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    Lega: approfondire casi aborto spontaneo e sostenere genitori

    Sì all’avvio di azioni mirate a un idoneo approfondimento diagnostico nei casi di morte in utero e offrire, a partire dai luoghi di cura, un adeguato supporto psicologico alle donne e al partner per elaborare il lutto. L’Assemblea legislativa ha approvato la risoluzione presentata dalla Lega e sottoscritta da Valentina Stragliati (prima firmataria) e Maura Catellani. Sulla risoluzione sono state presentate sette proposte di emendamento da parte della maggioranza.
    “L’aborto spontaneo -ha spiegato Stragliati- è la più comune causa di morte di un bimbo durante la gravidanza. Aborto e perdita perinatale sono associati a considerevoli problemi psicosociali come depressione e disturbi d’ansia. Per questo è necessario offrire sostegno fin dal momento della diagnosi di aborto e morte in utero. Ancora alla data attuale, sul sito istituzionale della Regione Emilia-Romagna, alle donne che necessitano di supporto informativo sul tema dell’aborto spontaneo e della perdita perinatale, le uniche scarne informazioni sull’argomento si trovano nella sezione ‘Informa famiglie e bambini’, che rimandando alle sottosezioni territoriali. Perdere un bambino è un’esperienza dolorosa per superare la quale è necessario un percorso con personale specializzato”.
    “In Italia -ha aggiunto la consigliera- secondo i dati risultano tra il 25% e il 30% delle gravidanze gli aborti spontanei diagnosticati. La donna deve subire accertamenti, visite e nel peggiore dei casi interventi come il raschiamento. Tutto ciò spesso si deve affrontare in luoghi e spazi con donne che devono portare avanti una gravidanza in modo regolare. È necessario tenere in considerazione anche questo aspetto psicologico. Chiediamo accortezze e maggiore sensibilità per queste donne”.
    Per Marcella Zappaterra (Partito democratico) “questa risoluzione è l’esempio di come il confronto di merito su temi che toccano i cittadini fa sì che tutti i gruppi condividano atti in modo unitario. L’aborto comporta problematiche psicologiche che richiedono politiche pubbliche e una efficace presa in carico. In questa regione ci sono già buone pratiche attuate ma condividiamo la necessità di tenere alta l’attenzione e fare uno sforzo importante su questo tema. L’Emilia-Romagna già dal 2014 ha predisposto una sorveglianza della mortalità in utero cui è seguito un ulteriore miglioramento nel 2019. Sono d’accordo sulla presa in carico specifica delle coppie e ricordo che nei consultori esiste un’attività psicologica. Molto è stato fatto e molto si deve fare per cui è giusto esprimersi in modo condiviso su questa risoluzione”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    San Mauro Mare: no a proposta Rete Civica di scogliere davanti alla costa

