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    Castello di Cisterna: due pusher in manette in poche ore, sequestrate oltre 100 dosi di droga

    Una zona divisa da una striscia di cemento, via Nino Taranto, che ospita l’edilizia popolare e un altarino illuminato per la Madonna, ha visto ieri l’arresto di due spacciatori nel giro di poche ore. Le forze dell’ordine, sempre presenti per garantire la sicurezza, hanno sequestrato oltre cento dosi di stupefacenti.
    Nella zona dei palazzi “219”, costruiti negli anni ’80 per la ricostruzione post-terremoto, i carabinieri della compagnia locale conoscono ogni angolo. È qui che Andrea Casalino, 28enne di Carbonara di Nola, è stato arrestato. Trovato in possesso di 60 dosi di crack e cocaina, per un totale di 21 grammi, confezionati con veline colorate, aveva anche 685 euro, proventi dello spaccio. Casalino è ora in carcere, in attesa di giudizio, accusato di detenzione di droga a fini di spaccio.

    A breve distanza, in via Leopardi, i carabinieri hanno arrestato Carmine Ischero, 34enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Trovato in possesso di 40 dosi di crack e 160 euro in contanti, Ischero è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio. Le operazioni di controllo da parte dei carabinieri della tenenza di Castello di Cisterna continuano.
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    Salerno, smantellata rete criminale: night club e case con prostitute straniere. Undici arresti

    Undici persone sono state arrestate oggi dai Carabinieri con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. L’operazione, coordinata dalla Procura di Salerno e condotta dai militari dell’Arma, ha portato all’emissione di un’ordinanza di misure cautelari da parte del gip del Tribunale di Salerno.
    Cinque degli indagati sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre altri cinque hanno ricevuto il divieto di dimora nella provincia di Salerno. Un ulteriore indagato è stato colpito dal divieto di dimora nel comune di Pontecagnano Faiano. Le indagini hanno rivelato l’esistenza di tre distinti gruppi criminali, guidati da due salernitani di 60 e 56 anni, che gestivano otto case di appuntamenti e due night club, dove avvenivano attività di prostituzione.

    Queste operazioni illecite si estendevano non solo a Salerno, ma anche nella provincia. Nell’ambito della stessa operazione, è stato disposto il sequestro preventivo di un bed & breakfast a Pontecagnano Faiano. Il proprietario della struttura è accusato di aver favorito e sfruttato la prostituzione, mettendo a disposizione delle donne e dei transessuali le camere a un prezzo maggiorato rispetto a quello normale.
    Un ulteriore episodio emerso dalle indagini riguarda uno degli indagati, che avrebbe rapinato un cliente di una prostituta. Secondo gli investigatori, l’indagato ha minacciato l’avventore, impedendogli di usufruire della prestazione sessuale pattuita e sottraendogli una somma di denaro.

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    Il sindaco Natale lascia Casal di Principe dopo 10 anni: “Qui fatta la storia”

    “A Casal di Principe, in questi dieci anni, abbiamo fatto la storia”. Con queste parole, il sindaco Renato Natale ha tirato le somme del suo secondo e ultimo mandato, segnando il termine di un decennio di radicali trasformazioni per la città. Un periodo che ha rappresentato una vera e propria rinascita dopo il lungo dominio camorristico, una rinascita certificata dalla visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella il 21 marzo 2023 e dalla riqualificazione di 23 beni confiscati alla camorra, ora destinati a usi pubblici e sociali.
    Natale ha sottolineato come questi risultati siano stati raggiunti senza leggi o fondi speciali e senza particolari interventi governativi, evidenziando l’importanza della partecipazione democratica e della società civile. Durante il suo mandato, il comune ha trasformato questi beni in una scuola dell’infanzia, una nuova sede per i Vigili Urbani, un deposito per i mezzi comunali e un’isola ecologica.

    Il sindaco ha ricordato che nel giugno 2014, quando è entrato in carica, ha promesso di restituire dignità e trasparenza alla città. “Oggi i Casalesi non sono più associati al clan camorristico, ma sono riconosciuti come cittadini di Casal di Principe,” ha affermato Natale.  Il contesto era già migliorato nel 2014 grazie ai numerosi arresti di boss e affiliati camorristici da parte delle forze dell’ordine.
    Tuttavia, nulla era paragonabile alla situazione del 1994, quando Natale divenne sindaco per la prima volta, affrontando direttamente la violenza della camorra. Durante quel periodo, Don Peppe Diana fu ucciso, e Natale subì intimidazioni, tra cui il ritrovamento di letame davanti alla sua casa, prima di essere sfiduciato dal Consiglio comunale.

    Nel corso dei suoi mandati, Natale ha contribuito a fare di Casal di Principe una città “normale”. Per la prima volta in oltre un secolo, un’amministrazione è durata per tutto il suo mandato senza scioglimenti per infiltrazioni mafiose. Tra i successi, ha portato la rete idrica e la pubblica illuminazione in tutto il territorio, aumentando i punti luce pubblici da 40% a una copertura totale e installando 4.000 contatori per l’acqua.
    La raccolta differenziata è passata dall’8% del 2014 al 53-54% odierno, e la città è uscita dal dissesto finanziario. L’adeguamento del settore dei tributi ha permesso di combattere l’evasione fiscale, che rimane comunque un problema significativo. Grazie ai fondi del PNRR, Casal di Principe vedrà ulteriori miglioramenti, come la riqualificazione di interi quartieri e la realizzazione di un centro per giovani e anziani.
    Tuttavia, restano sfide importanti, tra cui il ridotto numero di vigili urbani e la questione delle case abusive da abbattere, problema per cui Natale spera in una soluzione politica. Nonostante le divisioni politiche che hanno frammentato la sua maggioranza, Natale non ha intenzione di ritirarsi completamente dalla scena politica.
    Spera che i partiti tornino a fare politica a Casal di Principe e si dice pronto a continuare a contribuire alla crescita del territorio. “È arrivato il momento che i partiti tornino a fare politica a Casal di Principe, con le loro strutture che possano servire come scuola anche ai giovani. E credo di poter ancora dare qualcosa a questo territorio,” ha concluso Natale.
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    Controlli a Sant’Antimo, denunciato imprenditore tessile: in fabbrica 5 operai in nero

    I Carabinieri della tenenza di Sant’Antimo, in collaborazione con il nucleo ispettorato del lavoro di Napoli, hanno denunciato un imprenditore tessile di 53 anni, originario del Bangladesh, a seguito di controlli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. L’ispezione ha avuto luogo in un opificio tessile situato in via Grazia Deledda, dove sono state riscontrate numerose irregolarità.
    Gli ambienti di lavoro non rispettavano i requisiti previsti dalla normativa, gli attrezzi non erano adeguatamente manutenuti e i dipendenti non avevano ricevuto la formazione necessaria. Degli otto lavoratori complessivamente presenti, solo 3 erano regolarmente assunti con contratto.

    In seguito a queste violazioni, l’attività è stata immediatamente sospesa e sono state applicate sanzioni per un totale superiore ai 50 mila euro. Questa operazione a Sant’Antimo sottolinea l’importanza dei controlli continui per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e il rispetto delle leggi vigenti.
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    A Gragnano inaugurata la statua del decano della pasta, Mario Faella

    In piazza Guglielmo Marconi a Gragnano è stata ufficialmente inaugurata la statua bronzea dedicata al Cavaliere Mario Faella, decano dei pastai e figlio di Gaetano, fondatore dell’omonimo pastificio. Una vita dedicata al lavoro, all’insegna dell’eccellenza. Il Cavaliere Mario Faella è stato un imprenditore visionario, nato e cresciuto a Gragnano, che ha dedicato la sua vita alla produzione di pasta di alta qualità. Il suo pastificio, nato nel 1870 e presente in piazza Marconi dal 1907, è diventato un simbolo di eccellenza e tradizione, contribuendo a far conoscere la pasta di Gragnano in tutto il mondo. Grazie al suo impegno e alla sua passione, la pasta Faella è diventata sinonimo di qualità.

    Punti Chiave ArticoloLa città di Gragnano, conosciuta come la “Città della Pasta“, deve molto al lavoro del Cavaliere Faella. La sua dedizione ha permesso di valorizzare le antiche tecniche di produzione e di mantenere vive le tradizioni locali. La pasta di Gragnano I.G.P. è oggi apprezzata per la sua qualità unica, derivante dall’utilizzo di grani selezionati e dall’essiccazione lenta, che conferisce alla pasta una consistenza e un sapore inimitabili. Istituzioni e scuole all’inaugurazione Alla cerimonia hanno partecipato gli amministratori del pastificio Sergio Cinque e Gianluca Di Nola (nipoti di Mario), numerosi cittadini, autorità locali e rappresentanti del settore alimentare, sottolineando l’importanza di questa figura per la comunità gragnanese. Presenti anche gli studenti ed i docenti della scuola media Roncalli-Siani dell’indirizzo musicale, che hanno aperto la cerimonia esibendosi con celebri brani della musica italiana e poi hanno omaggiato la figura del pastaio attraverso un approfondimento sulla sua vita professionale.
    Durante la cerimonia, il sindaco dott. Aniello D’Auria ha sottolineato l’importanza del riconoscimento di Gragnano come capitale mondiale della pasta, evidenziando come la città abbia acquisito una fama internazionale grazie al lavoro dei produttori locali. D’Auria ha ricordato come Gragnano, grazie all’innovazione e alla comunicazione globale, oggi è conosciuta in tutto il mondo. Ha inoltre evidenziato il ruolo cruciale delle istituzioni, delle scuole e degli imprenditori nel mantenere viva questa tradizione e nell’assicurare che Gragnano continui a prosperare come centro di eccellenza nella produzione di pasta. Lo scultore Domenico Sepe ha dichiarato: “Realizzare questa statua è stato un grande onore. Ho voluto rappresentare il Cavaliere Faella come un simbolo di eccellenza e di tradizione. Il bronzo utilizzato per il busto è stato fuso insieme a quello del monumento dedicato ai pastai, sottolineando il legame profondo tra la figura del Cavaliere e la storia della pasta di Gragnano. La scultura custodisce non solo l’immagine, ma anche lo spirito di un uomo che ha contribuito in modo significativo alla nostra comunità.” L’amministratore delegato di Faella dott. Sergio Cinque, nipote di Mario Faella, ha dichiarato: “Ricordo mio zio come una persona che si è dedicata veramente anima e corpo per tutta la sua vita alla produzione della pasta, viveva 24 ore al giorno su questa piazza, in questo opificio che è ricco di storia, ricco di storia non solo del pastificio Faella ma anche di altri opifici che Gragnano ha ospitato andando indietro nel 1800. Per noi per noi tutti è stato sicuramente un esempio, un esempio, un grosso motivatore, una persona che è riuscita a trasmettere dei valori sani a noi tutti e soprattutto l’impegno e la passione per un’arte che può sembrare facile soprattutto a chi la svolge quotidianamente con una certa semplicità ma invece è sempre ricca di imprevisti e di difficoltà. Un patrimonio che Gragnano deve continuare a conservare anche per le nuove generazioni, perché è quello che praticamente ha contraddistinto la nostra storia negli ultimi secoli.”  La statua bronzea rappresenta il Cavaliere Faella in una posa fiera. Sulla targa della statua è inciso: “Cavaliere Mario Faella. Sapiente custode dell’arte bianca, che ha saputo tramandare il suo sapere e contribuito a far conoscere la qualità della pasta di Gragnano nel mondo.” L’inaugurazione della statua segna un momento di grande orgoglio per Gragnano e per tutti coloro che lavorano nel settore della pasta. La città continuerà a celebrare la sua ricca storia e le sue tradizioni, mantenendo viva la memoria di un uomo che ha saputo trasformare un piccolo pastificio in un marchio di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO

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    Giugliano ladri d’auto incensurati arrestati dai carabinieri

    Giugliano. I Carabinieri della sezione operativa di Giugliano in Campania hanno arrestato due giovani incensurati, un 18enne e un 15enne, entrambi residenti a Mugnano, per furto aggravato.
    I militari sono intervenuti dopo aver notato un’autovettura, una Lancia Y, con a bordo tre persone che si muoveva in maniera sospetta in zona Piazza Trieste e Trento a Giugliano. I Carabinieri hanno seguito l’auto per diversi chilometri, osservando che gli occupanti si fermavano spesso vicino a veicoli parcheggiati.

    A Mugnano, l’auto ha affiancato una Fiat Panda. Uno degli occupanti della Lancia è sceso e ha forzato la portiera della Panda, tentando di rubare la scatola nera installata a bordo. I Carabinieri sono intervenuti immediatamente, bloccando il 18enne e il 15enne. Il terzo complice è riuscito a fuggire.
    I due arrestati dovranno rispondere di furto aggravato. I Carabinieri hanno inoltre sequestrato gli arnesi da scasso trovati nella loro auto.

    Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se i tre giovani siano coinvolti in altri furti d’auto avvenuti a Mugnano nella stessa notte, con le stesse modalità.
    L’intervento dei Carabinieri ha permesso di sgominare un gruppo di giovani criminali che agiva sul territorio di Mugnano, mettendo in sicurezza i cittadini.
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    Caserta abbattuto allevamento di suini detenuto illegalmente

    caserta.I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Alife, insieme ai medici veterinari del Servizio Sanità Animale A.S.L. di Piedimonte Matese, diretto dal Dr. Forgione, hanno proceduto all’abbattimento di tutti i suini di un allevamento situato ad Ailano, in  provincia di Caserta, che è risultato non registrato presso l’A.S.L.
    Questo allevamento era già stato oggetto di sequestro amministrativo nel marzo scorso, a tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico nazionale.

    Questa operazione fa parte di una più ampia campagna di controllo che i Carabinieri Forestali, insieme ai medici veterinari dell’A.S.L., stanno portando avanti da alcuni mesi per monitorare tutti gli allevamenti zootecnici nel territorio matesino.
    È importante sottolineare che le stringenti normative sanitarie nazionali e comunitarie, basate sul principio di precauzione, sono state introdotte per evitare la diffusione di malattie epidemiche tra il bestiame, alcune delle quali possono essere trasmesse anche all’uomo.

     Adottate le misure previste delle normative europee
    Queste normative non permettono di regolarizzare la detenzione di animali per i quali non sia dimostrata la tracciabilità. In tali casi, è purtroppo obbligatorio procedere all’abbattimento del bestiame.
    Situazioni di irregolarità come questa sono state già riscontrate in numerosi allevamenti zootecnici del Distretto Matesino A.S.L., per i quali la Regione Campania adotterà analoghi provvedimenti di abbattimento dei capi non tracciati. Le carni di questi animali non potranno essere avviate al consumo alimentare, a causa del potenziale rischio sanitario che rappresentano.
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    Napoli, a Ponticelli hashish nel cofano: arrestato 26enne

    Napoli.I Carabinieri della Stazione di Ponticelli, durante un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato un 26enne del posto e denunciato una donna per resistenza a pubblico ufficiale.
    I militari, notando un’autovettura con a bordo due persone che procedeva a velocità sostenuta, hanno intimato l’alt. Il conducente, invece di accostare, ha accelerato dando il via ad un inseguimento che si è protratto per diverse centinaia di metri.

