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    Napoli, rapinatore ricercato arrestato al Borgo Sant’Antonio Abate

    Napoli. Un rapinatore seriale ricercato è stato rintracciato stamane dalla polizia in una abitazione al Borgo sant’Antonio Abate.
    I Falchi della Squadra Mobile e gli agenti del Commissariato Vicaria-Mercato hanno eseguito, nei confronti di un 43enne napoletano, un provvedimento per la carcerazione, emesso lo scorso 25 ottobre dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli– Ufficio Esecuzioni Penali.
    L’uomo, che dovrà espiare la pena di un anno, 10 mesi e 21 giorni di reclusione per i reati di rapina e ricettazione, commessi a Napoli nel 2021, è stato rintracciato presso un’abitazione in zona Borgo Sant’Antonio Abate. LEGGI TUTTO

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    Bimba ferita a Sant’Anastasia: fondazione Polis parte civile al processo

    La Fondazione Polis della Regione Campania è stata accettata come parte civile nel processo relativo al ferimento della piccola Assunta Basile e del suo papà, avvenuto a Sant’Anastasia il 23 maggio scorso.
    Don Tonino Palmese, presidente di Polis, ha dichiarato: “Accompagniamo con orgoglio questa famiglia che ha dimostrato la difesa della sua bambina, non solo nel momento della sparatoria, ma in tutto questo tempo di protezione e di accompagnamento educativo e affettivo”.
    La decisione di costituirsi parte civile da parte della Fondazione si basa sul principio fondamentale che la violenza inflitta a un cittadino causa danni devastanti all’intera società, specialmente quando la vittima è un minore.
    La Fondazione sostiene che la trasparenza in questo caso è essenziale per garantire che i diritti dell’intera popolazione siano affermati, consentendo una convivenza sicura e libera da ogni forma di reato intenzionale violento.
    La vicenda di Assunta e della sua famiglia è considerata emblematica dell’attuale emergenza vissuta nei territori, dove spesso bambini e ragazzi si trovano coinvolti sia come vittime che come colpevoli. La Fondazione Polis si impegna a contribuire alla promozione di una società più sicura e a difendere i diritti di coloro che sono coinvolti in situazioni di violenza e crimine, in particolare nei confronti dei minori.

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    Napoli, il cardiologo Giovanni Esposito nuovo Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II

    Giovanni Esposito, nato nel 1968, è il nuovo Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli.
    Professore Ordinario in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare, Esposito è stato eletto con ampio consenso, succedendo alla Professoressa Maria Triassi, la prima donna a ricoprire tale ruolo nell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
    Con una formazione accademica e scientifica completata presso l’Università Federico II e la Duke University negli Stati Uniti, Esposito attualmente ricopre il ruolo di Direttore dell’UOC di Cardiologia, Emodinamica, UTIC dell’AOU Federico II, oltre ad essere Coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Cardiovascular Pathophysiology and Therapeutics” dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Federico II.
    Tra le sue numerose attività, Esposito è stato Presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica, Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare e attualmente è coinvolto in progetti del Ministero della Salute legati alla promozione della simulazione in ambito sanitario.
    La Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II comprende diversi dipartimenti e offre un’ampia gamma di programmi formativi nell’ambito della medicina, della farmacia e delle biotecnologie della salute. La nomina di Giovanni Esposito a Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia è un importante riconoscimento per la sua carriera accademica e scientifica, e si prevede che porterà ulteriori sviluppi e successi per la prestigiosa istituzione universitaria. LEGGI TUTTO

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    LA GIORNATA Sciopero dei trasporti, anche a Napoli disagi su alcune linee

    Il panorama del trasporto pubblico a Napoli è attualmente influenzato da uno sciopero di 24 ore proclamato dalla Usb. Mentre la linea 1 della metropolitana e le funicolari Centrale, Mergellina e Montesanto continuano a operare regolarmente, emerge una situazione diversa per i bus e i tram, i cui servizi sono parzialmente ridotti.
    L’Azienda napoletana mobilità (Anm) è al centro di questo sciopero, con gli utenti che risentono di disagi più evidenti nel caso delle ferrovie Cumana e Circumflegrea gestite da Eav. Attualmente, entrambe le linee che collegano la città e la provincia sono ferme, creando inevitabili inconvenienti per chi dipende da questi mezzi per gli spostamenti quotidiani.
    La metropolitana, pur mantenendo un servizio regolare sulla linea 1, potrebbe sperimentare un aumento dell’afflusso di passeggeri a causa della riduzione dei servizi di bus e tram. Gli utenti sono invitati a pianificare i loro viaggi con anticipo, tenendo conto della possibile congestione e delle variazioni nei percorsi dei mezzi di trasporto pubblico. LEGGI TUTTO