    E’ stata respinta la risoluzione di Rete Civica che chiedeva di mettere in sicurezza la costa di San Mauro Mare (Forlì-Cesena) realizzando scogliere al posto dei cordoni di sabbia, al fine di stabilizzare la linea di costa. Una soluzione che eviterebbe danni agli stabilimenti e alle imprese sulla costa, ripristinando a San Mauro Mauro la situazione precedente e favorendo il ripascimento.
    A chiederlo è stata una risoluzione di Rete Civica a firma Marco Mastacchi (primo firmatario) e Simone Pelloni in cui si ricorda che “quanto fatto finora ha portato alla perdita di diverse decine di migliaia di metri cubi di sabbia a San Mauro a Mare che difficilmente sarà ripristinata con le lavorazioni meccaniche dei fondali”. Secondo Mastacchi “i rifacimenti previsti per la prossima primavera raschieranno il fondale già malmesso e difficilmente si recupererà spazio utile. L’apertura di varchi nelle scogliere ha portato alla perdita di migliaia di metri cubi di sabbia. E anche i lavori tra Marina e Lido di Savio e saranno insufficienti”.
    Così il capogruppo ha chiesto alla giunta “di attivarsi per realizzare le scogliere laddove siano necessarie per costruire difese adeguate alla forza del mare in luogo di cordoni di sabbia e per ripristinare a San Mauro Mare la situazione precedente alla chiusura dei varchi per procedere poi al ripascimento, così come già la Regione Emilia-Romagna ha realizzato nel limitrofo comune di Bellaria Igea Marina”. L’obiettivo è stabilizzare la costa favorendo l’ampliamento della spiaggia nella zona protetta.
    Secondo Lia Montalti (Partito democratico) quel tratto confina anche con il tratto Bellaria-Igea Marina. Nell’are di San Mauro Mare c’è una spiaggia spaziosa protetta da scogliere distanti 130 metri dalla riva. Il trend è quello di un progressivo insabbiamento. Nel 2017, il Comune di San Mauro Mare avvia un progetto di apertura di quattro varchi nelle scogliere, per migliorare la corrente litoranea. Nella primavera 2022 sono stati eseguiti i lavori con la clausola che l’intervento fosse sperimentale, quindi monitorato ogni sei mesi. E’ stato rilevato un aumento dell’erosione. Si è scelto così di presentare il progetto per ridurre i varchi a due. Non accogliamo la risoluzione perché il Comune stava già intervenendo per migliorare qualità delle acque e quel tratto di costa. E la Regione sta intervenendo con il ripascimento di sabbia e un investimento di 50mila euro”.
    Massimiliano Pompignoli (Lega) ha affermato “di non capire perché il Pd respinga la risoluzione. La risoluzione voleva risolvere i problemi di quel territorio. La soluzione definitiva non è stata trovata. Occorre capire come soddisfare le esigenze del territorio e salvare le spiagge”.
    Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha sottolineato la fondatezza della risoluzione annunciando di votare a favore.
    Mastacchi ha replicato che l’intervento è sì sperimentale, e ha alti costi, ma “la spiaggia è scomparsa. La chiusura del 50%-60% dei varchi (i lavori partono a gennaio) non sarà sufficiente a riportare la situazione allo stato precedente. Importante è che ci sia la consapevolezza che sono stati commessi degli errori”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    ER Coraggiosa e Pd: introdurre il salario minimo

    Serve una normativa nazionale per il salario minimo legale nel nostro Paese. Disco verde alla risoluzione di ER Coraggiosa e Pd che chiede anche di rispettare gli accordi a tutela dei diritti dei lavoratori del comparto di vigilanza privata e servizi di sicurezza operanti nelle sedi della Regione Emilia-Romagna.
    La risoluzione è stata votata per parti separate: quella a sostegno dei lavoratori della vigilanza privata è stata votata anche dal centrodestra e dal Movimento 5 Stelle, mentre quella per il salario minimo è stata votata dalla maggioranza e dai pentastellati.
    “Bisogna affrontare questi temi che sono molto importanti, faccio presente che nel settore della vigilanza la situazione è molto grave perché non solo gli accordi presi dalle associazioni dei datori di lavoro non sono state rispettate, ma le condizioni di lavoro dei dipendenti sono peggiorate”, spiega Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) primo firmatario della risoluzione. Amico fa un quadro generale del mondo del lavoro, sottolineando come in pochi anni si sia passati da 300 a 2.000 tipologie di contratti.
    “Votiamo a favore della parte della risoluzione sui lavoratori della vigilanza, contro a quella sul salario minimo”, replica Maura Catellani (Lega).
    “La condizione di lavoro nella vigilanza è drammatica, ci sono anche sentenze che dicono che contratti lesivi dei lavoratori vanno disapplicati”, sottolinea Antonio Mumolo (Pd) per il quale “dobbiamo attivarci per garantire giuste condizioni di lavoro e contrastare il lavoro irregolare. La risoluzione che votiamo oggi non è solo all’insegna della giustizia sociale, ma anche della sicurezza sul lavoro. Ma non basta fermarsi qui, serve introdurre un salario minimo legale per garantire le giuste condizioni per contratti collettivi vantaggiosi per i lavoratori contrastando fenomeni di sfruttamento e di ingiustizia”.
    “Questa risoluzione è il classico caso in cui partendo da un caso specifico, quello del settore della vigilanza, permette di affrontare un tema generale come quello del salario minimo”, spiega Stefano Caliandro (Pd) che invita a tenere alta la guardia nel contrasto alle infiltrazioni illegali nel settore degli appalti”. Con una dettagliata ricostruzione della storia della contrattualistica e del sindacato in Italia, Caliandro ricorda come “si deve assicurare alle famiglie la garanzia di stipendi degni, in quanto l’emergenza salariale italiana impone una chiamata generale su un tema di rilevante importanza. Si parte dal contrasto ai contratti pirata e si arriva a stabilire quali sono i diritti dei lavoratori e quindi a quelli delle famiglie: ci rendiamo conto che fra le famiglie che fanno le occupazioni non ci sono solo disoccupati, ma anche persone che hanno un lavoro, vale a dire lavoratori dipendenti che non ce la fanno più a vivere decorosamente”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Gerace (Iv): no chiusura dello European Brain Research Institute

