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    L’Iran conferma: morto il presidente Raisi

    “Non c’è alcun segno di vita” sul luogo dell’incidente dell’elicottero che ieri trasportava il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, Ebrahim Raisi. A riferirlo alla televisione di Stato è stato il responsabile della Mezzaluna Rossa, Pir Hossein Kolivand. La notizia è stata confermata anche dall’agenzia Mehr. “Tutti i passeggeri dell’elicottero che trasportava il presidente e il ministro degli Esteri iraniani sono diventati martiri”, si legge.
    La stessa TV di Stato ha confermato ufficialmente la morte di Raisi, definendolo “martire del servizio” e precisando che saranno resi noti presto il luogo e l’ora della cerimonia funebre.
    A bordo, con il presidente, c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore dell’Azerbaigian orientale, Malek Rahmati, e l’ayatollah Mohammad Ali Ale-Hashem, rappresentante del leader della rivoluzione islamica nella provincia dell’Azerbaigian orientale.
    Secondo le prime informazioni, l’elicottero del presidente, che era diretto a Tabriz in un convoglio con altri due velivoli, si sarebbe schiantato in un’area con una fitta foresta nell’Azerbaigian orientale, nei pressi del villaggio di Uzi, nelle foreste di Asbaran. Le condizioni meteorologiche erano pessime, c’era una densa nebbia e, dopo essere precipitato, l’elicottero sarebbe andato in fiamme, bruciando completamente.
    Dopo ore di ricerche nella zona, ostacolate dalle condizioni meteo che hanno causato la perdita di contatto con i membri delle squadre di soccorso inviate sul posto, la TV di Stato iraniana ha riferito che sono stati ritrovati i rottami dell’elicottero precipitato.
    Il capo della Mezzaluna Rossa iraniana, Pir Hossein Kolivand, ha quindi dichiarato alla TV di Stato: “Possiamo vedere i rottami e la situazione non sembra buona”.
    Le prime immagini girate sul posto sembrano mostrare che l’elicottero di Raisi si sia schiantato contro la cima di una montagna, secondo i media statali iraniani, che al momento non si sbilanciano sulle cause dello schianto. L’ipotesi per ora più accreditata è che l’elicottero sia precipitato a causa del maltempo.
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    Oroscopo di oggi 20 maggio 2024

    Oroscopo di oggi 20 maggio 2024: le previsioni dello zodiaco segno per segno
    ArieteLa tua giornata sarà piena di energia e determinazione. Usa il tuo entusiasmo per affrontare le sfide e ottenere il massimo da ogni opportunità.
    ToroOggi, concentrati sulla stabilità e sulla sicurezza. Potresti dover affrontare alcune decisioni difficili, ma prenditi il tuo tempo e valuta le tue opzioni con attenzione.
    GemelliIl tuo intelletto sarà acuto oggi, rendendoti particolarmente bravo nella comunicazione e nel problem solving. Sfrutta questa chiarezza mentale per fare progressi significativi.
    CancroAscolta la tua intuizione oggi. Le tue emozioni ti guideranno nella giusta direzione, quindi fidati del tuo istinto. Potresti scoprire nuove opportunità o intuizioni che cambieranno la tua vita.
    LeoneOggi, splende la tua fiducia in te stesso. Usa la tua presenza scenica e il tuo carisma per impressionare gli altri e raggiungere i tuoi obiettivi.
    VergineÈ un giorno ideale per concentrarti sui dettagli e sull’organizzazione. Svolgi il tuo lavoro con cura e attenzione e sarai ricompensato con risultati eccellenti.
    BilanciaOggi, l’equilibrio e l’armonia sono fondamentali. Evita conflitti e cerca di trovare soluzioni che soddisfino tutti.
    ScorpioneLa tua passione e intensità saranno al massimo oggi. Usa questa energia per spingerti verso i tuoi obiettivi, ma fai attenzione a non esagerare.
    SagittarioEsplora nuove prospettive oggi. La tua curiosità e il tuo senso di avventura ti porteranno a scoprire cose nuove e interessanti.
    CapricornoOggi, concentrati sul lavoro duro e sulla perseveranza. I tuoi sforzi saranno riconosciuti e premiati.
    AcquarioIl tuo pensiero indipendente e originale sarà un vantaggio oggi. Non aver paura di esprimere le tue opinioni e condividere le tue idee.
    PesciOggi, ascolta la tua voce interiore. Connettiti con la tua spiritualità e cerca la guida e l’ispirazione che ti circondano.
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    Incidente di Caserta: la vittima è il 20enne Alfonso Cerreto, grave il fratello