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    L’OPERAZIONE Droga nascosta nel tombino a Melito: arrestati tre pusher nel rione 219

    I carabinieri della tenenza di Melito hanno eseguito nelle ultime ore un’operazione conclusasi con l’arresto per spaccio di droga nei confronti di tre persone. Si tratta di Antonio Fittipaldi, Antonio Manna e Sabatino Caputo, uomini già noti alle forze dell’ordine.
    Durante un servizio di osservazione nel rione 219 di Melito, i militari hanno documentato diverse cessioni di stupefacenti. La droga era nascosta in un tombino e veniva recuperata subito dopo aver ricevuto l’ordinativo dal cliente. Quando è scattato il blitz, i 3 non hanno fatto in tempo a fuggire.
    Sequestrate complessivamente 28 dosi di crack, 3 dosi di hashish e 3 di cocaina nascoste nel tombino di uno dei palazzoni. Nelle tasche di Fittipaldi circa 400 euro in contante ritenuto il provento della vendita. Sono tutti in carcere, in attesa di raccontare al giudice la loro versione dei fatti. LEGGI TUTTO

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    IL FATTO Studente travolto da un’auto mentre attraversava sulle strisce in corso Garibaldi a Napoli, è in coma

    Ennesima vittima della strada a Napoli. Si tratta di uno studente universitario di 21 anni investito e sbalzato contro le auto in sosta mentre attraversava sulle strisce pedonali.Il ragazzo è rimasto ferito gravemente ed è in coma. E’ stato operato urgentemente all’Ospedale del Mare, dove è stato trasportato in codice rosso ed è attualmente ricoverato in prognosi riservata.
    L’incidente stradale – come scrive Fanpage – è avvenuto ieri sera, martedì 23 gennaio 2024, attorno alle ore 23,00, in Corso Garibaldi all’altezza del civico 286. Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto. Sul posto la Polizia Locale di Napoli, reparto Infortunistica Stradale, guidato dal Comandante Jocelito Orlando.
    Il giovane, secondo le prime ricostruzioni, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, quando è stato centrato da una auto Peugeot 208, condotta da un 19enne, che percorreva Corso Garibaldi in direzione Piazza Carlo III. L’incidente è avvenuto all’incrocio con via Cairoli, altezza civico 286.
    Sul caso si è espresso anche il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli: “Bisogna accertare al più presto le dinamiche dell’incidente e capire se il conducente dell’auto fosse sotto l’effetto di alcol o droghe e se andava oltre i limiti di velocità. Troppe sono le vittime della follia, della velocità e dell’imprudenza. Soprattutto deve far riflettere che tante vittime sono state investite nonostante stessero attraversando sulle strisce come, ad esempio, Elvira Zibra travolta e uccisa da un pirata che correva ed impennava su una moto a via Caracciolo”.
    “Sono anni che lo gridiamo a gran voce: servono misure e dispositivi contro l’alta velocità, modifiche al codice della strada e condanne carcerarie per chi, con troppa leggerezza, arroganza, prepotenza e stupidità, mette in pericolo la vita altrui. Per ora seguiremo la vicenda di questo ragazzo sperando che possa salvarsi”. LEGGI TUTTO

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    IL MESSAGGIO IT Alert, oggi alle ore 12 nuovo test a Napoli

