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    Arzano, la statua di Padre Pio nella 167 era un tributo del clan

    Arzano. Clan della 167 tra camorra e religione: rimossa dai carabinieri la statua di padre Pio. Era un tributo alla camorra.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloUna grande statua posta a protezione del rione e degli affiliati, e un piccolo parco giochi sono stati abbattuti nella giornata di ieri durante un blitz posto in essere dai militari della locale tenenza.

    L’icona inneggiante San Pio era collocata all’interno del rione popolare in via Colombo, ove fino a qualche anno fa era in atto lo spaccio e la vendita di stupefacenti, di armi e l’occupazione abusiva di alloggi da parte di esponenti di primissimo piano del clan locale, costola del potentissimo cartello degli Amato-Pagano. Dai primi accertamenti sarebbe emerso che il manufatto e le giostre erano era state fatte realizzare da un personaggio di spicco della criminalità organizzata. Un tributo al Santo eretto quale fede a protezione. Protezione che a quanto pare non è servita visto che sono oltre 35 gli arresti in circa due anni di attività investigative da parte dell’Arma.
    La camorra continua, quindi, a manifestare un forte senso di devozione ed attaccamento alla religione. Una costante che lega molti clan alleati. Anni fa, nella vicina Casavatore, i carabinieri rinvennero e fecero abbattere un manufatto con all’interno la statua di Padre Pio fatto realizzare dal padre di un boss della camorra, morto nel 2003.

    Anche nella vicina Casavatore il clan Ferone fece erigere una statua simile Il figlio Ernesto Ferone, attualmente detenuto, è ritenuto dagli inquirenti il capo dell’omonimo clan attivo a Casavatore e personaggio di primo piano del clan che attualmente sarebbe alleato con la costola arzanese degli scissionisti. Era il 2022, invece, quando fu segnalata la processione della Madonna dell’Arco tra le palazzine della 167 e dove anni prima c’era stata addirittura l’esibizione dei cosiddetti battenti con i gonfaloni effigianti la madonna.
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    Casoria: carabinieri arrestano un pusher durante un controllo alla viabilità

    Un arresto per droga per i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Casoria che durante un controllo alla circolazione stradale nella locale città, in via E. A. Mario di Casoria, hanno fermato Vincenzo Gragnano, un 22enne di Napoli già noto alle forze dell’ordine.PUBBLICITA

    I carabinieri hanno approfondito gli accertamenti ed effettuato una perquisizione nella smart dove il 22enne viaggiava e lì sono state rinvenute e sequestrate 66 bustine di marijuana per un totale di 83 grammi, 8 bustine di hashish per 25 grammi complessivi, 60 grammi di hashish suddivisa in stecche e due buste di marijuana per un totale di 22 grammi.

    Sequestrata anche la somma di 60 euro ritenuta provento del reato. La perquisizione è stata estesa nell’abitazione del giovane dove sono stati rinvenuti e sequestrati un bilancino di precisione e del materiale per il confezionamento dello stupefacente. Il 22enne è stato trasferito in carcere in attesa di giudizio.

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    Lo studio sullo slang degli italiani: ‘Amo’ il soprannome più popolare, seguono ‘Fra’, ‘Zio’ e ‘Bro’

    In Italia lo slang rappresenta una componente essenziale della comunicazione quotidiana, arricchendo il linguaggio parlato con una miriade di espressioni regionali e influenze internazionali. Ogni regione vanta il proprio patrimonio linguistico, con termini e soprannomi che riflettono le sue uniche tradizioni culturali e storiche.PUBBLICITA

    In uno studio condotto da Preply sono emersi i soprannomi colloquiali più utilizzati dagli italiani, e quando e come questi vengono impiegati nella vita di tutti i giorni. “Amo” si conferma il soprannome più popolare in Italia, con il 27% delle preferenze, soprattutto tra le donne e la Gen Z. Seguono “Fra” (15%), “Zio” (14%) e l’inglese “Bro” (14%), usati principalmente dagli uomini.