    L’auto è stata infine bloccata in via Carlo Miranda. I Carabinieri hanno proceduto a perquisire il veicolo, rinvenendo nel cofano ben 57 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa 3 chili. Inoltre, è stata trovata anche una mazza da baseball.
    Alla luce del quanto accertato, il 26enne, Luca Risimini, è stato arrestato e tradotto in carcere in attesa di giudizio, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e porto di oggetti atti ad offendere.

    La donna che era con lui in auto, una 26enne di Anzio, è stata invece denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.
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    Previsioni meteo Napoli, prima ondata di calore con l’anticiclone africano Scipione

    L’anticiclone africano arriva in Italia: ondata di caldo in arrivo.
    I meteorologi confermano che l’arrivo dell’anticiclone africano sull’Italia è dovuto all’espansione del caldo associata alla formazione di una lacuna barica iberico-marocchina.

    Quest’area di bassa pressione, situata tra le Isole Canarie, il Marocco e la Penisola Iberica, genera una rotazione delle correnti in senso antiorario che spinge verso nord masse d’aria subtropicale continentali direttamente dal Sahara verso il nostro Paese.
    Attraversando il Mediterraneo, queste masse d’aria si caricano anche di elevata umidità, favorendo la formazione di temporali pomeridiani, soprattutto nelle zone interne.

    Temperature in aumento
    L’infografica GEA mostra le temperature attese per oggi e domani. Le massime supereranno i 30°C in molte zone d’Italia, con punte di 35-38°C nelle zone interne e nelle isole maggiori.
    Cosa aspettarsi
    L’ondata di caldo porterà con sé giornate soleggiate e afose, con possibili picchi di afa soprattutto nelle ore pomeridiane.
    Consigli:
    Bere molta acqua: È importante idratarsi correttamente durante le giornate più calde, bevendo acqua frequentemente anche se non si ha sete.Evitare le ore più calde: Se possibile, è consigliabile svolgere le attività all’aperto nelle prime ore del mattino o nelle ultime ore della sera, quando le temperature sono più basse.Indossare abiti leggeri e traspiranti: Scegliere capi di cotone o lino che favoriscono la traspirazione e aiutano a mantenere il corpo fresco.Prestare attenzione ai gruppi a rischio: Anziani, bambini e persone con problemi di salute sono più vulnerabili alle alte temperature. È importante prestare loro particolare attenzione e aiutarli a rimanere freschi e idratati.
    Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, nuova stesa a Pianura: spari al Cannavino, paura tra gli abitanti

    Napoli. Riesplode la faida di Pianura: stesa in via Evangelista Torricelli. Cinque colpi di pistola esplosi in aria in direzione di un edificio dove abitano alcuni esponenti del gruppo di camorra dei Carillo.
    Paura tra gli abitanti che sono scesi in strada e hanno avvertito la polizia. Arrivati sul posto gli agenti hanno repertato i bossoli e hanno effettuato i rilievi cercando anche di capire a chi era rivolto il messaggio di piombo.

    Via Evangelista Torriccelli, nella zona della Cannavino, regno del boss Antonio Carillo, nel corso dell’ultimo anno è diventata tristemente nota per lunga lunga serie di stese ed attentati.
    L’ultimo in ordine di tempo il 24 aprile scorso quando alle tre di notte ci fu prima un colpo di pistola in aria e poi l’incendio dello scooter di una donna incensurata.

    Gli investigatori ritengono che anche questa volta sia opera di un gruppo di giovani emergenti che cercano di approfittare del vuoto di potere determinato dalla detenzione dei boss dei due gruppo criminali in guerra da tempo ovvero dei Carrillo, eredi dei Pesce-Marfella, in contrasto con i Calone-Esposito-Marsicano.
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    Napoli, morte di Elvira Zibra: il centauro condannato a 5 anni per omicidio stradale

    Napoli. Il giudice del Tribunale di Napoli, Linda Comella, ha condannato a 5 anni di reclusione Gianluca Sivo, il centauro responsabile dell’omicidio di Elvira Zibra, la giovane donna falciata a Mergellina nell’estate di due anni fa.
    La pena è stata emessa con rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo, e Sivo dovrà anche risarcire la famiglia della vittima con 70mila euro.