    Si chiamava Alfonso Cerreto il ragazzo di 20 anni morto a seguito dell’incidente stradale avvenuto questa notte a Caserta.
    Cerreto, originario di Maddaloni, ha lasciato una comunità sconvolta che in queste ore si stringe intorno alla sua famiglia. Alfonso stava guidando la sua Peugeot lungo la Strada Statale 7, nel territorio del Comune di Caserta, in compagnia del fratello quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo del veicolo, che si è ribaltato. L’impatto è stato così violento che Alfonso è stato sbalzato fuori dall’abitacolo, finendo in una scarpata sottostante la strada.
    Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando Provinciale di Caserta che, con tecniche SAF (Speleo Alpino Fluviali), hanno soccorso il giovane nella scarpata, affidandolo alle cure dei sanitari del 118, i quali purtroppo non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
    Il fratello di Alfonso, che era con lui, è attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta. La prognosi resta riservata. La polizia è intervenuta sul luogo dell’incidente per effettuare tutti i rilievi necessari a determinare l’esatta dinamica dell’accaduto, che al momento risulta ancora poco chiara.
    La polizia stradale ha avviato le indagini per far luce sulla dinamica dell’incidente. Dai primi rilievi, sembra che la Peugeot si sia ribaltata più volte prima di finire la sua corsa sulla carreggiata. Pare che nel sinistro sia coinvolta anche un’altra vettura.
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    Morto Dj Franchino: una leggenda delle discoteche italiane

    Si è spento a 71 anni Francesco Principato, meglio conosciuto nel mondo della musica come Dj Franchino. Storico dj e vocalist, la sua voce inconfondibile ha animato per decenni le serate di club e discoteche in Italia e all’estero.
    Nato a Caronia, in Sicilia, Principato si trasferì da giovane in Toscana, dove iniziò la sua carriera come parrucchiere a Montelupo. La sua passione per la musica lo spinse ben presto a dedicarsi al mondo delle discoteche, dapprima come vocalist.
    La sua voce potente e carismatica divenne presto un elemento distintivo, accompagnando le selezioni musicali di dj di fama internazionale come Mario Più, Gabry Fasano, Sandro Vibot e soprattutto Ricky Le Roi.
    Dalla riviera romagnola a Ibiza: la consacrazione di un talento
    Dagli anni ’80, Dj Franchino conquistò le discoteche più rinomate della riviera romagnola, dal Paradiso al Cocoricò, per poi approdare sulla magica isola di Ibiza. La sua fama varcò i confini nazionali, diventando un punto di riferimento per gli amanti della musica dance in tutto il mondo.
    Nelle ultime settimane, Principato era ricoverato in ospedale a causa di una malattia che se l’è portato via all’età di 71 anni. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo della musica e tra i suoi numerosi fan.
    La famiglia lo ricorda con queste parole: “Sei stato una persona speciale per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti e hai illuminato le nostre vite con il tuo sorriso, la tua forza e il tuo coraggio.”
    Dj Franchino resterà per sempre un’icona della musica dance, un artista che ha saputo emozionare e far divertire generazioni di appassionati.
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    A Secondigliano inaugurato il campo di calcio “Un calcio alla camorra”

    Un nuovo campo di calcio sorge a Secondigliano, nell’area che un tempo era un fortino del clan Di Lauro. Il campetto, riqualificato grazie a una raccolta fondi promossa dal Fatto Quotidiano, è stato inaugurato oggi con il nome “Un calcio alla camorra”.Il campo sarà a disposizione dei ragazzi del quartiere, ma a una precisa condizione: dovranno frequentare la scuola. I volontari che li seguiranno controlleranno le pagelle ogni quadrimestre e, se necessario, li aiuteranno a superare le eventuali lacune. L’obiettivo è duplice: sottrarre i ragazzi dalla strada e contrastare l’evasione scolastica, un fenomeno purtroppo diffuso a Secondigliano.
    All’inaugurazione erano presenti il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, il procuratore nazionale antimafia Gianni Melillo, il sindaco Gaetano Manfredi e diverse altre personalità. Tutti hanno sottolineato l’importanza di questa iniziativa come simbolo di legalità e riscatto per il quartiere.
    Il contributo di tanti
    La riqualificazione del campo è stata possibile grazie alla generosità di 500 lettori del Fatto Quotidiano che hanno raccolto 26mila euro. La ditta Vuolo Group di Castellammare di Stabia ha invece ripristinato le recinzioni.
    Un nuovo spazio per lo sport e l’aggregazione
    Il nuovo campo di calcio, che si estende su circa mille metri quadrati, si trova al limite del parco comunale “Laudati”. I ragazzi di Secondigliano, che finora hanno trovato ospitalità in alcuni spazi parrocchiali, potranno finalmente giocare in una struttura attrezzata e gratuita (l’unico costo richiesto è di 10 euro l’anno per l’assicurazione).
    L’inaugurazione del campo Un calcio alla camorra rappresenta un nuovo inizio per Secondigliano. Le istituzioni, le associazioni e i cittadini del quartiere si sono impegnati a collaborare per mantenere attivo e sicuro questo spazio, che diventerà un punto di riferimento per i giovani e per l’intera comunità.
    Il procuratore antimafia Melillo ha invitato il sindaco Manfredi a “scommettere sull’associazionismo di questa area e di assegnare gli spazi necessari”. Manfredi ha accolto l’appello e ha assicurato che verrà messa a disposizione anche un’altra struttura che sorge poco distante.
    Il nuovo campo di calcio è un segno di speranza per il futuro di Secondigliano. Un luogo dove i ragazzi potranno giocare, divertirsi e crescere insieme, lontano dalla criminalità e dalla violenza. Un monito per tutti a non rassegnarsi e a lottare per un futuro migliore. LEGGI TUTTO

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    Carambola sulla SS379: 11 feriti, una donna in codice rosso

    Un terribile incidente si è verificato questa notte sulla strada statale 379 nel Brindisino, nei pressi dello svincolo per Specchiolla. Sei auto sono rimaste coinvolte in una carambola che ha causato 11 feriti, uno dei quali in gravi condizioni.
    La donna, trasportata in ospedale in codice rosso, era a bordo di una delle auto che si sono scontrate inizialmente. Le cause dell’incidente sono ancora da accertare, ma la dinamica sembra essere stata drammatica.
    Secondo le prime ricostruzioni, dopo il primo impatto, gli occupanti di due auto che si erano fermati per prestare soccorso ai feriti sono stati colpiti da altri veicoli in transito, finendo in un canale laterale della carreggiata.
    Per diverse ore il traffico sulla SS379 è stato bloccato per consentire i soccorsi, i rilievi da parte della Polizia Stradale e la rimozione dei mezzi incidentati.
    L’incidente ha provocato notevoli disagi alla circolazione e ha destato preoccupazione nella comunità locale. Ancora una volta, la cronaca registra un bilancio drammatico sulle strade italiane, con l’ennesima richiesta di maggiore prudenza e attenzione alla guida da parte di tutti gli automobilisti.
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    Controlli nella “movida” al Vomero: denunciati 13 commercianti

    Nella giornata di ieri, nell’ambito dei servizi predisposti dalla Questura di Napoli nelle aree della “movida”, gli agenti dei Commissariati Chiaiano, Pianura, Poggioreale, Posillipo, San Paolo, Vomero, i finanzieri della Guardia di Finanza, personale della Polizia Locale, dell’ASL Na1 e dell’Ispettorato del Lavoro, con la collaborazione del Reparto Mobile, hanno effettuato controlli nel quartiere Vomero, in particolare a San Martino, nelle piazze Vanvitelli e Medaglie D’Oro, e nelle vie Giordano, Scarlatti e Falcone.
    Durante il servizio, gli operatori hanno identificato 550 persone, di cui 52 con precedenti di polizia.
    Sono stati controllati 203 veicoli, con la contestazione di 3 violazioni del Codice della Strada per mancata copertura assicurativa, guida con veicolo sottoposto a fermo amministrativo e mancata presentazione dei documenti di guida.
    Inoltre, sono stati ispezionati 13 esercizi commerciali, ai cui titolari sono state imposte diverse prescrizioni per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per la presenza di personale non in regola, elevando complessivamente sanzioni per oltre 35 mila euro.
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    Calvi Risorta, i carabinieri intervengono per un incendio e trovano 3600 botti illegali

