Definire quali siano i lavori di ripristino previsti “per la totale e definitiva messa in sicurezza del quartiere Romiti (Forlì) con particolare attenzione al ponte di Schiavonia e al sottostante fiume Montone”.
Massimiliano Pompignoli (Lega) chiede spiegazioni alla giunta e ricorda come l’alluvione del maggio 2023 ha “provocato ingenti danni e situazioni critiche, ad oggi ancora disastrose, in quasi tutti i fiumi del territorio”. Il consigliere afferma anche come “determinati territori vivono ancora, a distanza di quasi 9 mesi, senza gli argini dei fiumi ancora distrutti, mai ripristinati e con quantità impressionanti di detriti, tronchi e rami dentro i corsi fluviali”. Per il leghista, nell’area ricadrebbe anche il fiume Montone, soprattutto nella zona del quartiere Romiti e del ponte di Schiavonia che “è uno dei punti nevralgici di Forlì e collega numerosi quartieri al centro storico della città”. L’interrogazione è stata discussa in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro.
“Già nel novembre scorso – continua il consigliere – si è verificato un rapido innalzamento del fiume Montone non per il quantitativo di pioggia caduta, ma a causa di detriti, tronchi e rami che hanno letteralmente bloccato il corso fluviale proprio sotto il ponte di Schiavonia e facendo un rapido sopralluogo, si nota chiaramente la totale incuria dell’alveo e del ponte stesso: a ben vedere, infatti, solo un arco del ponte è ‘libero’ mentre l’altro è completamente ostruito da una vera e propria montagna di detriti e fango che occlude del tutto il libero passaggio del fiume, con le chiare conseguenze del caso”.
Pompignoli chiede il dettaglio degli interventi di messa in sicurezza previsti nella zona e anche ”su quale sia il progetto di ripristino integrale degli argini e degli archi del ponte a seguito degli eventi metereologici di maggio 2023 e le tempistiche di realizzo”.
La vicepresidente e assessore all’Ambiente, Irene Priolo, ha risposto che “oltre agli interventi di somma urgenza, con un’ordinanza è previsto – e la progettazione è già avviata – intervento importante nelle golene private dove la Regione abbasserà i piani golenali per ottenere una maggiore capacità di laminazione. I lavori sono previsti entro l’estate. Avremmo, però, bisogno di lavorare in commissione sui piani speciali. La messa in sicurezza è dovuta sì agli interventi, ma anche dai piani speciali che sono allo studio con il commissario. Il 31 marzo ci sarà la prima impostazione dei piani speciali e il 30 giugno l’elenco delle opere. Sarebbero utili due passaggi in commissione per l’analisi della strategia di ricostruzione”.
Pompignoli ha replicato di “essere parzialmente soddisfatto, ma non possiamo aspettare tanto. La preoccupazione dei cittadini è per le piogge di aprile e maggio e serve una soluzione per tranquillizzarli”.
Il presidente Caliandro ha “accolto con favore l’appello della vicepresidente Priolo e la commissione è a disposizione per ulteriori incontri”.
(Gianfranco Salvatori)
14 Febbraio 2024