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    Caffè a 50 centesimi se ti porti la tazzina da casa

    L’iniziativa insolita proviene da un bar di Venafro in provincia di Isernia che ha lanciato la possibilità di prendersi un caffè a soli 50 centesimi, a patto però che portino la propria tazzina da casa.
    Secondo il proprietario, questa scelta è vantaggiosa per l’ambiente in quanto contribuisce al risparmio di acqua, detersivo ed energia elettrica, oltre a rappresentare un’opzione economica in tempi di crisi.
    Finora, diverse persone hanno approfittato di questa opportunità offerta dal locale. Questa iniziativa non è un caso isolato: in passato, un altro bar nella zona di Savona aveva proposto un’offerta simile, consentendo ai clienti di acquistare caffè a 70 centesimi a patto che portassero da casa anche lo zucchero e il cucchiaino. LEGGI TUTTO

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    Napoli, Muscarà: “800mila euro per valorizzare caffe mentre la città crolla”

    “L’Amministrazione comunale di NAPOLI dimostra giorno dopo giorno la sua incompetenza. In giunta passa “senza spesa” prima, e in consiglio diventa magicamente onerosa con la variazione di bilancio poi, la delibera per cui noi cittadini napoletani spenderemo 80mila euro per valorizzare la cultura del caffè a NAPOLI, ma davvero dobbiamo promuovere il caffè napoletano che è conosciuto in tutto il mondo?”.
    Così in una nota la consigliera regionale campana Maria Muscarà (gruppo misto). “La cosa assurda – sottolinea – è che nella delibera approvata è stato ufficializzato a chiare lettere che hanno tolto tale somma al Fondo interventi manutentivi urgenti ordinari.
    Con la maggioranza di 20 voti favorevoli e un’astensione, è stata approvata anche la delibera n. 458, illustrata dall’assessora al Turismo Teresa Armato, di variazione al bilancio di previsione (cosa gravissima) per assicurare la copertura finanziaria, per l’importo di 80mila euro, dell’evento turistico finalizzato alla promozione del caffè, anche a seguito dell’istituzione, con un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale, della giornata del caffè napoletano.
    Ecco perché l’assessore alla cultura non ci deve essere, perché oggi – conclude Muscarà – non c’è nulla di culturale in questa giunta comunale” LEGGI TUTTO