I collegamenti stradali e ferroviari dell’area nord di Modena “sono quelli di cento anni fa” (in particolare il tratto Mirandola-Modena) e sono inadeguati e occorre al più presto adottare soluzioni per risolvere le problematiche. È quanto messo in evidenza da Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che tramite un’interpellanza chiede alla giunta regionale di indicare con quali modalità e tempistiche intende intervenire. “E’ una strada stretta e insicura, inadeguata al traffico” ha scandito la consigliera. “La bassa modenese produce da sola il 2,5% del Pil nazionale e il 10% di quello regionale, ma i cittadini sono lasciati a loro stessi, con strade non all’altezza. E anche l’autostrada Cispadana promessa non c’è. Mirandola non merito tutto questo” ha continuato la capogruppo del Misto.
In Aula, le ha risposto l’assessore alle Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini. “La Statale 16 di Abetone e Brennero è fra gli assi di valico di competenza statale. Sulla statale 12 sono previste diverse varianti e, per quanto riguarda la porzione che attraversa Pavullo, ci sono proposte della Regione al ministero per il prossimo contratto di programma con Anas. Il ministero ha avviato una prima consultazione con le Regioni. A oggi non c’è una data certa per il documento da sottoporre alla condivisione delle Regioni così come non c’è un budget”.
La Regione ha finanziato un progetto di fattibilità. Anas ha consegnato il progetto alla Regione nell’agosto 2023. “La manutenzione straordinaria è di Anas con contratti di programma annuali. E la Regione ha sempre evidenziato le criticità. Nel piano aggiuntivo di programma per il collegamento statale 12-statale 9 ci sono risorse per 25,1 milioni e sono stati ultimati i lavori su strada per 8,40 milioni, mentre sono in corso lavori di messa in sicurezza per 640mila euro”. La Cispadana, secondo l’assessore, è strategica e “la Regione pensa che il pilastro sia la sostenibilità economica, ambientale e sociale, ma è necessario cantierare subito le opere fondamentali già programmate”.
“Il collegamento con il trasporto pubblico ferroviario tra Mirandola e Modena – ha continuato Corsini – prevede analisi sui costi e i benefici. E’ stato commissionato uno studio che prende in considerazione quattro scenari: nuova ferrovia Mirrandola-Carpi e nuova linea Carpi-Mirandola-Modena; nuovo tracciato ferroviario Mirandola-Soliera e nuova linea Mirandola-Soliera-Modena; nuova linea diretta Brt (Bus rapid transit) Mirandola-Modena a elevata frequenza su tratti in sede riservata con costi di investimento ed esercizio inferiori a quelli della ferroviaria; nuova linea Brt con frequenza dimezzata che esercita le prime due alternative di tipo ferroviario che sfruttano la linea Suzzara-Carpi-Modena. L’esito della valutazione finanziaria è negativo per le prime tre scelte ed è positivo solo per quarta”.
Giulia Gibertoni ha replicato che “se l’opera è vecchia vincono i benefici, se è verde, permette la sostenibilità e la mobilità allora non se ne deve parlare. Mirandola è abbandonata al suo destino. Togliere la Cispadana, poi, consentirebbe di liberare risorse per altre opere”.
“La Strada Statale 12 – ha sottolineato la consigliera – è inadeguata in particolare nei tratti di attraversamento dei centri abitati, così come lo sono i collegamenti ferroviari. L’attuale collegamento tra Mirandola e Modena passando da Bologna, con un tempo di percorrenza di quasi due ore, non ha alcuna utilità, così come l’ipotesi di un collegamento ferroviario tra Mirandola e Carpi, ipotizzato nel passato dall’amministrazione provinciale di Modena, è uno sviamento e non la soluzione del problema dei collegamenti ferroviari. Anche la tanto promessa autostrada regionale Cispadana, che dovrebbe collegare il casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 al casello di Ferrara Sud sull’autostrada A13, un progetto vecchio di 40 anni, non risponde alle esigenze trasportistiche dell’area modenese nord, oltre a rappresentare un gigantesco spreco di denaro e risorse pubbliche”.
(Gianfranco Salvatori)
28 Novembre 2023