Sapere quali siano i numeri sull’affluenza al Cau e al Pronto soccorso di Parma (“e se tengono o meno conto anche del numero di utenti assegnati all’ambulatorio del Pronto soccorso anziché al Cau), “il cronoprogramma di attivazione della centrale 116117 e della Cot”, e in che modo sarà assegnato il numero del personale infermieristico “per una corretta gestione di tutti i Cau e di Pronto soccorso presenti sul territorio”.
Sono le richiesta contenute in un’interrogazione di Marco Mastacchi, capogruppo di Rete civica e firmata anche dal consigliere Simone Pelloni.
I Cau, afferma Mastacchi, andavano situati vicino al Pronto soccorso, e non al loro interno, e dare informazioni chiare sulle prestazioni. “A Parma – continua il capogruppo – anche la collocazione all’interno del Pronto soccorso non favorisce il nascente Cau, perché non si tratta di una struttura indipendente con un proprio ingresso”. Nella fase del triage, i cittadini sostano dove possono “considerato che i lavori di adeguamento dei locali del Pronto soccorso sono in enorme ritardo rispetto al piano previsto”. Inoltre, agli “infermieri del triage viene suggerito di assegnare gli utenti che si presentano con caratteristiche Cau anche all’ambulatorio camminanti”. In ogni modo, sottolinea il consigliere ciò che accomuna i Cau è “la necessità di incrementare il personale formato sia infermieristico sia medico anche per evitare il successivo inoltro dell’utenza ai Pronto soccorso duplicando così gli accessi”. Per le dimissioni dal Cau, poi, a intervenire è il personale del Pronto soccorso aumentando il carico di lavoro degli infermieri del triage “già provati da un elevato numero, circa il 65-70% di accessi in Pronto soccorso impropri da destinare in gestione al Cau”. Secondo Mastacchi, i Cau “dovevano essere rapportati al numero di abitanti, quindi, ad esempio, per Parma città dovrebbero essere almeno 3, di cui 2 aperti H24”.
(Gianfranco Salvatori)