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    Il summit a casa di Patrizio Bosti nei 5 giorni di libertà e la decisione di uccidere Salvatore Barile

    Patrizio Bosti, per un errore di calcolo nella determinazione del cumulo di pene, fu scarcerato in data 11 maggio 2020.PUBBLICITA

    Trascorre 5 giorni in libertà, per poi essere nuovamente arrestato il 16 maggioPunti Chiave Articolo2020. In questo frangente, rientrato a Napoli, riprendeva immediatamente le redini del clan, come attestato dalla intercettazioni, e convocava immediatamente i suoi più fidati accoliti.
    In quella stessa data conferì il ruolo di suo “nuovo” luogotenente a Migliaccio Antonio, figlio del più noto Migliaccio Giovanni, affiliato al clan Contini e all’epoca detenuto. Tutto ciò emerge dalle conversazioni intercettate sulla utenza in uso a OlivaAnnunziata, madre di Migliaccio Antonio, nonché dalle intercettazioni registrate in carcere durante i colloqui tra il detenuto Giovanni Migliaccio e i familiari.
     L’investitura a boss di Antonio Migliaccio Le conversazioni sono contenute nelle quasi 900 pagine dell’ordinanza cautelare, firmata dal gip Antonio Santoro, che ha colpito lo stesso boss Patrizio Bosti alla vigilia di una nuova e imminente scarcerazione, i figli Ettore e Flora e il genero Luca Esposito.
    In quella data infatti Bosti decideva una totale inversione delle linee strategiche dell’associazione, fino a quel momento impostate su una sostanziale pax mafiosa col cartello contrapposto dei Mazzarella, convocando un esponente apicale di quest’ultimo sodalizio, Salvatore Barile , detto Totoriello, con l’intenzione — emersa circa 2 anni dopo dalle intercettazioni ambientali effettuate a casa di Mazzarella Ciro di ucciderlo. Il tutto all’insaputa degli allora reggenti del clan, ovvero Botta Carmine e De Luca Gennaro, dei quali evidentemente non condivideva la gestione, tanto vero che Bosti, rientrato sul territorio, non lì convoca davanti a sé, così confermandosi l’ipotesi che egli volesse investire del ruolo di suo luogotenente Migliaccio Antonio.
    E’ verosimile che alla base di tale scelta strategica vi fosse il malcontento del boss Patrizio Bosti in ordine alla gestione delle casse del clan: ed infatti, come emergerà dai colloqui seguiti al suo successivo arresto e dalle dichiarazioni di Luca Esposito, egli aveva trovato un “buco” nelle casse del clan di diversi milioni di euro. Bosti si informò anche della gestione di territori storicamente sotto il controllodell’Alleanza di Secondigliano, come Giugliano in Campania, dove è da anniegemone il clan Mallardo, confederato nel cartello criminale. Anche questo scrive il gip: “Lo si ricava dalle intercettazioni effettuate presso il domicilio di Lìcciardi Maria, (all’epoca ancora libera e al vertice del clan Licciardi) dalle quali emergeva che, nel breve periodo di libertà, Patrizio Bosti aveva incontrato Comite Oreste, affiliato al clan Mallardo, per essere ragguagliato sulla attuale situazione criminale di Giugliano e che, in quella sede, il Bosti aveva riconosciuto al Comite la piena intraneità al sodalizio (“Disse Lui “o Mellò …incomp… disse “Tu sei la famiglia, Ok?” .(ndr. A bassa voce)…”. Poi sempre su richiesta di Patrizio Bosti, Oreste Comite aveva fissato un incontro con Amicone Giuliano, allora reggente del clan Mallardo, verosimilmente per informarsi sulla gestione del medesimo, incontro, poi, non avvenuto a seguito del nuovo arresto del Bosti. L’immediata risposta dei suoi sodali alla sua “convocazione”, la fibrillazioneregistrata nelle conversazioni telefoniche per il suo rientro a Napoli, I’investitura, nel contesto di una nuova strategia, di Migliaccio Antonio quale suo luogotenente, la preoccupazione suscitata tra i suoi avversari del clan Mazzarella per l’imminente definitiva scarcerazione, all’epoca prevista per la fine di giugno 2022. Ci cono agli atti conversazioni ambientali tra Barile Salvatore e Mazzarella Ciro, nelle quali, intuita la volontà di Bosti Patrizio di uccidere il primo, i due si preparano alla “guerra” con l’Alleanza di Secondigliano, passando in rassegna gli affiliati da coinvolgere e facendo il punto sull‘assetto attuale del cartello criminale e sulla possibilità di reperire armi), l’interesse mostrato per gli assetti criminali sul territorio di pertinenza, a Napoli e in provincia, E il gip scrive: “Queste fibrillazioni indicano inequivocabilmente che Patrizio Bosti è, nonostante la detenzione in regime speciale, ancora tenacemente al centro della scena criminale partenopea, che è ancora un personaggio dalla caratura criminale di primissimo piano, in grado, ove scarcerato, di tornare immediatamente al comando del cartello da lui diretto”. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    La  Cassazione annulla ordinanza 41bis per boss Belforte

