Castaldini (Fi): inadeguati i monitoraggi sulle liste d’attesa in sanità
Con un’interrogazione a risposta immediata in aula è Valentina Castaldini (Forza Italia) a pretendere chiarezza dalla giunta regionale sull’affidabilità dei sistemi di monitoraggio dei tempi di attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici.
In particolare, la consigliera cita il caso di Ferrara, menzionato anche nella trasmissione televisiva di Rete 4 Fuori dal coro. Nel servizio dello scorso 13 marzo, precisa Castaldini, “è stato mostrato con chiarezza al direttore generale dell’Ausl di Ferrara, Monica Calamai, che esistono liste d’attesa chiuse e che, in questi casi, l’utente non può opzionarsi per la successiva presa in carico”. Sistema, precisa la capogruppo, “che contrasta con quanto riferito dalla stessa Ausl di Ferrara, sui tempia di attesa lunghi, infatti, comunicava che ‘in questi casi all’utente viene proposto di essere preso in carico, cioè di essere richiamato da un apposito ufficio che monitora l’andamento delle prestazioni, non appena vi è disponibilità della visita o dell’esame richiesto, senza più necessità di fare tentativi ripetuti’”.
Castaldini rileva anche che “problemi collegati alla presa in carico riguardano l’intero territorio regionale”.
“La Regione Emilia-Romagna – si legge nell’atto – ha predisposto un sistema di rilevazione dei tempi di attesa che monitora settimanalmente le visite e gli esami”.
Attraverso il sistema regionale di rilevazione dei tempi di attesa, evidenzia quindi la consigliera di Forza Italia, “è lampante che i dati indicati, in certi casi con indici di performance pari al 100 per cento, non corrispondano alla realtà dei fatti, peraltro questo strumento è collegato ai livelli essenziali di assistenza”. Per questo Castaldini sollecita all’esecutivo “chiarimenti sull’affidabilità di questo strumento”. Chiede poi “interventi per migliorare le procedure della presa in carico”.
La risposta arriva in aula dall’assessore regionale Raffaele Donini: “Castaldini usa toni sensazionalistici, dicendoci che falseremmo o sovrarappresenteremmo la qualifica del nostro sistema sanitario rispetto all’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, in realtà non è così, il nostro sistema nella gran parte dei casi riesce a rispondere alle richieste dei cittadini”.
La controreplica di Castaldini: “Non c’è nulla di sensazionale, rilevo però che l’Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) ha recentemente fatto sapere alla Regione Emilia-Romagna che non potrà, attraverso le strutture che rappresenta, prendere ulteriori impegni, almeno fino a quando non ci sarà un quadro tariffario certo, le tariffe sono ferme da 28 anni”.
(Cristian Casali)
Sanità e welfare
27 Marzo 2024 LEGGI TUTTO