La Regione sospenda l’aumento del costo dei servizi per le strutture per anziani al fine di non gravare ulteriormente su famiglie impoverite dalla crisi economica e dall’inflazione e già costrette a pagare rette molto alte.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che nel motivare la richiesta ricorda come non possa essere utilizzata la motivazione che gli aumenti si sono resi necessari perché il costo dei servizi è ferma da molti anni visto che, spiega la consigliera “gli stipendi dei cittadini sono fermi da decenni”.
“L’impatto dell’aumento previsto, su base annua, corrisponde a poco meno di 1.500 euro (esattamente 1.496,5 euro) equivalenti a un’intera mensilità aggiuntiva a carico delle famiglie con un incremento percentuale dell’8,2%”, spiega Gibertoni per la quale “questo aumento va, di fatto, a colpire fasce di popolazione già duramente provate dalla crisi economica, a partire da quella del 2008, e già falcidiate da aumenti inflattivi a due cifre, che sono più povere di quanto non fossero 15 anni fa. Infatti, secondo l’ultimo report dell’Istat (25 ottobre 2023) nel 2022 erano in condizione di povertà assoluta poco più di 2,18 milioni di famiglie (8,3% del totale da 7,7% nel 2021) e oltre 5,6 milioni di individui (9,7% in crescita dal 9,1% dell’anno precedente) e questo peggioramento è imputabile in larga misura alla forte accelerazione dell’inflazione il cui impatto è risultato particolarmente elevato per le famiglie meno abbienti (+12,1% è la variazione su base annua dei prezzi stimata per il primo quinto di famiglie) e nelle famiglie con almeno un anziano si registra un peggioramento nel confronto con il 2021 (l’incidenza della povertà passa al 6,5% del 2022 dal 5,8% del 2021)”.
(Luca Molinari)
10 Gennaio 2024