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    Il Rapper Killer Mike vince 3 Grammy: arrestato sul palco

    L’artista è stato arrestato immediatamente dopo aver ricevuto tre premi Grammy (miglior performance rap, canzone rap e album rap dell’anno), senza avere il tempo di festeggiare il trionfo a Los Angeles.
    Il rapper Killer Mike, il cui vero nome è Michael Santiago Render, è stato portato via in manette dalla polizia, suscitando confusione tra i presenti. Non è chiaro il motivo dell’arresto, ma si sa che l’artista è anche un attivista politico e ha sostenuto in passato Joe Biden.
    Dietro l’intervento della polizia ci sarebbe un alterco avvenuto all’interno dell’arena, stando a quanto dichiarato da un portavoce delle forze dell’ordine. L’entourage del cantante 48enne non ha fornito una dichiarazione sull’accaduto. LEGGI TUTTO

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    Sgarbi: “Dimisssioni? Sono ancora sottosegretario, devo negoziare con il governo”

    Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha annunciato di non essere ancora un ex sottosegretario al ministero della Cultura, smentendo la sua rinuncia “con effetto immediato” e affermando di dover ancora negoziare le dimissioni con il governo.
    Sgarbi è apparso in tv per dichiarare tutto questo, in seguito a un evento alla Bit di Milano. È evidente il tentativo di rimanere al centro della cronaca politica, anche se non è chiaro cosa debba negoziare con il governo. La marcia indietro delle dimissioni è stata preceduta da scandali rivelati da inchieste e dalla censura dell’Antitrust per attività private incompatibili con il suo incarico governativo.
    Il critico d’arte è coinvolto in uno scandalo mondiale riguardante la sua remunerazione durante l’incarico pubblico e un presunto riciclaggio di un quadro rubato. È stata anche presentata una mozione di revoca presso la Camera dei Deputati. Nel frattempo, Sgarbi sta rispondendo alle domande relative alle sue dimissioni e alla sua posizione a Arpino, dove è sindaco e ha ricevuto critiche per la sua scarsa presenza in città.
    Le dimissioni di Sgarbi sono arrivate dopo la sentenza dell’Antitrust, che ha censurato le sue attività private a compensi ingiustificabili, portandolo a contestare apertamente il provvedimento dell’Autorità e a minacciare di fare ricorso al Tar. Sgarbi ha continuato a svolgere attività lavorative private nonostante l’incompatibilità con la sua carica di governo, ottenendo compensi cospicui.
    A due giorni di distanza dalla sua annunciata rinuncia, Vittorio Sgarbi sta tentando un’inversione di marcia e inevitabilmente resta al centro della cronaca politica. Dal tentativo di rimanere in carica negli incarichi istituzionali al procedimento antitrust che lo ha censurato per le sue attività private. Tutto sembra indicare la volontà di restare protagonista, nonostante una serie di scandali e controversie dettate dalle sue attività pubbliche e private.
    Fonte LEGGI TUTTO

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    Catania, il drammatico racconto della 13enne stuprata in villa col fidanzato costretto a guardare

    La storia di un pomeriggio terribile a Catania inizia con una ragazza di 13 anni che è stata vittima di una violenza sessuale di gruppo.
    La  violenza si è consumata il 30 gennaio, intorno alle 19,30, a Villa Bellini, nel centro di Catania. Gli autori dell’aggressione sono sette giovani egiziani, quattro maggiorenni e tre minorenni, con un’età compresa tra i 15 e i 19 anni.
    La giovane racconta di essere stata accerchiata mentre faceva una passeggiata tranquilla con il suo fidanzato di 17 anni nella villa. Sono stati condotti nei bagni della villa, dove è stato perpetrato l’atto di violenza sessuale di gruppo.
    Il fidanzato è stato sequestrato e costretto a guardare mentre lei veniva violentata. Fortunatamente, la coppia è riuscita a fuggire e a chiedere aiuto in strada.
    L’indagine è stata avviata immediatamente e in poche ore i carabinieri hanno identificato e fermato i presunti aggressori. Alcuni passanti hanno prestato soccorso alle vittime e chiamato il 112. Un provvedimento di fermo è stato emesso dalla procura per tutti i sospettati.
    I presunti autori dell’aggressione, ospiti di una comunità da circa un anno, si trovano sul territorio nazionale a causa dell’ingresso in Italia da minorenni. Il settimo fermato, uno dei minorenni, si era allontanato dalla comunità, ma è stato poi rintracciato dalla polizia.
    Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è espressa sulla vicenda, promettendo sostegno alle vittime e giustizia per l’accaduto. Monsignor Renna ha paragonato la violenza subita dalla tredicenne a quella subita dalla patrona della città, Sant’Agata.
    Secondo il magistrato che ha coordinato l’inchiesta, la normativa sul codice rosso dovrebbe essere snellita per evitare rallentamenti nelle indagini vere. Attualmente, i sette giovani sono accusati di violenza sessuale di gruppo e gli avvocati d’ufficio hanno rinunciato al mandato. Ci sono anche prove scientifiche contro gli indagati, tra cui tracce biologiche rilevate sul luogo dell’aggressione. LEGGI TUTTO

