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    Caivano, pubblicate la graduatorie delle assunzioni al Comune

    Sono state rese pubbliche sul portale Inpa le graduatorie relative al concorso pubblico, per esami, finalizzato al reclutamento di sedici unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato, da inquadrare nei ruoli del Comune di Caivano.
    Le risorse saranno impiegate in profili tecnici, ambientali, informatici e nelle attività del settore delle politiche sociali e dell’educazione. La Commissione straordinaria di Caivano, composta da Filippo Dispenza, Simonetta Calcaterra e Maurizio Alicandro, ha sottolineato che è stato compiuto “un altro importante passo avanti nel processo di rafforzamento e ammodernamento dell’apparato amministrativo comunale”.
    Sul sito istituzionale del Comune di Caivano è pubblicata la notizia con il link al portale INPA e gli Uffici Comunali hanno avviato subito le necessarie verifiche preordinate alle assunzioni che avverranno quanto prima. Secondo una nota pubblicata, “Grazie alla collaborazione con il Dipartimento della Funzione Pubblica e la Commissione Ripam il concorso è stato realizzato in tempi brevi.
    Questo primo contingente verrà integrato con i 15 profili di vigilanza da impiegare per il controllo del territorio, al termine delle prove.
    Questo è solo il primo passo che la Commissione Straordinaria ha voluto compiere con immediatezza per garantire il miglioramento della risposta da parte degli Uffici comunali ai cittadini di Caivano in termini di efficienza dei servizi offerti, nell’ambito di una completa riorganizzazione dell’apparato amministrativo, che vedrà ancora nuove assunzioni nell’Ente e specifici percorsi di formazione professionale per le singole categorie”. LEGGI TUTTO

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    L’EPISODIO Napoli: al semaforo automobilista rifiuta di pagarlo, il lavavetri gli spacca il parabrezza

    A Napoli si è verificato l’ennesimo episodio di violenza. Protagonista ne è stato un cittadino extracomunitario, un lavavetri che, al rifiuto di un automobilista di accettare i suoi “servigi” e quindi di pagarlo, ha mandato in frantumi il parabrezza della vettura. A raccontare la disavventura è la passeggera dell’auto che si è rivolta al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
    “Io e mio fratello siamo stati protagonisti di uno spiacevole accaduto. Il tutto si è verificato verso le 18:50 ai semafori tra via Marina e Via Amerigo Vespucci a Napoli. Un lavavetri extracomunitario non ha accettato il nostro rifiuto al lavaggio dei vetri e si è scagliato contro di noi distruggendo il parabrezza”, scrive Borrelli.
    “Io e mio fratello fortunatamente stiamo bene ma domani queste persone saranno sempre al solito posto ad infastidire qualcun altro e l’epilogo potrebbe essere più triste di questo. Nel frattempo loro non sono stati identificati, noi dobbiamo riparare il danno alla vettura e fare una denuncia che lascia il tempo che trova. Gli agenti di polizia dopo 50 minuti sono giunti sul posto, nonostante noi temessimo di restare nei paraggi data la precedente aggressione. Procederemo con la denuncia ma avrò comunque la paura e il trauma di quanto è accaduto”.
    “E’ incredibile che uno debba avere il terrore di circolare per la propria città dove ogni angolo nasconde un potenziale pericolo. Ci sono sempre troppi pochi controlli e molto approssimativi in gran parte dei casi e soprattutto si è sempre troppo tolleranti e morbidi nei confronti di certi soggetti seppur essi siano evidentemente pericolosi per la società. Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine quanto meno di controllare la zona segnalata nell’aggressione. Fino ad oggi l’arrivo annunciato in più occasioni di nuovi agenti da parte del Ministro si è risolto in mera propaganda visto che nella gran parte dei casi sostituiscono colleghi che vanno in pensione. Quindi il risultato è sempre lo stesso e cioè nessun agente in più per strada”, ha dichiarato Borrelli. LEGGI TUTTO

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    Napoli, interrotto un summit con 4 persone armato

