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    Camorra, il boss Patrizio Bosti arrestato sull’uscio del carcere

    La Squadra Mobile di Napoli, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Economico-Finanziaria, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato il boss Patrizio Bosti i figli Ettore Bosti e Flora Bosti e il genero Luca Esposito (marito dell’altra figlia Maria).PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloTutti accusati di  associazione mafiosa, minacce, riciclaggio e autoriciclaggio.
    In particolare al boss, che stava per essere scarcerato, viene contestato di aver approfittato di una breve scarcerazione di due anni fa (grazie a un calcolo errato nella definizione dei giorni da scontare) per riorganizzare la famiglia criminale dell’Alleanza di Secondigliano. Gli investigatori avevano piazzate delle microspie nella sua abitazione di via Briganti al Vasto. E appena arrivato a casa Bosti avrebbe convocato i summit dettando le regole da tenere nei rapporti con i nemici del clan Mazzarella.
    Il summit intercettato a casa Bosti in via Briganti al Vasto E in quella occasione aveva affidato incarichi direttivi a soggetti di propria fiducia, decidendo una totale inversione delle linee strategiche del clan (fino a quel momento impostate su una sostanziale pax mafiosa con il contrapposto cartello dei Mazzarella).
    E sempre in quella occasione aveva impartito disposizioni agli affiliati che dovevano imporre ai soggetti intranei e/o contigui a non collaborare con la giustizia, oppure ad interrompere il percorso collaborativo. E allo stesso tempo aveva ricucito i rapporti con le altre famiglie criminali affiliate alla Alleanza di Secondigliano e, infine, dando indicazioni in ordine alla distribuzione delle “mesate”.
    I Bosti avevano riciclato in società di rifiuti ferrosi, telefonia e locazione di immobili Dalle indagini è emerso anche che Patrizio Bosti e il figlio Ettore Bosti avrebbero riciclato i proventi di truffe in società operanti nei settori dei rifiuti ferrosi, della telefonia e della locazione di immobili, utilizzando prestanome in maniera particolare cittadini extracomunitari. Oltre agli arresti, sono state eseguite perquisizioni e sequestrati due immobili e 353.709,95 euro, ritenuti profitto del reimpiego di denaro illecito. Contestualmente alle misure cautelari personali, sono state eseguite perquisizioni delegate nei confronti ulteriori 9 soggetti, in quanto possibili detentori di denaro contante o altri beni per conto degli indagati. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Camorra, il pentito Caracallo: “Ecco chi erano gli uomini del boss e le zone di competenza”

    Napoli. Il super pentito di camorra Filippo Caracallo ha svelato agli investigatori della Dda di Napoli anche un retroscena e un vezzo che riguarda Feliciano Mallardo uno dei boss fondatori dell’Alleanza di Secondigliano e cognato sia di Eduardo Contini sia di Patrizio Bosti.PUBBLICITA

    Il boss dell’area giuglianese amava molto i corni portafortuna e in un’occasione i Contini gliene regalarono uno d’oro del peso di circa 200 grammi con un diamante.

    ” …ho conosciuto personalmente Eduardo Contini negli anni 92/93 quando frequentava casa di Mallardo Francesco e Mallardo Giuseppe. Ho conosciuto i fratelli Salvatore e Carmine Botta, capi del Clan Contini con roccaforte all’interno del Rione Amicizia.

    Ho ancora conosciuto Tonino detto o’ peccerillo, affiliato del Clan Contini e cognato di Ciccio, Eduardo e Bosti, cognato di Ciccio Maliardo, Contini e Bosti Patrizio. Ho anche conosciuto Egidio Annunziata, detto cervella, sempre affiliato al clan Contini. A volte venivano loro a Giugliano, altre volte andavamo noi dei Maliardo a Napoli.

    C’è sempre stato un forte legame e sono tutt’ora clan attivi sulla zona.Si tratta di famiglie senza alcun problema economico. So che il clan Contini svolge tra le proprie attività illecite l’attività del contrabbando di sigarette e quella del falso abbigliamento, scarpe, trapani).

    Posso dire che il gruppo tra i vari clan cui mi riferisco viene denominato “Alleanza di Secondigliano.
    Il gruppo Contini e Bosti è un gruppo unico con diverse fazioni controllate da diversi affiliati. Ad esempio Dell’Aquila, detto peppe o ciccio controllava la zona del Vasto; Tonino Peccerillo mi pare controllasse la zona delle Case Nuove; i fratelli Salvatore e Carmine e Botta nel Rione Amicizia. Mario Pomatico, altro affiliato che mi pare si occupasse dell ‘Arenaccia.

    Altro affiliato era Giuseppe Del Piano che gestiva la zona dei Ponti Rossi. La zona di via Stadera era invece gestita da Paolo Di Maro, detto Paoluccio o nfermiere. Noi tutti gli anni durante le festività natalizie portavamo regali di ingente valore, tipo Rolex o scarpe di un certo valore sia alla famiglia dei Licciardi che a quella dei Contini.
    Viceversa gli stessi elargivano regali del medesimo tipo. In particolare Napoli inviava Rolex di grande valore. Feliciano Mallardo amava molto i corni ed in una occasione i Contini gli regalarono un corno d’oro del peso di circa 200gr con un diamante.
    Non so dire bene ora il territorio dei Contini da chi è controllato. Di sicuro Salvatore e Carmine Botta di cui, però, non so dire se siano entrambi o meno liberi o detenuti. Taglialatela mi ha mandato lo scorso Natale i saluti ma non ricordo se di Carmine o di Salvatore.
    Mi ero anche riproposto di andarli a trovare cosa che poi non ho fatto. Mi sono interfacciato con i Contini fino a che è stato libero Ettore Bosti. L’ho visto in qualche ulteriore occasione dopo gli episodi di cui ho detto legali alla sparizione di Michele De Biase, avvenuta mi pare nel 2015. Poi, successivamente non ho più avuto modo di incontrarlo … “
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    La Dia: “Su Napoli pax mafiosa tra Alleanza di Secondigliano e Mazzarella”