    Si terrà oggi a Napoli, nell’area compresa in un raggio di due chilometri dal porto, il test di IT Alert, il sistema nazionale di allarme pubblico di cui si sta dotando il nostro Paese, per il rischio di incidente industriale rilevante in un impianto soggetto alla direttiva Seveso. Alle ore 12.00, i telefoni cellulari presenti nel raggio di 2 chilometri dalla zona-target, saranno raggiunti da un messaggio di test.
    Si tratta di una sperimentazione che rientra in quelle predisposte dal sistema nazionale e non di un allarme reale. Sul display, infatti, comparirà il seguente messaggio: “TEST – Questo è un messaggio di test IT-alert. Stiamo simulando un incidente industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere quale messaggio riceverai in caso di reale pericolo per un incidente industriale vai su http://www.it-alert.gov.it”.
    Chi lo riceve non ha quindi nulla da temere: il test servirà a verificare la corretta ricezione dei messaggi da parte degli utenti. Per questo è importante che coloro che alle ore 12 di domani 24 gennaio si troveranno nel raggio di due chilometri dalla zona portuale di Napoli si colleghino al sito internet indicato compilando il questionario, sia che abbiano correttamente ricevuto il messaggio sia che non lo abbiano visualizzato. Lo stesso test si svolgerà, contestualmente a quello che riguarderà Napoli, anche in altre regioni d’Italia.
    Il sistema It-alert è ancora in fase di sperimentazione, sarà operativo in Italia per le diverse tipologie di rischio solo dopo l’esito positivo dei test necessari. Contestualmente al test di IT-alert, nell’impianto industriale individuato si svolgerà anche una esercitazione di protezione civile per posti di comando, coordinata da Regione Campania e Prefettura di Napoli, per verificare la tenuta delle procedure previste dal sistema in caso di necessità. LEGGI TUTTO

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    Qualiano, collaboratore scolastico pestato per un parcheggio dal padre di un alunno

    Un collaboratore scolastico di un istituto di Qualiano è stato pestato a sangue da un automobilista, padre di un alunno.La lite per una questione di parcheggio. L’uomo  gli ha rubato il telefono e poi spinto una donna per le scale che era intervenbuto in soccorso dell’uomo ferito.
    L’episodio è avvenuto la mattina del 20 gennaio, quando l’uomo, un 23enne di Villaricca già noto alle forze dell’ordine, stava accompagnando il figliastro a scuola.
    Il collaboratore scolastico, che era in auto e stava per parcheggiare, ha dato la precedenza all’automobilista, che però ha deciso di sdoppiarlo e prendere il suo posto.
    I due hanno iniziato a discutere e l’automobilista ha aggredito il collaboratore scolastico, colpendolo con pugni e calci.
    La vittima, sanguinante, è riuscita a scattare una foto all’aggressore con il cellulare, ma l’uomo l’ha strappato dalle sue mani e l’ha lanciato via.
    Intanto, una donna che stava uscendo da scuola è intervenuta per difendere il collaboratore scolastico, ma anche lei è stata spinta dall’automobilista, che è caduto per le scale.
    L’uomo si è poi dichiarato carabiniere e ha lasciato il figlio a scuola, allontanandosi.
    Le due vittime sono state trasportate in ospedale e sono state giudicate guaribili in 12 e 6 giorni.
    I carabinieri della stazione di Qualiano, intervenuti sul posto, hanno identificato l’aggressore e lo hanno denunciato in stato di libertà per lesioni personali, rapina impropria, usurpazione di titolo e detenzione di oggetti atti ad offendere.
    Nel corso di una perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno trovato e sequestrato un bastone telescopico di ferro, uno storditore elettrico, un coltello a scatto e una pistola ad aria compressa. LEGGI TUTTO

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    Scoperto a Pimonte un laboratorio per confezionare proiettili

    Un piccolo laboratorio per la produzione di proiettili è stato scoperto durante una perquisizione nell’abitazione di Italo Donnarumma, condotta dai carabinieri della stazione di Pimonte.
    All’interno, sono stati rinvenuti ogive, bossoli, inneschi e pezzi di armi da fuoco, insieme a una vasta gamma di attrezzature, tra cui torni, trapani a colonna, flessibili e utensili per mozzare le canne e punzonare le matricole.
    La catalogazione dell’intero inventario ha richiesto diverse ore di lavoro. Tra i reperti, è stata individuata una pistola artigianale funzionante, 33 caricatori, 2 cartucce per fucile, 10 proiettili di vario calibro e oltre mezzo chilo di polveri da sparo.
    Oltre alle armi, è emerso anche il coinvolgimento con sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione nella sua abitazione di Pimonte, i militari, supportati dai colleghi del reggimento Campania e dall’ausilio di un cane del nucleo cinofili di Sarno, hanno rinvenuto circa 400 grammi di marijuana e materiale per il confezionamento della stessa.
    Italo Donnarumma aveva tutte le attrezzature e la polvere da sparo per confezionare i proiettili
    Italo Donnarumma, 57 anni e già noto alle forze dell’ordine, è stato successivamente arrestato e condotto in carcere in attesa di giudizio. LEGGI TUTTO