    Il 20% degli intervistati invece, in gran parte baby boomer e la generazione silenziosa, dichiara di non usare soprannomi. A livello regionale, “Giovane” spicca in Lombardia, mentre “Vecchio” è preferito in Veneto e Emilia-Romagna. Al Sud, termini dialettali come “Compà”, “Fratm” e “Mbare” sono ampiamente utilizzati. Lo slang italiano dimostra così la sua ricchezza e varietà, riflettendo le diverse identità culturali del paese.

    La maggioranza degli italiani guarda positivamente ai soprannomi colloquiali: il 44% li ritiene fondamentali per creare legami autentici, mentre il 41% sostiene siano capaci di creare un senso di appartenenza e di rafforzare il legame con la tradizione locale. Solo una minoranza li considera una barriera linguistica o una fonte di fastidio.

    I contesti più comuni per l’utilizzo dei soprannomi colloquiali sono le conversazioni dal vivo con gli amici per il 61%, e all’interno della famiglia per il 36%, con una maggiore frequenza tra le donne in quest’ultimo caso. Per i giovani italiani, TikTok domina la scena dei social nell’influenzare i trend dei soprannomi, con il 35% degli intervistati che lo ritiene l’influenza principale, seguito da Instagram (19%), YouTube (16%) e Facebook (12%). Tuttavia, il 28% degli intervistati attribuisce ancora alle tradizioni locali un ruolo fondamentale nell’evoluzione linguistica.

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    Tutto sold out a Dimaro per il ritiro del Napoli: attesi 100mila tifosi

    Grande entusiasmo e tutto esaurito per il ritiro del Napoli, che per il tredicesimo anno consecutivo ha scelto il Trentino per la preparazione del campionato. Secondo le stime dell’Azienda di Promozione Turistica della Val di Sole, si prevedono circa 100mila presenze tra l’11 e il 21 luglio, i giorni in cui la squadra sarà in ritiro.PUBBLICITA

    Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing, ha sottolineato l’importanza dei ritiri calcistici per l’economia locale: “La presenza dei ritiri calcistici in Trentino è un patrimonio significativo di tutto il comparto turistico. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha scelto per la tredicesima volta la Val di Sole, dimostrando il rapporto davvero speciale che ci lega con la società.”

    Rossini ha elogiato la qualità delle infrastrutture e dei servizi offerti da Dimaro-Folgarida: “Si rinnova una collaborazione favorita dalla qualità delle infrastrutture, dei servizi, dell’ambiente e dell’accoglienza che Dimaro-Folgarida mette a disposizione della società del club e dei suoi tifosi. Il Trentino e la Val di Sole sono molto ben attrezzati a supporto dell’attività sportiva, ma anche per le attività ludiche dedicate alle famiglie, con strutture ricettive e un’offerta gastronomica di qualità.”

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    Giallo nel ritiro della Svizzera: scomparsi i computer dei match analyst

    Tensione nel ritiro della nazionale svizzera a pochi giorni dal cruciale incontro contro l’Italia negli ottavi di finale degli Europei, previsto per sabato alle ore 18. Lo staff tecnico elvetico ha sporto denuncia alla polizia tedesca per il furto di tre computer appartenenti agli assistenti del commissario tecnico.PUBBLICITA

    “Posso confermare che tre pc dei nostri collaboratori sono spariti dall’albergo. Abbiamo informato la polizia,” ha dichiarato Adrian Arnold, portavoce della federazione svizzera, in un’intervista al quotidiano Bild. Il furto è avvenuto nel quartier generale della nazionale, situato presso un hotel dell’aeroporto di Düsseldorf.

    Nonostante il colpo subito, Arnold ha rassicurato che i dati critici per il torneo non erano salvati sui dispositivi rubati. “Se si è trattato di un sabotaggio alla nostra nazionale, allora è andato male,” ha affermato, lasciando intendere che la preparazione tattica per la partita contro l’Italia non è stata compromessa.

    Le autorità tedesche stanno esaminando le riprese delle telecamere di sicurezza dell’hotel per identificare l’autore del furto e determinare se l’intento fosse effettivamente quello di danneggiare la preparazione della squadra svizzera. La federazione resta fiduciosa che l’incidente non avrà ripercussioni sul rendimento della squadra in campo.