    “Trovare soluzioni, sollecitando prima di tutto Roma, per evitare la chiusura dell’EBRI (European Brain Research Institute)”.
    La richiesta, con una risoluzione discussa e approvata dall’Assemblea, arriva da Pasquale Gerace (Italia viva).
    Per il consigliere “servono adeguati finanziamenti che consentano di proseguire la ricerca scientifica sul cervello da parte di questo importante istituto fondato nel 2002 dal premio Nobel Rita Levi Montalcini”. Gerace rileva che “il contributo (attraverso la legge di bilancio nazionale) per coprire i costi sostenuti da EBRI, quest’anno non è arrivato”. “Risulta quindi per EBRI impossibile – conclude – proseguire la ricerca scientifica”.
    La replica di Gabriele Delmonte (Lega): “Oggi stiamo parlando del nulla, dato che i fondi sono stati garantiti anche nel 2024 e c’è l’impegno del ministero dell’Università di rendere strutturale questo contributo, cosa che gli scorsi governi non hanno fatto”.
    (Cristian Casali)

    Sanità e welfare

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Istituita la figura dell’agricoltore custode

    E’ stata approvata la risoluzione di Fdi per istituire la “Giornata regionale dell’agricoltore custode del territorio e dell’agrobiodiversità” al fine di valorizzare la figura di chi si prende cura del territorio.
    A chiederlo è una risoluzione di Fratelli d’Italia sottoscritta da Giancarlo Tagliaferri (primo firmatario) e Luca Cuoghi, in cui si ricorda come esista già una legge in materia a cui bisogna dare seguito. A votare a favore, il centrodestra e anche la maggioranza, dopo l’approvazione di due emendamenti presentati dal Partito democratico.
    “Dobbiamo proseguire sulla strada avviata dal legislatore regionale e nazionale, nella certezza che il ruolo dell’agricoltore quale custode del territorio e tutore dell’ambiente si è dimostrato fondamentale nel corso dei secoli e, in particolare, negli ultimi anni, soprattutto in quelle aree del paese progressivamente abbandonate dalla popolazione rurale”, spiegano Tagliaferri e Cuoghi, per i quali si deve “incentivare l’attività imprenditoriale agricola, soprattutto giovanile, riconoscendo e valorizzando il ruolo di questi imprenditori anche a livello economico”.
    La risoluzione impegna la giunta “a verificare la fattibilità di una piena – seppur tardiva – attuazione dell’articolo 10 della legge regionale 28 del 2001 anche utilizzando risorse già destinate nelle direzioni che la legge disciplina e allargando la nozione stessa di ‘agricoltore custode’ non solo per la salvaguardia della biodiversità, ma anche per la cura e tutela dell’ambiente e del territori; a realizzare l’albo degli ‘Agricoltori custodi del territorio e dell’agrobiodiversità’, in collaborazione con i comuni dell’Emilia-Romagna, al fine di dare concretezza a quanto previsto dalla Legge regionale, in particolare per quanto concerne la manutenzione dei fossi e dei piccoli corsi d’acqua; a riconoscere agli agricoltori iscritti nel registro un premio economico a fronte dell’impegno profuso nella salvaguardia della biodiversità e dell’integrità territoriale, anche in funzione di incentivo a svolgere tale attività di tutela”.
