dal questore di Napoli sono mirati a frenare le violenze tra i giovani e arginare la microcriminalità nei luoghi della movida.Nel corso dell’attività, sono state identificate complessivamente 74 persone, di cui 13 con precedenti di polizia, controllati 25 veicoli, di cui uno sottoposto a sequestro amministrativo e contestate, complessivamente, 4 violazioni del Codice della Strada.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, chiedeva l’elemosina a 8 anni: bimba rom riaffidata alla madrem

    Napoli. Ennesimo caso di sfruttamento  minorile ai fini dell’ accattonaggio.PUBBLICITA Nell’ambito delle attività a tutela delle fasce deboli come minori e anziani,ieri infatti il personale della Polizia Locale di Napoli della U.O. Investigativa, Ambientale ed Emergenze Sociali, a seguito di segnalazione sul presunto sfruttamento di minori per l’accattonaggio, è intervenuto nel quartiere Vomero.E ha sorpreso una minore di anni 8 che sotto la coercizione della nonna – entrambe sono di etnia rom-serba – mendicava per le strade della zona.La bambina è stata sottratta alla nonna che è stata deferita all’autorità giudiziaria ex comma 8 art. 600 e per resistenza a pubblico ufficiale.Inoltre gli agenti, a seguito di approfondite indagini, hanno appurato che sulla stessa vi era una nota di rintraccio per irregolarità sul territorio nazionale.La piccola, su disposizione della procura minorile, è stata affidata alla madre giunta sul posto dopo essere stata rintracciata dalla polizia locale.Sempre il personale dell’Investigativa (Iaes) durante i controlli sul territorio disposti dal comando nei pressi di via Verdi, hanno notato due soggetti che a bordo di un motoveicolo si aggiravano in modo sospetto nell’area parcheggio motocicli.Insospettiti li hanno fermati ed identificati: dagli accertamenti effettuati sono risultati essere due napoletani di anni 50 con precedenti penali per furto e scasso.Da un’attenta verifica, gli agenti hanno rinvenuto sotto la sella del loro veicolo cesoie, martelli ad altri arnesi atti al furto e allo scasso. Entrambi i soggetti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria.Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, chiuso un ristorante in via Posillipo: cibo non tracciato e in cattivo stato di conservazione

    Napoli. Ieri sera e questa notte i carabinieri della compagnia di Napoli Bagnoli hanno effettuato un servizio al largo raggio nella movida partenopea.PUBBLICITA Setacciate, con il prezioso contributo di militari del reggimento Campania e quelli della Guardia di Finanza, i quartieri Posillipo e Bagnoli. Alle operazioni ha partecipato anche il personale del Dipartimento prevenzione Asl Napoli 1. Punti Chiave Articolo143 persone identificate, di cui 35 minori e 65 veicoli controllati.Ispezionato un ristorante di via Posillipo 239. I militari hanno sospeso l’attività di ristorazione e sono stati sequestrati 65 chili di alimenti non tracciati o in cattivo stato di conservazione. Per il titolare dell’attività anche una sanzione amministrativa di 12mila euro.Durante la notte è stato denunciato un 34enne di Pozzuoli che, perquisito, è stato trovato in possesso di due coltellini a scatto. Stessa sorte per altre due persone.Il primo, un 40enne del rione Traiano dovrà rispondere di evasione, mentre l’altro, un 48enne di Avellino, dovrà affrontare un processo per detenzione di droga a fini di spaccio. Nelle sue tasche 3 dosi di cocaina.Continua la lotta ai parcheggiatori abusivi con 2 persone denunciate recidive nel biennio. Controlli anche al codice della strada. Diecimila euro di sanzioni e 3 auto sequestrate.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Striano apre la sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri