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    Flavia Borzone: la presunta sorella napoletana di Elettra Lamborghini

    Flavia Borzone è una napoletana di 35 anni, professione estetista, coinvolta in una complessa diatriba legale che la contrappone alla famiglia di Tonino Lamborghini, figlio del fondatore dell’azienda automobilistica di lusso omonima.La situazione è molto delicata e complessa, in quanto sono aperti tre procedimenti giudiziari, due civili e uno penale, che vedono contrapposti Tonino Lamborghini e la sua famiglia da un lato, e Flavia Borzone e sua madre Rosalba Colosimo, difese dagli avvocati Sergio Culiersi, Gian Maria Romanello e Carlo Zauli, dall’altro.
    Flavia Borzone – come racconta Fanpage-ha sostenuto di essere la figlia di Tonino Lamborghini e, di conseguenza, la sorellastra della showgirl, cantante e modella Elettra Lamborghini.
     Tonino Lamborghini l’ha querelata per diffamazione
    Questa affermazione è stata fortemente contestata da Tonino Lamborghini, che ha addirittura presentato denuncia-querela per diffamazione nei confronti di Flavia e di sua madre per le dichiarazioni rilasciate in diverse interviste e ospitate televisive. La situazione ha generato un grande clamore mediatico e ha portato, inoltre, alla sospensione temporanea della professione di estetista di Flavia Borzone.
    La vicenda si è complicata ulteriormente quando durante l’udienza del processo per diffamazione, è emerso che un investigatore privato avrebbe prelevato una cannuccia da un frullato bevuto da Elettra Lamborghini e fatto analizzare il materiale genetico contenuto nella saliva in un laboratorio specializzato.
    I risultati avrebbero indicato che Flavia Borzone ed Elettra Lamborghini avrebbero una mezza sorellanza unilaterale, ma questi elementi non sono ancora stati prodotti in giudizio nel processo penale.
     Flavia Borzone è stata querelata anche da Elettra Lamborghini
    Il caso è ulteriormente complicato da altri due procedimenti civili: uno relativo alla dichiarazione di disconoscimento di paternità di Flavia Borzone nei confronti del padre, avviato tra il 2019 e il 2020, e un altro per diffamazione intentato da Lamborghini nei confronti di Flavia e sua madre. Inoltre, c’è anche un processo penale in corso che riguarda sempre la diffamazione.
    Gli avvocati di Tonino Lamborghini hanno sottolineato che il Dna raccolto in modo illegale non può essere utilizzato e che la sede deputata per un simile accertamento è la causa civile. La vicenda giudiziaria è ancora in corso, con udienze fissate per il futuro, e Flavia Borzone e sua madre attendono che emerga la verità. LEGGI TUTTO

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    Neonato in carcere a Torino con la mamma: chiesto l’intervento di Nordio

    Un neonato di un mese è stato portato in carcere a Torino insieme a sua madre, una giovane romena. La situazione è stata scoperta dal deputato di Avs, Marco Grimaldi, che ha richiesto l’intervento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. La madre del bambino è spaventata e non ha ancora avuto accesso a un avvocato.
    La notizia ha suscitato preoccupazione e richieste di intervento da parte dei politici, poiché il neonato si trova in attesa che un giudice si pronunci sulla sua sorte e su quella della madre. La situazione solleva dubbi sulle condizioni in cui si trova il bambino e sulla giustezza della sua permanenza in carcere.
    La vicenda ha sollevato polemiche e indignazione per la delicatezza del caso e per il fatto che il neonato si trovi in carcere, senza protezione e assistenza adeguate. La richiesta di intervento del ministro della Giustizia è stata avanzata al fine di garantire il rispetto dei diritti della madre e del bambino, nonché per trovare una soluzione urgente alla situazione.
    Ieri sulla vicenda è intervenuta anche la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani.”Il ministro Nordio dica se è vera la notizia che un bambino di un mese sia in carcere con la mamma. Mi auguro davvero non sia così. Diversamente chiedo al ministro di intervenire immediatamente perché la mamma e il bambino escano dal carcere”.  LEGGI TUTTO