    Fdi inoltre, chiede di istituire “la ‘Giornata regionale dell’Agricoltore Custode del Territorio e dell’agrobiodiversità’ quale momento di sensibilizzazione rivolto ai cittadini in merito alla funzione sociale dell’agricoltore custode e di avviare d’intesa con le associazioni di categoria, uno studio approfondito e realistico sulla qualità della vita dell’agricoltore al fine di assumere iniziative che possano semplificarne la sua attività, con particolare attenzione all’imprenditoria agricola giovanile”.
    Per Stefano Caliandro (Partito democratico) questo argomento è “stato affrontato fin dal 2008. Vogliamo tutelare gli agricoltori e gli allevatori. Nel 2015 e nel 2018, i governi di centrosinistra hanno posto attenzione a questi temi. In regione ci sono oltre 50mila aziende agricole che rappresentano oltre 1.000 ettari di terreno, un patrimonio. Bisogna intervenire con un albo, per evitare improvvisazioni. Va ricordato che una delle scelte più proficue è stata quella di creare la giornata dell’agricoltore e la Regione la promuove nella giornata mondiale della biodiversità. La proposta ci vede favorevoli”.
    Emiliano Occhi (Lega) ha ricordato “un ordine del giorno che andava in questa direzione: gli agricoltori e gli allevatori, o chi ha ancora la proprietà del terreno, devono avere contributi per tutelare il territorio. Sono persone che conoscono il territorio e lo sanno manutenere”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Ambiente e territorio

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Castaldini (Fi): deroga a stop veicoli euro 4 e 5 se sciopero mezzi pubblici

    La giunta dica se intende inserire nel Pair (Piano aria) 2030, per le giornate in cui è indetto uno sciopero dei trasporti pubblici, “una deroga allo stop forzato dei veicoli privati euro 4 ed euro 5”.
    A chiederlo, in un’interpellanza, è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “gli studenti, per i quali la Regione investe ingenti risorse economiche per incentivare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico attraverso il progetto ‘Salta su!’, durante le giornate di sciopero si trovano spesso impossibilitati alla frequenza delle lezioni. Chi ha ridotto l’utilizzo del mezzo di trasporto privato in favore di quello pubblico e a causa dello sporadico utilizzo ha scelto di non rinnovare il proprio veicolo euro 4 o euro 5 in quanto generalmente non utilizzato in città si trova impossibilitato agli spostamenti nelle giornate di sciopero per il trasporto pubblico”. La richiesta parte da uno sguardo alla realtà, nel 2022 ci sono stati 37 scioperi nei trasporti e 36 nel 2023.
    Il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi, ha risposto che “l’orientamento della giunta è favorevole all’inserimento di una deroga in caso di sciopero: vogliamo garantire diritto sciopero e diritto alla mobilità. Inoltre, dove è possibile, si vuole puntare sullo smart working”.
    Valentina Castaldini si è detta “soddisfatta per l’apertura manifestata dalla giunta”.
    (Gianfranco Salvatori)

    Infrastrutture e trasporti

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Facci (Lega): più parcheggi per disabili negli ospedali

