Fare chiarezza sulle decisioni prese dai tavoli di lavoro su “Bologna città ai 30” e indicare “quali siano, ad oggi, i risultati, le conclusioni e le soluzioni individuate da ciascun tavolo”.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Marta Evangelisti (Fdi) che ricorda come “dal primo luglio 2023 il limite massimo di velocità in tutte le strade urbane di Bologna è passato da 50 a 30 chilometri orari, ad eccezione delle principali vie di scorrimento dove rimane a 50 chilometri orari. Nel rispondere a mie domande sul tema l’assessore competente tra le altre cose diceva che: “sono stati avviati tavoli di lavoro dedicati, tra cui quello sul TPL, struttura portante del sistema della mobilità urbana di Bologna. Sono in corso confronti e analisi di alternative per individuare soluzioni sostenibili anche dal punto di vista gestionale/organizzativo del servizio per l’affidatario, e dal punto di vista competitivo/concorrenziale del servizio per gli utenti. La situazione oggi è sotto gli occhi di tutti, con disservizi e disagi”.
In commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, la risposta è stata fornita dall’assessore a Infrastrutture e trasporti, Andrea Corsini.
“Il tavolo che ci coinvolge – ha affermato Corsini – è quello legato al Trasporto pubblico locale (Tpl) ed è in progress. Stiamo analizzando con il Comune di Bologna le modifiche al Tpl, legate alla Città 30 e ai cantieri, che creano problemi ai mezzi su gomma. C’è una valutazione tecnica approfondita, che sarà conclusa nel giro di qualche settimana, su tracciati e orari. Questo comporterà un aumento dei chilometri legato al potenziamento delle corse”. L’assessore ha sottolineato che “rispetto alla Città 30, le ordinanze comunali non rientrano nelle competenze della Regione. Dalla stampa, abbiamo appreso che le strade a 30 km/ora, in via prioritaria, sono quelle più frequentate dalle persone, come scuole, mercate, ospedali, case cura, giardini, impianti sportivi, case di quartiere, con presenza utenti vulnerabili (anziani, bambini, pedoni, ciclabili). Sono state individuate 250 strade pericolose in città. Il Piano del Comune – del costo di 24 milioni per garantire maggiore sicurezza – è una trasformazione progressiva, non solo della velocità, ma dello spazio pubblico di comunicazione ed educazione per modo di vivere la strada, per promuovere la mobilità sostenibile, ridurre inquinamento, rumore e stress, favorire le relazioni di prossimità e il commercio di vicinato”.
Insoddisfatta della risposta si è detta Evangelisti che si è dichiarata “sorpresa che la Regione faccia il pesce in barile, non entrando nel merito. Poi, però, ci entra esprimendo considerazioni sul Piano, che è ideologico. Ma la giunta dovrebbe entrare nel merito. E’ stato citato il piano del Tpl su cui la Città 30 incide perché riguarda cittadini, studenti, operatori commerciali e categorie produttive che si trovano in sofferenza a causa dei ritardi. La Regione non può far finta che questi disagi non esistano, avrebbe dovuto agire in via preventiva confrontandosi con il Comune”.
(Gianfranco Salvatori)
7 Febbraio 2024