Sandra Milo, attrice e conduttrice, è deceduta all’età di 90 anni nella sua abitazione, circondata dall’affetto dei suoi cari.
Conosciuta come la musa di Federico Fellini, che l’aveva affettuosamente soprannominata Sandrocchia, ha lasciato un’impronta nel mondo del cinema, della televisione e del teatro.
Nata con il nome di Salvatrice Elena Greco, ha avuto una lunga e brillante carriera artistica. Oltre ad essere stata l’ispirazione di lunga data per Fellini, ha lavorato con registi del calibro di Antonio Pietrangeli, Sergio Corbucci e Luciano Salce, solo per citarne alcuni.
Ha condiviso il set con attori del calibro di Alberto Sordi e Marcello Mastroianni. Il suo primo ruolo importante è arrivato nel 1959, nel film “Il generale Della Rovere” diretto da Roberto Rossellini, in cui ha interpretato il personaggio di una prostituta accanto a Vittorio De Sica.
Difficile darne una definizione precisa perché lei era tante cose: attrice, conduttrice, cantante ma, soprattutto, personaggio. Un episodio per tutti, il celebre “Ciro, Ciro”, gridato in diretta tv durante il programma “L’amore è una cosa meravigliosa” quando qualcuno le diede la notizia (falsa) che il figlio aveva avuto un incidente.
Quando in tv gridò “Ciro, Ciro”, per la notizia (falsa) della morte del figlio
Era il 1990 e la Milo aveva già alle spalle una lunga carriera cinematografica che, nel 2021, le è valsa il David speciale ai David di Donatello. L’esordio al cinema è del 1955. Salvatrice Elena Greco, questo il suo vero nome, recita accanto ad Alberto Sordi nel film “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli. Ha già alle spalle il primo matrimonio finito, quello con il marchese Cesare Rodighiero, contratto a soli 15 anni e dichiarato nullo dalla Sacra Rota.
Dopo qualche altra pellicola di genere (la Milo, con le sue forme generose entra rapidamente nella categoria delle “maggiorate”), arriva il primo ruolo importante nel film “Il generale Della Rovere” (1959) di Roberto Rossellini con Vittorio De Sica.
Seguono “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli ma, soprattutto, “8½” (1963) e “Giulietta degli spiriti” (1965) di Federico Fellini del quale diventa la musa e, come lei stessa ha raccontato, amante per ben diciassette anni. Per entrambi i film vince il Nastro d’argento come miglior attrice non protagonista.
Molti programmi in Rai e in Fininvest
Dopo numerosi altri ruoli in cui viene diretta da registi come Dino Risi, Luigi Zampa e Luciano Salce, la Milo decide di rinunciare al cinema per dedicarsi alla famiglia. Nel frattempo, infatti, ha avuto una lunga relazione con Moris Ergas, da cui è nata la figlia Deborah, e si è sposata con Ottavio De Lollis con cui ha avuto gli altri due figli Ciro e Azzurra.
Nei primi anni Ottanta, dopo il ritorno al cinema, la Milo arriva in Rai. È il periodo della relazione con l’allora leader del PSI Bettino Craxi. L’attrice conduce una rubrica nel programma “Mixer” di Giovanni Minoli poi la trasmissione pomeridiana per bambini “Piccoli fans”. Dopo la Rai arriva anche la Fininvest (oggi Mediaset) dove conduce (su Retequattro) “Cari genitori” e “Giorno di festa”.
Nel 2001 è di nuovo in Rai come opinionista de “La vita in diretta” durante il Festival di Sanremo. Due anni dopo Pupi Avati la vuole nel suo film “Il cuore altrove” e, da allora, ha continuato ad alternare l’attività televisiva, cinematografica e teatrale. In tv l’abbiamo vita, tra l’altro, nella settima edizione de “L’isola dei famosi”, in “Io e te” e in “Estate in diretta”. Al cinema è diretta da Gabriele Salvatores nel suo “Happy Family”.
Il teatro, infine, la porta sul palco con “8 donne e un mistero”, “Il letto ovale”, “Fiori d’acciaio”, “Il club delle vedove” e “Una fidanzata per papà”. Nel 2023 la sua ultima apparizione tv, su Sky Uno, nel viaggio televisivo di “Quelle brave ragazze” accanto a Mara Maionchi e Marisa Laurito.
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