    Più posti auto riservati ai portatori di handicap nei parcheggi degli ospedali. Lo chiede con un’interpellanza Michele Facci (Lega) che sollecita la giunta a fornire indicazioni sulla situazione dei parcheggi delle strutture sanitarie, con particolare riguardo all’adeguatezza numerica complessiva e di quelli gratuiti riservati ai disabili.
    Il consigliere punta l’attenzione sull’ospedale Sant’Orsola di Bologna per sapere se “vi sono sufficienti stalli auto per i contrassegni H e se la previsione di stalli auto esclusivi per portatori di handicap è corretta e in linea con le politiche regionali di supporto alla disabilità”.
    “Nel parcheggio del Sant’Orsola -ha spiegato Facci- sono presenti posteggi per pazienti con disabilità, ma non in numero sufficiente. Fra l’altro, i veicoli muniti di contrassegno disabili non hanno priorità nella sosta, come emerge dalla segnaletica esposta che stabilisce la rimozione forzata anche per i mezzi dotati di permessi H. Mi è stato segnalato che nei giorni scorsi un paziente oncologico con auto munita di contrassegno H, recatosi al Sant’Orsola per il ciclo di cure, ha subìto la rimozione del proprio mezzo dovendo poi sobbarcarsi iter e spese che ne conseguono”.
    Facci ha rimarcato come “la rimozione di auto con contrassegno H nei parcheggi delle strutture sanitarie, specie quelle destinate a pazienti oncologici, non corrisponda al dichiarato intento della giunta di potenziare il sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie”.
    Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “L’assessorato nel 2023 ha effettuato una ricognizione dei parcheggi degli ospedali della regione per verificare l’adeguatezza numerica dei parcheggi gratuiti. La verifica è stata effettuata con le Asl, che gestiscono le aree di sosta. In merito al parcheggio del Sant’Orsola va ricordato che l’ospedale è interessato da un’importante ristrutturazione e l’obiettivo è restituire ai cittadini gli spazi di sosta. Nelle aree del policlinico risultano più di 50 stalli per disabili con contrassegno H, quindi in numero superiore a quanto previsto dalle normative in vigore. Vista la presenza dei cantieri, si registrano difficoltà temporanee anche per i veicoli dotati di contrassegno che in ogni caso possono sostare in tutti gli stalli purché non siano d’intralcio. L’obiettivo dell’assessorato è trovare soluzioni per i posti riservati ai disabili”.
    Michele Facci si è detto non soddisfatto: “La rimozione degli automezzi, anche col permesso disabili, viene effettuata secondo un criterio discrezionale, non c’entra essere d’intralcio. C’è molta confusione sul tema. Credo che sulla questione, se la Regione vuole essere di supporto a persone meno fortunate, occorre andare a fondo e pretendere che vi sia giustizia per il mondo della disabilità”.
    (Lucia Paci)

    Sanità e welfare

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    La commissione Territorio vota le modifiche al Piano aria

    La commissione Territorio e Ambiente vota le osservazioni al Piano aria. L’appuntamento è per il 17 gennaio alle ore 11. Saranno discusse anche due interrogazioni: una di Europa Verde sulla regolarità dell’atto di vendita di Ortazzo e Ortazzino (Parco Delta del Po) e l’altra della Lega sulle modalità per la presentazione della domanda di contributi, da parte di chi ha avuto il veicolo distrutto o danneggiato dall’alluvione.
    Alle ore 14,30 la commissione Politiche economiche discuterà un’interpellanza di Forza Italia sull’interruzione dei servizi di Lepida verificatasi l’11 novembre 2023.
    I lavori potranno essere seguiti via streaming collegandosi al sito dell’Assemblea legislativa all’indirizzo www.assemblea.emr.it.

    Ambiente e territorio

    16 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Coste riqualificate grazie a 32 milioni di investimenti