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    10,5 milioni di italiani non rispettano i limiti velocità

    Il codice della strada e la sicurezza stradale sono al centro del dibattito in questi giorni, con sperimentazioni di limiti di velocità ridotti nei centri urbani e autovelox divelti. Secondo un’indagine commissionata da Facile.it e Assicurazione.it e condotta da mUp Research e Norstat, il 27,1% degli italiani ammette di superare i limiti di velocità.
    Questa tendenza è particolarmente diffusa tra i giovani, con il 31% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni che ammette di avere il “piede pesante”, mentre nella fascia 25-34 la percentuale sale addirittura al 37%. Gli uomini superano più spesso i limiti di velocità rispetto alle donne, con il 35,3% contro il 18,8%. Inoltre, gli automobilisti delle regioni del nord-est sono tra i più propensi a superare i limiti di velocità, con il 40% che ammette di farlo.
    Non solo la velocità, ma anche altre norme del codice della strada vengono spesso infrante dagli automobilisti italiani. Il 24% degli intervistati ammette di utilizzare lo smartphone mentre guida, con una percentuale che sale al 34% nella fascia d’età 35-44. Oltre 5,5 milioni di persone guidano o viaggiano a bordo di un’auto senza utilizzare la cintura di sicurezza, soprattutto nella fascia d’età 35-44, dove la percentuale arriva al 20,3%.
    Tra le peggiori abitudini c’è anche quella di mettersi alla guida dopo aver bevuto alcolici, ammessa dal 4% del campione intervistato, che cresce al 6,7% nella fascia d’età 24-35. Complessivamente, il 52,3% degli intervistati ammette di non rispettare il codice della strada, con una percentuale più alta tra gli uomini (57%) rispetto alle donne (47,2%). Nella fascia d’età 35-44, il 65% degli automobilisti non rispetta il codice, mentre tra gli over 65 solo uno su 3 ammette di non farlo. LEGGI TUTTO

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    Esaltazione per Sinner: Meloni, Malagò e altri dopo la vittoria

    L’azzurro Jannik Sinner ha conquistato il suo primo Slam a Melbourne. Numerosi sono stati i messaggi di congratulazioni indirizzati a lui, dalla premier Meloni al ministro degli Esteri Tajani, passando per il suo club del cuore, il Milan, e anche dal suo rivale Alcaraz.
    Questo risultato ha sicuramente portato gioia e orgoglio alla comunità italiana e allo stesso Sinner, che ha dimostrato di meritare questo importante traguardo.
    La vittoria di Sinner ha suscitato numerosi commenti positivi e felicitazioni da parte di personaggi e istituzioni importanti, dimostrando il grande supporto e apprezzamento per il giovane tennista italiano.
    Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Sinner scrive oggi una nuova pagina di storia che ci rende orgogliosi. Per la prima volta, l’Italia conquista lo Slam australiano. Un’impresa memorabile degna di un vero campione”.
    A ruota il ministro dello Sport, Andrea Abodi. “Formidabile. Ma una parte fondamentale della meravigliosa vittoria di Sinner agli Australian Open sta in questa immagine: i sentimenti, l’abbraccio, la riconoscenza, la squadra, la famiglia, i valori. Assieme al talento e alla tenacia, il valore dell’umiltà, dell’educazione, della gentilezza, della semplicità e della riconoscenza”: questo è quanto ha pubblicato, su “X”, il ministro Abodi, che ha allegato al testo una foto con l’azzurro immortalato mentre abbraccia tutti i componenti del suo staff. LEGGI TUTTO

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    Tiberio Timperi evita la truffa dello specchietto

