Conoscere i parametri utilizzati per lo spostamento dell’automedica dall’ospedale Franchini di Montecchio a Traversetolo e quelli relativi ai tempi di intervento dei mezzi di emergenza. A chiederlo con un’interrogazione è il consigliere Luca Cuoghi (Fdi).
Nel suo atto ispettivo Cuoghi ricorda il caso di cronaca della donna, incinta di due mesi, deceduta davanti all’ospedale Franchini. “Secondo una prima ricostruzione – spiega Cuoghi – la donna si sarebbe sentita male intorno all’una di notte a casa propria, a Gattatico. Il marito, allarmato, avrebbe chiamato subito il 118 e l’operatore avrebbe garantito l’invio dell’automedica da Reggio Emilia. Ma nell’attesa la donna ha perso i sensi e così il marito avrebbe deciso di trasportarla urgentemente all’ospedale più vicino, il Franchini”. “Trovato chiuso il pronto soccorso – prosegue Cuoghi – l’uomo ha bussato alla vetrata d’ingresso e un’operatrice, capendo l’emergenza, ha contattato volontari della Croce Arancione che hanno tentato una prima rianimazione”.
Un caso che ha spinto il consigliere a chiedere lumi sul servizio di automedica. Nei giorni scorsi “sono state raccolte circa 300 firme per far ritornare l’automedica da Traversetolo al Franchini di Montecchio”, fa sapere il consigliere.
“Da tempo chiediamo conto alla Regione della riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, con auto mediche ridotte o dirottate su altri distretti e costrette a coprire vasti bacini d’utenza e Pronto soccorso chiusi o con apertura ridotta a 12 ore. Ma le uniche risposte avute sono state ulteriori tagli, ulteriori chiusure, ulteriori depotenziamenti. Sulla sanità è necessario e urgente invertire la rotta”, conclude Cuoghi.
(Brigida Miranda)
27 Marzo 2024