    Da Cattolica a Comacchio le aree costiere dell’Emilia-Romagna si presentano con un aspetto completamente rinnovato. Una riqualificazione che ha tenuto conto in particolare della fruibilità, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, dell’eliminazione delle aree degradate, della riduzione del traffico promuovendo la mobilità sostenibile. Anche la valorizzazione dell’ambiente, con aumento degli spazi verdi, è comune a tutti gli interventi realizzati grazie ai contributi previsti dalla legge regionale 20 in materia di riqualificazione del cosiddetto Distretto turistico balneare della costa emiliano-romagnola. È quanto emerso dalla clausola valutativa, lo strumento di controllo dell’Assemblea legislativa, riguardante l’attuazione della legge e dei risultati ottenuti attraverso i progetti finanziati dalla Regione, presentata in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.
    Il programma degli interventi è stato finanziato con un contributo regionale di 32,5 milioni di euro (a fronte di una spesa complessiva di 44,3 milioni) ed è nato con l’obiettivo di riqualificare e potenziare quello che viene definito Distretto turistico balneare della costa emiliano-romagnola. Rispetto al bando emanato, i Comuni beneficiari sono stati 10: Rimini, Ravenna, Cervia, Bellaria Igea Marina, San Mauro, Comacchio, Cattolica, Misano, Cesenatico, Riccione.
    Per effetto delle diverse crisi di questi ultimi anni, dal Covid all’aumento dei prezzi dei materiali, i lavori hanno ottenuto la concessione di una proroga generale al 31 dicembre 2023. Per tutti gli interventi, la finalità di sostenere l’innovazione del prodotto turistico risulta un elemento rilevante. Sono quattro i Comuni che hanno concluso i lavori: Riccione, Bellaria Igea Marina, Cattolica e Rimini. Tre hanno terminato il primo stralcio funzionale: Cervia, San Mauro e Misano. Tre stanno proseguendo gli interventi: Comacchio, Ravenna e Cesenatico.
    (Lucia Paci)

    Imprese lavoro e turismo

    15 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    “Siamo tutti stranieri”: in un podcast il rapporto tra arte e intelligenza artificiale

    Una mostra nata da una serie di prompts, ovvero da frasi lanciate sul web, e da un lavoro di stratificazione di materiali diversi: rete metallica e tulle. È “In Too deep – Dalla rete all’intelligenza artificiale”, esposizione dell’artista Giorgio Tentolini che gioca con le nuove tecniche del web e gli algoritmi dell’Intelligenza artificiale mettendoli al servizio dell’arte.
    Come ci riesce lo spiega nel podcast “Consiglio d’arte“, realizzato dal Servizio Informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, ripercorrendo le sue opere più significative come “No One”, “Algor” e “In Too deep”, nate proprio grazie alla tecnica dell’intelligenza artificiale, usata per ricreare volti di donne e uomini, esteticamente perfetti, tagliando e modellando “materiali semplici”, come spiega l’artista.
    “Gli antichi greci per creare la bellezza ideale univano i visi di diverse persone. La stessa cosa fa il web ed è quello che rende così rassicuranti questi volti che ho creato: il fatto stesso che non esistono, che non rappresentano alcun soggetto, li rende così attrattivi” spiega Tentolini, 45 anni, che vive e lavora fra Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano e che ha lavorato nel mondo della moda e della fotografia. “La rete è una metafora dei nostri giorni. Allo stesso tempo ho scelto anche di lavorare sul piano dei canoni estetici al fine di sottolineare quanto siamo ingabbiati nel dichiarare bella una cosa che ci hanno insegnato a definire tale. La rete rappresenta anche un filtro, lascia passare un flusso ma trattiene qualcos’altro” racconta nel podcast.  “Siamo tutti stranieri, in famiglia, tra gli amici, sul posto di lavoro – spiega – e questi volti rappresentano anche noi proprio perché non sono alcuna persona in particolare”. 
    Nelle sue opere l’artista racconta anche i social e come hanno cambiato il mondo. “Qui ho creato doppi ritratti sovrapposti perché nei social diamo un’immagine diversa dalla nostra: ci ritroviamo, però, a essere ‘nessuno’ in una grande folla, in mezzo a centomila persone di pirandelliana memoria. L’infinito essere confusi tra la folla”.
    Social, intelligenza artificiale, arte greca, sensualità, perfezione e sospensione: sono i temi affrontati nelle opere di Tentolini. Nel podcast il suo racconto.
    La mostra di Giorgio Tentolini, a cura di Silvia Bonomini, è visitabile in Assemblea legislativa, in Viale Aldo Moro 50 a Bologna, fino al 26 gennaio.
    Ascolta il podcast “In Too Deep” su Spreaker: è anche possibile vedere le opere di cui parla dell’artista cliccando sulle immagini. In redazione Francesca Mezzadri. Il link è: www.spreaker.com/show/consiglio-darte.