    Sivo era senza patente e viaggiava a 78 km/h
    La sera del 29 agosto 2022, Sivo era alla guida di una moto prestata da un amico, senza patente e a una velocità di 78 km/h, quando ha investito Elvira Zibra che stava attraversando la strada per gettare la spazzatura. L’impatto è stato violentissimo e la donna è morta sul colpo.
    La famiglia della vittima: “Giustizia è fatta, ma Elvira non tornerà indietro”
    I familiari di Elvira, assistiti dall’avvocato Giuseppe Catalano, si sono costituiti parte civile nel processo. La madre della vittima, come riporta Il Mattino che ha anticipato la notizia, già provata dalla perdita del figlio Mustapha, morto in un incidente stradale simile pochi mesi prima, ha commentato: “Giustizia è fatta, ma Elvira non tornerà indietro. Spero che questa sentenza sia da monito per tutti quelli che guidano spericolatamente”.

    La difesa annuncia ricorso in appello
    L’avvocato di Sivo, Giuseppe D’Alise, ha annunciato il ricorso in appello: “Leggeremo le motivazioni della sentenza e poi faremo le nostre valutazioni. In aula abbiamo cercato di dimostrare che la scarsa luminosità e l’assenza di strisce pedonali nelle vicinanze del luogo dell’incidente hanno avuto un ruolo nella tragedia”.
    La vicenda di Elvira Zibra è stato il primo di una serie di episodi di incidenti mortali riportati dalle cronache di Napoli, con una continuità impressionante negli ultimi due anni. Il numero di vittime della strada è in costante aumento causa guida spericolata e l’eccesso di velocità.
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    Pozzuoli danni alle apparecchiature dell’Ingv, l’allarme del direttore Di Vito

    Pozzuoli. Danni per 100mila euro alle apparecchiature sottomarine dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv nel golfo di Pozzuoli, da parte di pescatori senza scrupoli e di barche che lanciano le ancore noncurante della presenza delle boe che segnalano la presenza di strumenti nel fondo marino.
    E’ l’allarme lanciato anche oggi a Rai News24 da Mauro Di Vito direttore dell’Osservatorio.

    “Ci sono stati danni ripetuti alle nostre strumentazioni come nel caso di golfo di Pozzuoli. Si tratta di apparecchiature uniche al mondo messe in mare basso che purtroppo a volte vengono, spero involontariamente, tirate sù da ancore e reti di pescatori in un’area dichiarata interdetta.
    Continuano ugualmente gli ancoraggi e i danni non solo di tipo economico ma anche legati all’invio e la registrazione dei dati alla nostra centrale di monitoraggio.

    Chi vede qualcosa avvisi la Capitaneria di Porto e noi, per questa strumentazione è fondamentale che non venga danneggiata ripetutamente soprattutto in un momento così delicato.
    A volte le imbarcazioni che si riconoscono vengono ad ancorare vicine a questa strumentalizzazione delicatissima che si trova a volte a meno 50, 30, 70 metri. Dobbiamo poi intervenire noi ma quello che più è grave è la perdita di dati, non possiamo permettercela”.
     “E’ una strumentazione unica al mondo e ci serve per studiare il fenomeno”
    Questa strumentazione è unica al mondo e vengono ricercatori da tutti il mondo a vedere come facciamo il nostro lavoro. Dateci una mano a continuare a farlo perché i dati che raccogliamo con quella strumentazione sono fondamentali per capire il fenomeno del bradisismo.  In questo momento ci serve la mano di tutti”.
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