    Si intravedono possibilità di un allentamento del carcere duro per Domenico Belforte, capo del clan omonimo attivo nel Casertano, tra Marcianise, Capodrise e il capoluogo.PUBBLICITA

    Belforte è detenuto al 41bis dal 2007 e in carcere dal 1998. La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza emessa il 16 aprile scorso dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, che aveva respinto il reclamo scritto dallo stesso Belforte, dopo che il Ministro della Giustizia aveva prorogato di due anni il regime del 41bis nel settembre precedente.

    Accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato difensore di Belforte, Mariano Omarto, la Suprema Corte ha rinviato il procedimento al Tribunale di Sorveglianza di Roma, ma a una sezione diversa da quella che aveva deciso in precedenza.
    Le motivazioni della decisione non sono ancora note, ma l’annullamento con rinvio alimenta le speranze di Belforte. Nel reclamo, Belforte si era dichiarato claustrofobico, affermando di non poter resistere a trascorrere 22 ore in cella come previsto dal regime 41bis.

    Inoltre, aveva espresso la volontà di collaborare per ritrovare il corpo di una donna uccisa, sostenendo l’estraneità sua e della moglie all’omicidio dell’amante.

    I giudici di sorveglianza di Roma avevano respinto il reclamo poiché, a loro parere, “Belforte continua ad avere un ruolo apicale e non ha mostrato segni di pentimento né di distacco definitivo dalle logiche criminali del clan di provenienza”.
    Inoltre, ritenevano che fosse “incessante lo sforzo di Belforte di veicolare all’esterno ordini e indicazioni di azioni criminali a sodali liberi o detenuti”.

    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Donna ridotta in schiavitù con rito “ju-ju”: due condanne a Reggio Calabria

    La Corte d’Assise di Reggio Calabria ha condannato a 20 anni di carcere Sonia Osazee, una donna nigeriana di 41 anni, per tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.PUBBLICITA

    La sentenza, emessa oggi dalla presidente Natina Pratticò, ha inflitto anche 9 anni di reclusione a Sunday Ediorans, un 31enne nigeriano complice solo nel reato di tratta di persone.

    L’inchiesta che ha portato alla condanna è stata avviata dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria dopo la denuncia di una giovane donna nigeriana. La vittima era stata sottoposta al rito “ju-ju”, una pratica voodoo che la legava alla sua aguzzina, e una volta arrivata in Italia con un barcone, è stata costretta a prostituirsi a Castel Volturno (Caserta) per ripagare il viaggio.
    Secondo l’accusa, Sonia Osazee “reclutava, introduceva nel territorio dello Stato ed ospitava la persona offesa sulla quale – si legge nel capo di imputazione – esercitava poteri corrispondenti al diritto di proprietà, mantenendola in uno stato di soggezione continuativa e costringendola a prestazioni lavorative di tipo sessuale.

    E ancora minaccia (di uccidere la sua famiglia d’origine e di farla tornare in Nigeria), inganno (avendole rappresentato che sarebbe venuta per intraprendere degli studi), abuso di autorità (per essere di età superiore), approfittando di una situazione di vulnerabilità, di inferiorità fisica e psichica e di una situazione di necessità”.