    Napoli. Due episodi e 5 arresti slegati ma che confermano come l’uso delle armi tra giovani sia molto diffusa. E in entrambi i casi è probabile che siano stati bloccati eventi delittuosi.
    E per questo che in seguito ad alcuni episodi criminosi verificatisi nell’ultimo periodo, personale della Squadra Mobile di Napoli ha eseguito diversi controlli e perquisizioni.
    In particolare, stamattina, in uno stabile di via Nuova Poggioreale, i poliziotti hanno sorpreso un ragazzo che, alla vista loro vista, ha tentato la fuga ma è stato bloccato e trovato in possesso, nella cintola dei pantaloni, di una pistola a tamburo provento di furto.
    Gli investigatori ora continuano le indagini per stabilire le intenzioni dell’arrestato.
    Inoltre, gli operatori all’interno di un appartamento, ed in particolare nell’area adibita a salone, hanno identificato 4 persone e, su un tavolo, all’interno dello stesso e nella loro immediata disponibilità, hanno rinvenuto una pistola calibro 9×21, carica e pronta all’uso, con matricola abrasa.
    Era in pratica un summit nel corso del quale i quattro stavano decidendo eventuali azioni delittuose da compiere
    Pertanto i 4, di età compresa tra i 24 ed i 37 anni, tutti con precedenti di polizia, sono stati arrestati per detenzione illegale di arma clandestina e ricettazione.
    Mentre, altre tre persone, presenti all’interno dell’abitazione ma in altri ambienti della stessa, sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per i medesimi reati.
    Ora le due armi sono state inviate alla sezione scientifica per stabilire se siano state usate in recenti eventi delittuosi. LEGGI TUTTO

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    Decreto Caivano, a breve 250 sgomberi nel Parco Verde

    Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di Napoli si è riunito oggi in prefettura per fare il punto sullo stato di attuazione del decreto Caivano, varato dal governo nel 2022 per contrastare la criminalità organizzata nel comune napoletano.
    Nel corso della riunione, è emerso che la procura di Napoli Nord sta per emettere 250 ordinanze di sgombero per circa 450 persone che occupano abusivamente immobili di edilizia residenziale pubblica nel Parco Verde, una delle zone più degradate di Caivano.
    Il Comitato ha condiviso la necessità di strutturare un piano di azione condiviso per gli sgomberi, che tenga conto delle esigenze sociali e abitative degli attuali occupanti, con particolare riguardo alle situazioni di fragilità. Si è ipotizzato anche di prevedere un contributo per autonoma sistemazione per coloro che decideranno di lasciare spontaneamente le abitazioni.
    Per quanto riguarda gli altri interventi previsti dal decreto Caivano, è stato sottolineato che è in via di cantierizzazione la riqualificazione dell’intera rete idrica del territorio, e che è stato potenziato il trasporto pubblico locale. La società Air Campania ha previsto l’istituzione di tre nuove linee interne al comune, mentre l’Azienda Napoletana Mobilità ha previsto collegamenti diretti tra il territorio comunale e le stazioni Alta Velocità di Afragola e quella di Aversa.
    La Commissione straordinaria del Comune ha rassicurato circa l’attivazione, entro 15 giorni, del servizio di trasporto scolastico per gli alunni con disabilità.
    Per quanto riguarda, invece, gli interventi di riqualificazione degli istituti scolastici, incentrati sull’efficientamento energetico, è sorto il problema che la totalità delle scuole presenti sul territorio di Caivano, di proprietà comunale, sono prive sia del collaudo che della certificazione energetica, requisiti necessari per avviare gli interventi. La Commissione straordinaria del Comune ha quindi reso noto di essersi subito attivata per ottenere i certificati.
    In conclusione della riunione, si è condivisa la necessità di proseguire le attività di monitoraggio in corso con cadenza periodica. LEGGI TUTTO

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    Droga in un cantiere, Carabinieri arrestano vigilante “in nero”

    Droga in un cantiere, Carabinieri arrestano vigilante “in nero” Controlli anche sulla sicurezza dei luoghi di lavoro
    I carabinieri della stazione di Cicciano hanno proceduto all’arresto di Clemente Santoriello, un 52enne del luogo già noto alle forze dell’ordine, per il reato di detenzione di droga con l’intento di spaccio.
    Durante un controllo presso un cantiere edile in via Boscofangone a Nola, i militari, in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli, hanno sorpreso l’uomo all’interno di un capanno. Sospettato di essere la persona responsabile della sorveglianza, impiegato “in nero”, il 52enne nascondeva all’interno di un container 320 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento.
    Oltre alle droghe, nel corso dell’operazione i carabinieri hanno riscontrato violazioni della normativa sul lavoro da parte del titolare della ditta operante nel cantiere.
    Sono state notificate sanzioni per un importo superiore a 21.000 euro, mentre l’imprenditore è stato denunciato in stato di libertà. Clemente Santoriello, invece, è stato posto agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