    I Carabinieri, durante un’intervento per un incendio avvenuto nella zona ASI di Calvi Risorta, hanno fatto una scoperta incredibile. Ciò che inizialmente sembrava essere un semplice spegnimento di un incendio in un deposito industriale, si è rivelato molto di più.
    Dopo circa cinque ore di operazioni per domare le fiamme, le forze dell’ordine hanno identificato la causa dell’incendio: la deflagrazione di polvere da sparo, usata presumibilmente per la produzione illegale di fuochi d’artificio.
    All’interno di locali adiacenti a quelli incendiati, sono stati ritrovati 2400 scatoloni di fuochi pirotecnici noti come “Super Cobra 6”, illegalmente fabbricati e di categoria F4, destinati solamente a persone qualificate.
    I Carabinieri hanno messo sotto sequestro oltre 360.000 petardi, il cui peso totale superava i 1000 kg di sostanza detonante e il cui valore commerciale è stato stimato in quasi 4 milioni di euro.
    Questo notevole quantitativo di materiale esplosivo è stato affidato a un’azienda pirotecnica specializzata. L’industria e il magazzino coinvolti nell’incendio sono ora sotto sequestro e si procede con le indagini per identificare i responsabili della fabbricazione e detenzione dei petardi illegali.

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    Violenta rivolta nel carcere di Benevento: due agenti feriti

    Momento di altissima tensione nel carcere di Benevento, dove è in atto una violenta rivolta da parte di alcuni detenuti.
    Come denunciato dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, la situazione è incandescente: una sezione detentiva è stata distrutta e due agenti di Polizia Penitenziaria sono stati feriti dai detenuti, che si erano armati per fronteggiare gli agenti.
    “La situazione è molto grave”, afferma Tiziana Guacci, segretario del Sappe. “I detenuti comuni del quarto piano, per futili motivi, hanno devastato la rotonda, computer, vetri e tutto quello che c’era. Sembra che abbiano anche preso in ostaggio alcuni colleghi, due dei quali sono stati poi accompagnati in ospedale. La situazione è critica e sul posto sono presenti anche operatori delle altre forze di polizia”.
    “È evidente che c’è bisogno di un intervento immediato da parte degli organi competenti dell’Amministrazione penitenziaria”, prosegue Guacci. “Bisogna assicurare l’ordine e la sicurezza nel carcere di Benevento e tutelare gli agenti di Polizia Penitenziaria che vi prestano servizio. È grave che non siano stati ascoltati i nostri ripetuti allarmi sui focolai di tensione nelle carceri campane”.
    Il segretario generale del Sappe Donato Capece giudica la condotta dei detenuti “irresponsabile e gravissima”. “Le carceri in Campania sono ad alta tensione”, denuncia Capece. “È sotto gli occhi di tutti che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di violenza che coinvolge gli agenti di Polizia Penitenziaria nelle carceri italiane, come dimostra quel che sta succedendo nel carcere di Benevento”.
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    La velocità dietro i due incidenti mortali di Caserta

    La notte tra sabato e domenica è stata segnata da due tragici incidenti stradali nel Casertano, che hanno causato la morte di quattro giovani.
    I carabinieri stanno indagando per stabilire le esatte cause del primo impatto che ha causato tre morti e tre feriti e anche per stabilire le cause del ribaltamento dell’auto sulla provinciale di Caserta che ha causato la morte di un 20enne.
    Ai superstiti sono stati effettuati tutti i test necessari per stabilire le loro condizioni.
    Il primo incidente è avvenuto a Villa Literno, sulla via delle Dune, strada di collegamento con Giugliano in Campania. Una 500 Abarth con a bordo quattro giovani – una 20enne di Aversa, un 25enne di origine ucraina e un 23enne romeno – si è scontrata frontalmente con una 500 X dove viaggiavano un uomo e una donna di 49 e 54 anni, residenti a Casapesenna.
    L’urto è stato violentissimo e i quattro giovani sono rimasti incastrati tra le lamiere dell’auto. I vigili del fuoco, intervenuti sul posto, hanno estratto i corpi dalle lamiere, ma i giovani erano già morti sul colpo. Il quarto passeggero, un 21enne di Giugliano in Campania, è rimasto ferito gravemente, così come la coppia che viaggiava sull’altra auto.
    Sulle cause dell’incidente e sulla dinamica dello schianto stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Casal di Principe.
    Al momento non sono state trovate né telecamere né testimoni dell’accaduto, e gli unici indizi sono i segni di frenata sull’asfalto. Le auto viaggiavano a forte velocità – secondo una prima ricostruzione- ed ora si dovrà anche stabilire se chi era al volante era in condizioni di farlo
    Il secondo incidente è avvenuto a Caserta, sulla statale Appia. Un 20enne alla guida della sua auto ha perso il controllo del mezzo, che si è ribaltato in mezzo alla carreggiata.
    Il giovane è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e finendo nella scarpata adiacente alla strada. I vigili del fuoco del Comando di Caserta, intervenuti sul posto, hanno trovato l’auto ribaltata e il 20enne ormai deceduto. Per recuperare il corpo del giovane sono dovuti intervenire i vigili del Nucleo Saf (speleo-alpino-fluviale).
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    Sant’Antimo, va nel ristorante del fratello e chiede soldi a lui e alla madre: arrestato per estorsione

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    Chiedeva continuamente soldi all’anziana madre, l’ultima volta nel ristorante gestito dal fratello: è qui che i carabinieri sono intervenuti e l’hanno arrestato per estorsione.
    I fatti si sono svolti a Sant’Antimo. L’uomo, un 46enne già noto alle forze dell’ordine, si era recato al ristorante del fratello, dove si trovava anche la madre dei due, di 76 anni.
    Come in altre occasioni, ha chiesto denaro alla donna, che però ha rifiutato. A quel punto, ha afferrato un apribottiglie, minacciando di uccidere madre e fratello. I carabinieri sono intervenuti tempestivamente e l’hanno arrestato.
    Dagli accertamenti dei militari è emerso che l’uomo, in diverse altre occasioni, si era presentato nell’abitazione della madre per ottenere denaro.
    Armato con un cavatappi ha minacciato madre e fratello
    L’arma impropria è stata sequestrata e il 46enne è stato trasferito in carcere in attesa di giudizio.
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    Giovane calciatore muore colpito da un fulmine mentre è in campagna con il padre

    Un tragico incidente si è verificato ieri pomeriggio nelle campagne di Santeramo in Colle, dove un ragazzo di 17 anni ha perso la vita dopo essere stato colpito da un fulmine.
    La vittima è Giuseppe Cacciapaglia. Il giovane era impegnato in attività di pascolo con il padre quando è stato sorpreso da un violento temporale. Una scarica elettrica di eccezionale potenza lo ha colpito mentre si trovava all’aperto, facendolo cadere a terra.
    Nonostante sia riuscito a rialzarsi, il ragazzo è deceduto poco dopo a causa di un arresto cardiocircolatorio. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale del 118, che ne hanno constatato il decesso.
    La comunità di Santeramo in Colle è sconvolta dalla tragedia. Giuseppe era uno studente presso l’istituto Nervi Galilei ed era molto conosciuto e benvoluto da tutti.
    Il sindaco di Altamura, Antonio Petronella ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia della vittima: “Perdere la vita, a soli 17 anni, è una tragedia che nessuno potrà mai capire. Esprimo il mio sentito cordoglio alla famiglia di Giuseppe, giovane studente santermano, che frequentava l’Istituto tecnico e tecnologico “Nervi-Galilei” di Altamura. Il suo sorriso, la sua determinazione e la dedizione al lavoro resteranno nei cuori di quanti lo hanno conosciuto. Un forte abbraccio a chi gli era vicino”.
    Fino all’anno scorso il sindaco Petronella era il dirigente dell’istituto scolastico superiore frequentato dal giovane scomparso.
    Anche la società Santeramo Calcio, con cui il giovane giocava, gli ha dedicato un messaggio di profonda commozione: “Corri Caccia corri, ogni domenica ti toccava correre e scontrarti con gli avversari, il calcio la tua passione, il silenzio un tuo pregio mai un lamento mai una parola fuori posto, e pure eri quello che più le prendeva, e noi a gioire della tua forza.
    Ci è voluto un fulmine arrivato dal cielo a fermarti, quel cielo che da domani sarà il tuo campo da gioco, la tua terra, la tua casa lontano da noi fisicamente ma sempre presente nei nostri cuori”.
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