    I fatti risalgono al 2016, quando la vittima, con la falsa promessa di poter studiare, è sbarcata a Reggio Calabria. Resasi conto dell’inganno, la donna ha tentato di scappare più volte.
    Quando ha manifestato l’intenzione di rivolgersi alla polizia, Sonia Osazee l’ha fatta trasferire in Germania, a Karlsruhe, da suo fratello Sunday Ediorans, con l’intento di farla continuare a prostituirsi.

    La storia della vittima è stata raccontata in aula nel corso del processo, dopo la requisitoria del pm Sara Amerio.
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    Aggressione a bordo del treno Lecce-Roma: sindacati chiedono interventi urgenti

    Ancora violenze a bordo dei treni. Ieri, 30 giugno, sul treno 8314 Lecce-Roma, una capotreno è stata vittima di ripetute aggressioni verbali da parte di alcuni viaggiatori esasperati dai guasti alla climatizzazione del vagone.PUBBLICITA

    L’episodio, che ha provocato lo svenimento della lavoratrice, ha reso necessario l’intervento del 118 e della Polfer presso la stazione di Benevento.

    Si tratta dell’ennesima aggressione ai danni del personale ferroviario pugliese, come denunciano i sindacati regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Slm Fast Confsal e Or.S.A. Ferrovie.
    “Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla collega e a tutti i lavoratori vittime di aggressioni fisiche e verbali”, dichiarano le organizzazioni sindacali. “Le inefficienze aziendali non devono ricadere sui lavoratori e sui passeggeri.

    Richiamiamo da tempo un confronto a tutti i livelli per ristabilire una filiera organizzativa efficiente all’interno del Gruppo FS e un sistema di sicurezza che tuteli prontamente i lavoratori in caso di problemi alla circolazione ferroviaria.”

    I sindacati concludono: “In assenza di interventi concreti, siamo pronti ad avviare ogni iniziativa necessaria a tutela dei diritti dei lavoratori e della loro sicurezza, come previsto dalle leggi vigenti”.
    Leggi AncheCollaboratore di lunga data di Cronache della CampaniaDa sempre attento osservatore della società e degli eventi.Segue la cronaca nera. Ha collaborato con diverse redazioni. LEGGI TUTTO

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    Latina, i carabinieri arrestano una coppia di Torre Annunziata

    Nel corso della mattinata di domenica, a Latina, i carabinieri della Stazione locale, dopo giornate di pedinamenti, hanno tratto in arresto un 44enne residente nel capoluogo pontino e domiciliato a Torre Annunziata. L’uomo è stato raggiunto da un provvedimento emesso dall’ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Latina, per dei reati legati alla detenzione ai fini […] LEGGI TUTTO

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    Positano, Valentina Ghetti ospite della rassegna letteraria ‘Mare, Sole e Cultura’