    La relazione semestrale della Dia evidenzia come fenomeno camorristico in Campania si manifesti sotto varie forme in ragione dei contesti geografici in cui ha avuto origine e si è evoluto.PUBBLICITA
    Le province di Napoli e Caserta restano i territori a più alta e qualificata densità criminale, ove si registra la presenza di grandi cartelli camorristici (Alleanza di Secondigliano, Mazzarella e Casalesi) ovvero di organizzazioni mafiose più strutturate, i cui interessi illeciti riguardano anche settori dell’economia legale e che in molti casi si sono evoluti in vere e proprie “imprese mafiose”.

    Punti Chiave ArticoloQueste organizzazioni hanno inoltre evidenziato un’elevata capacità di permeare le amministrazioni locali alterandone i processi decisionali al fine di incrementare profitti illeciti e consenso sociale, prassi che anche nel semestre considerato hanno condotto allo scioglimento di alcuni Consigli comunali campani per infiltrazione mafiosa ex art. 143 TUEL. Accanto ad esse e nella loro sfera di influenza, in posizione strumentale e funzionale, coesistono gruppi criminali minori i cui interessi illeciti riguardano settori più tradizionali quali gli stupefacenti, le estorsioni e l’usura.
    I gruppi criminali operanti nel territorio del comune di Napoli invece, sono tantissimi e si fa spesso riferimento a zone, rioni o aree, più o meno estese e diversamente denominate, che possono corrispondere ad un agglomerato urbano o, talvolta, a singoli edifici abitativi che ricadono contemporaneamente in più quartieri.
    Riguardo ai fenomeni criminali, l’analisi della copiosa letteratura giudiziaria e delle numerose attività di contrasto operate dalle Istituzioni a presidio della legalità restituisce un quadro ove coesistono realtà delinquenziali eterogenee, con differenti stadi evolutivi. Ad un livello più elevato si collocano 2 principali cartelli camorristici storicamente antagonisti che dominano il territorio, spesso definiti dagli stessi appartenenti con il termine “Sistema”: da un lato l’Alleanza di Secondigliano, composta dalle famiglie Mallardo, Contini-Bosti e Licciardi, le prime due legate anche da vincoli di parentela, dall’altro il clan Mazzarella. Queste organizzazioni, per quanto immanenti nella città, negli ultimi anni stanno adottando strategie più subdole e meno evidenti risultando meno visibili e palpabili e quindi ancor più pericolose e insidiose. In particolare, i loro interessi illeciti appaiono prioritariamente orientati all’inquinamento dei settori dell’economia legale e all’infiltrazione nelle procedure per l’ottenimento di finanziamenti pubblici, raggiungendo una sorta di oligopolio economico e, al contempo, anche una legittimazione sociale. È proprio questo a rendere la loro presenza ancor più allarmante in quanto capaci non solo di controllare ampie aree territoriali e settori economici secondo un consolidato “sistema” camorristico, ma, soprattutto, di imporre una subcultura criminale, laddove il degrado sociale è più diffuso e consente loro di elevarsi a referenti alternativi per la sicurezza collettiva. Nella sfera di influenza dei due cartelli camorristici gravita una galassia di sodalizi criminali, strutturalmente più piccoli e meno evoluti, i quali, dotati di una propria autonomia operativa sebbene circoscritta all’area di competenza, si evidenziano per un più evidente e maggiore impatto sulla percezione della sicurezza cittadina. Al livello più basso, infine, si aggiunge un sottobosco criminale, per lo più dedito allo spaccio di stupefacenti, alle rapine e alle piccole estorsioni, che si contende piccole porzioni di territorio con modalità violente in un perenne stato di conflittualità. Proprio a tale ambito sarebbero riconducibili i fatti di sangue registrati durante il 1° semestre 2023.  Il sistema camorra dei Quartieri Spagnoli Riguardo ai rapporti tra i due cartelli dei Mazzarella e dell’alleanza di Secondigliano, degno di nota e suscettibile di ulteriori approfondimenti analitici è quanto sarebbe emerso da una recente attività investigativa conclusa il 29 maggio 2023 dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri a carico di una consorteria camorristica di neo formazione denominata Paranza dei Quartieri Spagnoli (o Sistema dei Quartieri Spagnoli, composta dalle tre storiche famiglie camorristiche Esposito, Masiello e Saltalamacchia), operativa nell’area dei Quartieri Spagnoli (tra il quartiere San Ferdinando e Montecalvario) e gravitante nella sfera di influenza dei menzionati macro-cartelli. Questi ultimi, in particolare, vengono definiti dal GIP di Napoli “cartelli mafiosi …egemoni nell’area metropolitana, …in passato contrapposti ed aventi da anni relazioni di coesistenza, cooperazione ed integrazione nelle rispettive attività illecite…”, rilevando, pertanto, delle cointeressenze tra le due compagini camorristiche che negli ultimi anni avrebbero prevalso sugli storici antagonismi seppur nei rispettivi ambiti di autonomia, facendo ritenere attuale uno stato di pax mafiosa tra le due compagini criminali. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO