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    Arrestato alla stazione di Napoli Centrale: un 26enne egiziano espulso dall’Italia

    Napoli. Un cittadino egiziano di 26 anni con precedenti di polizia è stato arrestato sabato pomeriggio dalla Polizia Ferroviaria di Napoli Centrale per oltraggio, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo è stato poi espulso dall’Italia e condotto presso il CPR di Potenza in attesa del rimpatrio.
    Gli agenti del Reparto Operativo di Napoli Centrale, durante i consueti controlli in stazione, sono intervenuti su un treno proveniente da Roma a seguito di una segnalazione di persona molesta. Una volta individuato il soggetto incriminato, gli agenti gli hanno chiesto di esibire i suoi documenti d’identità. L’uomo, invece di obbedire, ha iniziato a inveire contro gli agenti e a rifiutarsi di collaborare.
    Nonostante l’opposizione del 26enne, gli agenti sono riusciti a bloccarlo dopo una breve colluttazione. L’uomo è stato arrestato e, al termine delle formalità di rito, gli è stato notificato un decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Napoli.
    Su disposizione del Questore di Napoli, l’uomo è stato condotto presso il CPR di Palazzo San Gervasio (Potenza), dove rimarrà in attesa dell’effettivo rimpatrio in Egitto.
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    Lavori viadotto, disagi sulla Statale 90 nell’Avellinese

    Sono previsti disagi sulla Statale 90 delle Puglie, nel territorio del comune di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, a causa dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza di un viadotto iniziati oggi. I lavori, che comprendono il risanamento strutturale e l’installazione di nuove barriere, si concluderanno il prossimo 21 ottobre.
    Il tavolo tecnico, con i dirigenti dell’Anas e il sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, ha istituito il senso unico alternato, in direzione Foggia e Napoli, regolato da un impianto semaforico. Per evitare prevedibili imbottigliamenti nelle ore di maggior traffico, il Comune di Ariano Irpino sta elaborando un piano alternativo per la viabilità interna.
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    Spari a Materdei: proiettile finisce nella camera da letto di un bambino

    Ancora una volta, la notte a Napoli è stata segnata da spari e pallottole vaganti. A Materdei, un colpo di arma da fuoco ha perforato la portafinestra di un appartamento, finendo nella camera da letto di un ragazzino.
    L’episodio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. Il padre del bambino, ancora scosso dall’accaduto, ha raccontato sui social quanto accaduto: “Ero sul divano quando ho sentito un rumore forte sul balcone.
    Pensando fosse un sasso, non ci ho dato peso. Solo dopo ho scoperto che si trattava di un proiettile, finito proprio sotto il letto di mio figlio. Se ci fosse stato qualcuno sulla traiettoria, sarebbe potuto accadere un dramma!”.
    L’uomo ha poi espresso la sua rabbia e frustrazione per la situazione di insicurezza che regna a Napoli: “Sono dei pazzi che sparano in aria senza curarsi di chi c’è intorno. La vita umana per loro non vale niente”.
    “Serve una maggiore presenza dello Stato in questi quartieri, con pattuglie e forze dell’ordine che presenzino costantemente sul territorio. È quello che il governo aveva promesso, ma dove sono?”, hanno dichiarato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli con il consigliere municipale Luca Bonetti a cui è stato segnalato l’episodio.
    L’episodio di Materdei ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza a Napoli, dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi fatti di cronaca nera, tra cui sparatorie, agguati e rapine.
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    Omaggio alla Regina Maria Cristina di Savoia a San Leucio di Caserta

    Il 24 maggio 2024, alle ore 18:00, si terrà un evento unico rivolto a onorare la figura di Maria Cristina di Savoia, la consorte di Ferdinando II di Borbone. Quest’evento si svolgerà nella suggestiva location del Belvedere di San Leucio, un luogo rinomato per la sua storia intrecciata con il settore della produzione serica, che la regina contribuì a valorizzare.
    Tributo e Convegno in Onore di Maria Cristina di Savoia
    La serata inizierà con un tributo floreale presso la via che prende il nome dalla beata regina, situata vicino alla Reggia di Caserta. Dopodiché, nel Giardino delle Magnolie del Belvedere, avrà luogo il convegno intitolato “Per il popolo e per il Cielo”, dedicato alla memoria di Maria Cristina, a dieci anni dalla sua beatificazione avvenuta il 25 gennaio 2014.
    Organizzatori e Patrocinatori dell’Evento
    Il convegno è frutto della collaborazione tra il Comune di Caserta, il Centro Studi della Provincia di Caserta “Antica Terra di Lavoro”, la Pro loco Real Sito di San Leucio, e Alleanza Cattolica. Assieme a questi enti promotori, parteciperanno all’evento personalità istituzionali, accademici e religiosi.
    Saluti e Relazioni dell’Evento
    Dopo i saluti istituzionali del sindaco Carlo Marino, della referente del Belvedere Ezia Cioffi, e del presidente della Pro loco Domenico Villano, moderati dall’assessore alla cultura Enzo Battarra, seguiranno presentazioni e discorsi incentrati sulla vita e le opere della regina santa.
    Interventi e Studi sulla Regina
    Saranno inoltre previsti interventi di esponenti accademici, tra cui Tommaso Tartaglione del Centro Studi della Provincia di Caserta e il ministro provinciale dei Frati Minori, così come contributi giornalistici di Antonio Casertano. Focus anche sull’arte religiosa con la presentazione di un’opera dedicata a Maria Cristina di Savoia curata dall’artista Vito Riccardi.
    Conclusione Culturale e Sociale
    L’evento prevede altresì momenti di rievocazione storica ad opera dell’associazione Be Time Università del Tempo libero, che si esibirà in scene teatralizzate con costumi d’epoca per rendere omaggio alla vita della regina. Infine, il convegno si concluderà con un brindisi nel giardino, organizzato dalla Pro loco, per celebrare la storica figura in un’atmosfera di condivisione e ricordo.
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    Nuovo studio sul Vesuvio: valutata la pericolosità delle colate di fango

    Un team di ricercatori ha condotto uno studio innovativo per valutare la pericolosità delle colate di fango, i cosiddetti lahar, che potrebbero verificarsi sulla Piana Campana in seguito ad un’eruzione del Vesuvio.I lahar sono flussi di fango denso che si generano durante o dopo un’eruzione vulcanica, quando acqua o neve si mescolano con materiale piroclastico (ceneri, pomici e lapilli). Questi flussi possono raggiungere velocità elevate e causare danni ingenti a persone e infrastrutture.
    Perché la Piana Campana è a rischio?
    La Piana Campana è un’area densamente popolata situata ai piedi del Vesuvio, un vulcano attivo. I fianchi del Vesuvio e dei Campi Flegrei, così come le valli e i rilievi appenninici circostanti, sono ricoperti da depositi piroclastici di passate eruzioni, facilmente rimobilizzabili da forti piogge.
    Lo studio, finanziato dal Dipartimento della Protezione Civile, ha utilizzato un approccio innovativo che combina dati di campo e laboratorio.
    Lo studio di laboratorio e di campo
    Sono stati raccolti dati dettagliati sui depositi piroclastici delle eruzioni del Vesuvio del 472 d.C. e del 1631, e sui lahar da essi generati.
    E’ stato sviluppato un nuovo codice per simulare la propagazione dei lahar, considerando i processi di deposizione ed erosione che ne influenzano il percorso e l’impatto.
    Sono state prodotte mappe che mostrano la probabilità che un lahar raggiunga determinate aree della Piana Campana, considerando diversi scenari di eruzione e differenti caratteristiche dei flussi di fango.
    Lo studio ha permesso di ottenere una valutazione più precisa della pericolosità dei lahar sulla Piana Campana. Le informazioni contenute nelle mappe di pericolosità saranno utili per le autorità competenti per la pianificazione di interventi di mitigazione del rischio e per la messa a punto di piani di evacuazione in caso di eruzione.
    I dati dello studio
    Lo studio tiene conto di diverse incertezze, tra cui il volume iniziale dei lahar, la disponibilità di materiale piroclastico in caso di eruzione e la localizzazione del bacino idrografico che potrebbe generare il flusso di fango.
    Questo studio rappresenta un passo importante per la mitigazione del rischio vulcanico sulla Piana Campana. Le nuove conoscenze acquisite potranno essere utilizzate per migliorare la pianificazione di interventi di protezione civile e per aumentare la consapevolezza del rischio tra la popolazione.
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    LA NOTA Caserta: 80enne torna in carcere. La denuncia del sindacato di Polizia Penitenziaria: “Una follia”

    Far tornare in carcere un ottantenne in un contesto di sovraffollamento e emergenza carceraria è “pura follia”. Lo afferma Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria (S.PP.). Di Giacomo critica il provvedimento dell’Ufficio Esecuzione Penale della Corte di Appello di Napoli che ha revocato la detenzione domiciliare a un ottantenne, ripristinando la detenzione per l’espiazione di un cumulo di pene di 8 anni e 4 mesi di reclusione, di cui 4 anni e 10 mesi ancora da scontare, per reati di droga e bancarotta fraudolenta.
    Secondo Di Giacomo, mantenere agli arresti domiciliari il detenuto avrebbe comunque garantito l’espiazione della pena senza aggravare ulteriormente le condizioni carcerarie. Purtroppo, questo non è un caso isolato. Al 2023, infatti, nelle carceri italiane ci sono 1.208 detenuti over 70 (di cui 38 donne) e 4.835 detenuti tra i 60 e i 69 anni.
    La presenza di detenuti anziani solleva enormi problemi di assistenza sanitaria e cura, con circa l’80% degli over 70 affetti da problemi di salute, in un contesto di carenza cronica di medici e personale sanitario. Le malattie più frequenti tra i detenuti sono quelle infettive (48%), seguite da disturbi psichiatrici (32%), malattie osteoarticolari (17%), cardiovascolari (16%), problemi metabolici (11%) e dermatologici (10%).
    Inoltre, il 40,3% dei detenuti assume sedativi e ipnotici, mentre il 20% fa uso di stabilizzanti dell’umore, benché solo il 9,3% della popolazione carceraria abbia diagnosi psichiatriche gravi. Un altro dato preoccupante riguarda la tossicodipendenza: un detenuto su tre ha una qualche dipendenza da sostanze stupefacenti.
    Di Giacomo sottolinea che questa situazione dovrebbe orientare i magistrati a evitare di aggravare ulteriormente le condizioni carcerarie, soprattutto considerando che i detenuti anziani, a eccezione dei capi clan e uomini di spicco della criminalità organizzata, vivono la detenzione in condizioni di maggiore difficoltà. Questo scenario aggrava anche il lavoro del personale penitenziario, che spesso deve assumere il ruolo di “badante” per i detenuti più anziani.
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    L’OPERAZIONE Spaccio di droga in Costiera Amalfitana, eseguite quattro misure cautelari

    Quattro persone sono state sottoposte a misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Salerno sullo spaccio di droga in Costiera Amalfitana. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Salerno ha disposto gli arresti domiciliari per tre indagati e l’obbligo di dimora per un quarto individuo.
    Quest’ultimo si trova attualmente detenuto per altri reati nel carcere di Nizza. L’ordinanza è stata eseguita dai Carabinieri nei comuni di Pagani, Sant’Egidio del Monte Albino e Ascoli Piceno, con il supporto del nucleo cinofili di Sarno, del reparto territoriale di Nocera Inferiore e della compagnia di Ascoli Piceno.
    Secondo le indagini della Procura di Salerno, i sospettati avrebbero gestito un’attività di spaccio di cocaina nel comune di Maiori. La droga, proveniente dall’agro nocerino-sarnese, veniva poi venduta a consumatori della costiera. La vicenda continua a essere monitorata da vicino, con ulteriori sviluppi attesi nelle prossime settimane.
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    Appello a Meloni: “Anche a Melito il modello Caivano”

    Da Melito arriva un nuovo appello alla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, affinché sia replicato anche in questa città il cosiddetto “Modello Caivano”. A segnalare “il caso Melito” alla premier attraverso una lettera è il giornalista e attivista locale, Marcello Curzio. Il comune è stato sciolto circa tre mesi fa a causa dei condizionamenti della criminalità organizzata nell’amministrazione.
    “Cara Giorgia,” scrive Curzio, “mi consentirai di chiamarti per nome perché ci conosciamo da tempo, in particolare dal congresso di Viterbo del 2004, in cui diventasti presidente nazionale di Azione Giovani. In tale veste, una delle tue prime tappe fu un dibattito a Giugliano moderato dal sottoscritto, seguito da altri incontri pubblici da me coordinati, come dimostrano le foto che allego.”
    “Ti chiedo con questa mia missiva di replicare, ovviamente in modo parziale, nella nostra città quello che i media hanno definito ‘modello Caivano’, affinché questi diciotto mesi di commissariamento dell’ente locale a Melito abbiano realmente un senso logico.”
    “Come a Caivano, anche noi melitesi vorremmo alta l’attenzione dello Stato e costante l’impegno del tuo governo, in ogni sua articolazione, a favore del territorio e della cittadinanza. Dobbiamo riconoscerTi che a Caivano, recentemente, è stato fatto tantissimo lavoro. Sono molti gli impegni presi e mantenuti, e molti altri sono già pianificati.”
    “Facciamolo anche qui,” conclude Curzio, “puntiamo innanzitutto alla rinascita sociale e al ripristino della legalità, che significa sottrarre il territorio al controllo della criminalità organizzata e restituirlo alla piena vivibilità della cittadinanza.”
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    Castellammare, sequestro beni per 800mila euro alla società Tekno Piper

    Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per l’importo di 803.433,36 euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura della Repubblica.
    Il provvedimento è stato emesso nei confronti della TEKNO PIPER s.r.l.s., con sede a Castellammare di Stabia, e del suo rappresentante legale, indagato per il delitto di omesso versamento di ritenute dovute o certificate.
    Il rappresentante legale è accusato di non aver versato le ritenute operate nei confronti dei dipendenti della società, operante nel settore della riparazione e manutenzione di navi commerciali e da diporto, per gli anni d’imposta dal 2018 al 2020, per un totale di  803.433,36 euro.
    Sulla base delle indagini, è stata quindi emessa una misura ablatoria reale, anche per equivalente, per l’intero ammontare delle imposte evase, corrispondente al profitto dei reati tributari.
    L’esecuzione del provvedimento di sequestro, tuttora in corso, riguarda quote societarie, veicoli e disponibilità finanziarie riconducibili alla società e all’indagato, il cui valore complessivo è in via di quantificazione.
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    Incidente Villa Literno: indagine sulle cause dello schianto mortale

    L’indagine sull’incidente di Villa Literno che ha causato la morte di tre giovanissimi e il ferimento di altre tre persone, tutte in gravi condizioni., dovrà stabilire  le eventuali responsabilità oltre alla dinamica. Ovvero di dovrà capire chi ha invaso la corsia opposta schiantadosi contro l’altra auto e perché.L’incidente si è verificato intorno all’1.30 della notte tra sabato e domenica in via delle Dune, la lunga strada di campagna che collega Villa Literno alla costa Domiziana. E’ li che  la Fiat 500X con alla guida Salvatore Donciglio, allevatore bufalino di cinquantaquattro anni di Casapesenna, e la moglie casalinga quarantanovenne, Antonella Nobis e una Fiat 500 modello Abarth si sono scontrate frontalmente.
    I due coniugi sono stati trasportati in pronto soccorso in codice rosso, l’uomo in quello di Pineta Grande, la donna a Sessa Aurunca con l’aorta perforata.
    Nella Abarth vi erano quattro ragazzi: alla guida la ventunenne Jowel Abbruzzese, residente a Varcaturo, località di Giugliano, che è stata trasferita in codice rosso all’ospedale civile di Aversa in prognosi riservata. Era la fidanzata di Dimitri Tammaro Iannone.
    E poi le tre vittime: Filomena del Piano, che è rimasta incastrata nelle lamiere insieme con l’amica, diciannovenne di Aversa, studentessa, figlia di un noto commerciante della città. Mentre i due ragazzi, pure loro morti sul colpo, erano stati sbalzati via nei cespugli della campagna incolta che costeggia la strada: Dimitri Tammaro Iannone, 25 anni e Gabriel Badica di 23 anni.
     Il papà e il fratellino di Gabriel Badica erano morti alcuni anni fa in un incidente stradale
    Entrambi di Villa Literno, il primo, di origine ucraine con la passione per la televisione, è stato anche concorrente del reality “Il Collegio”, aveva venticinque anni, il secondo, di origine rumene, viveva da solo con la mamma.
    Il suo papà e il fratellino alcuni anni fa erano rimasti vittima entrambi di un altro incidente stradale.

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    Operaio napoletano ferito nel cantiere Lidl di Asti viene risarcito dopo 3 anni

    Il tragico incidente avvenuto a Carmagnola, in provincia di Asti, dove oggi sorge il polo logistico della Lidl, ha finalmente trovato una positiva risoluzione per l’operaio coinvolto, a tre anni di distanza dai fatti.
    Il 19 aprile 2021, un operaio di 42 anni, marocchino residente ad Afragola, perse l’equilibrio mentre lavorava su una piattaforma di una gru a circa 15 metri di altezza. Cadde su un ponteggio dopo un volo di circa 7 metri.
    Immediatamente soccorso, l’uomo fu trasportato in elicottero al Cto di Torino con gravi fratture multiple. Dopo un lungo periodo di recupero, che lo costrinse a non lavorare per 22 mesi, finalmente la vicenda ha avuto un epilogo positivo.
    Grazie al lavoro degli avvocati Domenico Iodice e Alberto Taglialatela, l’operaio ha ottenuto un congruo risarcimento che gli ha consentito di ricevere le migliori cure mediche e sostenere la propria famiglia durante il recupero.
    “Questo caso”, hanno dichiarato gli avvocati Iodice e Taglialatela, “evidenzia l’importanza di mantenere elevati standard di sicurezza nei cantieri edili e rappresenta un precedente significativo per la tutela dei diritti dei lavoratori”.
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