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    Napoli, stesa in via Testa a San Giovanni a Teduccio

    Napoli. Solo qualche settimana di tregua poi le armi dei clan e dei signori delle stese riprendono a far sentire il fragore degli spari.
    Ieri in tarda serata i carabinieri del nucleo radiomobile di Napoli e del nucleo operativo di Poggioreale sono intervenuti in via Raffaele Testa a San Giovanni a Teduccio per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.
    Secondo una prima ricostruzione ancora da verificare, ignoti avrebbero esploso alcuni proiettili contro un’abitazione al civico 4. I militari hanno rinvenuto in strada una decina di bossoli.
    Indagini in corso per chiarire dinamica e matrice. Non ci sono feriti. I carabinieri stanno cercando di individuare chi è il bersaglio del messaggio a suon di piombo che abita al civico 4 di via Raffaele Testa. LEGGI TUTTO

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    Qualiano, insetti e attrezzature sporche: i carabinieri chiudono un panificio

    A quali i carabinieri nel corso di un servizio di controlli alimentari nei negozi del comune si sono imbattuti in un panificio degli orrori. Nei locali sporcizia, insetti e pareti senza intonaco.
    I carabinieri della stazione di Qualiano e della sezione radiomobile di Giugliano in Campania, insieme a quelli del NIL e del NAS, hanno ispezionato diverse attività commerciali.
    Sanzioni per un panificio: oltre 10mila euro la somma che dovrà essere versata dal titolare.
    Durante il controllo, i militari hanno scoperto due lavoratori in nero e condizioni igieniche precarie. Nei locali di produzione e sulle attrezzature sporcizia pregressa e pezzi di intonaco staccati dalle pareti. A terra anche insetti morti. L’attività è stata sospesa, sanzionato il titolare. LEGGI TUTTO

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    Camorra ad Acerra, si è pentito il boss Bruno Avventurato

    Acerra. Si è pentito il boss Bruno Avventurato mandante dell’omicidio del giovane pusher Antonio Natale ucciso il 4 ottobre 2021 a Caivano, per aver sottratto un borsone di armi e droga al clan Bervicato.
    La notizia è stata confermata ieri nel corso di un processo contro la camorra di Acerra in cui compaiano 18 persone. Bruno Avventurato ha quindi seguito le orme del fratello Giancarlo, collaboratore di giustizia già da tempo.
    Nel frattempo, il neo-collaboratore di giustizia, come riportano Il Roma e Cronache di Napoli in edicola oggi, attraverso il suo nuovo legale di fiducia, ha richiesto di sottoporsi a interrogatorio.
    Così come hanno fatto anche i suoi coimputati: ovvero il cognato Andrea Aloia(coindagato di Avventurato per l’omicidio di Pasquale Tortora) ed Emanuele D’Agostino, alias “O Tunno”, indagato con Bruno Avventurato per l’omicidio di Antonio Natale.
    La notizia del pentimento di Bruno Avventurato apre nuovi scenari nelle indagini sugli affari criminali di Acerra, Caivano ed Afragola, città dove la camorra da anni controlla la città e dove gli scontri criminali continuano ad essere frequenti.
     Il ruolo nell’omicidio del pusher di Caivano, Antonio Natale
    E soprattutto potrà chiarire in maniera definitiva i ruoli e tutti i nomi delle persone coinvolte nell’omcidio del giovane pusher Antonio Natale il cui cadavere fu fatto trovare 15 giorni dopo la sua scomparsa e dopo una serie di plateale manifestazioni della mamma.

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