    Dopo anni di attesa, apre ufficialmente a Striano la nuova sede dell’Associazione Nazionale Carabinieri (ANC).PUBBLICITA L’inaugurazione rappresenta un momento significativo per la comunità locale, che ora può contare su un punto di riferimento dedicato a uno dei simboli più importanti dell’Arma dei Carabinieri.Alla guida della sezione strianese, situata in Via Beniamino Marciano presso il Centro Sociale, nei locali messi a disposizione dal’amministrazione comunale, c’è un organigramma di grande esperienza e dedizione: Presidente, Maresciallo Maggiore Catello Capoluongo; Vice Presidente, Luogotenente Massimo Braciglianese ; Segretario: Brigadiere Capo Carmine Macri.Intitolata al Generale di Corpo d’Armata Carlo Alberto dalla Chiesa, Medaglia d’Oro al Valor Civile, assassinato dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982, la sede è la testimonianza del legame del territorio con l’Arma dei Carabinieri “in servizio e in congedo” rimarcando l’importanza della presenza degli uomini della Benemerita quale presidio di legalità.Un tributo doveroso a un uomo che ha rappresentato un baluardo della lotta alla criminalità organizzata.Chi può Iscriversi? L’Associazione Nazionale Carabinieri apre le sue porte a diverse categorie di soci, ognuna con la possibilità di contribuire attivamente alla vita associativa:Soci Effettivi – Militari, inclusi ufficiali di altre armi, corpi e servizi, in servizio o in congedo.Soci Familiari – Membri del nucleo familiare dei militari, inclusi ascendenti, discendenti (figli e nipoti), fratelli, sorelle e rispettivi coniugi.Soci Simpatizzanti – Coloro che condividono i valori, lo spirito e le finalità dell’ANC.Nota particolare per le sezioni estere: i soci discendenti sono equiparati a tutti gli effetti ai soci effettivi, con diritto di elettorato attivo e passivo.Una Rete Globale di Fratellanza L’ANC, con la sua sede principale a Roma presso la Caserma della Scuola Allievi Carabinieri di Via Carlo Alberto Dalla Chiesa n.1/A, è presieduta a livello nazionale dal Generale di Corpo d’Armata Libero Lo Sardo.L’associazione conta oltre 169.000 sezioni distribuite in quattro continenti, testimoniando la diffusione globale dei valori e degli ideali dell’Arma dei Carabinieri.Un Invito alla Comunità di Striano – La nuova sede non è solo un luogo di ritrovo per gli i militari in congedo dell’Arma, ma anche un centro di aggregazione per tutti coloro che credono nei valori di legalità, giustizia e servizio alla comunità.Partecipare alla vita associativa significa contribuire a mantenere viva la memoria e l’impegno di chi ha dedicato la propria vita alla difesa della legalità.Natasha MacriLeggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Arzano, case popolari ai familiari dei boss del clan Moccia

    Arzano. Dopo i Monfregolo entrano nel rione della 167 esponenti del potente clan afragolese dei Moccia.PUBBLICITA Sta facendo discutere e non poco l’assegnazione da parte del comune di Arzano di un alloggio ad un familiare diretto di un esponente del clan Moccia e, al netto dei reali requisiti posseduti dall’assegnatario e dei legittimi dubbi sollevati da famiglie arzanesi meno abbienti ma estromesse dall’assegnazione.Non può non far discutere l’attribuzione dell’alloggio ai familiari del boss Giuseppe Orlando, ex capozona di Arzano – unitamente al fratello – e ucciso in un agguato ad Afragola il 30 marzo del 2019 da un commando di sicari.Gli Orlando, che sul territorio gestiscono una serie di attività commerciali, sono imparentati con Giovanni Di Annicella, detenuto all’ergastolo per il duplice omicidio di Ignazio Bassone e della moglie Maria Giuseppa Castaldi, uccisi nel 2007 nel rogo del loro bar-chalet a Casoria.Gli Orlando sono anche imparentati con Ciro Casone ucciso in un centro abbronzante (intestato all’attuale assegnatario dell’alloggio e aperto all’epoca senza concessione) nel 2014 dal esponenti del clan della 167.I Moccia ad Arzano hanno sempre potuto contare sui rapporti stretti con esponenti politici a partire sin dal 2005 tanto da determinare lo scioglimento dell’ente per camorra nel 2008.Rapporti sviscerati anche dal collaboratore di giustizia Carlo Orlando che consegnatosi ad un commissariato di Polizia romano per paura di essere ucciso, fece i nomi di politici (ancora oggi in auge) in rapporti diretti con il clan addirittura “avvisandoli” in relazione alle gare di appalto di grossa entità.Rapporti tanto stretti – così si legge nell’ordinanza che decretò l’arresto di 13 esponenti dei Moccia nel 2007 – che nell’ambito di tali consolidate aderenze, sarebbe anche maturato un attentato dinamitardo ai danni di un amministratore in quel momento in carica e tradito forse dagli “spifferi” politici, e la gambizzazione di un consigliere comunale fin sotto l’androne del municipio.Francesco NardelliLeggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    “Papà picchia sempre mamma”, bambino coraggio fa arrestare il padre-orco