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    Napoli, a Monte Sant’Angelo i murales delle muse per ispirare gli studenti

    La Scuola Politecnica e delle Scienze di Base dell’Università degli Studi di Napoli Federico II ha inaugurato oggi il murale “Musae Scientiae”, un’opera d’arte che riflette l’essenza dei dipartimenti ospitati nella sede di via Cintia. L’evento, che si inserisce nelle celebrazioni per gli ottocento anni dell’ateneo, ha visto la partecipazione di studenti, docenti e rappresentanti del mondo accademico.PUBBLICITA

    “Il murale con le muse è un’opera che vive nella sede della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base e che rispecchia il cuore dei Dipartimenti,” ha dichiarato la professoressa Gioconda Moscariello, presidente della Scuola, durante la cerimonia di inaugurazione. L’opera, realizzata dall’artista Kiki Skipi nell’ambito del progetto “Apud Neapolim. Le scienze di Federico II”, è stata finanziata dal bando Siae e dal Ministero della Cultura “Per Chi Crea – Edizione 2023 – Opere Nuove”.

    Promossa da Arteteca – Inward in collaborazione con l’ateneo, l’iniziativa ha coinvolto direttamente gli studenti nella progettazione delle muse raffigurate nel murale. “La parte più interessante del progetto è stato il confronto con gli studenti dei diversi dipartimenti e corsi di laurea,” ha spiegato Silvia Scardapane, storica dell’arte e operatrice per la creatività urbana di Inward. “Da questo confronto è nata la caratterizzazione delle muse, con simboli che rappresentano le varie discipline.”

    Le sei muse senza volto, dipinte dall’artista, sono state caratterizzate con elementi significativi per ogni dipartimento: geologia, ingegneria, chimica, fisica, matematica, economia e biologia. “Una volta pronta la bozza, gli studenti hanno collaborato con l’artista, offrendo input su ciò che vivono nella scuola,” ha concluso Scardapane.

    Tra gli studenti presenti, Barbara Mandato del corso di Geologia ha commentato: “Abbiamo scelto la bussola perché è uno degli strumenti principali che usiamo in campo.” Lorenzo Amideo di Biologia ha spiegato: “La giraffa rappresenta lo studio delle scienze della vita e le teorie evolutive di Lamarck.”

    L’opera “Musae Scientiae” esprime lo stile inconfondibile di Kiki Skipi, pseudonimo di Chiara Pulselli, e si inserisce nell’Isaac – International Street Art Academy Campus – il primo distretto universitario dedicato alla creatività urbana. Le precedenti opere dell’Isaac includono “Naturalevoluzione” di Fabio Biodpì Della Ratta e Gianluca Raro, “Accumulo” di Gig, “Archidinamica” di Greg Jager, “Terra Madre” di Rosk, “Intrecci di Storie” di Luogo Comune e “Theory” di Joren Joshua.
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    Napoli, colpo ai reduci del clan Lo Russo: 16 arresti

    Questa mattina, su delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 individui. Questi sono ritenuti gravemente indiziati di associazione di tipo mafioso, omicidi, lesioni, esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni e detenzione di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata condotta su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Napoli.PUBBLICITA

    L’indagine, avviata nel febbraio 2021 e conclusasi nel 2022, ha visto impegnati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli, sezione “Catturandi”, e del Commissariato P.S. di Scampia, con l’ausilio delle squadre mobili di Perugia e dei Commissariati di P.S. di Giugliano e Anzio. Le forze dell’ordine hanno raccolto prove significative sull’esistenza, la struttura e l’operatività dei gruppi criminali Scognamiglio e Pecorelli, entrambi affiliati al clan Lo Russo. Questi gruppi si sono scontrati violentemente per il controllo dei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella.

    Tra i crimini commessi dai due gruppi, si segnalano:

    – L’omicidio di Salvatore Milano, esponente storico del clan Lo Russo, avvenuto il 22 aprile 2021.– L’omicidio di Antonio Avolio, il 24 giugno 2021.– Il ferimento di Salvatore Di Caprio, il 10 giugno 2021.– Un’aggressione ai danni di alcuni dipendenti dell’Ospedale Monaldi di Napoli, il 29 marzo 2021, legata alla compravendita di posti di lavoro.– Un’estorsione al titolare di un bar nel quartiere Miano, nell’agosto 2021.– Il sequestro di un arsenale di armi comuni e da guerra.– Numerose esplosioni di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico.

