Potenziare le azioni per eradicare dal territorio regionale la presenza della peste suina africana (Psa). A chiederlo è il Partito democratico con un’interrogazione a prima firma Matteo Daffadà e sottoscritta anche da Gian Luigi Molinari e Massimo Bulbi.
“In Italia -ha precisato Daffadà- la Psa sta colpendo diverse regioni, e l’eventuale diffusione della
malattia in Emilia-Romagna avrebbe conseguenze devastanti per gli allevatori, causando perdite ingenti alla filiera suinicola italiana. Pertanto, è necessario proseguire a incentivare gli interventi delle aziende che investono sull’innalzamento della biosicurezza negli allevamenti in particolare nelle
Province di Parma e Piacenza per fronteggiare la diffusione del virus”.
“A tal fine -ha aggiunto il consigliere- sarebbe opportuno incrementare le risorse economiche a disposizione delle polizie provinciali per l’attuazione dei piani di controllo in collaborazione con il
mondo venatorio della specie cinghiale, al fine di intensificare gli sforzi di controllo della specie nelle aree ad alto rischio e di abbattimento nelle restanti aree. Occorre far presente al governo che l’Emilia-Romagna ha fatto tutto quello che è attualmente possibile realizzare nonostante non siano state stanziate risorse statali né finanziarie né strumentali adeguate e si sia in presenza di un coordinamento decisamente poco efficace da parte della struttura commissariale”.
Con l’atto ispettivo i consiglieri chiedono infine alla giunta di “farsi parte attiva con il governo per l’erogazione dei ristori per tutti i comparti economici interessati, agricoltori, commercio e attività outdoor, danneggiati dall’emergenza della Psa”.
(Lucia Paci)
5 Febbraio 2024