    “Mare, Sole e Cultura”, la storica rassegna letteraria di Positano, organizzata dall’Associazione Culturale Mare, Sole e Cultura in collaborazione con Mondadori, il Comune di Positano, la Camera di Commercio di Salerno e la Fondazione Carisal, celebra il centenario della morte di Franz Kafka dedicando la sua XXXII edizione al tema “Metamorfosi”. Il prossimo incontro si terrà giovedì 4 luglio (ore 21 – Piazza Flavio Gioia) con la content creator Valentina Ghetti, una delle più seguite booktoker in Italia e autrice di “Aura” (Mondadori).PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloLa Storia di Giulia in “Aura” «Scappa, e non guardarti più indietro.» Il passato di Giulia è una somma di scelte sbagliate. La decisione di suo padre di schierarsi con Marco Antonio contro l’imperatore Augusto ha condotto la sua famiglia all’esilio da Roma a Brixia, circondata dai barbari della Gallia Cisalpina. Anche la scelta di sposare il Legatus Quirino l’ha lasciata vedova troppo giovane, con ricordi preziosi e insopportabili.
    Un Viaggio di Rinascita La scelta di Giulia di fuggire in una gelida giornata di Februarius dalla villa patrizia per tornare a Roma e reclamare la sua eredità, il suo titolo e l’onore della sua famiglia sembra altrettanto sbagliata. Ciò la costringe a scegliere un nome barbaro, Sil, vestirsi con una rozza tunica di lana grezza e vivere braccata. La Gallia Cisalpina è una regione pericolosa, con montagne impervie, foreste fitte e le tribù autoctone dei Camunni in ribellione all’occupazione romana. Incontri sul Cammino Durante il suo viaggio, Giulia incontra il Principe Druso Maggiore, figliastro dell’imperatore Augusto e comandante delle legioni cisalpine, e Jarl, un giovane camunno in cerca di vendetta per la distruzione del suo villaggio. Due vite agli opposti, unite solo dall’incontro con Giulia.
    Il Debutto di Valentina Ghetti “Aura” è la storia di una ragazza ostinata come una pietra, viva come il fuoco e ribelle come il vento. Racconta del ritorno a casa, di un destino apparentemente segnato da combattere, del bisogno di scappare per ritrovarsi e dell’importanza di lottare per ciò che si crede giusto. Giulia lotta contro un passato forse morto, ma con un futuro ancora da scrivere. Dettagli dell’Evento Valentina Ghetti, laureata in Lettere Moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 2020, è una professoressa in pausa e una content creator. “Aura” è il suo debutto come scrittrice. Gli incontri della rassegna sono aperti al pubblico e quest’anno, grazie alla collaborazione con Travelmar, i partecipanti potranno usufruire di una corsa gratuita andata e ritorno da Salerno a Positano e ritorno, su prenotazione e fino ad esaurimento posti.
    Informazioni Utili Il traghetto partirà da Piazza della Concordia alle ore 17.10 e ripartirà da Positano alle ore 23.00 senza fermate intermedie. Per info e prenotazioni: info@maresolescultura.it – T. +39 339 814 0173 – 366 6421650. La rassegna proseguirà mercoledì 10 luglio (ore 21 – Piazza Flavio Gioia) con una serata dedicata al tema “Le stanze del potere” con Carlo Cottarelli, autore di “Dentro il palazzo” (Mondadori) e Roberto Napoletano, direttore de “Il Mattino”. Leggi Anche LEGGI TUTTO

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    ‘Tutte le Volte’: Carmen svela il suo nuovo singolo

    Il nuovo singolo di Carmen, intitolato “Tutte le Volte,” promette di essere un viaggio intimo attraverso le sfide e i trionfi dell’amore. Questo brano, tanto atteso dai suoi fan, rappresenta il primo di una serie di nuove uscite che la cantautrice ha in serbo per il pubblico. PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloUn Inno alla Resilienza e alle Relazioni Umane
    “Tutte le Volte” è un inno alla resilienza e alla complessità delle relazioni umane. Si tratta di un racconto sincero e appassionato che cattura l’essenza stessa dell’amore. Il singolo, scritto con la collaborazione dell’autrice Chiara Pizzi e prodotto da Renato D’Amico, promette di toccare le corde più profonde del cuore dei suoi fan, offrendo un’esperienza musicale coinvolgente e autentica. Talento e Carisma da Amici di Maria De Filippi
    Carmen è divenuta un volto noto al grande pubblico grazie alla sua partecipazione al programma televisivo “Amici di Maria De Filippi” nell’edizione del 2017, dove si è classificata seconda dietro a Irama. La sua straordinaria performance e il suo carisma hanno conquistato sia il pubblico che i professori del talent show. Il suo brano “La complicità” ha raggiunto la Top 10 per diverse settimane e ha dato il titolo al suo primo album, consolidando la sua presenza nella scena musicale italiana.
    Nuovo Progetto con Beat Sound e Ada Music Italy Il nuovo progetto di Carmen è targato “Beat Sound” e sarà distribuito da Ada Music Italy. “Tutte le Volte” è ora disponibile su tutte le principali piattaforme digitali, segnando l’inizio di una nuova entusiasmante fase nella carriera della giovane artista. Con questo singolo, Carmen dimostra ancora una volta il suo talento nel raccontare storie profonde e personali attraverso la musica, mantenendo vivo l’interesse e il sostegno dei suoi fan più fedeli.
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    Camorra, il boss Patrizio Bosti arrestato sull’uscio del carcere

    La Squadra Mobile di Napoli, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Polizia Economico-Finanziaria, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno arrestato il boss Patrizio Bosti i figli Ettore Bosti e Flora Bosti e il genero Luca Esposito (marito dell’altra figlia Maria).PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloTutti accusati di  associazione mafiosa, minacce, riciclaggio e autoriciclaggio.
    In particolare al boss, che stava per essere scarcerato, viene contestato di aver approfittato di una breve scarcerazione di due anni fa (grazie a un calcolo errato nella definizione dei giorni da scontare) per riorganizzare la famiglia criminale dell’Alleanza di Secondigliano. Gli investigatori avevano piazzate delle microspie nella sua abitazione di via Briganti al Vasto. E appena arrivato a casa Bosti avrebbe convocato i summit dettando le regole da tenere nei rapporti con i nemici del clan Mazzarella.
    Il summit intercettato a casa Bosti in via Briganti al Vasto E in quella occasione aveva affidato incarichi direttivi a soggetti di propria fiducia, decidendo una totale inversione delle linee strategiche del clan (fino a quel momento impostate su una sostanziale pax mafiosa con il contrapposto cartello dei Mazzarella).
    E sempre in quella occasione aveva impartito disposizioni agli affiliati che dovevano imporre ai soggetti intranei e/o contigui a non collaborare con la giustizia, oppure ad interrompere il percorso collaborativo. E allo stesso tempo aveva ricucito i rapporti con le altre famiglie criminali affiliate alla Alleanza di Secondigliano e, infine, dando indicazioni in ordine alla distribuzione delle “mesate”.
    I Bosti avevano riciclato in società di rifiuti ferrosi, telefonia e locazione di immobili Dalle indagini è emerso anche che Patrizio Bosti e il figlio Ettore Bosti avrebbero riciclato i proventi di truffe in società operanti nei settori dei rifiuti ferrosi, della telefonia e della locazione di immobili, utilizzando prestanome in maniera particolare cittadini extracomunitari. Oltre agli arresti, sono state eseguite perquisizioni e sequestrati due immobili e 353.709,95 euro, ritenuti profitto del reimpiego di denaro illecito. Contestualmente alle misure cautelari personali, sono state eseguite perquisizioni delegate nei confronti ulteriori 9 soggetti, in quanto possibili detentori di denaro contante o altri beni per conto degli indagati. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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    Evasione fiscale da 20 milioni, maxi-sequestro ad una ditta di autotrasporti

    A seguito di una complessa indagine di polizia giudiziaria per gravi ipotesi di reati tributari, condotta dai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Latina su delega della Procura della Repubblica di Latina, è stata eseguita un’ordinanza di sequestro preventivo emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina. “L’indagine ha […] LEGGI TUTTO

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    “Se ti metti con un altro uccido a te e a lui”: le minacce dal carcere del boss Salvatore De Martino alla ex

    Napoli. “Se ti metti con un altro uccido a te e a lui”, le ripeteva in continuazione. Un concetto ribadito anche dal padre, che una volta, rivolto alla madre della piccola, le dice “mo’ esce mio figlio A.
    Punti Chiave Articolocon due ergastoli scontati e te la vedi con lui”, “mo’ t’appicc” (“ora ti do fuoco”, ndr).PUBBLICITA