    L’attività investigativa ha beneficiato della comparazione balistica effettuata dal Gabinetto di Polizia Scientifica di Napoli, che ha confermato la corrispondenza tra le armi sequestrate e i bossoli rinvenuti nei vari episodi di violenza.

    Contestualmente, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Napoli Vomero hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di 3 persone, gravemente indiziate di associazione mafiosa e omicidio aggravato. Le indagini, condotte dal 2020, hanno rivelato i legami tra il gruppo Cifrone, già disarticolato da precedenti operazioni, e le nuove leve dei gruppi Scognamiglio e Catone-Pecorelli.
    Tra i soggetti colpiti dalle misure cautelari figura uno degli esecutori dell’omicidio di Salvatore Milano, ucciso con sette colpi di pistola.

    Parallelamente, il GICO del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e il Nucleo Investigativo Centrale di Roma della Polizia Penitenziaria, in collaborazione con lo SCICO e la Compagnia Capodichino della Guardia di Finanza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 20 soggetti indagati per estorsione, usura, riciclaggio e altri reati aggravati dal metodo mafioso.
    Le indagini hanno rivelato che un capo del clan, nonostante fosse detenuto dal 2010 per omicidio, continuava a impartire ordini dal carcere, gestendo occultamente diverse attività economiche e investendo i proventi illeciti in beni mobili, immobili e orologi di lusso, anche acquistati con criptovaluta.
    Il sequestro ha riguardato 8 immobili, 12 lotti di terreno, 5 complessi aziendali, 2 autovetture, 1 ciclomotore e 90 rapporti finanziari, per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. I provvedimenti eseguiti sono misure cautelari emesse in fase di indagine preliminare, e gli indagati sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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    Arzano, carabinieri rimuovono statua di Padre Pio e giostrine abusive nel rione della 167

    Operazione in mattinata oggi nel rione 167 ad Arzano, a Napoli, dove i carabinieri della tenenza locale hanno proceduto alla rimozione di una statua abusiva di Padre Pio e delle giostrine installate abusivamente.PUBBLICITA

    P.B.

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    Torna il sole e il caldo africano dopo il ciclone ‘Goccia Fredda’

    Il ciclone ‘Goccia fredda’ sta finalmente allontanandosi, facendo spazio a condizioni meteorologiche più serene e al ritorno del caldo africano.PUBBLICITA

    I meteorologi hanno delineato i due punti principali delle previsioni meteo attuali: la fine del maltempo su Nord e parte del Centro Italia, e l’arrivo di temperature estreme al Sud già da venerdì.

    Punti Chiave ArticoloMaltempo in Allontanamento Il ciclone che ha portato giorni di maltempo violento da domenica scorsa si sta spostando verso la Croazia, lasciando spazio a schiarite che inizieranno dal settore occidentale.
    D’altro canto, il Sud Italia ha continuato a godere di bel tempo, con un picco di 36°C previsto nel Salento. Si prevede che le temperature, attualmente sotto la media di 5°C al Centro-Nord, saliranno di 10-12°C sopra la media al Centro-Sud da venerdì. Questo porterà a un significativo aumento delle temperature, particolarmente accentuato nelle regioni centrali del paese.
    Ritorno del Caldo Africano Il secondo punto cruciale delle previsioni riguarda il ritorno del caldo africano. Da venerdì, le temperature saliranno a livelli estivi decisamente al di sopra della media, con picchi di 38-39°C previsti sulle Isole Maggiori e 34-35°C in città come Roma e Forlì.

