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    IL FATTO Avellino, sequestrati 90mila giocattoli non conformi alla vendita

    Continua senza sosta l’attività del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino a contrasto dell’abusivismo commerciale e del rispetto delle prescrizioni per la vendita di prodotti. Nell’ambito di tale attività, a seguito di mirati servizi, militari del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria del capoluogo Irpino hanno proceduto al controllo di un esercizio commerciale, ubicato nel comune di Mercogliano (AV), rinvenendo, esposti alla clientela, n. 89.984 pezzi di articoli rientranti nella categoria “giocattoli”.
    I giocattoli in questione erano privi del marchio CE e set informativo, a tutela del consumatore, in difformità a quanto previsto dalla normativa vigente. Il responsabile, un cittadino cinese di 56 anni, è stato segnalato agli Enti competenti per l’irrogazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da € 1.500,00 a € 10.000,00.
    L’attività svolta testimonia la continua azione esercitata dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino, agli ordini del Colonnello Salvatore Minale, intensificata in occasione delle festività natalizie, a contrasto della diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, necessari a garantire un’efficace protezione dei consumatori, nonché un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti, possono beneficiare di condizioni eque di concorrenza. LEGGI TUTTO

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    Avellino, arrestato pusher con mezzo chilo di droga

    Lo hanno bloccato in pieno centro di Avellino, in via Colombo, dopo una mirata attività investigativa, sequestrandogli quattordici stecche di hashish e, custodite in un pacchetto di sigarette, tre bustine di marijuana.
    Un 21enne è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile e su disposizione della Procura è stato trasferito agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Grottolella.
    Nel corso della perquisizione all’interno della casa, sono stati trovati e sequestrati altri 313 grammi di hashish e 155 di marijuana, insieme a quattro bilancini di precisione e a un coltellino utilizzato per preparare le dosi.
    Le indagini continuano per risalire ai fornitori della droga e stabilire per conto di chi stava spacciando. LEGGI TUTTO

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    Avellino, ancora tensioni al processo Aste Ok

    Si è svolta oggi un’altra udienza movimentata al processo Aste Ok, che vede imputati esponenti del clan Partenio accusati di turbativa d’asta ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
    Il pm della Direzione distrettuale Antimafia, John Woodcock, ha depositato nuovi atti iscrivendo nel registro degli indagati altre nove persone, tra cui due avvocati del Foro di Avellino. A loro viene contestata l’ipotesi di accusa di corruzione in atti di ufficio.
    Secondo l’accusa, il coinvolgimento dei due avvocati sarebbe scaturito dopo le dichiarazioni rese in aula da alcuni testimoni per agevolare il clan Partenio.
    Le difese degli imputati si sono insorte dopo la presentazione di oltre seimila pagine di nuovi documenti prodotti da Woodcock.
    “Non possiamo far passare sotto silenzio questo modus operandi – ha sostenuto l’avvocato Claudio Botti -: viene aperto un filone parallelo con il coinvolgimento di testimoni che ora risultano indagati, senza dare il tempo alle difese di studiare la documentazione e dunque garantire l’esercizio pieno del mandato difensivo”.
    Le questioni sollevate sono state però rigettate dal collegio presieduto da Roberto Melone, giudici a latere Gilda Zarrella e Vincenza Cozzino, dopo una camera di consiglio. LEGGI TUTTO

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    Pietradefusi, insegnante investita e uccisa mentre rientra a casa

    Incidente mortale a Pietradefusi, nella provincia di Avellino, dove una insegnante di 57 anni ha perso la vita in seguito all’investimento da parte di un camion.
    Lucia Mattera è deceduta sul colpo mentre stava rientrando a piedi poco dopo le 13:30, dopo aver fatto la spesa in un supermercato situato nell’area industriale della frazione di Dentecane.
    Nonostante l’intervento tempestivo di carabinieri, vigili del fuoco e operatori del 118 giunti sul luogo, i soccorsi sono risultati inutili. La tragedia ha profondamente colpito la piccola comunità della Valle del Calore, dove la vittima, originaria di Ischia, insegnava lettere presso la sede staccata di Pietradefusi del liceo “Pietro Colletta” di Avellino.
    Secondo le prime indagini, l’autista del camion, proveniente da una traversa e impegnato nell’ingresso sulla strada principale, non avrebbe notato la presenza della donna che camminava lungo il ciglio della strada. LEGGI TUTTO

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    Bomba al centro per l’impiego di Avellino: un assolto e un condannato

    Si è concluso davanti ai giudici del Tribunale di Avellino il processo di primo grado nei confronti di Ubaldo Pelosi e Carmine Bassetti, accusati di aver fatto esplodere una bomba-carta davanti alla sede del Centro per l’Impiego di Avellino il 20 maggio 2020.
    Il pm aveva chiesto otto anni di reclusione per Pelosi e sette per Bassetti, ma la sentenza è stata più lieve: Pelosi è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione, con una multa di cinquemila euro, mentre Bassetti è stato assolto per non aver commesso il fatto.
    I difensori di Bassetti hanno dimostrato grazie ai dati del Gps e delle celle telefoniche che il loro assistito, nel momento della deflagrazione che danneggiò l’ingresso del Centro in via Pescatori, si trovava altrove.
    Per entrambi l’accusa iniziale di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico era stata derubricata in danneggiamento aggravato dal tribunale del Riesame di Napoli. I due non avevano alcun collegamento con i movimenti eversivi che si opponevano alle restrizioni decise dal governo nella fase più drammatica della pandemia.
    La sentenza è stata accolta con soddisfazione dai difensori di Bassetti, che hanno sottolineato come la ricostruzione della difesa sia stata confermata dai giudici.
    “Siamo soddisfatti della sentenza – ha dichiarato l’avvocato Giovanni Di Lauro – che ha riconosciuto l’innocenza di Carmine Bassetti. I dati raccolti dalla nostra indagine hanno dimostrato che il mio assistito non era presente al momento dell’esplosione”.
    Pelosi, invece, ha dichiarato di non essere d’accordo con la sentenza e ha annunciato che presenterà appello. LEGGI TUTTO