    Una storia di sopraffazione e violenza domestica emerge dagli atti relativi all’arresto di 9 persone del clan De Martino, ad opera dei carabinieri di Napoli su disposizione della Dda di Napoli.
    Al centro della vicenda c’è una giovane donna e sua figlia di tre anni, contesa dal padre, Salvatore De Martino elemento apicale del clan degli Xx di Ponticelli, detenuto in carcere. Le indagini, condotte dalla DDA di Napoli e dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco, hanno portato alla luce un quadro agghiacciante di sopraffazioni nei confronti della donna e della sua famiglia.
    Il padre della bambina, nonostante la detenzione, manteneva contatti quotidiani con la figlia tramite un telefono cellulare fornito da una guardia carceraria compiacente.
    Comunicazioni costanti dal carcere dove il padre della bimba contesa era rinchiuso “tramite un profilo Instagram” con la complicità di una guardia penitenziaria. Minacce di morte alla donna, anche puntandole una pistola alla testa “intimandole di fargli vedere regolarmente la figlia”. Il boss parlava dal carcere con la complicità di una guardia carceraria in fedele Le vessazioni non si limitavano alle minacce. La donna è stata picchiata e insultata, sia dal padre della bambina che dai suoi suoceri, che le impedivano di avere contatti con altri uomini e la obbligavano a portare la figlia a casa loro tutti i giorni, tranne la domenica.
    L’uomo era possessivo nei confronti della donna anche dopo rottura. E quando i nonni materni chiedono di vedere la bambina a casa loro, in Comune vicino, i De Martino rifiutano dicendo di avere paura di agguati fuori dal loro territorio di influenza. “Una grave e allarmante spirale persecutoria” “Una grave e allarmante spirale persecutoria”, scrive il gip Marco Giordano nell’ordinanza cautelare. Una spirale di violenze e minacce che vede vittime la giovane donna e tutti i suoi familiari, ma anche la bambina. Fino a quando la nonna della piccola telefona ai carabinieri e fa partire le indagini due mesi fa. Una inchiesta minuziosa conclusa con gli arresti. Anche i genitori della donna sono stati vittime di minacce e intimidazioni. I De Martino li hanno avvertiti di non intromettersi e di non ostacolare i loro piani per la bambina. Gli accertamenti hanno confermato le accuse e portato all’arresto di 9 persone, tra cui il padre della bambina, i suoi nonni paterni e la guardia carceraria complice. Leggi AncheGiuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca” LEGGI TUTTO

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     Come si può controllare l’archiviazione dei bagagli?

    Cos’è la conservazione dei bagagli:PUBBLICITA

    Punti Chiave Articolo La conservazione dei bagagli è un servizio in cui è possibile lasciare i bagagli o le borse in un luogo sicuro per un breve periodo di tempo. La procedura di solito richiede un giorno o ore. È molto utile e potresti averne bisogno molte volte. COME…..
          Quando alloggio che cambia qualche ora prima di controllare un altro alloggio. Quindi questo servizio può essere utilizzato per mantenere la merce al sicuro.       Scopri questo luogo sicuro per i bagagli quando esplora la città prima di qualsiasi volo o treno.       Non puoi portare le tue cose mentre visiti un posto. Nel frattempo, scegli questo elegante servizio per i tuoi effetti personali.       Alcune alloggi non consentono il check-in anticipato o il check-out tardivo. In questa situazione, fare riferimento alla posizione di archiviazione più vicina.       Potrebbe anche esserci una necessità di conservare merci durante la sosta o il transito. Nel frattempo, la selezione di bagagli è un’offerta orgogliosa. Alcuni punti di stoccaggio dei bagagli a Napoli:            Deposito bagagli Napoli è un luogo in cui si trovano le seguenti posizioni di stoccaggio dei bagagli.  Bounce: Napoli ha diversi luoghi che possono essere prenotati attraverso il rimbalzo. I suoi prezzi competitivi per l’intera giornata partono da € 4,30 per una borsa.
    Archiviazione radicale: offre una vasta gamma di servizi per aziende locali, turisti, istituti di informazione e viaggiatori per il tempo libero. Che consente di risparmiare € 5 per sacchetto al giorno con assistenza clienti 24/7.
    Servizi di stoccaggio dei bagagli:     Quando si sceglie qualsiasi posizione per lo stoccaggio di merci, offre molti servizi. Approfitta delle strutture di monitoraggio per proteggere le tue cose. Fornisce molti armadietti e magazzini.    Ti fornisce anche copertura assicurativa per i tuoi effetti personali. La sua prenotazione è molto flessibile. In questo, puoi impostare la prenotazione online tramite il sito Web o tramite l’app mobile o annullare la prenotazione secondo qualsiasi requisito.
    Le sue posizioni sono facilmente accessibili. I suoi centri si trovano spesso vicino al trasporto o alle aree turistiche. L’onere di trasportare i tuoi effetti personali può essere alleviato utilizzando l’archiviazione. Insieme a questo può anche godere delle sue varie strutture.  Cosa dovremmo fare dopo aver controllato il deposito dei bagagli?      Controllare lo stoccaggio dei bagagli a Napoli può essere sfruttato in molti modi. Dopo aver esplorato i molti luoghi famosi di questa città, visitali. Goditi la cucina napoleonica al ristorante e al caffè in loco. Puoi aggiungere più oggetti alla prenotazione se necessario. Verrà inviata un’e -mail di conferma dopo che tutti i dettagli devono essere realizzati per conoscere l’area di stoccaggio delle merci selezionate. Dopo che l’elemento selezionato raggiunge la posizione di archiviazione, è necessario ricordare il codice e -mail e QR in modo che possa essere scansionato in qualsiasi punto di necessità.     Entra in contatto con il team del servizio clienti o il personale di gestione dei bagagli per qualsiasi informazione o domanda di cui potresti aver bisogno. Si può visitare il National Archaeological Museum per conoscere l’arte o la storia. Si può fare una passeggiata lungo Lungomare, un percorso attraente con splendide viste sul mare. Liberi di conservare i tuoi effetti personali mentre ti godi tutto ciò che Napoli ha da offrire. Siamo la redazione di Cronache della Campania. Sembra un account astratto ma possiamo assicurarvi che è sempre un umano a scrivere questi articoli, anzi più di uno ed è per questo usiamo questo account. Per conoscere la nostra Redazione visita la pagina “Redazione” sopra nel menù, o in fondo..Buona lettura! LEGGI TUTTO

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    Morta Maria Rosaria Omaggio: si spegne un’artista poliedrica

    Napoli. Ci ha lasciati oggi, all’età di 67 anni, Maria Rosaria Omaggio, attrice, scrittrice e icona del cinema e teatro italiano.PUBBLICITA

    Punti Chiave ArticoloNata a Napoli ma da tempo residente a Roma, Omaggio ha segnato la scena artistica con la sua personalità forte e il suo talento versatile.
    Una carriera ricca di successi La sua carriera vanta oltre 50 opere teatrali, 29 film e 18 fiction televisive. Il suo debutto sul grande schermo risale al 1976 con “Roma a mano armata” di Umberto Lenzi. Tra i ruoli più iconici, quello di Oriana Fallaci nel film “Walesa – L’uomo della speranza” di Andrzej Wajda, per cui ha ricevuto un premio a Venezia. Il grande pubblico la ricorda anche per la sua partecipazione a “Canzonissima” sulla Rai.
    Oltre la recitazione Oltre alla recitazione, Omaggio si è distinta come scrittrice, ambasciatrice di buona volontà per l’infanzia delle Nazioni Unite e istruttrice di taiji quan, un’arte marziale cinese. Ha avuto un matrimonio e tre relazioni importanti, ma non ha mai avuto figli.
    Una donna fuori dagli schemi Maria Rosaria Omaggio è stata una donna fuori dagli schemi, che ha saputo conquistare il pubblico con la sua bellezza, la sua intelligenza e la sua ironia. Ha affrontato la vita con coraggio e determinazione, lasciando un segno indelebile nel mondo dello spettacolo e non solo. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel panorama artistico italiano.
    Ricordiamo alcuni dei suoi lavori più celebri: Film: Roma a mano armata (1976), Mimì Blümchen (1977), L’uomo di Suez (1983), La romana (1988), Mediterraneo (1991), Io non ho paura (2004), To Rome with Love (2012), Walesa – L’uomo della speranza (2013)Serie TV: Il commissario Montalbano (1999-2003), La piovra (1984), Un medico in famiglia (2000-2006), Il segreto dell’acqua (2011)Teatro: Hedda Gabler (1983), La bisbetica domata (1987), Un tram che si chiama desiderio (1996), Fedra (2004), Venere e Adone (2017) Leggi Anche LEGGI TUTTO