    “Portate via papà, picchia sempre mia mamma. Aiutatemi!” sono queste le parole di un coraggioso bambino di 12 riferite ai carabinieri della stazione di Casamicciola Terme grazie al quale il padre orco è finito in carcere.PUBBLICITA La fine di un incubo che durava da tempo e oltre alle minacce e alle botte anche il terrore di perdere il permesso di soggiorno. E’ accaduto a Lacco Ameno sull’isola d’Ischia ricolma di turisti da tutto il mondo. Punti Chiave ArticoloLa triste storia familiare vede come protagonisti i componenti di una famiglia dello Sri Lanka. Manca poco alle 21 e il marito 50enne sta tornando a casa ubriaco. Beve spesso – racconterà la moglie – e quando lo fa è sempre aggressivo.La vittima già sa cosa l’aspetta. Innumerevoli gli episodi dove il 50enne l’ha picchiata e denigrata. Dall’ingresso si sente il rumore delle chiavi che aprono la porta e, questa volta, la 46enne è pronta a difendersi, lo fa per suo figlio.L’uomo ha picchiato moglie e figlio e ha minacciato di bruciare il permesso di soggiornoE’ “armata” di smartphone e attende l’aggressione per filmare tutto. Quanto prevista si realizza tragicamente. Non possano dieci minuti che l’uomo inizia a urlare e a distruggere casa. Minaccia moglie e figlio di bruciare le richieste dei permessi di soggiorno e li cerca in un impeto d’ira.Il 50enne trova la documentazione ma la moglie – tra schiaffi e pugni – riesce a riprendersi quei fogli così importanti. Non c’è altra soluzione: tocca al figlio 12enne nascondere quelle carte.L’uomo però se ne accorge e ora l’obbiettivo diventa il bambino. Lo prende, lo afferra, lo strattona fino a strappargli il pigiama. Il 50enne colpisce “il sangue del suo sangue” con dei pugni in testa e al collo. La donna, disperata, interviene e si frappone tra i 2 prendendosi altri pugni e un forte calcio all’addome.Il coraggioso bambino si affaccia alla finestra e urla chiedendo aiuto. Fortunatamente dei vigili urbani sono in zona e sentono il bambino gridare. Gli agenti allertano la centrale operativa dei Carabinieri e la gazzella raggiunge in pochi minuti l’abitazione.Il bambino di 12 anni è ricoverato in ospedale perché il padre l’ha picchiato in testaIl 50enne viene arrestato per maltrattamenti in famiglia e andrà nel carcere di Poggioreale mentre madre e figlio sono stati trasferiti nell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. La prognosi parla di 5 giorni per le lesioni subìte ma il 12enne resta ricoverato e in osservazione in via precauzionale. Tanti i pugni presi in testa e per questo motivo i medici preferiscono aspettare.Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    Napoli, il business parcheggiatori abusivi da inizio anno 323 denunce

    Napoli: “parcheggiatore abusivo S.p.A.”. Un’industria da migliaia di euro al giorno che i carabinieri combattono quotidianamente.PUBBLICITA Da inizio anno 323 denunce, quasi 2 parcheggiatori abusivi ogni 24 ore. Arresti e criminalità organizzataPunti Chiave ArticoloI carabinieri del comando provinciale di Napoli non hanno mai abbassato la guardia e, soprattutto, si è deciso di effettuare servizi a largo raggio.Controlli consapevoli e mirati per affrontare fenomeni e problematiche della città partenopea. Operazioni che forniscono la possibilità di studiare i diversi aspetti del territorio.Parliamo del fenomeno “parcheggiatori abusivi” che a primo acchito a molti può apparire erroneamente come usanza, uso e costume di un’illegalità diffusa ma in realtà c’è molto di più e non si tratta di banale pseudo folclore di una città ricca di arte, cultura e tradizione.I militari dell’Arma lo sanno bene e hanno puntato a un target che va al di là delle apparenze. Non si ha a che fare con il poveraccio di turno che sbarca il lunario ma di una vera e propria industria.Attività di prevenzione ma anche di repressioneUna donna residente