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    Due femminicidi nella notte ad Arezzo e a Cagliari

    In poche ore, due tragici episodi di femminicidio hanno scosso profondamente le comunità di Arezzo e Cagliari, portando alla ribalta storie di disperazione e conflitti familiari che si sono conclusi in modo drammatico. Ad Arezzo, Alessandro Sacchi, 80 anni, ha ucciso la moglie Serenella Mugnai, 72 anni, affetta da Alzheimer, con un colpo di pistola.PUBBLICITA

    Sacchi, logorato dalla malattia della moglie e dal peso delle cure che gravavano esclusivamente su di lui, ha compiuto il gesto disperato nella notte. Alle 00:30, impugnando una pistola calibro 7.65, regolarmente detenuta, ha sparato alla moglie. Subito dopo, ha chiamato i vicini per informare dell’accaduto e ha atteso l’arrivo della polizia in silenzio.

    Quasi contemporaneamente, a Cagliari, Luciano Hellies, 77 anni, ha assassinato a coltellate la moglie Ignazia Tumatis, 59 anni, al culmine di una lite. Tumatis era appena rientrata a casa dopo aver assistito alla partita di calcio Italia-Spagna, quando è iniziata la discussione con il marito. Vivendo da separati in casa da circa due anni, con stanze da letto separate ma condividendo i pasti, le tensioni tra i due erano frequenti.

    La lite è degenerata in violenza quando Hellies ha impugnato un grosso coltello da cucina, colpendo la moglie con almeno nove fendenti. Dopo il delitto, Hellies ha chiamato una delle quattro figlie per confessare l’accaduto: “Ho ucciso la mamma”, ha detto al telefono. In entrambi i casi, le autorità sono intervenute prontamente.

    Ad Arezzo, la polizia ha trovato Sacchi in stato di shock, mentre a Cagliari gli agenti hanno bloccato Hellies, ancora vestito con gli abiti insanguinati. I tentativi dei medici di rianimare Ignazia Tumatis sono stati vani, e sulla scena sono giunti gli investigatori della squadra mobile, il medico legale e la pm Diana Lecca. Mentre veniva condotto in questura, Hellies ha pronunciato poche parole: “Mi ha riso in faccia e non ci ho visto più”.
    Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Arezzo, chiude il ristorante lo chef napoletano: “Dopo che dichiarato di essere gay nessuno viene più”

    Mariano Scognamiglio, proprietario e chef del ristorante “Da Mariano” ad Arezzo, è noto per la sua partecipazione al programma televisivo “Quattro Ristoranti” condotto da Alessandro Borghese quattro anni fa. Dopo aver affrontato una crisi e un cambio di sede, Mariano ha deciso di chiudere definitivamente la sua attività.In un’intervista rilasciata ad ArezzoToday, Mariano ha spiegato i motivi del suo fallimento . “Io ho chiuso perché le cose non giravano al ristorante. C’è stata una discrepanza con la città e mi sono trasferito in una zona con scarsa affluenza turistica, che ha avuto un impatto significativo sulla mia attività. Negli ultimi anni ho dovuto affrontare molta negatività, soprattutto sui social. Le persone che non mi conoscono mi hanno giudicato senza pietà”.
    Circa un anno fa, Mariano aveva cercato di raccogliere fondi per evitare la chiusura del ristorante. Mariano, che gestiva il ristorante insieme al suo compagno, attribuì il declino del suo locale a due cause principali. In primo luogo, dopo aver scoperto attraverso il programma di Borghese che lui è gay, alcune persone avrebbero “sabotato” la sua attività. In secondo luogo, ovviamente, c’è l’impatto della pandemia, che ha colpito duramente molti ristoratori.
    Mariano ha espresso preoccupazione anche per la possibilità di perdere la casa. “Abbiamo aperto un ristorante, e nel 2019 abbiamo partecipato a un programma televisivo che ci ha dato una certa visibilità, ma che alla fine si è rivelato la nostra condanna. La nostra relazione non è stata accettata nella nostra città, e l’intera Italia è venuta a sapere che siamo una coppia omosessuale. A peggiorare le cose, c’è stata anche la pandemia di Covid-19, che per due anni ci ha costretti a chiudere senza alcun reddito o supporto istituzionale”, aveva spiegato in una lettera.
    “Dalle foto potete vedere da soli ciò che le persone pensano di noi e quello che abbiamo dovuto sopportare… Siamo stati costretti a subire discriminazioni semplicemente per essere noi stessi. Ciò ha portato al crollo di tutto ciò che abbiamo costruito con tanti sacrifici, e ora rischiamo di perdere la nostra casa… Senza lavoro e senza casa!”, ha continuato Mariano.
    Mariano, nativo di Napoli e residente ad Arezzo da molti anni, ha iniziato la sua carriera come attore. Ha lavorato nel teatro per venticinque anni e ha recitato in “Un posto al sole” come medico per cinque anni. Dopo essersi dedicato per anni alla sua passione per la cucina, Mariano si dedica ora al suo nuovo ruolo: l’insegnamento.
    Fonte LEGGI TUTTO

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    Blitz antidroga tra Sicilia e Campania: 15 arresti

    Un’operazione antimafia della Guardia di finanza, denominata ‘Oleandro’, è in corso in Sicilia, Campania, Toscana e Friuli Venezia Giulia.
    Oltre 120 finanzieri del comando provinciale di Catania e quelli del Gico stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del capoluogo etneo su richiesta della Dda nei confronti di 15 indagati.
    I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, usura, traffico e spaccio di stupefacenti e riciclaggio di denaro nella forma del reimpiego dei proventi illeciti in attività economiche. Gli indagati complessivamente sono 26.
    Il provvedimento cautelare è in corso di esecuzione nelle province di Catania, Caltanissetta, Arezzo, Napoli e Udine. LEGGI TUTTO