Si è chiusa davanti al giudice monocratico del Tribunale di Cassino Maria Cristina Sangiovanni, quella che è stata una vera e propria battaglia giudiziaria e contabile per un importante imprenditore di Itri, specializzato nella realizzazione di porte e materiali da interno.
Gli uomini della guardia di finanza di Formia, infatti, successivamente a una mirata attività di verifica fiscale presso la nota azienda del territorio riscontrarono in ipotesi accusatoria una importante evasione fiscale, sia per quanto atteneva all’Iva che agli omessi ricavi dichiarati al fisco.
Tuttavia l’imprenditore, assistito dall’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, ha sempre contestato le ricostruzioni operate dai militari, ritenendole palesemente viziate sia per l’esistenza di presunti ricavi mai realizzati, che per il recupero di costi ritenuti inesistenti.
Le numerose udienze dibattimentali hanno poi ricostruito punto su punto tutta la contabilità aziendale e dimostrato non solo la perfetta liceità delle operazioni svolte, ma anche la reale esistenza di costi considerevoli relativi alla produzione ed alla partecipazione con proprio campionario esposto nelle fiere di tutta Europa.
“Una vicenda davvero singolare – ha commentato l’avvocato Cardillo Cupo – che ha rischiato di vedere l’ingiusta chiusura di una delle realtà più importanti del nostro comprensorio, gestita storicamente da una famiglia di imprenditori di Itri che, nonostante le difficoltà legate a questa singolare contestazione, è riuscita a continuare nella sua decennale attività ed a garantire anche importanti livelli occupazionali. Sarebbe necessaria maggiore attenzione in queste attività di verifiche perché i danni che si arrecano sono enormi e spesso i processi si concludono con assoluzioni con formula piena”.
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