a Posillipo ha raccontato ai carabinieri che un parcheggiatore abusivo l’aveva aggredita a via Caracciolo. Aveva lanciato una sedia sull’auto della donna, “responsabile”, a dire del parcheggiatore abusivo, di aver parcheggiato in un posto riservato ad un altro cliente. Peccato che la sosta era pubblica.I militari dell’Arma conoscono bene quel parcheggiatore abusivo. L’uomo, un 32enne napoletano, era stato denunciato proprio il giorno prima e per l’ennesima volta. Ai militari è bastato poco per individuarlo e segnalarlo all’Autorità giudiziaria.Altra vicenda – se vogliamo ancora più grave e avvenuta lo scorso giugno – quella che ha visto i carabinieri del comando provinciale di Napoli eseguire una misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della DDA partenopea nei confronti di 11 persone.Gli indagati erano gravemente indiziati a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di trasferimento fraudolento di valori, commessi con la finalità di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan Contini”, facente parte del sodalizio denominato “Alleanza di Secondigliano”.Il clan Contini e il controllo sui parcheggiatori abusiviDall’inchiesta è emerso anche come la struttura verticistica del clan si occupava della gestione delle scelte strategiche ed economiche, tra queste anche il business dei parcheggiatori abusivi.Un’altra indagine di marzo, invece, ha permesso ai carabinieri di arrestare 3 persone su disposizione dell’Autorità giudiziaria, DDA di Napoli. Gli indagati erano gravemente indiziati di aver minacciato e aggredito – delitti aggravati dal cd. metodo mafioso – il titolare di un parcheggio per agevolare la propria attività di parcheggiatori abusivi.Il fenomeno quindi lascia spazio al “parcheggiatore abusivo S.p.A.”. Un indotto che produce migliaia di euro in nero al giorno con buona pace dell’erario. Persone che da anni e per tradizione familiare occupano i punti strategici della città.Parliamo anche di elementi oggettivi e quindi di numeri. Dati importanti e che si riferiscono a un territorio che parte da Posillipo passando per Chiaia attraversando il centro storico fino ad arrivare da una parte a Poggioreale e dall’altra a Fuorigrotta e Bagnoli.Da inizio anno fino alla fine di Luglio sono 323 i parcheggiatori abusivi identificati e denunciati.Persone già note alle forze dell’ordine – passate anche nelle inchieste dei carabinieri sui furbetti del reddito di cittadinanza – e quasi tutte sono sottoposte al Dacur, il provvedimento di divieto di accesso alle aree urbane emesso dall’Autorità di pubblica sicurezza.Il fenomeno vede personaggi che occupano i punti strategici della città. Seguono la sua movida, i suoi eventi e le sue “necessità” adeguandosi anche alla moda del momento.Si passa da tariffe fisse e quotidiane (5 euro per gli scooter, 10 per le auto) alla tariffa extra se ci si vuol far fotografare sulla meravigliosa terrazza di Posillipo, in quel caso il prezzo aumenta.Non “solo” questo però, perché l’azienda “guardamacchine” risponde anche all’importanza dell’evento. É il caso dello stadio Maradona per fare un esempio.Il salasso ai cittadini durante le partite casalinghe del NapoliI carabinieri in quel caso hanno constatato che, durante le partite oppure per i concerti, nella zona che va da Parco San Paolo fino a via Leopardi i prezzi oscillano tra i 15 e i 20 euro arrivando addirittura a 30 euro per un posto durante le partite di Champions League o per il big match della giornata di campionato.Non solo Stadio ed eventi ma anche sentimenti. Si pensi al cimitero di Poggioreale dove centinaia di persone vanno a salutare i propri cari che non ci sono più, anche in quel caso il parcheggio costa caro e supera l’ordinario nel giorno dei morti.C’è il mare, le spiagge e i tanti teatri con i cittadini che farebbero di tutto per trovare un posto auto. Si termina infine con la movida del Vomero, nel centro e a Chiaia senza dimenticare i weekend con le discoteche di Coroglio pronte ad ospitare migliaia di giovanissimi autisti.Cifre che superano l’indecenza e che i carabinieri combattono quotidianamente con denunce, sanzioni e sequestri.Una media di 46 denunce al mese che insieme ad un’attività info investigativa costante hanno permesso di delineare un quadro preciso dell’organizzazione legata al parcheggiatore abusivo.Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. 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    Ischia salvataggio in mare: 5 persone, tra cui 2 bambini, sono state soccorse dalla Guardia Costiera

