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    Mondragone, donna trovata morta nel baule, la figlia si avvale della facoltà di non rispondere

    Mondragone. La figlia di Concetta Infante, la donna di 77 anni trovata morta nei giorni scorsi in un baule nella sua abitazione di Mondragone, si è avvalsa della facoltà di non rispondere davanti agli inquirenti.
    La donna, Maddalena Infante, 54 anni, è indagata per occultamento di cadavere.
    Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la morte della donna risalirebbe ad oltre un mese fa. Il corpo è stato trovato in avanzato stato di decomposizione.
    L’autopsia, che si dovrebbe svolgere nei prossimi giorni all’istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Caserta, sarà decisiva per chiarire le cause della morte.
    Se dovessero emergere segni di violenza sul corpo della 77enne, la posizione della figlia potrebbe aggravarsi.
    Ai carabinieri, la donna ha raccontato che la madre era rimasta vittima di un incidente domestico e che aveva deciso di chiudere il cadavere in un baule non avendo soldi per il funerale.
    I carabinieri, tuttavia, hanno scoperto che la 54enne, una volta morta la madre, ha ritirato due mensilità della pensione dall’ufficio postale.
    Questa – è emerso – ha ritirato la pensione senza alcuna delega della madre, forse in base ad una prassi che si tramandava da tempo.
    A trovare il corpo è stata l’altra sorella della 54enne, che vive e lavora in Abruzzo. La donna era andata a Mondragone perché da settimane non riusciva a mettersi in contatto con la madre, ma riceveva solo messaggi dal suo telefono, in cui c’era scritto di stare tranquilla.
    Le indagini sono in corso per ricostruire la dinamica dei fatti e chiarire le responsabilità della figlia. LEGGI TUTTO

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    Proroga degli ammortizzatori sociali e prospettive per la vertenza SoftLab

    È stato fissato per il prossimo 24 gennaio un nuovo incontro al Ministero per il Made in Italy (Mimit) per la vertenza SoftLab. Nel frattempo, andrà avanti il tavolo aziendale per ottenere una proroga di almeno sei mesi degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine anno.
    Il Mimit ha chiesto di verificare tutte le soluzioni praticabili, compresa la cassa integrazione per ristrutturazione aziendale, individuando con la Regione Campania un piano per il ricollocamento di eventuali esuberi.

    L’incontro di oggi a Roma, che ha visto di fronte l’azienda, la Regione Campania e le segreterie regionali e territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom e Uilm, ha confermato la delicatezza della situazione.
    “Per noi – ha dichiarato Raffaele Paudice, segretario Cgil Napoli e Campania – la situazione resta delicata e preoccupante. È necessario che, oltre ai tavoli aziendali per individuare nel più breve tempo possibile una risposta in termini di ammortizzatori sociali, anche la Regione e Invitalia si attivino con il Mimit per trovare soluzioni alternative a quella che appare come l’ennesima mancata promessa di reindustrializzazione del territorio”.
    “Non è pensabile – sostiene Paudice – che a fronte di un prestito di 12 milioni di euro ottenuto da Invitalia, Softlab dichiari di non avere ancora un piano di investimenti per Maddaloni e che i pochi lavoratori in attività non percepiscano lo stipendio da cinque mesi. Bisogna dare al territorio risposte serie, con investimenti reali. Tutti i soggetti coinvolti – conclude Paudice – devono farsi carico della prospettiva industriale di un territorio che non può essere lasciato in balia di mercenari”.
    Le proposte della Cgil
    La Cgil ha presentato una proposta articolata per la risoluzione della vertenza. La proposta prevede:
    una proroga di almeno sei mesi degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine anno;un piano di investimenti da parte dell’azienda per il rilancio del sito di Maddaloni;un piano per il ricollocamento dei lavoratori in esubero, con il coinvolgimento di Invitalia e delle istituzioni locali.La Cgil chiede inoltre che l’azienda fornisca informazioni precise sulla situazione occupazionale e sulle prospettive del sito di Maddaloni. LEGGI TUTTO

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    Incidente con tre auto sulla A1 tra Caianello e Capua: autostrada bloccata

    Poco dopo le 21:30, sulla A1 Milano-Napoli, nel tratto tra Caianello e Capua in direzione Napoli, c’è stato un l’incidente tra tre autovetture che era avvenuto precedentemente, all’altezza del km 719 circa.
    Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorsi meccanici, le pattuglie della Polizia Stradale e il personale della Direzione 6° Tronco di Cassino di Autostrade per l’Italia.

    Attualmente, nel tratto interessato, il traffico fluisce su tre corsie, ma si segnalano 9 chilometri di coda in direzione Napoli, causati dall’incidente ormai risolto e dal traffico sostenuto di rientro. Per gli utenti diretti verso Napoli, si consiglia di uscire a Caianello, seguire la viabilità ordinaria e rientrare in A1 a Capua. LEGGI TUTTO

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    Vitulaziuo, aveva una serra di marijuana in casa: arrestato

    Aveva realizzato una serra nella camera da letto. I Carabinieri della Stazione di Vitulazio, hanno arrestato, in flagranza del reato di coltivazione di sostanza stupefacente, un 23enne del posto.
    I militari dell’Arma, a seguito di perquisizione domiciliare hanno rinvenuto e sequestrato nr. 3 piantine di marijuana dell’altezza media di 30 cm., in piena vegetazione.

    La serra, come detto, era stata realizzata all’interno della camera da letto dell’abitazione della sua abitazione.
    L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari LEGGI TUTTO