    Assemblea

    15 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Nel 2020-2022 83,4 milioni per la promozione turistica

    Il turismo dell’Emilia-Romagna si conferma un settore in crescita: con la ripresa dei viaggi a livello globale dopo le restrizioni conseguenti al Covid, il 2022 si è chiuso con un netto recupero di presenze e arrivi attestati rispettivamente a 60 milioni e 14 milioni secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale e Unioncamere. Un risultato frutto dello sforzo rivolto alla valorizzazione e promozione turistica emiliano-romagnola. A tal fine, nel triennio 2020-2022 è stato confermato un importante investimento, come previsto dalla legge 4: 83,4 milioni di euro, con un incremento di più del 12% rispetto al triennio precedente (74 milioni), assegnati ai progetti di promo-commercializzazione, sia da parte di Apt Servizi che delle Destinazioni turistiche (innovazione del triennio è stata la costituzione della Destinazione turistica Bologna-Modena) e per i programmi di promozione locale attraverso il sistema degli Iat.
    È il quadro tracciato in commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini dove è stata presentata la clausola valutativa (strumento di controllo) della legge regionale 4 in materia di politiche di sostegno alla valorizzazione e promo-commercializzazione turistica nel triennio 2020-2022.
    Altro pilastro della legge 4, hanno spiegato i responsabili del Servizio turismo, è il sostegno diretto a imprese del settore con bandi che hanno finanziato 200 progetti per circa di 8 milioni di contributi a fronte di 28 milioni investimenti realizzati.
    Da rilevare la riforma dei servizi di Iat (Informazione e accoglienza turistica), attuata a fine 2022: una fase di mappatura di questi servizi effettuata dal 2020 ha mostrato scarsi accessi richiedendo di rendere più efficiente la rete degli uffici di informazione turistica. La riforma ha portato nel 2022 una semplificazione del sistema e la creazione di Iat digitali. Come primo risultato, da 120 uffici si è passati agli attuali 60 e altrettanti digitali.
    Michele Facci (Lega) ha sottolineato come “in questa clausola manchino i risultati conseguiti, sia per quanto riguarda Apt sia per quanto concerne le Destinazioni turistiche, sia per l’impiego dei finanziamenti. La clausola è tutta basata sulle risorse stanziate ma sarebbe interessante capire cosa ha portato in più. Nel momento in cui si finanzia un progetto è giusto sapere a cosa è servito. L’assenza di questi dati ci impedisce di capire se le risorse investite sono andate a buon fine. Visto poi che si parla molto della Destinazione Bologna-Modena, trovo anomalo che in una realtà importante come Città metropolitana, nella stazione dell’alta velocità non vi sia alcun strumento di informazione turistica. Ci sono modalità attuative che vanno riviste”.
    Per Matteo Daffadà (Partito democratico) “Il fatto positivo è aver aumentato risorse per un settore importante per la nostra Regione. Per il turismo della riviera si sta investendo tanto, anche nella promozione all’estero. Si sta facendo un grande lavoro per promuovere il sistema Emilia-Romagna. Sarebbe interessante capire come si può stimolare il territorio per aumentare la progettualità e la ricerca di finanziamenti. Può valer la pena capire quali sono i tasti da toccare per migliorare varie parti del territorio. È bene divulgare meglio ciò che la regione offre e sostenere azioni come bandi e risorse per aumentare l’attrattività dei luoghi che vogliamo promuovere”.
    Prendendo atto degli spunti emersi nel dibattito i responsabili di settore si sono impegnati a rendere disponibili dati sugli andamenti turistici sulla base di ciò che viene finanziato anche se “non c’è un nesso di causalità automatico”.
    (Lucia Paci)