    Ischia. Un motoscafo di circa 9 metri, in navigazione al largo dell’isola, ha lanciato un SOS segnalando una via d’acqua.PUBBLICITA Le unità navali, giunte sul posto in pochi minuti, hanno provveduto al trasbordo dei passeggeri e alla messa in sicurezza dell’imbarcazione.Punti Chiave ArticoloLe operazioni di soccorso si sono concentrate nel tratto di mare antistante Lacco Ameno. Un team di subacquei è attualmente impegnato nell’ispezione dello scafo per individuare la causa dell’allagamento e valutare le possibili soluzioni.A bordo del motoscafo vi era una famiglia di cinque persone (tre adulti e due bambini). Dopo l’allarme la Capitaneria di Porto ha allertato  le unità navali GC B 154 e MV CP 829 che sono state inviate sul posto.Le condizioni meteo, hanno reso ancor più complessa l’operazione di soccorso, che si è svolta in tempi record.I soccorritori, giunti sul luogo dell’incidente, hanno trovato il motoscafo in evidente difficoltà, con acqua che già allagava la cabina.Grazie alla professionalità e alla rapidità d’intervento degli equipaggi, i cinque naufraghi sono stati tratti in salvo e trasbordati sulla motovedetta, visibilmente provati ma illesi.Nel frattempo, un team di subacquei è stato calato in acqua per ispezionare lo scafo e individuare la fonte dell’allagamento. Le prime ipotesi fanno pensare ad una possibile falla nello scafo, ma solo i rilievi dei subacquei potranno confermarlo.Intanto, il motoscafo è stato messo in sicurezza e rimorchiato verso il porto più vicino, dove saranno effettuati ulteriori controlli.Le testimonianze “Stavamo navigando tranquillamente quando all’improvviso abbiamo sentito un forte rumore e l’imbarcazione ha iniziato a imbarcare acqua. Abbiamo cercato di attivare la pompa di sentina ma non è bastato. Abbiamo subito lanciato l’allarme e poco dopo sono arrivati i soccorsi. Non abbiamo parole per ringraziare la Guardia Costiera.”Appello alla prudenzaL’episodio di oggi è un monito per tutti i diportisti: è fondamentale controllare sempre lo stato dell’imbarcazione prima di uscire in mare e disporre di tutta l’attrezzatura di sicurezza necessaria. In caso di emergenza, è importante mantenere la calma e chiamare immediatamente i soccorsi.”Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Massa Lubrense incidente tra due moto: donna con la gamba tranciata che vola giù nella scarpata

    Un grave incidente stradale si è verificato nella serata di ieri nel comune di Massa Lubrense  e precisamente in via Partenope nella zona del capo di Sorrento dove una donna ha avuto una gamba tranciata.PUBBLICITA L’incidente si è verificato proprio nella curva davanti allo storico ristorante Franceschiello. una moto ha impattato frontalmente con una vecchia Lambretta in sella alla quale si trova una coppia di coniugi. Nel violento impatto la donna ha avuto l’arto inferiore tranciato di netto e che tra l’altro è volato giù nella scarpata sottostante ed è stato recuperato solo nella mattinata di oggi.Nel ristorante vi era un medico tra i clienti ed è stato il primo a prestare i soccorsi alla donna e ad arginare l’emorragia altrimenti pre la donna le conseguenze sarebbero stato molto più gravi. Ora è ricoverata in rianimazione all’ospedale di Sorrento.Mentre i carabinieri stanno conducendo le indagini per stabilire le responsabilità dell’incidente. Dopo aver ascoltato i testimoni hanno anche acquisito le immagini delle telecamere private che si trovano lungo la strada.Il giovane che erano in sella alla moto e che ha avuto l’impatto frontale con la Lambretta è stato sottoposto ai test per stabilire se fosse idoneo alla guida al momento dell’impatto.La sua posizione è al vaglio dei magistrato di turno della Procura di Torre Annunziata che coordina le indagini. Ciro SerrapicaLeggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO