“Quali sono le misure adottate negli ultimi anni per fare fronte all’aumento dei tassi di interesse che gravano sui mutui riguardanti l’acquisto delle prime case da parte dei cittadini emiliano-romagnoli”.
E’ il quesito principale posto alla giunta in un’interrogazione del consigliere Fabio Bergamini (Lega) e firmato dai colleghi di gruppo Stefano Bargi, Fabio Rainieri, Emiliano Occhi, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Matteo Montevecchi, Maura Catellani, Matteo Rancan e Massimiliano Pompignoli.
Il consigliere, inoltre, vuole sapere “se sia nelle intenzioni della Giunta quella di erogare un contributo sugli interessi maggiorati corrisposti dai cittadini, come già avviene in altre regioni italiane (ad esempio, la Sicilia) e se l’esecutivo intenda “istituire un apposito fondo di solidarietà, che preveda facilità di accesso da parte dei cittadini che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile per l’acquisto della prima casa e che possa essere fruito da residenti regionali che certifichino una condizione di difficoltà economica, non strettamente dipendente dalla perdita del lavoro o dalla significativa riduzione dell’attività economica esercitata”.
Per chi è in difficoltà, ricorda Bergamini, “esiste la possibilità di avvalersi del cosiddetto Fondo Gasparrini, un fondo di solidarietà che prevede la sospensione delle rate dei mutui (fino a 18 mesi), le cui condizioni di accesso erano state allentate durante l’emergenza sanitaria”. Il Corriere della sera in un’inchiesta ha mostrato come nel 2022 e 2023 “l’aumento delle rate dei mutui ha toccato il 65%, gravando su ogni famiglia per circa 3.100 euro”.
La Sicilia, continua il consigliere “ha previsto l’istituzione di un fondo perduto finalizzato all’abbattimento dell’aumento dei tassi di interesse, relativamente ai mutui a tasso variabile per l’acquisto della prima casa”, un contributo del 50% “degli interessi corrisposti, in riferimento alle rate effettivamente versate nel corso dell’anno”.
(Gianfranco Salvatori)
7 Febbraio 2024