    Imprese lavoro e turismo

    15 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO

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    Pro Loco: dalla Regione 600mila euro

    Sagre, mostre d’arte, valorizzazione delle tradizioni locali, percorsi turistici e promozione dei prodotti enogastronomici. Nel triennio 2020-2022, nonostante il Covid, la Regione ha finanziato 36 progetti proposti da quasi 80 Pro Loco dell’Emilia-Romagna con quasi 600.000 euro per progetti complessivi del valore di 1,2 milioni di euro. Il dato è emerso nel corso della discussione della clausola valutativa della legge regionale in materia di sostegno alle Pro Loco, avvenuto nel corso della commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.
    Nello specifico in provincia di Parma è stato finanziato un progetto per 18.500 euro, a Reggio Emilia finanziari 2 progetti per 36.000 euro, a Modena 2 progetti per 33.341 euro, a Bologna 145.622 euro per 8 progetti, a Ferrara 78.034 euro per 6 progetti, a Forlì-Cesena 104.123 euro per 6 progetti e a Rimini finanziati 2 progetti per 16.733 euro. Dalla provincia di Piacenza non è arrivata nessuna richiesta di finanziamento. Le iniziative sostenute spaziano dalle visite guidate, alle iniziative di promozione del prodotto tipico, in primis quello agroalimentare, con sagre, attività volte ad accrescere l’attrattività turistica, momenti di formazione rivolti a volontari e scuole, attività di potenziamento del sistema dei servizi di Informazione e Accoglienza Turistica, fino a festival con lo scopo di valorizzare il patrimonio enogastronomico, artistico-musicale e storico-culturale del territorio.
    “Bisogna comprendere quale impatto i progetti finanziati hanno avuto sul territorio, bisogna capire se questi progetti hanno aumentato l’attrattività dei territori o se abbiamo sopperito a qualche deficit da parte delle amministrazioni locali”, spiega Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “sono stata contattata da alcune associazioni che hanno segnalato come sia stato difficile conoscere e accedere ai bandi, problemi confermati da come il riparto delle risorse non sia stato omogeneo sul territorio. Così come è difficile per le Pro Loco anticipare le ricevere i contributi solo un anno dopo lo svolgimento dei progetti, dovendo così anticipare loro le risorse”.
    “I dati confermano l’importanza di questa legge su tutto il territorio regionale, valorizziamo un patrimonio di volontariato molto importante e stimoliamo la collaborazione e il lavoro comune aggregando le attività delle Pro Loco, un elemento che va valorizzato e potenziato”, spiega Francesca Marchetti (Pd) che ricorda come “questi risultati sono stati raggiunti in anni segnati dalla pandemia del Covid che non ha certo aiutato le attività come quelle delle Pro Loco, eppure i risultati sono andati nella giusta direzione. Credo che dobbiamo avviare una nuova fase di interlocuzione per il futuro per lavorare e collaborare sempre meglio, valorizzando questo patrimonio”.
    Dal canto suo Michele Facci (Lega) sottolinea come “molto spesso le Pro Loco svolgono un ruolo sussidiario rispetto alle Istituzioni quindi è più che giusto sostenerle, ma bisogna anche capire bene quali siano i risultati delle loro attività e dei progetti che finanziamo”.
    Soddisfatta la presidente della commissione Rontini: “Questa è una legge su cui abbiamo lavorato in molti e numeri dimostrano che le cose vanno nella giusta direzione, abbiamo lavorato sul territorio per aggregare l’attività delle Pro Loco per raggiungere risultati di qualità che ci sono stati. Per i prossimi anni dobbiamo porci obiettivi ambiziosi, lavorare soprattutto sui borghi, sui piccoli Comuni di montagna e nei tanti lidi della Riviera per valorizzare ancora più l’offerta turistica di questa regione”.
    (Luca Molinari)

    Imprese lavoro e turismo

    15 Gennaio 2024 LEGGI TUTTO