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    Pianteosi annuncia l’aumento di forze dell’ordine a Napoli e Roma

    Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in audizione al Senato, ha annunciato il potenziamento degli organici delle forze di polizia a Roma e Napoli.
    Nello specifico, a Roma la Polizia di Stato ha ricevuto 123 nuovi agenti, di cui 70 assegnati alla questura. L’Arma dei carabinieri ha invece visto incrementare il proprio organico di 321 unità, mentre l’operazione Strade sicure ha aggiunto altri 100 militari.
    A Napoli, invece, la Polizia di Stato ha ricevuto 165 nuovi agenti, di cui 150 assegnati alla questura. L’Arma dei carabinieri ha visto incrementare il proprio organico di 58 unità, mentre l’operazione Strade sicure ha aggiunto altri 45 militari.
    Il ministro Piantedosi ha sottolineato che questi potenziamenti sono in linea con l’attenzione che il governo sta riservando alle tematiche di sicurezza urbana, in particolare nelle città di Roma e Napoli.
    In particolare, le forze dell’ordine stanno svolgendo sistematicamente operazioni interforze ad alto impatto, che stanno producendo risultati positivi in termini di controllo del territorio, prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità.
    Dall’1 gennaio 2023 al 17 gennaio di quest’anno, a Roma sono stati effettuati 140 servizi ad alto impatto, mentre a Napoli 135. Complessivamente, sono stati impiegati 18.854 operatori delle forze di polizia, 1.173 della polizia locale e 2.167 unità di personale che hanno proceduto all’arresto di 639 persone e alla denuncia di 2.805 persone. Sono state, altresì, adottate 298 misure di prevenzione personale e 95 provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale nei confronti di cittadini stranieri.
    Il ministro Piantedosi ha inoltre sottolineato che l’azione investigativa in corso ha consentito di individuare diversi soggetti coinvolti a vario titolo nelle azioni criminali avvenute a Roma e Napoli.
    Il ministro Piantedosi ha concluso affermando che il governo continuerà a sostenere le forze dell’ordine nel loro impegno per garantire la sicurezza dei cittadini. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO A Napoli cede fogna in via Consalvo, stop a fornitura idrica

    Le squadre di Abc stanno intervenendo nel tardo pomeriggio di oggi in via Consalvo, nel quartiere di Fuorigrotta, a Napoli, dove si è verificato il cedimento di una canalizzazione fognaria. Al momento non è ancora possibile individuare le cause che hanno portato al crollo.
    Nella zona di via Consalvo si è resa necessaria l’interruzione della fornitura idrica che sarà riattivata al termine delle operazioni di messa in sicurezza. Sul luogo, insieme alle squadre Abc, sono intervenuti gli agenti della polizia Municipale di Napoli. Il cedimento si è verificato a circa 50 metri dall’impianto semaforico a valle di via Caravaggio.
    La polizia municipale ha disposto la chiusura al traffico del tratto stradale compreso tra via Caravaggio e via Bixio. Pertanto le auto che percorrono in salita via Consalvo sono deviate su via Bixio, mentre chi sopraggiunge da Soccavo è indirizzato verso via Terracina o su via Caravaggio. LEGGI TUTTO

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    Lieve scossa di terremoto ai Campi Flegrei: nessun danno

    Lieve scossa poco prima dell’alba ai Campi Flegrei. Come evidenzia il sito dell’Osservatorio Vesuviano, si è verificato un nuovo terremoto di magnitudo superiore a 1 (1.3 della scala Richter) a una profondità di 3 km.
    L’epicentro è stato identificato nella zona del Rione La Solfatara a Pozzuoli ed è stata avvertita dalla popolazione più prossima all’area colpita, ma data la profondità e la magnitudo relativamente bassa non ha destato particolari allarmi. L’attività bradisismica era diminuita negli scorsi due mesi.
    Stamane quindi una nuova ripresa ma senza danni. Il monitoraggio e l’attenzione sul fenomeno continua sia da parte dei tecnici dell’Osservatorio sia da parte della Protezione civile. LEGGI TUTTO

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    Delitto di Giulia Tramontano: inizia il processo ad Alessandro Impagnatiello