    Questa impennata termica porterà il Centro-Sud a vivere condizioni quasi tropicali, mentre il Nord dovrà affrontare un’ulteriore ondata di piogge forti e pericolose, previste almeno fino al 3 luglio, sebbene ci sarà una breve tregua tra giovedì e venerdì. Disordini Meteorologici Questa complessità meteorologica è attribuibile all’assenza dell’Anticiclone delle Azzorre, che generalmente stabilizza le condizioni estive. Al suo posto, l’Anticiclone Africano porta a rapide alternanze tra ondate di calore e piogge intense, creando un’Italia divisa in due dal punto di vista climatico.
    Per il weekend, è atteso un peggioramento delle condizioni al Nord con forti rovesci, soprattutto nel pomeriggio di sabato tra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, estendendosi in serata anche al Triveneto. Temperature Estreme al Sud Nel frattempo, il Centro-Sud continuerà a sperimentare temperature estremamente elevate. Sabato, molti centri vedranno temperature superiori ai 35°C, con alcuni picchi notevoli come 38°C in Sicilia e 37°C a Benevento, Caserta e Terni. La giornata più calda sarà l’ultima di giugno, con temperature che raggiungeranno i 40-41°C a Bari, Siracusa e Taranto, e 39°C a Catania, Foggia e Lecce. La Capitale non sarà da meno con 35-36°C, temperature che si protrarranno anche fino a lunedì. Un Clima Sempre Più Bizzarro Con queste previsioni, è chiaro che l’Italia si trova a fare i conti con un clima sempre più instabile e imprevedibile. Mentre il Nord attende ancora l’inizio dell’estate del 2024, il Centro-Sud è già alla terza ondata di caldo della stagione, confermando un pattern climatico estremamente irregolare. Leggi AncheSiamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Napoli, latitante del Pallonetto picchia agente e scappa: è caccia all’uomo

    Napoli. E’ caccia all’uomo nel centro di Napoli dopo la rocambolesca fuga del latitante Luigi Sena, rapinatore seriale di 39 anni componente della batteria del Pallonetto di Santa Lucia.PUBBLICITA

    Il pregiudicato si è reso protagonista di una rocambolesca fuga. Era stato intercettato dagli agenti di polizia nei vicoli a ridosso di piazza Municipio. Era ricercato per una condanna definitiva per una rapina commessa a Rimini nel 2016.

    Era stato già arrestato lo scorso anno per violazione della sorveglianza speciale e poi posto agli arresti domiciliari. Ora con la condanna diventata definitiva aveva pensato bene di rendersi uccel di bosco.

    Quando è stato intercettato era in sella a una moto. E’ sceso senza opporre resistenza, ma era una finta perché si è scagliato contro un agente colpendolo al volto ed è scappato e nonostante sia stato inseguito è riuscito a far perdere le sue tracce.

    Ora è attivamente ricercato, come riportato da cronache di Napoli,  e dovrà rispondere anche di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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    Camorra, il pentito Caracallo: “Ecco chi erano gli uomini del boss e le zone di competenza”

    Napoli. Il super pentito di camorra Filippo Caracallo ha svelato agli investigatori della Dda di Napoli anche un retroscena e un vezzo che riguarda Feliciano Mallardo uno dei boss fondatori dell’Alleanza di Secondigliano e cognato sia di Eduardo Contini sia di Patrizio Bosti.PUBBLICITA

    Il boss dell’area giuglianese amava molto i corni portafortuna e in un’occasione i Contini gliene regalarono uno d’oro del peso di circa 200 grammi con un diamante.

    ” …ho conosciuto personalmente Eduardo Contini negli anni 92/93 quando frequentava casa di Mallardo Francesco e Mallardo Giuseppe. Ho conosciuto i fratelli Salvatore e Carmine Botta, capi del Clan Contini con roccaforte all’interno del Rione Amicizia.

    Ho ancora conosciuto Tonino detto o’ peccerillo, affiliato del Clan Contini e cognato di Ciccio, Eduardo e Bosti, cognato di Ciccio Maliardo, Contini e Bosti Patrizio. Ho anche conosciuto Egidio Annunziata, detto cervella, sempre affiliato al clan Contini. A volte venivano loro a Giugliano, altre volte andavamo noi dei Maliardo a Napoli.

    C’è sempre stato un forte legame e sono tutt’ora clan attivi sulla zona.Si tratta di famiglie senza alcun problema economico. So che il clan Contini svolge tra le proprie attività illecite l’attività del contrabbando di sigarette e quella del falso abbigliamento, scarpe, trapani).