    Il noto conduttore televisivo Tiberio Timperi ha recentemente raccontato di essere stato coinvolto in un’esperienza sgradevole a Roma, in cui è scampato alla cosiddetta “truffa dello specchietto”.
    Timperi è stato in grado di evitare guai grazie alla sua prontezza di riflessi e un po’ di buona sorte.
    La sua testimonianza su Instagram, dove ha descritto l’incidente avvenuto in via Flaminia a Roma. Mentre stava guidando la sua auto lungo la strada, ha sentito un rumore sordo seguito dall’oggetto lanciato contro la fiancata della sua macchina.
    Mentre si trovava in corsia di sorpasso, ha notato una Mercedes argento metallizzato accanto a lui, il cui conducente ha scartato verso di lui e poi ha chiuso il finestrino dopo aver lanciato l’oggetto.
    Timperi ha quindi fornito alcune informazioni utili per riconoscere i truffatori coinvolti nell’incidente. Ha descritto la coppia coinvolta come una coppia sulla cinquantina, con la presunta vittima che cercava di farsi riprendere col telefono per richiedere i danni.
    Fortunatamente per Timperi, ha notato i Carabinieri di Tor di Quinto più avanti sulla strada e, non avendo riscontrato alcun danno alla sua macchina, ha continuato il suo viaggio verso di loro per raccontare l’accaduto.
    Infine, Timperi ha concluso il suo post su Instagram con alcuni consigli per coloro che potrebbero trovarsi nella stessa situazione. Ha consigliato di non bloccarsi, di riprendere la scena se possibile, di non fermarsi soprattutto se si è soli, e di dirigersi verso la Polizia o i Carabinieri se si conosce la zona. LEGGI TUTTO

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    Giorni della Merla 2024: origine e previsioni temperature calde

    I cosiddetti “Giorni della Merla” si avvicinano, corrispondenti agli ultimi giorni di gennaio che, secondo la tradizione, dovrebbero essere i più freddi dell’anno.
    Tuttavia, la realtà del riscaldamento globale sta smentendo questa leggenda popolare, che ha come protagonisti gli uccelli neri. Iniziano il 29 gennaio e terminano il 31 gennaio e sarebbero i giorni più freddi dell’anno.
    Sono i giorni che, secondo la tradizione, dovrebbero essere i più freddi dell’anno e spesso sono caratterizzati da gelo e neve. La tradizione popolare racconta diverse leggende sul motivo per cui questi giorni si chiamano “Giorni della Merla”.
    Alcune storie cercano di spiegare l’origine della differenza di genere nei merli, mentre altre raccontano di merli originariamente bianchi che, a causa del freddo, sono diventati neri.
    Esiste anche una leggenda meno conosciuta che narra di due uccellini innamorati, Merlo e Merla, che fissarono le loro nozze alla fine di gennaio. La morte di Merlo nel tentativo di attraversare il Po ghiacciato causò il lamento di Merla, che si dice sia udibile nei tre giorni più freddi dell’anno, i Giorni della Merla.
    Secondo tradizione se farà caldo: l’estate arriverà più tardi
    Secondo la tradizione, i tre Giorni della Merla determinano come sarà la primavera: se sono freddi, la primavera sarà temperata e piacevole; se sono caldi, la buona stagione si farà attendere.
    Alcune previsioni meteo indicano che la tradizione potrebbe essere rispettata, con quella del nord Italia e di alcune zone del sud dove sono previsti valori sottozero durante la notte e al primo mattino. LEGGI TUTTO

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    Addio a Bruno Segre: il partigiano “Elio” è morto 105 anni

    Bruno Segre, avvocato e partigiano, è deceduto sabato mattina nella sua casa di Torino all’età di 105 anni.
    La notizia è stata confermata dal nipote, Ruben Segre, che ha descritto la morte di Bruno come serena e avvenuta nel sonno, con la presenza della famiglia nel Giorno della Memoria. Bruno Segre è stato descritto come un intellettuale di sinistra e un attivista militante antifascista e laico.
    Durante l’occupazione è stato arrestato e alla Liberazione si è unito alle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà nella Val Grana, contribuendo alla liberazione di Caraglio nel Cuneese.
    Dopo la Liberazione, Segre ha lavorato come cronista e in seguito ha esercitato la professione di avvocato. Ha difeso numerosi giovani obiettori di coscienza e ha fondato il giornale “L’incontro”, dedicato alla difesa dei diritti civili, contro il razzismo, l’antisemitismo, al disarmo e alla pace nel mondo.
    Ha militato nell’Unione socialista indipendente e nel Partito socialista italiano, dove è stato consigliere comunale di Torino e sindaco effettivo dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino.
    La scomparsa di Bruno Segre ha suscitato numerosi messaggi di cordoglio. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, hanno entrambi espresso il loro rammarico e hanno elogiato la lunga e influente carriera di Segre nell’ambienti della democrazia, dell’antifascismo e della libertà.
    Entrambi hanno dichiarato che la sua scomparsa è un monito a tutti a difendere tali valori e a tramandarli alle generazioni future. LEGGI TUTTO