    Parte oggi davanti alla Corte d’assise di Milano il processo a carico di Alessandro Impagnatiello per l’omicidio di Giulia Tramontano, avvenuto il 27 maggio 2023 nella loro abitazione di Senago, uccisa incinta al settimo mese di gravidanza del figlio che avrebbe chiamato Thiago.L’ex barman è accusato di omicidio volontario pluriaggravato da futili motivi e per averlo commesso nei confronti della convivente con crudeltà e premeditazione (per mesi avrebbe somministrato veleno per topi alla fidanzata in quantità crescenti e tali da raggiungere il feto, oltrepassando la placenta) oltre ai reati di occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non volontaria. Rischia l’ergastolo.
    “Sarà in aula. Aspetta il giorno del giudizio” ha fatto sapere l’avvocato Samanta Barbaglia che assiste il 31enne con la collega Giulia Geradini. La difesa punta a chiedere alla corte, presieduta da Antonella Bertoja (giudice a latere Sofia Fioretta e 6 giudici popolari) una perizia psichiatrica e ha nominato due soli testimoni (uno psichiatra e una psicologa) per tentare di dimostrare il vizio parziale di mente dietro l’efferato omicido commesso con “37 coltellate a collo, dorso e viso, di cui almeno 9 sferrate quando la vittima era ancora viva”.
    Il padre di Giulia: “Chiediamo giustizia niente e nessuno ci fermerà”
    “Non ci fermeremo davanti a niente e nessuno, finché non avremo giustizia”. Lo ha detto Franco Tramontano, padre di Giulia, in arrivo a Milano insieme alla famiglia per l’inizio del processo.  “La nostra forza sono Giulia e Thiago. Loro ci daranno la forza, sempre e per sempre”.
    Nella prima udienza si deciderà quali prove e testimonianze ammettere e se accettare le richieste di costituzione di parte civile del Comune di Senago, assistito dall’avvocato ed ex pm Antonio Ingroia, e della famiglia Tramontano, rappresentata dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti. Il legale ha già incaricato gli psichiatri Salvatore De Feo e Diana Galletta come consulenti di parte nel caso fosse disposta una perizia sulla capacità di intendere e di volere di Impagnatiello.
    Sono 104 le fonti di prova raccolte e depositate dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo in meno di 6 mesi di indagini con il Nucleo investigativo dei carabinieri di Milano: interrogatori, hard disk, cartelle cliniche e annotazioni di polizia. Le indagini sono cominciate il giorno dopo quella che, per 72-96 ore, è sembrata la ‘scomparsa’ della giovane agente immobiliare.
    Scomparsa diventata un’inchiesta per omicidio l’1 giugno con il fermo di Impagnatiello in caserma a Senago, la sua iniziale, parziale e contradditoria confessione e il ritrovamento del cadavere, bruciato e avvolto in buste di plastica legate da nastro adesivo, nell’intercapedine di viale Monterosa.
    Gli inquirenti hanno svelato la doppia vita condotta dal barman che sarebbe dietro al movente del delitto: una relazione parallela, piena di bugie, con una collega 23enne italo-inglese che, il pomeriggio della tragedia, incontra Tramontano e le racconta tutta la verità. All’appuntamento ‘chiarificatorio’ avrebbe dovuto esserci anche lui, ma non si presenta. Giulia alle 19.05 di quel sabato rientra nella casa di via Novella, infuriata (come dimostrano le chat).
    Dentro quelle mura trova la morte con 37 coltellate di cui 2 letali che avrebbero reciso la carotide e la succlavia. Impagnatiello, nelle ore e giorni successivi, tenta di disfarsi del corpo, bruciandolo con alcol e benzina nella vasca da bagno e nel box, prova a raggiungere l’amante che non gli apre la porta, finge di inviare messaggi alla fidanzata, depista le indagini, pulisce i pavimenti in modo ‘maniacale’ ma non abbastanza per sfuggire al luminol che mostrerà copiose macchie di sangue sulle superfici.
    Gli investigatori trovano sui suoi tablet e pc le ricerche su Internet con le parole “veleno”, “cloroformio” e “ammoniaca”, iniziate mesi prima quando avrebbe scoperto che sarebbe diventato padre. Una delle prove questa su cui si regge l’accusa di premeditazione (e quindi la pena massima potenziale del carcere a vita) negata inizialmente con l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a San Vittore del 31enne: per il Gip allora mancava il “radicamento” nel “tempo” del “proposito omicida” e la “preordinazione” di “mezzi” e “modalità” per uccidere Giulia.

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    Napoli, omicidio al Pallonetto: nuovo fermo per Gennaro Belaeff

    Secondo fermo in sei mesi per l’omicidio di Pasquale Sesso avvenuto il 5 luglio scorso al Pallonetto di Santa Lucia.
    Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, infatti, la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di Gennaro Belaeff per i reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati anche dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 c.p. per aver favorito il Clan Elia operante nel quartiere Santa Lucia.
    La misura precautelare compendia gli esiti delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato San Ferdinando in relazione all’omicidio di Sesso Pasquale avvenuto la sera del 5 luglio in via Solitaria a Pizzofalcone quando l’indagato avrebbe esploso dal balcone della propria abitazione numerosi colpi d’arma da fuoco provocando alla vittima uno “shock emorragico a seguito di ferita d’arma da fuoco che ha determinato, tra le altre, lesione all’arteria femorale destra ed un proiettile in zona polmonare”.
     Gennaro Belaeff aveva anche tentato di uccidere Luigi Sesso, fratello di Pasquale
    L’attività investigativa effettuata ha permesso di ricostruire l’evento omicidiario di  Pasquale Sesso e di accertare che qualche minuto prima era stato posto in essere anche il tentato omicidio del fratello Luigi Sesso.
    Le risultanze delle attività svolte hanno permesso di ricondurre gli eventi delittuosi ad una conflittualità tra le famiglie degli Elia, a cui l’indagato è contiguo, e dei Sesso che attualmente sono in forte ascesa nelle dinamiche criminali del Pallonetto di Santa Lucia in considerazione del vuoto di potere creatosi negli ultimi anni proprio per gli arresti degli esponenti di spicco dei clan avversi.
    Al provvedimento in questione ha fatto seguito ordinanza cautelare della custodia in carcere di Belaeff Gennaro, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno in data 10 gennaio 2014 LEGGI TUTTO

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    Blitz antidroga tra Sicilia e Campania: 15 arresti

    Un’operazione antimafia della Guardia di finanza, denominata ‘Oleandro’, è in corso in Sicilia, Campania, Toscana e Friuli Venezia Giulia.
    Oltre 120 finanzieri del comando provinciale di Catania e quelli del Gico stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo etneo su richiesta della Dda nei confronti di 15 indagati.
    I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, usura, traffico e spaccio di stupefacenti e riciclaggio di denaro nella forma del reimpiego dei proventi illeciti in attività economiche. Gli indagati complessivamente sono 26.
    Il provvedimento cautelare è in corso di esecuzione nelle province di Catania, Caltanissetta, Arezzo, Napoli e Udine. LEGGI TUTTO

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    Napoli, bruciò vivo il pusher ribelle del Rione Sanità: sconto di pena per Alessio Pica

    La seconda sezione della Corte di Appello di Napoli ha ridotto la pena inflitta all’imputato Alessio Pica, accusato del tentato omicidio di Antonio Storaro nel rione Sanità di Napoli nel dicembre 2021, a 5 anni e mezzo.
    In primo grado, gli erano stati assegnati otto anni e tre mesi di reclusione. L’avvocato Raffaele Chiummariello ha difeso Pica, già assolto dall’aggravante camorristica, dalla premeditazione e dai motivi abbietti e futili.
    Secondo gli inquirenti della DDA partenopea, Pica avrebbe cercato di uccidere Storaro, con il quale aveva divergenze legate al rifiuto di quest’ultimo di continuare a lavorare nella piazza di spaccio gestita da Pica nell’antico quartiere della città.
    L’incontro tra i due avvenne in piazza San Vincenzo, dove Pica, con un pretesto, avrebbe rovesciato della benzina su Storaro, dandogli poi fuoco. È importante notare che, al momento dei fatti, Pica era sottoposto agli arresti domiciliari.
    Storaro fu soccorso dalla madre e da alcuni residenti che riuscirono a spegnere le fiamme. Successivamente, venne ricoverato al Cardarelli per “ustioni di sedi multiple del corpo”. Nonostante le indagini e le intercettazioni telefoniche, il movente dell’aggressione non è risultato chiaro sin dall’inizio, e i dubbi non sono stati risolti nemmeno dalle conversazioni intercettate.
     Le intercettazioni non hanno chiarito il movente
    In una di esse, una parente di Pica lo difendeva, sostenendo che “Alessio ha fatto bene… troppa confidenza”. Nel frattempo, la madre di Storaro, in una conversazione in caserma con la fidanzata del figlio, sembrava sapere come si erano svolti i fatti e si mostrava scettica riguardo alle indagini dei carabinieri: “Ma se voi lo sapete… da me che volete…”, disse. LEGGI TUTTO