    Posso dire che il gruppo tra i vari clan cui mi riferisco viene denominato “Alleanza di Secondigliano.
    Il gruppo Contini e Bosti è un gruppo unico con diverse fazioni controllate da diversi affiliati. Ad esempio Dell’Aquila, detto peppe o ciccio controllava la zona del Vasto; Tonino Peccerillo mi pare controllasse la zona delle Case Nuove; i fratelli Salvatore e Carmine e Botta nel Rione Amicizia. Mario Pomatico, altro affiliato che mi pare si occupasse dell ‘Arenaccia.

    Altro affiliato era Giuseppe Del Piano che gestiva la zona dei Ponti Rossi. La zona di via Stadera era invece gestita da Paolo Di Maro, detto Paoluccio o nfermiere. Noi tutti gli anni durante le festività natalizie portavamo regali di ingente valore, tipo Rolex o scarpe di un certo valore sia alla famiglia dei Licciardi che a quella dei Contini.
    Viceversa gli stessi elargivano regali del medesimo tipo. In particolare Napoli inviava Rolex di grande valore. Feliciano Mallardo amava molto i corni ed in una occasione i Contini gli regalarono un corno d’oro del peso di circa 200gr con un diamante.
    Non so dire bene ora il territorio dei Contini da chi è controllato. Di sicuro Salvatore e Carmine Botta di cui, però, non so dire se siano entrambi o meno liberi o detenuti. Taglialatela mi ha mandato lo scorso Natale i saluti ma non ricordo se di Carmine o di Salvatore.
    Mi ero anche riproposto di andarli a trovare cosa che poi non ho fatto. Mi sono interfacciato con i Contini fino a che è stato libero Ettore Bosti. L’ho visto in qualche ulteriore occasione dopo gli episodi di cui ho detto legali alla sparizione di Michele De Biase, avvenuta mi pare nel 2015. Poi, successivamente non ho più avuto modo di incontrarlo … “
    Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Carro funebre Maserati rubato e danneggiato durante il funerale a Monterusciello

    Pozzuoli. Un furto insolito e macabro è avvenuto ieri a Monterusciello, in provincia di Napoli, durante il funerale di un 83enne.PUBBLICITA

    Appena gli operatori dell’agenzia funebre Cesarano si sono allontanati dal carro funebre per recarsi presso l’abitazione del defunto per prelevare la salma, alcuni malviventi hanno approfittato del momento per rubare il mezzo.

    Punti Chiave ArticoloIl furto è avvenuto in via Allodi, dove alle 15 era previsto il corteo funebre verso la chiesa di Sant’Artemio. Il carro funebre, un modello Maserati di lusso, è stato poi ritrovato sulla collinetta di via Trepiccioni a Licola, completamente danneggiato dopo essere stato lanciato a marcia indietro contro un albero.
    Ad accorgersi del mezzo sono stati alcuni residenti, allertati dalla presenza del grosso veicolo e dal copertone di una ruota abbandonato sulla strada.
    Le indagini sono condotte dai Carabinieri del Reparto Operativo della Compagnia di Pozzuoli. Al momento non vi è traccia dei colpevoli, sebbene alcune telecamere di zona abbiano ripreso un uomo scendere dal carro funebre e salire su un’altra auto.

    Le telecamere hanno ripreso il ladro scappare su un’altra auto Sono diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti. Non si esclude, infatti, che il furto sia da ricollegarsi ad un atto di ritorsione nei confronti della ditta Cesarano, già salita alla ribalta delle cronache per aver organizzato i funerali del boss della mala romana Vittorio Casamonica. L’azienda, fondata da Alfonso Cesarano, deceduto in carcere qualche anno fa, era stata accusata di essere coinvolta nel racket dei funerali.
    Il furto del carro funebre Maserati rappresenta un episodio senza precedenti che apre nuovi scenari investigativi. I Carabinieri stanno lavorando per ricostruire l’intera vicenda e assicurare i colpevoli alla giustizia. Leggi AncheEsperto in diritto Diplomatico e Internazionale. Lavora da oltre 30 anni nel mondo dell’editoria e della comunicazione. E’ stato rappresentante degli editori locali in F.I.E.G., Amministratore di Canale 10 e Direttore Generale della Società Centro Stampa s.r.l. Attento conoscitore della realtà Casertana. LEGGI TUTTO