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    Sequestrati beni del boss Matteo Messina Denaro per 800mila euro

    Il 27 gennaio 2024 alle 12:54, le somme sono state immediatamente trasferite nel Fondo Unico per la giustizia, come dichiarato da Lucia: “L’azione di contrasto deve essere pianificata e razionalizzata”.
    La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, ha menzionato che dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, i boss si stanno concentrando sugli appalti per sedersi al tavolo con un mondo con cui hanno sempre interagito.
    Ha sottolineato anche come la mafia rimanga fluida, accumuli capitali, reinvesta in attività legali attraverso canali insospettabili e mantenga comunque un connotato di violenza. Ha aggiunto che Cosa Nostra può compiere atti violenti per mantenere la propria credibilità e che c’è un significativo turnover tra arrestati che entrano e escono dalla prigione, il che risulta allarmante.
    Il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, ha evidenziato che la mafia sta attraversando un momento di crisi che deve essere sfruttato.
    Ha sottolineato che non bisogna considerare la mafia come qualcosa di finito ma come un’organizzazione che rimane pericolosa, specialmente dato il limitato budget delle risorse a disposizione della giustizia. Ha sottolineato l’importanza di pianificare e razionalizzare l’azione di contrasto. LEGGI TUTTO

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    Arezzo, chiude il ristorante lo chef napoletano: “Dopo che dichiarato di essere gay nessuno viene più”

    Mariano Scognamiglio, proprietario e chef del ristorante “Da Mariano” ad Arezzo, è noto per la sua partecipazione al programma televisivo “Quattro Ristoranti” condotto da Alessandro Borghese quattro anni fa. Dopo aver affrontato una crisi e un cambio di sede, Mariano ha deciso di chiudere definitivamente la sua attività.In un’intervista rilasciata ad ArezzoToday, Mariano ha spiegato i motivi del suo fallimento . “Io ho chiuso perché le cose non giravano al ristorante. C’è stata una discrepanza con la città e mi sono trasferito in una zona con scarsa affluenza turistica, che ha avuto un impatto significativo sulla mia attività. Negli ultimi anni ho dovuto affrontare molta negatività, soprattutto sui social. Le persone che non mi conoscono mi hanno giudicato senza pietà”.
    Circa un anno fa, Mariano aveva cercato di raccogliere fondi per evitare la chiusura del ristorante. Mariano, che gestiva il ristorante insieme al suo compagno, attribuì il declino del suo locale a due cause principali. In primo luogo, dopo aver scoperto attraverso il programma di Borghese che lui è gay, alcune persone avrebbero “sabotato” la sua attività. In secondo luogo, ovviamente, c’è l’impatto della pandemia, che ha colpito duramente molti ristoratori.
    Mariano ha espresso preoccupazione anche per la possibilità di perdere la casa. “Abbiamo aperto un ristorante, e nel 2019 abbiamo partecipato a un programma televisivo che ci ha dato una certa visibilità, ma che alla fine si è rivelato la nostra condanna. La nostra relazione non è stata accettata nella nostra città, e l’intera Italia è venuta a sapere che siamo una coppia omosessuale. A peggiorare le cose, c’è stata anche la pandemia di Covid-19, che per due anni ci ha costretti a chiudere senza alcun reddito o supporto istituzionale”, aveva spiegato in una lettera.
    “Dalle foto potete vedere da soli ciò che le persone pensano di noi e quello che abbiamo dovuto sopportare… Siamo stati costretti a subire discriminazioni semplicemente per essere noi stessi. Ciò ha portato al crollo di tutto ciò che abbiamo costruito con tanti sacrifici, e ora rischiamo di perdere la nostra casa… Senza lavoro e senza casa!”, ha continuato Mariano.
    Mariano, nativo di Napoli e residente ad Arezzo da molti anni, ha iniziato la sua carriera come attore. Ha lavorato nel teatro per venticinque anni e ha recitato in “Un posto al sole” come medico per cinque anni. Dopo essersi dedicato per anni alla sua passione per la cucina, Mariano si dedica ora al suo nuovo ruolo: l’insegnamento.
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