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    Napoli, omicidio al Pallonetto: nuovo fermo per Gennaro Belaeff

    Secondo fermo in sei mesi per l’omicidio di Pasquale Sesso avvenuto il 5 luglio scorso al Pallonetto di Santa Lucia.
    Su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, infatti, la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – a carico di Gennaro Belaeff per i reati di omicidio e tentato omicidio, aggravati anche dalle modalità mafiose previste dall’art. 416 bis 1 c.p. per aver favorito il Clan Elia operante nel quartiere Santa Lucia.
    La misura precautelare compendia gli esiti delle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli e dal Commissariato San Ferdinando in relazione all’omicidio di Sesso Pasquale avvenuto la sera del 5 luglio in via Solitaria a Pizzofalcone quando l’indagato avrebbe esploso dal balcone della propria abitazione numerosi colpi d’arma da fuoco provocando alla vittima uno “shock emorragico a seguito di ferita d’arma da fuoco che ha determinato, tra le altre, lesione all’arteria femorale destra ed un proiettile in zona polmonare”.
     Gennaro Belaeff aveva anche tentato di uccidere Luigi Sesso, fratello di Pasquale
    L’attività investigativa effettuata ha permesso di ricostruire l’evento omicidiario di  Pasquale Sesso e di accertare che qualche minuto prima era stato posto in essere anche il tentato omicidio del fratello Luigi Sesso.
    Le risultanze delle attività svolte hanno permesso di ricondurre gli eventi delittuosi ad una conflittualità tra le famiglie degli Elia, a cui l’indagato è contiguo, e dei Sesso che attualmente sono in forte ascesa nelle dinamiche criminali del Pallonetto di Santa Lucia in considerazione del vuoto di potere creatosi negli ultimi anni proprio per gli arresti degli esponenti di spicco dei clan avversi.
    Al provvedimento in questione ha fatto seguito ordinanza cautelare della custodia in carcere di Belaeff Gennaro, emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno in data 10 gennaio 2014 LEGGI TUTTO

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    Napoli, investe agente di polizia per forzare posto di blocco: fermato giovane vicino al clan Elia

    La scorsa notte un agente di polizia è stato investito da un giovane che non si è fermato al posto di blocco.
    Si tratta di Giovanni Bifulco, 26enne del Pallonetto di Santa Lucia, che dovrà rispondere di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. La famiglia di Bifulco è stata più volte accostata al clan Elia, il padre di Giovanni sta scontando una pena in carcere al 41bis, mentre la madre e i fratelli sono stati coinvolti nella vicenda delle case occupate nel palazzo di via Egiziaca a Pizzofalcone.
    Secondo la ricostruzione diffusa, il poliziotto è rovinato a terra dopo essere stato colpito al ventre dallo sterzo dello scooter guidato da Bifulco, che viaggiava con un passeggero. L’impatto ha fatto perdere il controllo del mezzo al conducente che è finito a terra. Il 26enne è stato quindi immediatamente immobilizzato.
    “Delinquenti recidivi che non imparano mai. Contro i camorristi e le persone vicine alla camorra non devono esserci attenuanti né tantomeno sconti. Questi soggetti vanno fermati a tutti i costi perché rappresentano un pericolo per loro stessi e per la collettività.
    Questa volta ci è andato di mezzo un agente di polizia e solo per miracolo non ha avuto conseguenze gravissime per colpa dell’investimento. Ogni giorno queste persone mettono a rischio l’incolumità di tutti e non possono essere lasciate a piede libero. Mi auguro solamente che questa persona, dopo tutto quello che ha combinato, non esca presto di galera, così avrà tempo per riflettere su quanto accaduto”. Questo quanto dichiarato da Francesco Emilio Borrelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra.

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